Cybersecurity, audio, video: Cisco integra l’IA generativa in tutte le sue soluzioni. Anche sull’hardware!

di Alberto Falchi ♦︎ Cisco ripensa la suite Webex e la rende più smart. L'intelligenza artificiale non aiuterà solo a tradurre e comporre messaggi, ma anche a migliorare la qualità del parlato e del video. E, integrata nei nuovi dispositivi per sale riunioni, farà anche una regia automatica dei meeting. I nuovi auricolari Cisco 950 realizzati con Bang & Olufsen. L'IA entra anche nella cybersecurity, con strumenti per analizzare il traffico cifrato e per bloccare l'uso non autorizzato di ChatGpt in azienda

L’IA, generativa e non, è il tema del momento. Merito di ChatGPT, che ha permesso a chiunque di sperimentare con una tecnologia fino a pochi mesi utilizzabile solo da esperti e da imprese con ingenti budget a disposizione. Cisco la utilizza già da tempo nelle sue soluzioni, e ultimamente sta ampliando l’adozione integrando nuove funzionalità su tutto il portfolio. A partire dalla piattaforma Webex per arrivare alle soluzioni di cybersecurity che ricadono sotto il cappello di Cisco Umbrella. Recentemente la multinazionale ha aggiornato Webex e le novità ruotano proprio attorno a una maggiore adozione dell’IA generativa, introducendo anche nuovi dispositivi hardware (in collaborazione con Nvidia e Bang & Olufsen). E ha rinnovato le sue soluzioni di sicurezza informatica, integrando maggiormente l’intelligenza artificiale generativa.

Il futuro del lavoro è ibrido e Cisco aggiorna Webex di conseguenza 

Le riunioni ibride sono ormai la norma. Secondo le statistiche portate da Cisco, il 98% delle riunioni vede almeno una persona partecipare da remoto. Le aziende si sono rapidamente adeguate alla nuova realtà sotto il profilo degli strumenti, anche se solamente il 15% delle sale riunioni sono dotate di soluzioni video adatte alle riunioni ibride. Ci sono però ancora degli scogli da superare dal punto di vista dell’usabilità dei nuovi strumenti di videoconferenza, in particolare sotto il profilo della customer experience. Un problema da non sottovalutare, dato che secondo le ricerche dell’azienda, una persona su tre è propensa a utilizzare un’altra piattaforma di videoconferenza dopo una singola esperienza negativa. Per questo motivo Cisco ha deciso di portare una ventata di novità, agendo su tre fronti: ripensando la piattaforma di videoconferenza Webex, gli spazi di lavoro e anche l’esperienza utente all’interno dei call center.







La novità principali sono quelle relative a Webex, che ora fa un uso molto più spinto dell’intelligenza artificiale. Non solo offrendo funzionalità già adottate dai concorrenti, ma anche integrandone di nuove. Ecco che la piattaforma ora è in grado di effettuare trascrizioni in tempo reale delle conversazioni, ma anche di tradurre i testi in più lingue, così da facilitare la comunicazione con persone che non parlano una lingua comune. Cose non certo inedite, già viste su altre piattaforme, ma non sono le uniche innovazioni: Cisco, infatti, ha integrando anche ulteriori funzionalità che definisce come Audio Intelligence e Video Intelligence.

Audio Intelligence e Video Intelligence

Al portafoglio di soluzioni di video collaboration per le sale riunioni è stato ampliato con l’introduzione di Cisco Room Kit EQX, il prodotto più evoluto. Supporta funzionalità basate su IA come Cinematic Meetings

Nella visione di Cisco, l’audio intelligence fa riferimento ad algoritmi in grado di migliorare l’esperienza dell’utente in due modi: da un lato, eliminando i rumori di sottofondo (ambulanze che passano, animali domestici, il ticchettio dovuto al digitare sulla tastiera) e abilitando quello che viene definito come Speaker focus, eliminando tutti i suoni che non provengono da chi sta parlando in quel momento. Le funzionalità di Video intelligence, invece, sono integrate nei dispositivi hardware per le sale riunioni, i più recenti dei quali sono basati sui chip AI/ML di Nvidia. La collaborazione con l’azienda di Santa Clara ha dato vita a quelli che Cisco definisce Cinematic Meeting, nei quali l’inquadratura è sempre focalizzata sulla persona che sta parlando in quel momento, sia essa presente nella sala riunioni o sia connessa da remoto, scegliendo sempre l’inquadratura migliore. Una sorta di regia automatica gestita dall’IA, che rende più dinamiche le riunioni e che, almeno sulla carta, dovrebbe aiutare a ridurre le distanze coi partecipanti da remoto.

