Camozzi Automation: industria più green con il connettore sostenibile GRIPfit

di Marco De' Francesco ♦︎ La divisione del Gruppo Camozzi ha progettato un raccordo push-in: a pressione, consente la connessione istantanea del tubo. In gran parte prodotto in poliammide 11, polimero ad alte prestazioni di origine biologica: rinnovabile al 100%. Gli ambiti di utilizzo: automazione industriale, medicale, beverage, filtrazione dell’acqua e raffreddamento ad acqua. Con risparmio economico e di tempo. Ne parliamo con Yann Hautiere

Le aziende manifatturiere, sotto la spinta della Transizione Green, sono sempre più interessate a soluzioni che comportino il minor impatto ambientale. Spesso, però, alcuni componenti, considerati mere “commodity”, vengono purtroppo esclusi da queste valutazioni. Questa esclusione però è da considerarsi un errore in quanto anch’essi possono avere un ruolo importante nell’ottica “green”.

Si pensi ai connettori, ovvero quei componenti che consentono il collegamento tra tubazioni e componenti: da lì passano fluidi come l’acqua e l’ossigeno, e i vecchi modelli con parti in piombo o plastiche comuni certamente potevano comportare la dispersione di sostanze anche tossiche. Lo sa bene Camozzi Automation, divisione del gruppo Camozzi fondata nel 1964 che progetta e produce componenti per il controllo del movimento e dei fluidi, e sistemi e tecnologie per l’automazione industriale, per il settore dei Trasporti e per il Life Science. Camozzi Automation ha raccolto la sfida con una nuova gamma di raccordi, i GRIPfit.







Si tratta di una tipologia di raccordo push-in che consente la connessione istantanea del tubo, senza l’utilizzo di utensili, in gran parte prodotto in poliammide 11, un polimero ad alte prestazioni di origine biologica, ricavato dall’olio di ricino, quindi rinnovabile al 100%. Presenta una bassa impronta di carbonio ed è performante per oltre 70 anni. La gamma presenta diametri dai 4 ai 16 millimetri, e temperature di esercizio fino ai 100° Celsius. La soluzione è adatta per applicazioni nell’ambito dell’automazione industriale, del medicale, del settore delle bevande e della filtrazione dell’acqua e non ultimo quello del raffreddamento ad acqua. Di tutto ciò abbiamo parlato con Yann Hautiere, Head of Business Development Fittings di Camozzi Automation.

D: Che cos’è, esattamente, un raccordo push-in? In cosa differisce da altri tipi di connettori?

Yann Hautiere, Head of Business Development Fittings di Camozzi Automation

R: È sostanzialmente un raccordo a pressione, che si installa facilmente a tenuta stagna e senza la necessità di altri utensili. Normalmente, dispone di una particolare guarnizione, che con l’inserimento viene compressa dal diametro esterno del tubo. Questo è tenuto saldamente in posizione, e quindi l’operazione risulta particolarmente semplice.

D: Quali necessità stanno emergendo in questi anni, in questo settore?

R: Ormai da diversi anni riceviamo numerose richieste di soluzioni per convogliare fluidi. Se prima ci concentravamo su quelli tradizionali come l’aria compressa e le reti del vuoto, ora ci viene chiesto di veicolare anche fluidi o liquidi “puliti”. Questo è il caso del settore Life Science ad esempio che ci spinge a sviluppare prodotti più conformi con caratteristiche e processi di assemblaggio specifici. Di conseguenza, molti prodotti che un tempo erano considerati speciali sono ora diventati standard nei nostri cataloghi. Anche le applicazioni di raffreddamento si stanno moltiplicando con l’evoluzione delle tecnologie utilizzate dai nostri clienti. Un esempio è la domanda di raffreddamento di apparecchiature industriali, elettroniche e di produzione di energia che è aumentata negli ultimi anni e continuerà a farlo nel prossimo decennio.

D: Perché con GRIPfit possiamo parlare di una nuova generazione di raccordi push-in? Qual è la differenza rispetto ai comuni raccordi di questo tipo?

R: Questa innovazione consente agli utenti di ottenere dalle loro apparecchiature delle prestazioni superiori, sia in termini di flusso, che in quelli, per converso, di minori restrizioni al passaggio dei fluidi. Ciò dipende dalla tecnologia di presa sulla sezione esterna del tubo. Prima questa era molto simile ad una pinza; ora si tratta di un anello che è molto più elastico nell’afferrare il tubo, e che non lascia segni o graffi sulla superficie.

D: Con quali materiali è stato realizzato GRIPfit?

R: Anche qui, ci sono delle novità. Si utilizza poliammide 6.6, ottenuto dalla polimerizzazione di esametilendiammina e acido adipico: ha buone caratteristiche meccaniche, e di resistenza all’usura ed al calore. E soprattutto poliammide 11. Si tratta di una bioplastica,membro della famiglia dei polimeri di nylon prodotti dalla polimerizzazione dell’acido 11-aminoundecanoico. In pratica, si realizza non con il petrolio, ma con l’olio di ricino, partendo dai semi. E questo fa una grande differenza. Il fatto che il materiale costituente sia 100% da fonte rinnovabile (bio-based) si allinea perfettamente alle esigenze dei “green market”, e di tutte quelle aziende che fanno della transizione verde un pilastro delle strategie di crescita. In questo momento storico, le imprese sono sempre più coinvolte da queste tematiche. Inoltre, la poliammide 11 incontra le esigenze del settore delle acque, dove le contaminazioni da sostanze derivanti dal petrolio sono sempre meno accettate. E non è tutto.

D: Cos’altro si può dire sulla poliammide 11?

R: Anzitutto che ha una grande resistenza ai grassi e agli idrocarburi; ma anche agli acidi, alle basi e ai sali. E poi, combinato con la poliammide 6.6, mostra una grande stabilità di proprietà meccaniche e dimensionali, nonché una forte flessibilità e una bassa permeabilità da parte degli idrocarburi. Insomma, rappresenta un’ottima alternativa all’acciaio inossidabile, che però pesa molto di più.

GRIPfit è in gran parte prodotto in poliammide 11, un polimero ad alte prestazioni di origine biologica, ricavato dall’olio di ricino, quindi rinnovabile al 100%. Presenta una bassa impronta di carbonio ed è performante per oltre 70 anni. La gamma presenta diametri dai 4 ai 16 millimetri, e temperature di esercizio fino ai 100° Celsius

D: Si parla anche di una particolare guarnizione sagomata.

R: Sì, non si tratta di un semplice O-ring ma di una speciale tenuta sagomata che crea una superficie maggiore di contatto con il tubo nel momento dell’inserimento. La forma sagomata facilita l’inserimento ed incrementa la sezione di contatto; inoltre, ha una presa migliore in caso di movimento dei tubi o di cicli di pressione; infine, è eccellente in caso di vuoto. Una piccola guarnizione può fare una grande differenza.

D: Secondo Camozzi, GRIPfit è particolarmente versatile: cosa contribuisce a realizzare questa caratteristica? Come può il raccordo essere utilizzato nell’automazione industriale, nel settore medicale, in quello delle bevande e della filtrazione dell’acqua e non ultimo in quello del raffreddamento ad acqua?

