Con il cloud di Oracle e le macchine di Omron l’industria potrebbe… mettere la quinta

di Marco Scotti ♦︎ L’azienda fondata da Larry Ellison e la multinazionale giapponese ne sono certi: il nuovo volto dell’Industry 5.0 sarà basato sulla collaborazione e sulla razionalizzazione delle relazioni uomo-macchina e macchina-macchina. Ma sono ancora troppe le imprese che non hanno avviato processi di digital transformation, nonostante IoT e AI

Neanche il tempo di completare la transizione verso Industria 4.0 – a proposito: secondo EY, solo un’azienda su due ha avviato processi di trasformazione digitale – e siamo già a parlare della quinta rivoluzione industriale. A farla da padrone non più tanto le nuove tecnologie, ma la loro integrazione all’interno delle realtà industriali, trasformando il rapporto tra uomo e macchina. Obiettivo di Industria 5.0 è aiutare gli uomini e le macchine a lavorare insieme, dando ognuno il proprio meglio.

Revenues globali di Omron per settore. Fonte Omron

Ed è questa la mission che si sono dati Omron e Oracle (della cui partnership vi avevamo già detto qui). «Riteniamo – ci racconta Marco Spimpolo, regional marketing manager di Omron – che un tema fondamentale sia quello della contaminazione, da intendere come incremento delle relazioni con altri partner e con altri soggetti. Abbiamo messo a punto un sistema di innovative automation che si sviluppa in tre aree (qualità, sostenibilità, ed eccellenza operativa) grazie a quelle che noi chiamiamo le tre “i”: integrazione, ovvero la coabitazione delle diverse soluzioni; intelligenza, ovvero una tecnologia che impara da quello che fa; e interattività tra uomo e macchina e tra macchina e macchina. Abbiamo bassi volumi e alta turnazione, con oltre 200mila prodotti a catalogo. Un altro aspetto su cui ci stiamo concentrando riguarda la sicurezza, la certificazione delle macchine e la collaborazione. Abbiamo aperto otto Lab in Europa per la realizzazione del cosiddetto proof of concept, che riteniamo fondamentale».







Con questo spirito Omron ha organizzato nei giorni scorsi l’evento “Il genio e le macchine: il nuovo paradigma dell’industria 5.0” per analizzare, discutere, toccare con mano le nuove frontiere che si aprono per la creatività umana in rapporto all’innovazione tecnologica. Un concetto di industria collaborativa che mette al centro una nuova interazione tra uomini e macchine, con una maggiore attenzione all’esperienza d’uso e con l’obiettivo di valorizzare i punti di forza e creare un futuro più inclusivo dove l’uomo continua a svolgere il ruolo principale e più importante.

Marco Spimpolo, regional marketing manager di Omron

 

La partnership Omron-Oracle

La collaborazione in atto tra Oracle e Omron si sviluppa proprio in questa direzione e sta già dando ottimi frutti. Infatti, la linea di robot collaborativi di Omron – le cui caratteristiche contribuiscono alla realizzazione di un ambiente di produzione sicuro e flessibile – ha già integrato la piattaforma Cloud di Oracle, così da acquisire tutti i dati di funzionamento in modo da avere ovunque e in tempo reale tutti i parametri operativi del robot. L’interazione tra il mondo virtuale e quello reale, l’utilizzo della gestione dei dati di produzione nei sistemi produttivi intelligenti sta sottolineando l’importanza di quella linea continua e invisibile, il digital thread, che unisce i processi interni ed esterni all’organizzazione moderna e consente di beneficiare del valore aggiunto che un corretto processo di digitalizzazione può apportare.

Le applicazioni Oracle Cloud dedicate al mondo dell’industria si avvalgono di intelligenza artificiale e machine learning e sono state recentemente arricchite di assistenti digitali vocali, simili a quelli che vengono usati nel mondo consumer, permettendo di usare il linguaggio naturale nell’accedere ai dati, e creati appositamente per il mondo enterprise così da rispondere adeguatamente e contribuire a produrre decisioni aziendali mirate, sviluppandone poi funzionalità legate alla blockchain e all’IoT.

La partnership tra Omron e Oracle garantisce le condizioni necessarie per attivare progetti di fabbrica connessa e intelligente, dove le informazioni sono messe a disposizione di sistemi capaci di valorizzare il connubio uomo-macchina in una chiave sostenibile e portatrice di competitività, pur mantenendo il fattore umano come centrale e determinante per la guida strategica dei processi. La linea di Collaborative Robot di Omron infatti è più sicura, più semplice da programmare e da integrare con altre apparecchiature e rappresenta un passo avanti verso la creazione di un ambiente di produzione intelligente.

Simone Marchetti, digital supply chain sales development manager di Oracle

 

Il ruolo di Oracle

Il concetto di collaborazione che sta alla base del nuovo paradigma di Industria 5.0 si basa su nuove funzionalità che vanno a migliorare l’efficienza e la velocità di risposta della supply chain. Recentemente Oracle ha arricchito la suite Oracle Supply Chain Management (Scm) Cloud con nuove funzionalità di collaborazione, integrazione e con il nuovo digital assistant, per aiutare le aziende a pianificare ed eseguire in modo più efficiente ed agile i processi operativi della supply chain. In molti casi, sulla naturale complessità della supply chain di un’azienda incide la complessità della tecnologia usata per gestirla. Le innovazioni introdotte in Oracle Scm Cloud aiutano a rendere fluida la collaborazione con i partner e migliorare l’intelligenza operativa, per muoversi più velocemente e ottenere performance di mercato superiori. Con lo stesso approccio, Oracle ha aggiornato il resto della sua offerta di back-end per la gestione aziendale, Enterprise Performance Management (Epm) Cloud – per la quale Oracle ha appena ricevuto il riconoscimento di Leader nel Magic Quadrant di Gartner per il Financial Planning – ed Enterprise Resource Planning (Erp) Cloud. Si tratta di una piattaforma di connessione aziendale per integrare al meglio servizi, processi, funzioni. Il tutto, standardizzando gli elementi a basso valore aggiunto e dando spazio allo sviluppo di attività innovative e ad alto valore, con una grande attenzione alla sicurezza dei dati tipica del Cloud di Oracle.

Red digital thread di Oracle

«La customizzazione di massa – ci spiega Simone Marchetti, digital supply chain sales development manager di Oracle – è un fatto che di per sé sembra una contraddizione in termini. Eppure la continua necessità di immediatezza deve sposarsi con il desiderio di ottenere dei prodotti unici. Per questo motivo, la tecnologia ci aiuta a raggiungere obiettivi ambiziosi. È il caso dell’introduzione nativa dell’intelligenza artificiale dentro le nostre applicazioni. Inoltre il data lake può essere alimentato da applicazioni che sfruttano gli algoritmi e permettono di capire che cosa si possa fare per migliorare l’intero processo. Oggi siamo l’unico player in grado di fornire tutte le soluzioni, grazie a un cloud versatile e a un’infrastruttura che possiede tutte le innovazioni tecnologiche. Gartner ci riconosce questo sforzo innovativo collocandoci sempre in alto a destra nel suo quadrante. Anche perché siamo stati i primi a rilasciare l’assistente digitale per il business, allineandoci agli standard consumer. E la collaborazione con Omron ci permetterà di organizzare tutte le attività che avvengono all’interno di uno stabilimento, in modo da comprendere tutte le necessità di un plant».














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