Arrivano nuovi codec audio e video che fanno leva sull’IA

Quando si parla di Large language model (Llm), i modelli utilizzati da sistemi di intelligenza artificiale come ChatGpt, si fa sempre riferimento a contenuti testuali o, al massimo, alla generazione di immagini partendo da prompt di testo. Però «quando si comunica, la gran parte delle informazioni sono quelle non verbali», afferma Snorre Kjesbu, senior vice president & general manager Webex Devices di Cisco. Per questo Cisco ha voluto ampliare l’utilizzo degli Llm anche sull’audio e sul video. Il risultato? Prima di tutto un nuovo codec audio ottimizzate per le videoconferenze.

L’AI Audio Codec sviluppato da Cisco garantisce la stessa qualità del parlato con un bitrate molto più basso rispetto ad altri standard

Questo codec, al contrario di altri più generici pensati per la musica o per l’audio dei film, è progettato per garantire la massima qualità del parlato. Per farlo, si concentra solamente sulle frequenze della voce umana, che rappresentano una piccola parte dello spettro udibile, e applica l’IA per adeguare la qualità e il bitrate alla qualità della connessione, riducendo così i fastidiosi “scatti” nell’audio che avvengono quando la connessione non è all’altezza. Il risultato è un codec che, secondo Cisco, richiede 16 volte meno banda per offrire la stessa qualità. Un vantaggio non solo per l’intellegibilità delle conversazioni, ma anche per le aziende: registrare i meeting e le conversazioni occupa molto spazio, e poterlo ridurre senza rinunciare alla qualità permette di risparmiare anche spazio di archiviazione e, di conseguenza, i costi associati.

La tecnologia Super Resolution di Cisco sfrutta l’IA per ridurre e aumentare dinamicamente la risoluzione così da occupare la minor banda possibile, senza però rinunciare alla qualità

Per quanto riguarda il video, invece, l’IA permette di applicare quella che viene definita Super Resolution: in pratica, si aumenta artificialmente la risoluzione dell’immagine così da evitare video pixellati, sfocature eccessive, perdita di dettaglio. Già da tempo Webex supporta funzionalità di questo tipo, ma la novità è che ora non verranno utilizzati gli algoritmi classici, bensì nuove versioni che sfruttano il machine learning per garantire risultati migliori.

Anche Cisco ha il suo assistente basato su IA

Tutti i big del settore tech stanno introducendo nelle loro soluzioni assistenti che sfruttano l’intelligenza artificiale. Negli Stati Uniti, per esempio (nell’UE dovremo aspettare che vengano sciolti i nodi relativi al trasferimento dei dati oltreoceano), è già disponibile Copilot per tutti gli utenti di Windows 11, e a breve arriverà anche il suo corrispettivo per Microsoft 365 (il pacchetto Office, per intenderci). La risposta di Cisco a Copilot si chiama AI Assistant, un assistente virtuale basato su intelligenza artificiale disponibile su tutto l’ecosistema Webex, dalla suite per le videoconferenze per arrivare alle soluzioni per i contact center.

AI Assistant sarà integrato in tutte le applicazione dell’ecosistema Webex. Aiuterà a comunicare in maniera più efficace, traducendo da e verso altre lingue, adeguando il tono di voce dei messaggi e suggerendo soluzioni ai problemi nelle soluzioni dedicate ai contact center

Questo assistente potrà supportare gli utenti nella stesura dei testi, per esempio traducendoli da una lingua all’altra, riassumendoli, ma anche adattando il tono di voce, per esempio per renderlo più assertivo o più formale, a seconda delle situazioni. Non solo: sarà anche in grado di suggerire risposte a quesiti, una funzionalità utile in molti contesti, ma soprattutto nel caso dei contact center, che potranno così efficientare le loro operazioni.

Nuovi dispositivi hardware insieme a Nvidia e Bang & Olufsen

Gli auricolari Bang & Olufsen Cisco 950 sono dotati di tecnologia ANC, che elimina il rumore di sottofondo

Cisco non si è limitata a potenziare la parte software e ha aggiornato anche il suo listino di dispositivi fisici. Due le novità. Lato video, è stato annunciato Cisco Room Kit Eqx, un sistema di videoconferenza per sale riunioni costituito da due generosi schermi affiancati, una soundbar che integra più videocamere. Basata sui chip di Nvidia, supporta le funzionalità di regia automatica che abbiamo citato in precedenza.

Lato video, invece, la collaborazione fra Cisco e Bang & Olufsen, azienda danese specializzata in prodotti audio di fascia alta, ha dato vita a Bang & Olufsen Cisco 950, auricolari progettati per il lavoro ibrido caratterizzati, secondo l’azienda, da una qualità audio ben più elevata della media e da una particolare attenzione alla cybersecurity, oltre che da un design accattivante, come da tradizione di Bang & Olufsen. Il pubblico di riferimento di questo prodotto non sono gli operatori di call center, quando gli executive.

