Autodesk Platform Services: dati integrati in cloud e visibili a tutti gli stakeholder

di Renzo Zonin ♦︎ La piattaforma costituisce un data base non strutturato capace di riunire in un solo punto tutte le informazioni relative a un progetto. È disponibile con formule pay per use o Platform as a Service. La libreria di Api e il ruolo di Amazon Web Services. Ne parliamo con Luca Bazzocchi

Avete mai notato come si somiglino gli organigrammi di tutte le aziende del mondo? In alto c’è una Direzione e sotto una lunga serie di colonne affiancate, relative ciascuna a un reparto: sistemi informativi, progettazione, produzione, logistica eccetera. Con questa organizzazione, l’azienda finisce per essere composta di una serie di silos, ognuno organizzato con proprie regole, processi e strumenti. Questa forma di organizzazione era perfetta al tempo delle aziende “fisiche”, ma con la digital transformation è venuto a galla un problema: se ogni silos usa strumenti diversi, avrà dati diversi in formati diversi, e probabilmente sarà al corrente solo delle cose che riguardano la propria fase di lavorazione. Ma l’azienda digitale richiede che tutti i dati, di progetto, di lavorazione, di avanzamento, di collaudo, di logistica possano essere disponibili a tutti – e in particolare alla Direzione – in modo completo, rapido e univoco, in modo da poter prendere decisioni informate. E quindi questi dati devono essere anche integrati, per poter essere sfruttati al meglio.

Serve, insomma, uno strumento che si occupi di creare e gestire una base di dati centralizzata dove inserire tutti i dati relativi ai prodotti dell’azienda. E quando diciamo tutti intendiamo proprio tutti, a partire dal progetto Cad, che non è fatto solo di disegni ma anche di procedure di controllo, richieste di modifiche, variazioni di progetto; e poi quelli dell’ingegnerizzazione, e quelli che mostrano mano a mano il completamento di un progetto (perché non c’è solo il manufacturing: gli stessi discorsi valgono per un cantiere edile per esempio). E ancora, distinte base di componenti, nomi dei fornitori, stato dell’approvvigionamento, costi dei materiali. Non basta? Aggiungiamo risultati dei collaudi, certificazioni dei prodotti, stato della manutenzione per ciò che è stato venduto (che si tratti di macchinari industriali come di un ponte), disponibilità di ricambi a magazzino… insomma, la quantità e la diversità delle informazioni che vanno gestite in modo unificato è altissima, e richiede l’uso di strumenti che siano in grado di superare i confini dei silos aziendali. Il problema è noto da tempo, e ci sono diversi strumenti in grado di mitigarlo, aiutando per esempio a tenere traccia dei diversi database aziendali in un’ottica di Product Lifecycle Management.







Ma qualcuno ha approcciato il problema da un punto di vista più sistemico. Ci riferiamo ad Autodesk, fra i leader mondiali dei software di progettazione. Partendo dall’assunto che il dato è il nuovo petrolio, e quindi ha un enorme valore per le aziende a patto che sia corretto e accessibile, Autodesk diversi anni fa ha iniziato a creare una piattaforma che permettesse di integrare sul cloud tutti i dati relativi a un progetto – non solo quelli geometrici, ma tutti i relativi metadati. Questa piattaforma si chiama Autodesk Platform Services (ne trovate i dettagli tecnici sul sito dedicato) ed è costituita da una collezione in continuo aggiornamento di Api di programmazione disponibili in cloud, in parte gratuite e in parte accessibili con formule pay per use o Platform as a Service. Per sapere qualcosa di più su questa piattaforma, che Autodesk sta mano a mano integrando con tutti i suoi prodotti, abbiamo parlato con Luca Bazzocchi, che è uno dei massimi esperti di Autodesk Platform Services in Italia e in Europa. Bazzocchi, che ha cominciato a lavorare su Autodesk Platform Services come solution architect 7 anni fa, quando ancora la piattaforma non aveva assunto il nome definitivo, guida oggi un team europeo nell’ambito della divisione Consulenza di Autodesk, con il quale ha realizzato oltre 40 progetti basati sulla piattaforma. «Noi come Autodesk Consulting cerchiamo sempre di stabilire una baseline, capire dove si trova il cliente e quale valore andiamo a portare con le nostre iniziative. Facciamo vedere dove possiamo aiutarli a risparmiare tempo e a migliorare la qualità del lavoro finale. In tutto questo, la piattaforma Autodesk Platform Services è un facilitatore di questi obiettivi» ci ha detto, raccontandoci del suo lavoro. All’attività sul campo, inoltre, Bazzocchi affianca ormai da 5 anni anche quella di “evangelist” della piattaforma, per farne conoscere i pregi ai potenziali clienti. È la persona giusta, insomma, a cui chiedere che cosa è Autodesk Platform Services.

