Banca Ifis rivede al rialzo le stime per l’utile 2021: previsti fra i 90 e i 100 milioni

Per l'ad Frederik Geertman «i ricavi industriali del periodo sono cresciuti a doppia cifra raggiungendo quota 449,2 milioni di euro, sostenuti dal nuovo mix del portafoglio commerciale e dalle ottime performance del settore npl».

Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis

Nei primi 9 mesi dell’anno Banca Ifis ha registrato una crescita a doppia cifra (53,2%) con un utile netto di 80,2 milioni di euro (erano 52,3 nello stesso periodo del 2020), fatto che ha spinto la banca a rivedere al rialzo la guidance per il 2021. Le nuove stime prevedono un utile netto fra i 90 e i 100 milioni di euro, e ricavi tra i 570 e i 590 milioni di euro (era tra 540 e 560 milioni di euro la guidance comunicata il 5 agosto 2021).

«I risultati dei primi nove mesi confermano la capacità della Banca di presidiare con efficacia specifici business e di cogliere le opportunità offerte dal mercato in sensibile ripresa», spiega Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis. «L’utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo, pari a 80,2 milioni di euro, va oltre le nostre aspettative; il risultato, calcolato al netto della PPA e delle plusvalenze straordinarie legate alla cessione dell’immobile milanese, è superiore del 25% rispetto allo stesso periodo del 2019 e di circa 5 volte quello del 2020. I ricavi industriali del periodo sono cresciuti a doppia cifra raggiungendo quota 449,2 milioni di euro, sostenuti dal nuovo mix del portafoglio commerciale e dalle ottime performance del Settore Npl. I ricavi, al netto della PPA (pari a 21,5 milioni di euro) hanno registrato il massimo storico. Il trend positivo di questi risultati ci porta a rivedere al rialzo la guidance per il 2021 e a stimare un margine di intermediazione compreso tra 570 e 590 milioni di euro e un utile di esercizio compreso tra 90 e 100 milioni di euro».







«Il Settore Commercial & Corporate Banking ha dimostrato di saper adattare rapidamente l’offerta alle esigenze di mercato, grazie alla combinazione di strategia commerciale ed efficienza operativa e tecnologica», aggiunge Frederik Geertman. «Nei primi nove mesi dell’anno, i recuperi di cassa sui portafogli Npl acquistati hanno raggiunto il massimo storico e si attestano a 252 milioni di euro (+38% rispetto ai 183 milioni di euro dei primi nove mesi 2020) a conferma della resilienza del portafoglio alla crisi.

Il 2 novembre abbiamo finalizzato la nostra più grande acquisizione di Npl, rilevando da Cerberus 2,8 miliardi di euro di crediti deteriorati. L’operazione ha consentito di raggiungere in anticipo l’obiettivo di acquisto di portafogli Npl stimato per il 2021.

La recente adesione della nostra Banca alla Net-Zero Banking Alliance rafforza ulteriormente il nostro impegno per costruire un futuro più sostenibile e inclusivo e ci permetterà di contribuire fattivamente al raggiungimento dell’obiettivo comune di azzeramento delle emissioni nette entro il 2050».














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