Due ceo su tre sono ancora insoddisfatti dei progressi nell’integrazione dell’IA in azienda. L’analisi di Bcg X

Tra le cause principali emerge la mancanza di talenti e competenze, una tabella di marcia sugli investimenti poco chiara e l'assenza di una strategia sull’uso responsabile della dell'intelligenza artificiale

L’IA generativa in un solo anno si è imposta come tecnologia di rottura, stravolgendo i processi in svariati settori e creando nuove opportunità di businerss. Due dirigenti su tre, però,

Nel suo report BCG AI Radar: From Potential to Profit with GenAI, Boston Consulting Group offre una panoramica sull’utilizzo di queste tecnologie innovative nel nuovo report , lanciato in occasione dell’inizio della nuova edizione del World Economic Forum di Davos, di cui l’intelligenza artificiale sarà uno temi portanti. Stando ai risultati, il 66% dei dirigenti intervistati è ancora incerto o insoddisfatto dei progressi compiuti finora dalla propria azienda in materia di AI e GenAI. Tra le cause principali emerge la mancanza di talenti e competenze (62%), una tabella di marcia sugli investimenti poco chiara (47%) e l’assenza di una strategia sull’uso responsabile di IA e GenAI (42%).







L’analisi, basata su un’indagine condotta su 1.406 dirigenti in 50 mercati e 14 settori, mostra come, nonostante l’esitazione riguardo all’uso delle nuove tecnologie, ci sia una intenzione diffusa e positiva in termini di investimenti: il 71% dei dirigenti intervistati intende aumentare gli investimenti tecnologici nel 2024 – con un salto di 11 punti percentuali rispetto al 2023 – e un numero ancora maggiore (85%) prevede di aumentare la spesa per l’AI e la GenAI. Il 54% dei dirigenti prevede che l’AI permetterà di ridurre i costi già quest’anno, soprattutto grazie all’aumento della produttività delle operazioni.

Middle East (85%) e Asia-Pacific (80%) sono le aree che guideranno l’ondata di investimenti in tecnologia pianificati per il 2024. Il Nord America si posiziona sotto la media globale (71%) con il 65% dei dirigenti intervistati che pianifica di incrementare gli investimenti, mentre l’Europa fa poco meglio, con il 68% pronto ad investire di più in queste tecnologie.

I dirigenti europei sono tuttavia tra i più restii a credere che AI e GenAI possano portare a una maggiore produttività nel 2024, anche se il 45% di essi rimane proattivo nel fornire linee guida sull’uso dell’AI e della GenAI, in linea con la media europea (46%).

A raccogliere i frutti di IA e GenAI è attualmente solo una piccola percentuale di aziende. Oltre il 60% dei dirigenti intervistati afferma infatti che le proprie aziende stanno ancora aspettando di vedere come si svilupperanno le normative specifiche per l’uso dell’AI e solo il 6% delle aziende ha già formato più del 25% del proprio personale sull’utilizzo degli strumenti di GenAI.

«Le aziende che usano già l’AI generativa prevedono di guadagnare fino a 1 miliardo di dollari di produttività a livello globale, opportunità che si apre anche alle aziende italiane, che potranno aumentarla significativamente utilizzando software off the shelf come ChatGPT e Microsoft Copilot. Per ottenere risultati significatici bisogna però attivare percorsi strutturati di formazione del personale», afferma Roberto Ventura, managing director e partner di BCG. «Ci sono poi applicazioni più avanzate, create e implementate da specialisti come data engineer e data scientist, capaci di generare per l’azienda impatti significativi. L’elemento chiave è il focus su applicazioni trasformative per funzioni o prodotti».

Cosa differenzia chi usa AI e GenAI

Per sbloccare il pieno potenziale della GenAI, i dirigenti dovrebbero implementarne rapidamente gli strumenti per aumentare la produttività dal 10% al 20% in tutta l’azienda, migliorare dal 30% al 50% l’efficienza e l’efficacia delle attività quotidiane rimodellando processi e funzioni, arrivando ad inventare nuove esperienze, servizi e offerte per i clienti, capaci di impattare positivamente il proprio fatturato nel lungo termine.

Le aziende che stanno gestendo questa trasformazione in modo vincente si differenziano da quelle ancora ferme ad osservare su alcuni elementi. Ad esempio, le aziende vincenti investono per aumentare la produttività e il fatturato: i dati dimostrano che le organizzazioni che prevedono di investire più di 50 milioni di dollari in AI e GenAI quest’anno hanno una maggiore probabilità (1,3x) di risparmiare sui costi del 2024 rispetto ai propri pari e una probabilità di 1,5 volte maggiore di prevedere un risparmio superiore al 10%. Queste stanno anche aggiornando le proprie competenze sistematicamente, con il 21% delle organizzazioni che spendono più di 50 milioni di dollari in AI e GenAI ad avere già formato più di un quarto del proprio personale. Le aziende vincenti creano inoltre partnership per implementare l’uso di IA e Gen AI, quando solo il 3% dei dirigenti le considera prioritarie. Infine, implementano i principi dell’AI responsabile (RAI): tra le aziende intervistate che investiranno più di 50 milioni di dollari nell’AI nel 2024, il 27% ha infatti già affidato al ceo la responsabilità della strategia Rai (contro il 14% registrato in generale).

«Sperimentando la GenAI, quasi tutti i ceo nel mondo – me compreso – hanno osservato una curva di apprendimento più ripida del previsto. Quando la tecnologia cambia così rapidamente poi, si può essere più propensi ad aspettare e vedere dove si arriva. Ma con la GenAI, vincono coloro che stanno già sperimentando, imparando e costruendo su scala», dice Christoph Schweizer, ceo di Bcg. «Questo è l’anno giusto per trasformare le promesse di questa nuova tecnologia in successo aziendale tangibile».














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