 

Autodesk Platform Services, una piattaforma cloud di integrazione dati. Ma non solo questo

Luca Bazzocchi,
Consulting Services Senior Manager at Autodesk

«Quando si parla di Autodesk Platform Services bisogna dimenticarsi dei prodotti tipici di Autodesk, che quando vengono acquistati sono pronti all’uso. Autodesk Platform Services è una piattaforma cloud based pensata per gli sviluppatori, che permette di accedere a tutte quelle informazioni, sia a livello geometrico sia a livello di metadati, che andiamo a collegare ai nostri progetti. Come i famosi modelli Bim (Building Information Modeling), o modelli intelligenti, che non contengono solo l’informazione geometrica ma anche metadati e varie informazioni. Con Autodesk Platform Services abbiamo la possibilità di accedere a tutti questi dati nel cloud e, attraverso un minimo di sviluppo (non parliamo di rocket science, usiamo tecnologie standard web di uso comune) abbiamo la possibilità di sfruttare queste informazioni e integrarle con altre che arrivano da altri sistemi».

Di primo acchito, potremmo quindi pensare a una sorta di data base non strutturato capace di riunire in un solo punto tutte le informazioni relative a un progetto. In realtà, c’è molto di più, come fa capire la parolina “sviluppo”. Perché in effetti c’è un repository su cloud, ma quella che fa la “magia” è la parte delle Api: Autodesk Platform Services è uno strumento programmabile e non si limita a fornire un single point of access per i dati, bensì permette di inserirli, aggregarli, visualizzarli e analizzarli come si vuole, il tutto comodamente da un browser web che gira sul proprio dispositivo preferito.

 

I problemi che risolve Autodesk Platform Services

Per capire bene l’importanza di questo strumento bisogna accennare a quali tipologie di problemi può risolvere. «Ne vogliamo risolvere diversi – esordisce Bazzocchi – Uno dei primi problemi che mi sono trovato a risolvere è stato di poter coinvolgere nella vita di un progetto dei nostri clienti il maggior numero di stakeholder possibile, incluso il business, che è fondamentale: in azienda, un manager o un Ceo vogliono vedere lo stato dei progetti, per capire in maniera semplice e immediata dove stanno finendo gli investimenti fatti. Ma anche il visualizzatore di modelli più semplice al mondo, può mettere in difficoltà una persona che non sia un ingegnere o un architetto. Troppi comandi, chi non è tecnico difficilmente saprà usare questi strumenti. Con Autodesk Platform Services invece diamo a tutti la possibilità, di poter vedere immediatamente i propri modelli senza installare nulla, attraverso un browser (Chrome, Firefox, Edge…), e di accedere alle informazioni in modo semplice. Di avere dei report che ti danno idea di cosa stai facendo, a che punto sei con il progetto, come stanno andando le cose. Secondo me, il coinvolgimento del maggior numero di stakeholder è uno dei principali obiettivi».

