La Pinza Smart di Camozzi: vede, analizza, comunica e percepisce. Ha molto in comune con la mano umana, e potenzia incredibilmente i cobot

di Filippo Astone ♦︎ VIDEOINTERVISTA ♦︎ Il concept del grande gruppo bresciano di componenti per l'automazione è stato realizzato in collaborazione con l'Istituto Italiano di tecnologia. Il direttore della Ricerca di gruppo Andrea Camisani ce lo fa vedere in azione. Collegata a un cobot e dotata di sensoristica avanzata, la pinza ha capacità di adattamento, presa, sensibilità ed elaborazione. In fabbrica è uno strumento non solo di presa del pezzo, ma anche di misura e interazione. E può svolgere operazioni di handling articolate e molto complesse. Diventa un componente smart connesso, e un generatore di dati di processo per le piattaforme. La pinza è anche una piattaforma di sviluppo tecnologico dalla quale verranno derivati i futuri prodotti per il mondo dell'handling, che si basano in buona parte sulla sensoristica avanzata. Camozzi sta investendo molto in progetti di innovazione, e in futuro sarà fondamentale la partnership con Seco, di cui ha appena acquistato una quota di partecipazione














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