Sps 2/ Competence center, a un anno dalla chiusura dei bandi è tempo di bilanci

di Laura Magna ♦︎ I centri di competenza creati dal piano Impresa 4.0 hanno spiegato le vele grazie a un investimento complessivo da 200 milioni di euro. Ognuno dei centri ha scelto di puntare su una precisa tecnologia o su un comparto: la manifattura per il Made, l'intelligenza artificiale per la Toscana, la manifattura additiva a Torino. Ora si devono tirare le somme, anche perché il sistema funziona, tanto da aver sopravanzato i Fraunhofer tedeschi

Competence Center sono pronti a sbarcare in Europa. Gli enti italiani deputati al trasferimento tecnologico hanno bandito i primi concorsi aperti alle pmi, organizzato corsi di formazione e Academy, inaugurato le sedi fisiche e completato il team, stanno per aprire al pubblico le linee pilota e stanno entrando in una fase due. Quella in cui, insieme ai Digital Hub e ad altri soggetti, di ricerca, industriali e anche finanziari, ambiscono a partecipare alla rete dei Poli di innovazione dell’Ue, per cui sono stati stanziati 200 milioni di euro. Ma è anche tempo di bilanci: manca un anno alla chiusura dei finanziamenti previsti dal piano Impresa 4.0 ed è il momento di guardare a cosa è stato realizzato finora.

Un bilancio che hanno reso i referenti dei Competence Center, nel corso di una tavola rotonda agli Sps Digital Italian Days. Erano presenti sette degli otto enti riconosciuti dal Mise (mancava all’appello solo Meditech, che raccoglie le competenze delle Università di Napoli e della Puglia): attraverso la loro voce siamo in grado dunque di disegnare lo stato dell’arte – e immaginare il futuro – della rete dell’industria 4.0 all’italiana.







 

Perché i Competence Center, per l’Italia, funzionano meglio dei Fraunhofer

Quello che è emerso è che, innanzitutto, bisogna superare il mito dei Fraunhofer, che costano due miliardo all’anno e mal si adattano al tessuto industriale italiane: il modello migliore per attuare il 4.0 in Italia è quello che abbiamo costruito con i Competence Center supportati dalla rete dei Dih. Ora che la macchina è partita, è tuttavia necessario metterla a punto, coprendo le competenze che mancano (per esempio su moda, agroalimentare, PA) e facendo ordine tra i 675 soggetti che, secondo l’Atlante 4.0 di Unioncamere, rientrano nell’elenco degli enti oggi autorizzati ad attuare il trasferimento tecnologico.

La mappa dei competence center. Fonte Atlante 4.0

Una prima importante scrematura si avrà con la selezione dei Poli di innovazione europei, ruolo per cui hanno presentato la loro candidatura 60 cordate composite in cui entrano diversi portatori di interesse, insieme a Competenze center e Digital hub. I soggetti italiani che supereranno la preselezione interministeriale dovranno passare al vaglio dell’Ue che stilerà la lista dei 22-28 Poli di innovazione a cui l’Italia ha diritto. I criteri della preselezione seguiranno le linee guida dell’Europa, che prevedono di verificare il focus tecnologico e geografico e l’inclusività; la solidità e la governance finanziaria e da ultimo, ma molto importante, la capacità di erogare servizi alle pmi nelle 4 aree chiave, test before invest; skills and trainign; innovation ecosystem and network e supporto ai finanziamenti. È un tema caldo, che da qui a fine anno, guiderà le azioni dei Competence Center. Vediamo, uno per uno, come intendono realizzare il proprio percorso.

 

Made punta sul mondo industriale lombardo (che vale il 22% del Pil)

Marco Taisch, presidente del Made e professore al Politecnico di Milano

Il Made milanese è partito, come spiega il presidente Marco Taisch, dal finanziamento massimo consentito che è di due milioni all’anno e dalla constatazione che sul territorio lombardo insiste il 22% del Pil nazionale. «Per essere efficaci siamo rimasti focalizzati sul territorio lombardo. Abbiamo coinvolto i 50 partner di Made, che sono provider di software industriale, società di consulenza, enti di formazione. Ci siamo associati con i Dih, ma anche con gli sportelli di Confartigianato e Confcommercio che hanno forte capillarità sul territorio. La terza tipologia di soggetti sono i cluster, Afil, ma anche i cluster di aerospazio, delle tecnologie verdi, che hanno il ruolo di raccogliere i bisogni a livello settoriale. E infine l’anima finanziaria è rappresentata da Banca Intesa e Finlombarda».

Il Competence Center milanese guidato dal Politecnico di Milano è il più avanti dal punto di vista operativo. «A novembre, in un’area di duemila metri quadri, sarà aperta al pubblico la sede fisica, un laboratorio strutturato in sei isole tecnologiche, per semplificare e agevolare la fruizione per le pmi. Si va da robotica e sistemi wearable; al lean, alla progettazione di prodotto (per cui sono stati spesi 500mila euro per costruire una cave immersiva di realtà virtuale, con cui si interagisce con il prodotto); fino alle tecnologie additive per testare i prodotti in metalli e polimero (anche in questo caso sono stati investiti 500mila euro per acquisire un tomografo); al risparmio energetico, alla cybersecurity, big data, e AI», dice Taisch.