Una volta che si dispone di uno strumento che consente un accesso al progetto anche ai “non tecnici”, si può sfruttare la cosa per migliorare la collaborazione fra tutti gli attori coinvolti nel progetto stesso. Attori che non di rado sfruttano strumenti diversi, anche fra i tecnici del reparto progettazione. «Chi fa proprio l’authoring dei disegni, dei modelli, magari usa prodotti diversi. Per questo Autodesk Platform Services, pur essendo una piattaforma Autodesk, non si limita a gestire solo i nostri formati, ma gestisce oltre 70 formati diversi di terze parti. I vari Bentley, Dassault e altri, e ovviamente gli standard di file più comuni, penso per esempio ai file Ifc. Quindi non ci limitiamo al nostro mondo, cerchiamo di aprirci. Questa è una strategia importante adottata da Autodesk, perché l’idea è di supportare i nostri clienti nel migliorare i loro workflow, che siano di collaborazione, che siano di controllo di avanzamento dei progetti, eccetera. Coinvolgendo le persone giuste al momento giusto, e dando loro la sicurezza di vedere sempre le informazioni più aggiornate e migliori».

Caricamento di più modelli nel Viewer di Autodesk Platform Services

Potenzialità e campi di applicazione

Saipem 12000

Cosa si può fare utilizzando Autodesk Platform Services come piattaforma di base per lo sviluppo? «Il limite è davvero la fantasia: del progettista, di chi fa le richieste e di chi sviluppa queste soluzioni – spiega Bazzocchi – Uno dei vantaggi fondamentali dell’uso di Autodesk Platform Services è quello di poter integrare il dato. È chiaro che il dato è il nuovo petrolio, come dice Forbes, e tutti noi ormai guardiamo ai dati, costruiamo e prendiamo decisioni in base ai dati stessi. Poter integrare informazioni che arrivano da piattaforme diverse, da sistemi diversi e poterli presentare in un unico ambiente è ovviamente un vantaggio enorme. Con questi dati si possono fare mille cose. C’è un cliente con cui lavoriamo da oltre 10 anni, e con il quale da 5 sviluppiamo soluzioni Autodesk Platform Services (si tratta di Saipem). Abbiamo presentato diverse soluzioni realizzate insieme, dove abbiamo integrato dati che arrivano dalle loro dashboard di PowerBI e, attraverso la piattaforma Autodesk Platform Services, siamo riusciti a presentarli in maniera immediata ed efficace. Siamo passati dall’avere delle stampate di Excel con un elenco di informazioni, ad avere queste informazioni legate al modello. Così da poter mostrare, per esempio colorando diversamente gli elementi del modello, che cosa in cantiere è pronto per essere costruito e cosa magari è in ritardo, o cosa arriverà domani. Questo permette di prendere a ragion veduta decisioni fondamentali, magari per rivedere i piani di avanzamento eccetera».

 

Applicare Autodesk Platform Services al problema del Digital Twin

Un altro segmento di applicazione per il quale Autodesk Platform Services sembra particolarmente adatto è quello della creazione di un digital twin, il “gemello digitale” di un prodotto, di una macchina, di un edificio. Per realizzare il digital twin di un oggetto reale potrò per esempio avere il progetto Cad a fare da base, e Autodesk Platform Services permetterà al programmatore dell’azienda di aggiungere al modello una serie di dati di business, di marketing, di storia del prodotto, integrare un sistema Plm e via discorrendo. «Il digital twin è appunto uno dei tipici casi sui quali lavoriamo, sia in ambito di architettura che manifatturiero- conferma Bazzocchi – Pensiamo a un macchinario. Possiamo aggiungere i dati relativi alla disponibilità di ricambi in magazzino, perché si arriva a questo livello di dettaglio, a vedere i singoli elementi “esplodendo” il modello. Ma possiamo anche avere una copia digitale di un macchinario che è stato installato da qualche parte, il quale monta device che genericamente chiamiamo IioT che ci inviano informazioni in tempo reale su come sta performando questo macchinario, permettendomi di fare per esempio analisi predittiva. Possiamo dunque interrogarlo, vedere come funziona, come sono le temperature, e così via, e disporre di tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno per prendere decisioni tempestive, non più a posteriori ma preventive o predittive, risparmiano denaro, tempo, fermi macchina eccetera».

