Bosch: il futuro del freno a disco è nel carburo di tungsteno

La consociata della casa tedesca, Buderus Guss, punta sull’innovazione dell’  iDisc per le nuove auto. Piu’ sicurezza, meno usura, meno inquinamento.

E’ appena entrata in produzione per una casa automobilistica europea la nuova realizzazione di Bosch, che interessa un mercato, quello dei freni a disco per automobili, che ha superato nel 2016 i 330 milioni di unità. Il punto di forza dell’iDisc (dove la “i” sta per innovazione) consiste nel rivestimento in carburo di tungsteno, che attualmente solo Buderus Guss è in grado di realizzare. La tecnologia è basata su un freno a disco tradizionale in ghisa che viene prodotto attualmente fino a 20 milioni di unità dischi presso gli stabilimenti di Breidenbach e Ludwigshütte in Germania. Per trasformare un disco tradizionale in un iDisc, le zone di attrito prima di essere rivestite vengono sottoposti a trattamento meccanico, termico e galvanico, secondo un processo sviluppato e affinato dai ricercatori di Buderus Guss e Bosch. A livello di prezzo, l’iDisc è all’incirca tre volte più costoso di un freno a disco normale in ghisa, e tre volte meno costoso di un freno a disco in ceramica. Il prezzo è destinato a scendere progressivamente, di pari passo con l’aumento dei volumi di produzione. Ma quali sono i vantaggi dell’ iDisc?

 







 

Più sicurezza, meno particolato

Facciamo un passo indietro. Molto prima dell’introduzione di ABS, ESP, airbag, e di altre funzioni, i freni a disco hanno contribuito a rendere più sicura la guida e a ridurre notevolmente lo spazio di frenata prevenendo numerosi incidenti. Oggi però i freni a disco sono tornati alla ribalta per un altro motivo: le polveri sottili. L’inquinamento da particolato legato al traffico stradale è causato in gran parte non dalla combustione del carburante, ma dall’usura della strada, degli pneumatici e dai freni. Secondo i dati dell’agenzia ambientale dello stato del Baden-Württemberg, freni e pneumatici sarebbero infatti responsabili del 32% delle emissioni di particolato, la metà circa delle quali è costituita da polvere dei freni. La riduzione significativa della polvere dei freni è pertanto essenziale per migliorare la qualità dell’aria, soprattutto nelle città, e rispetto a un freno a disco tradizional , quello nuovo genera fino al 90% in meno di polvere dei freni. Ma non sono solo i vantaggi ambientali che inducono Bosch a prevedere il successo del nuovo freno a disco.

 

Zero segni di solchi, zero ruggine

Oltre a una riduzione drastica della polvere dei freni, il rivestimento in carburo assicura una maggiore sicurezza operativa. Le prestazioni di frenata sono simili a quelle dei freni ceramici, soprattutto a livello di “fading”, o riduzione della potenza dopo ripetute frenate. L’iDisc si comporta come un freno a disco in ceramica, ovvero è molto più stabile e tende a non subire perdite di prestazioni nella potenza di frenata. Anche l’usura è molto più contenuta. Infatti a seconda della resistenza del rivestimento in carburo, un iDisc può avere una durata utile doppia rispetto a quella di un freno normale e gli anelli di attrito sono esenti da solchi o scanalature. Anche la corrosione è stata ridotta al minimo, un vantaggio soprattutto per le auto elettriche poiché recuperando energia in frenata esse sollecitano meno i freni, evitando la conseguente formazione di ruggine sugli anelli di attrito. La temporanea, leggera riduzione della reattività in frenata, associata alla presenza di tale ruggine, nel caso dell’iDisc non si verifica. Infine per i maniaci della salute non solo personale, ma anche di quella della propria auto c’è anche un altro vantaggio non da sottovalutare.

Mai più residui di sporco sui cerchioni

L’adozione di iDisc comporta innumerevoli vantaggi anche per i cultori dei cerchioni. Il rivestimento lucido in carburo è resistente all’usura ed esente da corrosione; conserva inoltre un aspetto perfetto anche dopo anni di utilizzo ed è pertanto la soluzione ideale per chi predilige i cerchioni scoperti. Non ultimo, la riduzione del 90% della polvere dei freni resa possibile dall’iDisc elimina la necessità di dover periodicamente pulire i cerchioni con detergenti aggressivi.

 

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Il settore di business Mobility Solutions è il più importante del Gruppo Bosch. Nel 2016 ha registrato un fatturato di 44 miliardi di Euro, equivalenti al 60 percento dei ricavi totali del Gruppo. Questi risultati rendono il Gruppo Bosch uno dei fornitori leader nel campo automotive. Il settore di business Mobility Solutions combina l’expertise del gruppo negli  ambiti  automazione, elettrificazione e connettività, e opera a livello mondiale nelle seguenti aree di business: sistemi di iniezione per motori a combustione interna, mobilità e soluzioni alternative legate alla propulsione elettrica, sistemi di assistenza alla guida e di sicurezza, guida autonoma, tecnologie per informazione e comunicazione fra veicoli e fra veicoli e infrastrutture, concept e servizi per l’aftermarket. Bosch ha contribuito con importanti innovazioni all’evoluzione dell’auto come, per esempio, la gestione elettronica del motore, il sistema elettronico di stabilità ESP e la tecnologia common-rail per i motori diesel.

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