 

A Bologna un polo di riferimento nel supercalcolo

Stefano Cattorini, direttore generale di Bi-Rex

Si chiama Bi-Rex++ il candidato europeo di Bologna, che, come spiega il direttore generale Stefano Cattorini, «ha un posizionamento nazionale con focus sull’high performing computing per l’industria e sui settori di manifattura, scienze delle vita e green industry. Anche noi abbiamo coinvolto i 56 partner del Bi-Rex, dal Cineca che ha il secondo centro di supercalcolo europeo, al Green Data Center di Ferrara Erbognone, in provincia di Pavia, dove ha sede Hpc5, il supercompurer da 52 petaflop (ovvero 52 milioni di miliardi di operazioni matematiche al secondo) di casa Eni. Su questi asset vogliamo costruire i servizi da mettere a disposizione delle pmi. Collaboriamo con il Digital Hub di Confindustria, Legacoop e Cna con l’endorsement dei coordinamenti nazionali. Per rafforzare la ricerca ci avvaliamo della partnership con il Cini e con altre due Fondazioni per ampliare il raggio di azione al Sud del Paese e all’Europa. Abbiamo attivato infine due lettere di collaborazione con Made e Smact e facciamo leva sul fatto di aver vinto con Cineca due progetti Horizon 2020 di cui uno finalizzato a creare centri di competenza proprio nell’Hcp».

Bi-Rex ha dato execution al piano originale e completato team e uffici, oltre ad aver emesso due bandi per quattro milioni complessivi e adattato la formazione anche al periodo Covid, attivando 13 webinar gratuiti e programmi formativi online. Sono state infine completate a settembre le linee pilota con tecnologie industria 4.0 integrate e interconnesse, che saranno inaugurate il 27 ottobre.

 

Il Lazio punta alla cybersecurity per modernizzare salute, aerospazio e PA

stefano panzieri
Stefano Panzieri, coordinatore di Cyber 4.0

Punta sul territorio per emergere in Europa il romano Cyber 4.0, coordinato da Stefano Panzieri. Il progetto presentato all’esame del Mise si chiama Nest, il Network por European security e trust. «Sul territorio ci sono alcuni settori importanti come aerospazio, pharma e PA. Abbiamo cercato di mettere insieme l’enorme bacino di competenze del Lazio per la cybersecurity. Abbiamo lavorato con tre Dih di Confindustria, nel centro Italia. Il territorio italiano ha caratteristiche diverse da Francia, Germania, Spagna e auspichiamo che il Mise faccia valutazioni anche sulle compagini che meglio potranno interpretare la territorialità».

Il Competence Center del Lazio è un po’ più indietro nel progetto di sviluppo e non ha ancora emesso bandi, anche se Panzieri assicura che presto partiranno, mentre si accelera sui progetti di ricerca nei settori di e-health, automotive e spazio, «cercando di andare fuori dall’Università e trovando sempre maggiori collaborazioni con le aziende».

 

Nel Triveneto il focus è su AI e blockchain

Matteo Faggin, Direttore Generale dello Smact Competence Center, centro di riferimento per il nord-est

Lo Smact del Triveneto, diretto da Matteo Faggin questa territorialità la rappresenta in senso ampio, raccogliendo le istanze di due regioni e due province autonome, «di fatto quattro competence center diversi: in Veneto abbiamo compattato i Dih e i digital hub camerali e raccolto l’interesse a partecipare di Banca Intesa, insieme a player nazionali come Infocamere e internazionali oltre ai due parchi scientifici e tecnologici del territorio. Il candidato europeo si chiama Neural e ha nel focus l’Ai con ulteriore specializzazione sul tema blockchain, utile non solo per la manifattura ma anche per agrifood, sustainable industry e green». 

La costituzione dei digital hub europei, secondo Faggin, potrebbe essere un modo per «mettere a terra i servizi per le imprese, riordinando gli sforzi che finora non avevano una direzione precisa. Ed è un passaggio fondamentale anche per misurare la sostenibilità economica dei Competence CenterIl fatto che ci siamo aggregati e ci andremo ulteriormente aggregando è un indizio per cpire dove stiamo andando». Nei giorni scorsi Smact ha emesso il secondo bando dedicato alle imprese, per un valore di 900mila euro per il finanziamento di progetti di innovazione fino al 50%. «Lo scorso anno abbiamo co-finanzato 17 progetti scatenando la fantasia di 81 gruppi di ricerca, che si sono offerti dal basso, esercizio che intendiamo ripetere perché crea arricchimento».