Autodesk Platform Services importa ed esporta i dati dei modelli in svariati formati, per esempio un modello creato in Revit può essere esportato verso Excel

Il ruolo di Amazon Web Services

Molte piattaforme di software as a service sono ospitate sui server del produttore del software. Autodesk ha fatto una scelta diversa. «Queste Api che vengono esposte da Autodesk Platform Services risiedono su Amazon Web Services, in datacenter che oggi sono fisicamente in Europa e in America (due macroaree). La cosa importante è che appoggiandoci a Aws siamo certificati per tutte le problematiche relative a cybersecurity, reliability eccetera». Diverso il discorso relativo allo sviluppo delle webapp. «Se sviluppo una mia webapp, posso decidere dove pubblicarla: sul mio portare personale, sul mio Azure o Aws aziendale, sul mio computer con un Web server installato. Di fatto, con le Api io creo un’applicazione Web, decido dove metterla, e se esporla al mondo intero o magari soltanto nella mia rete aziendale, dando accesso solo a chi è autorizzato all’interno di essa». In pratica, dove rendere disponibile una app sviluppata in Autodesk Platform Services è una scelta “personale” del programmatore – o comunque della sua azienda.

 

Api e linguaggi, la scelta è ampia

La libreria di Api di Autodesk Platform Services si basa quasi tutta sul concetto di Rest Api (Representational State Transfer), con una sola significativa eccezione. «Tutte le Api si basano sul concetto di Rest Api – conferma Bazzocchi – Fondamentalmente, sono tutte quelle Api dove io attraverso un protocollo http o https faccio una richiesta al server passandogli delle informazioni, e il server Autodesk Platform Services mi risponde; io prendo le risposte e decido come gestirle. Come dicevo, sono tutte Api Rest, tranne una categoria, quella relativa al Viewer, che permette di visualizzare modelli 2D o 3D. Qui ho bisogno di componenti che mi permettano di vedere i modelli sul mio browser, e questi componenti sono basati su Javascript. Indipendentemente da ciò, la mia applicazione posso svilupparla come voglio, in .net, in javascript, in Angular… è comunque indipendente dal device, posso farla girare su un device mobile come su un computer tradizionale, e soprattutto non è necessaria l’installazione di alcun prodotto specifico sulle macchine che devono utilizzare un’applicazione basata su Autodesk Platform Services».

Nel Viewer si possono mappare informazioni usando, per esempio, il colore

Come viene fornito? Prodotto, servizio?

Ma cosa deve fare un’azienda che volesse sperimentare Autodesk Platform Services, o almeno capire come funziona? E soprattutto, come si compra una piattaforma di questo tipo? «Autodesk Platform Services è formato da tutta una serie di Api – spiega Bazzocchi – Alcune sono assolutamente gratuite, altre sono a pagamento. Per entrare sulla piattaforma, un cliente deve iscriversi al sito Autodesk Platform Services o avere un account riconosciuto da Autodesk. Poi, a seconda delle operazioni che farà con Autodesk Platform Services pagherà utilizzando quelli che chiamiamo “Cloud Credit“. Autodesk Platform Services in realtà è molto economico, perché una volta che il mio modello è pronto per la visualizzazione (prepararlo per la visualizzazione costa circa un dollaro) posso mostrarlo quante volte voglio, non ho più costi a valle». Sul sito di Autodesk Platform Services c’è il pricing relativo alle tre categorie di Api che sono a pagamento. La prima è quella che “prepara” il modello, traducendolo dal formato originale a un formato che possa essere trasmesso su Internet (quindi un po’ più leggero, ma senza perdere la qualità); la seconda categoria è quella delle Api per design automation, che permettono di eseguire alcuni dei prodotti Autodesk (Revit, AutoCad, 3dsMax e Inventor) su cloud in background; la terza categoria consente di caricare una serie di immagini geo-referenziate (oppure orto-foto) e sulla base di questi dati creare un modello 3D. «Queste sono le uniche tre categorie di Api Autodesk Platform Services che hanno un costo. Il resto è tutto gratuito, nel business model attuale» conferma Bazzocchi.

Rappresentazione schematica di come si colloca l’ecosistema di Autodesk Platform Services

Altri scenari d’uso

Un tool disponibile sotto forma di piattaforma cloud programmabile per la raccolta, gestione, integrazione e visualizzazione dei dati ha caratteristiche intrinseche di versatilità molto spinte, accentuate dalla velocità con cui procede lo sviluppo – praticamente ogni mese vengono rese disponibili nuove Api o estensioni di quelle esistenti. Ed è ovvio che ogni cliente può trovare modi nuovi per sfruttare la piattaforma, semplicemente sviluppando applicazioni ad hoc, da solo, insieme a system integrator, o direttamente con il braccio consulenziale di Autodesk.