L’IA nella cybersecurity: la visione di Cisco

La rapida adozione dell’intelligenza artificiale sta aiutando imprese e lavoratori a migliorare la propria efficienza, automatizzando lavori a basso lavoro aggiunto, ma pone alcuni interrogativi sulla privacy. Un tema non certo sottovalutato dagli utenti, in particolare dai più giovani, come indica un sondaggio commissionato da Cisco (ne abbiamo parlato qui). Al momento, infatti, le aziende non sono molto trasparenti su come vengono utilizzati i dati che vendono dati in pasto a piattaforme come ChatGpt. Un problema sia per gli utenti (il 60% afferma di aver perso fiducia nella propria azienda proprio per la poca trasparenza con cui adotta l’IA), sia per le imprese stesse, che in molti casi vorrebbero trovare dei modi per limitare l’uso di ChatGpt in azienda. Non in quanto nemiche del progresso, ma per le preoccupazioni sulla privacy di cui sopra. Se si trattano informazioni riservate, che siano brevetti, dati medicali, segreti industriali, passare queste informazioni a sistemi come ChatGpt rappresenta un rischio enorme, ed è necessario adottare IA che garantiscano un maggiore controllo sulle informazioni che elabora. Secondo Dev Stahlkopf, vicepresidente esecutivo e chief legal officer di Cisco, «I consumatori stanno osservando il modo in cui le aziende utilizzano l’IA. Per Cisco, questo significa mantenere un’attenzione particolare al rispetto della privacy e dei diritti umani mentre incorporiamo la tecnologia IA nelle nostre soluzioni».

Per ovviare a questi problemi Cisco Umbrella è stato aggiornato per prevenire anche i rischi derivanti dall’utilizzo non autorizzato di ChatGpt. I nuovi strumenti possono aiutare gli amministratori di sistema a comprendere se qualcuno in azienda sta usando ChatGpt, ma anche a bloccarlo, o a limitarne l’uso a specifici casi.

L’IA generativa come ausilio per migliorare la sicurezza informatica

Strumenti come ChatGpt si sono rivelati un vero e proprio tesoro per i criminali informatici, che hanno s da subito iniziato a utilizzarli per le loro azioni. Creando campagne di phishing più efficaci (in precedenza, senza supporto dell’IA, risultavano spesso sgrammaticate e facilmente individuabili, dato che gli attaccanti utilizzavano strumenti di traduzione automatica rudimentali prima dell’avvento dell’IA), sfruttando l’IA per farsi aiutare nelle pratiche di social engineering, e anche per scrivere il codice di malware capaci di superare le difese degli antivirus.

Il Next Generation Firewall di Cisco utilizza l’IA per identificare malware e traffico sospetto senza decifrare il flusso di dati

Se l’IA generativa può essere un’arma nelle mani sbagliate, in quelle giuste può aiutare a migliorare la postura di sicurezza, e per questo Cisco l’ha integrata in tutta la suite Cisco Umbrella. Cone? Per identificare automaticamente e più efficacemente mail di spam e phishing, per analizzare il traffico di rete alla ricerca di malware, per dare la giusta priorità ai tantissimi avvisi di sicurezza, eliminando i falsi positivi. E anche per reagire automaticamente alle minacce. Un esempio pratico è l‘integrazione dell’IA nel Cisco Next generation firewall (Ngfw), che ora è in grado di analizzare il traffico di rete cifrato per individuare comportamenti sospetti. Il tutto, senza decifrare i dati, ma agendo esclusivamente sui metadati e sul comportamento di servizi e applicazioni.

Cisco, inoltre, sfrutta l’IA anche per altri aspetti, per esempio per scrivere in automatico le policy di sicurezza o per verificare la conformità normativa. Va sottolineato che l’IA rimane comunque un ausilio: senza il supporto delle persone, con la loro sensibilità e le loro competenze, l’IA può fare poco. Le imprese, insomma, non potranno fare a meno di esperti di sicurezza, ma questi potranno concentrare la loro attenzione sugli aspetti più importanti, lasciando alle macchine i lavori ripetitivi.

Il pannello di controllo di Cisco Xdr permette ai responsabili IT di avere sempre un quadro chiaro e della situazione dell’infrastruttura

Tanto che, secondo Giuseppe Massa, national cybersecurity officer di Cisco Italia, «oggi i responsabili della sicurezza che adottano le piattaforme di Cisco potranno concentrarsi praticamente su un solo pannello di controllo, quello di Cisco Xdr». Qui, infatti, sono raccolte tutte le informazioni acquisite dai vari sistemi, anche di terze parti, filtrate e prioritizzate dall’IA e suddivise per categoria e gravità del rischio.














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