 

La Blue economy europea cresce con le tecnologie genovesi

Cristina Battaglia, Responsabile esecutivo di Start 4.0

In vista dell’ingresso in Europa, Start 4.0, il Competence Center genovese, sta decisamente rafforzando la sua specializzazione verso la blue economy. «Il focus è la cantieristica e il trasporto merci e passeggeri sul territorio ligure, ma per conquistare l’Europa abbiamo in corso trattative per collaborare con i grandi porti del Mediterraneo del Nord. Inoltre, per avere un’ottica di più lungo periodo, abbiamo ampliato le partnership, includendo diversi enti di ricerca ed associazioni di categoria», spiega Cristina Battaglia, responsabile esecutiva. «Il nostro punto di partenza per lavorare in Europa è il progetto DigitBrain, per cui Start è stato scelto nell’ambito del programma Horizon 2020 come supervisore per l`area del sud Europa. Il progetto prevede lo sviluppo di un “cervello digitale” per la replica dei processi di produzione utilizzando Ai e big data, e coinvolge 14 Stati dell`Unione Europea, per un valore di circa 10 milioni di euro».

Quanto ai bandi dedicati alle pmi, a Genova ne sono stati pubblicati due, «il primo che ha finanziato 9 progetti che stiamo monitorando perché abbiano il più possibile ricadute sulle filiere e il secondo ancora in itinere. Abbiamo completato la progettazione di due digital twin che entreranno appena sarà possibile in funzione, perché richiedono presenza forte sui territori, e che riguardano uno un’area portuale e uno un’area limitrofa al porto, per analizzare i dati del traffico. Sono utili per il territorio, infatti Comune e Autorità portuale sono partner, ma sono anche strumenti versatili che utilizzeremo come lab aperti alle pmi. Pmi alle quali abbiamo infine dedicato anche, insieme alla Camera di Commercio di Genova, un corso per l’alfabetizzazione digitale».

 

A Torino il centro della manifattura additiva che rivoluziona la meccanica

Enrico Pisino, ceo del Competence Center di Torino Cim 4.0

Secondo Enrico Pisino, ceo di Cim4.0, il competence center torinese specializzato sulla manifattura additiva, l’esito della preselezione del Poli di innovazione sarà reso noto dal Mise entro fine ottobre, scadenza alla quale si sta preparando in vista «dei primi bandi europei che aspettiamo per la metà del 2021». Torino si focalizza sulle sue filiere di riferimento: automotive, aerospazio, servizi per la manifattura. E ha incluso nella cordata che gareggia per l’Europa diversi centri di ricerca locali e Intesa SanPaolo per la parte finanziaria, ma anche incubatori con laboratori specializzati in Ai e cybersecurity.

Attenzione al territorio ma anche «sostegno all’intero Paese: è un bene per tutti se riusciamo a sollecitare questo processo di transizione anche nelle regioni meno virtuose. Il lavoro di partnership serve a che ognuno possa fare il proprio mestiere e contribuire al network europeo al meglio». Cim cerca di centrare questo obiettivo attraverso progetti di ricerca applicata che è uno dei suoi pillar statutari: «abbiamo completato l’assegnazione delle risorse con due bandi, uno a febbraio e uno prima dell’estate, con tante richieste da parte di pmi che hanno voglia di trasferire sul mercato prototipi. A inizio 2020 abbiamo avviato il lab e stiamo strutturando la prima classe della nostra Academy su reskilling e upskilling, nell’ambito della quale useremo anche le due linee pilota già attive. Infine, stiamo chiudendo i primi contratti di sviluppo servizi, tre o quattro sul fronte dell’additive manufacturing e digitalizzazione dei processi, entro fine anno».

 

La Toscana vuole primeggiare sull’intelligenza artificiale 

Punta sull’Artificial intelligence, Artes5.0, il progetto europeo del Competence Center toscano Artes 4.0. «Vogliamo arrivare alle aziende anche micro e di tutti i settori, prevalentemente sul territorio tosco-emiliano: per questo abbiamo incluso nella cordata molte associazioni di categoria», spiega Lorna Vatta, direttrice generale. Che sottolinea come Artes abbia avuto un anno e mezzo intenso: «stiamo chiudendo in questi giorni il terzo bando per cui ci aspettiamo un centinaio di domande dopo le 215 arrivate nei primi due. I progetti partiti sono 14 e se ne aggiungeranno altri 6 o 7, con un ordine di grandezza tra 200 e 400mila euro. Ci stiamo attivando per aiutare le aziende anche su altre fondi dirottandole su bandi di Cyber e Smact. I bandi sono stati veicolo promozionale, perché ci hanno fatto conoscere e se nei primi incontri gli imprenditori ci chiedevano il “de minimis”, oggi ci chiedono di aiutarli a risolvere problemi relativi alla produzione: un grande traguardo». Artes sta chiudendo gli accordi con i soci aziendali per avviare linee pilota, l’ultimo con un partner che costruirà una linea di disassemblaggio, una delle frontiere più avanzate della manifattura.  














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