«Autodesk Platform Services è anche una piattaforma che viene aggiornata molto di frequente, ogni mese abbiamo nuove Api eccetera. Per esempio, abbiamo sviluppato soluzioni per migliorare la design review, ovvero la possibilità, richiestissima soprattutto negli ultimi due anni di lavoro da remoto, di poter tutti avere sullo stesso schermo il punto di vista di chi guida, di poter aggiungere commenti, individuare dove stanno i “clash” in un modello, o poter condividere idee per migliorare il modello in fase di disegno. Autodesk Platform Services con le Api di design review permette di avere tutto questo workflow in forma ottimizzata. Fra i vantaggi, una riduzione dell’uso della carta, e la registrazione puntuale di tutto quello che viene fatto. Alcuni clienti hanno sfruttato la possibilità di operare sul disegno anche con delle timestamp, per poter poi presentare ai propri clienti degli audit che mostrassero in quanto tempo erano in grado di reagire e risolvere i problemi». Grazie alle funzionalità di design review, è possibile risparmiare tempo e migliorare la comunicazione in azienda. Le Api di design review sono state usate da Autodesk in almeno 3 grandi progetti in Europa, fra i quali una ferrovia leggera in Norvegia vicino a Bergen, con soddisfazione di tutte le parti coinvolte, ovvero fornitori, main contractor e clienti finali.

Usando Autodesk Platform Services come base si possono costruire soluzioniestremamente complete. Ecco un esempio realizzato da PowerBim

L’ecosistema parte dal marketplace

Il fatto di avere queste Api esposte permette a chiunque lo desideri, il system integrator, il partner Autodesk, la piccola azienda che ha al suo interno uno sviluppatore, di essere indipendenti e contemporaneamente di far parte di questo ecosistema. Di poter creare le proprie soluzioni, e perché no, anche di rivenderle nel market place di Autodesk. «C’è un processo da seguire naturalmente, – puntualizza Bazzocchi – ci sono alcuni parametri da rispettare, però questo ecosistema è davvero esteso. A oggi abbiamo più di 40.000 utenti al mese che visitano il sito. Abbiamo più di 1.500 sviluppatori attivi che sviluppano con Autodesk Platform Services. Abbiamo oltre 40 system integrator accreditati come Forge System Integrator, e oltre 90 “Enterprise Customer”, ovvero clienti di una certa dimensione – tipo Saipem – che usano in maniera attiva questa tecnologia e stanno crescendo moltissimo. Tanto è vero che ad Autodesk University, la conferenza più importante di Autodesk a livello mondiale (tenutasi quest’anno alla fine di settembre a New Orleans), c’è proprio uno streaming dedicato a Autodesk Platform Services e un’area espositiva dedicata solo a Autodesk Platform Services. È una cosa su cui Autodesk punta tantissimo: alcuni nostri prodotti cloud based, penso a Bim 360, a Construction Cloud, sono “software as a service” basati sulla piattaforma Autodesk Platform Services. Quindi noi di Autodesk siamo i primi utilizzatori di Autodesk Platform Services».

Ma il repository è fornito da Autodesk Platform Services o il cliente può scegliere dove memorizzare il modello? «Dove io vado a salvare il modello una volta trasformato per poter essere usato nel web è in un cloud Autodesk, che può essere una folder logica che sta su un server Amazon, o una cartella logica di uno dei nostri prodotti di Common Data Environment Cloud, come Autodesk Docs – spiega Bazzocchi – Dipende da cliente a cliente, da cosa hanno e da cosa usano. C’è da dire che, comunque sia, solo io e gli utenti cui io do accesso possiamo accedere a questo dato. Non è che chiunque può accedere e vederlo».