R: noi abbiamo anzitutto adattato il prodotto alle tante richieste specifiche provenienti dal mercato. Queste sono molteplici: ad esempio, una connessione e disconnessione più semplice; una minore ossidazione; una limitata marcatura sui tubi; robustezza e leggerezza; la resistenza agli agenti chimici; l’usabilità con il vuoto e la bassa pressione, sia in applicazioni statiche che dinamiche; la compattezza; l’alta capacità di flusso; l’ottemperanza alle regolamentazioni più importanti a livello mondiale; l’ecosostenibilità. Dopodiché abbiamo introdotto un insieme di gamme che rispondevano anzitutto ai requisiti dell’automazione industriale, e abbiamo investito molto nella certificazione, per essere sicuri che il prodotto fosse ben accetto sin dall’inizio dal mercato. Poi abbiamo introdotto gamme relative al medicale e al settore delle bevande e della filtrazione dell’acqua. Realizziamo prodotti dedicati, perché le esigenze sono un po’ diverse: si pensi all’aspetto del grado di pulizia quando parliamo di medicale. Siamo stati in grado di sostituire tecnologie più tradizionali e affermate, che però richiedevano più tempo di installazione e manodopera specializzata.

GRIPfit è una tipologia di raccordo push-in che consente la connessione istantanea del tubo, senza l’utilizzo di utensili

D: Quindi GRIPfit ha altri vantaggi?

R: Sì, i nostri nuovi raccordi offrono anche un risparmio di spazio e riducono notevolmente i tempi di montaggio. Ancora, i raccordi GRIPfit consentono un notevole risparmio economico rispetto ad altre tecnologie (saldati, universali, aggraffati e altro). Ultimo vantaggio è l’uso di materie prime naturali o riciclabili che possono essere facilmente integrate nelle politiche ambientali stabilite dai nostri clienti e la sostituzione di vecchi modelli realizzati con materiali pericolosi (piombo, nichel e altro). Evitare queste sostanze è importante soprattutto in certi settori, come quello delle bevande e della filtrazione dell’acqua

D: In quali settori GRIPfit riscuote un maggiore successo?

R: GRIPfit è perfettamente adeguato all’Automazione Industriale dove Camozzi ha una posizione leader. Durante la pandemia però abbiamo dimostrato di essere in grado di fornire prodotti clean adatti ai ventilatori polmonari, quindi un’applicazione del settore Life Science. Anche il settore delle bevande e della filtrazione dell’acqua, a causa dell’esigenza di riduzione del contenuto in piombo, può trarre un grande vantaggio dall’uso di questa tipologia di raccordi

D: Come può un’azienda, soprattutto manifatturiera, scegliere i giusti raccordi? Sembra di capire che non sia semplicemente una questione dimensionale.

R: In effetti è una questione più complicata. Il problema è che il raccordo è sempre stato considerato come una commodity dalle aziende, rispetto ad altri prodotti più tecnici; invece può contribuire all’efficienza generale del sistema. Quindi, il nostro compito con le aziende clienti è quello di fornire le informazioni sulla compatibilità di certi materiali in rapporto a determinate applicazioni, le specifiche tecniche e altro. Il materiale descrittivo deve essere esaustivo. Se l’azienda si occupa di produzione di birra, acqua, caffè, vino, deve sapere che la certificazione che abbiamo ottenuto la mette al riparo da rischi e che i materiali sono stati selezionati con perizia. Desideriamo fornire un prodotto il cui valore aggiunto sia riconoscibile.

GRIPfit consente agli utenti di ottenere dalle loro apparecchiature delle prestazioni superiori, sia in termini di flusso, che in quelli, per converso, di minori restrizioni al passaggio dei fluidi. Ciò dipende dalla tecnologia di presa sulla sezione esterna del tubo. Prima questa era molto simile ad una pinza; ora si tratta di un anello che è molto più elastico nell’afferrare il tubo, e che non lascia segni o graffi sulla superficie

D: Dove è materialmente realizzato GRIPfit? In quale stabilimento di Camozzi?

R: Nel sito industriale di Villa Carcina, vicino a Brescia. L’impianto è molto grande. Qui ci sono tutte le tecnologie per l’assemblaggio dei raccordi. Ed è qui, peraltro, che Camozzi sta sviluppando attività manifatturiere ad alta tecnologia e innovative, come GRIPfit.














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