 

L’evoluzione di Autodesk Platform Services

La piattaforma Autodesk Platform Services è costituita da una collezione in continuo aggiornamento di Api di programmazione disponibili in cloud, in parte gratuite e in parte accessibili con formule pay per use o Platform as a Service

Autodesk Platform Servicesviene aggiornato con frequenza pressoché mensile. Ma dove sta andando? Qual è la direzione dello sviluppo? «Per voce del nostro Ceo, Autodesk vuole diventare una platform company – racconta Bazzocchi – e Autodesk Platform Services è al centro di questo progetto. Stiamo investendo molto per creare quella che possiamo definire una data platform, un’ossatura nella quale possiamo sia salvare i dati, sia accedere a essi, e non parlo solo del dato geometrico, ma di tutti i dati che servono per offrire nuovi servizi, dal data insight al machine learning. Questa è la direzione verso cui stiamo andando. Non ci siamo ancora, è una strada lunga, ma c’è un grosso investimento per crearla. All’interno di questo progetto c’è anche il processo per migliorare l’interoperabilità fra i nostri prodotti. Prendiamo i prodotti desktop di punta, Revit per architecture, engineering e construction, e Inventor per il manufacturing. Hanno due formati proprietari. Noi vogliamo che i modelli che vengono creati, anche se in tool diversi, possano parlare, vogliamo poter vedere i dati dell’uno e dell’altro, vogliamo che si possano aprire i modelli dell’uno nell’altro, condividendo tutti i dettagli. C’è una serie di Api ancora in beta (ma disponibili) che permettono di iniziare a lavorare per aumentare l’interoperabilità fra alcuni dei nostri prodotti. È una strada lunga, non è semplice, rappresenta un grosso cambiamento».

Si tratta insomma di portare convergenza nell’industria, di eliminare i silos di informazioni. E questo si riflette nel modo in cui si stanno strutturando in Autodesk. «Una volta eravamo divisi per settori, ora comincia a esserci una certa cross-pollination fra i gruppi – ammette Bazzocchi – Per esempio, nel mio team non ho gruppi dedicati al manufacturing, al civile eccetera. Siamo un po’ tutti esperti di tutto, e possiamo sederci a discutere con i nostri clienti dei loro processi e dei loro problemi. E li capiamo. Tra l’altro, il feedback dei clienti viene poi usato per migliorare ulteriormente il prodotto. Ci sono delle pagine sul sito dove si può andare a suggerire cambiamenti e implementazioni. Ci sono dei forum dove persone di Autodesk raccolgono idee e problemi che vengono riportati al product team. E noi, come gruppo di consulting, o di Customer Assessment, abbiamo un contatto diretto con il product team, e facilitiamo incontri diretti fra alcuni clienti strategici e il product team stesso, proprio per evitare il “gap” fra le due parti. Non sempre chi sviluppa prodotti software sa come il cliente li vuole usare…».

 

I clienti: chi sono, cosa cercano

Ma quali sono le prime cose che un cliente chiede a Autodesk Platform Services? Secondo Bazzocchi, «il cliente parte dall’idea di voler visualizzare delle informazioni in maniera semplice e immediata, senza dover installare nulla. Spesso partiamo mostrando al cliente come primissimo esempio un collegamento fra un file Excel e un modello Cad, in cui coloriamo le varie parti a seconda del contenuto delle celle Excel. Di solito da lì il cliente comincia a chiedere di visualizzare sul modello le altre informazioni di cui dispone. Per esempio il progresso dei lavori, lo stato dei test sul sito di costruzione, i certificati, e così via». Ma c’è un settore in particolare per cui Autodesk Platform Services è stato pensato? «Autodesk Platform Services non è un prodotto dedicato a un singolo tipo di industria – puntualizza Bazzocchi – va bene per tutti i settori, anche per l’automotive. Richiede anche un piccolo cambio di mentalità di approccio, ma una volta che si è capito come ci si può muovere, nel 99% dei casi il limite a ciò che si può ottenere è esclusivamente legato alla fantasia di chi lo deve usare».

 

(ripubblicazione dell’articolo pubblicato il 4 ottobre 2022)














Articolo precedenteIl Cad in Cloud? È il sogno di ogni progettista! Possibile, con Autodesk Fusion 360
Articolo successivoAutodesk: così l’edilizia è… 4.0!






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui