Con Autodesk il mondo dell’edilizia diventa… un cantiere 4.0!

di Caterina Montesi ♦︎ Il Building Information Modeling rappresenta digitalmente la struttura nella sua complessità: dalla progettazione al maintenance. E abilita Ai, machine learning, digital twin, realtà virtuale e aumentata. Autodesk Construction Cloud: collaborazione tra gli stakeholdere per valutare il progetto nell’intero ciclo di vita. L’acquisizione di The Wild e i casi Vent-A-Hood, Reynaers Aluminium, Fujitec, Safran

Autodesk idea e sviluppa soluzioni per il settore edile e manifatturiero e si colloca al centro delle esigenze di progettisti, imprese di costruzione e produzione. È leader globale nell’integrazione di questi flussi di lavoro e aiuta tutta la filiera dell’ingegneria e delle costruzioni a collaborare nel modo più efficace. Con i software per l’automazione di progettazione, produzione e gestione del ciclo di vita dei prodotti, l’interoperabilità dei dati e la collaborazione con metodologia Bim (Building Information Modeling), Autodesk è in grado di fornire soluzioni personalizzate che migliorano agilità ed efficienza con un con una conseguente ottimizzazione di tempo e riduzione di costi, errori e sprechi di materiale. Ed è proprio in questo contesto che si delinea il futuro della produzione di componenti edilizi e del settore delle costruzioni, grazie alla condivisione di informazioni tra costruttori e produttori, o meglio nella “convergenza digitale tra edilizia e comparto manifatturiero”.

«Essere “Bim compliant” rappresenta un vantaggio competitivo per tutte le imprese manifatturiere che si rivolgono al mercato dell’edilizia. Due mondi fino a poco tempo fa separati possono ora condividere una visione progettuale unificata che porta ad entrambi notevoli vantaggi», afferma l’Ing. Ilaria Lagazio, Senior Technical Sales Specialist Aec di Autodesk. La metodologia Bim, grazie alle tecnologie di Autodesk, permette infatti di ottimizzare il processo della progettazione attraverso la costruzione, fino all’operation and maintenance, senza soluzione di continuità. In questo contesto collaborativo — che pone al centro il dato di ogni singolo componente con le sue caratteristiche, piuttosto che sulla singola disciplina, con una suddivisione in comparti tipico delle metodologie tradizionali —, è possibile collaborare con i fornitori interagendo attraverso un modello multidimensionale, funzionale e completo. Lo dimostrano le esperienze di società internazionali che lavorano nel settore Aec, come Vent-A-Hood, Reynaers Aluminium, Fujitec e Safran di cui raccontiamo in questo servizio. Attraverso l’utilizzo e la gestione informata dei dati è possibile quindi ottimizzare i processi, garantendo un flusso di informazioni sempre aggiornati e contestualizzati, ma non solo.







L’approccio Bim, infatti, consente allo stesso tempo di aprire la strada a tecnologie innovative, come ad esempio la progettazione parametrica, che passa per la progettazione generativa fino ad abilitare l’Intelligenza artificiale e il machine learning, oppure il Digital Twin sempre più avanzato, ma anche, infine, la Realtà Virtuale e Aumentata, fino alla progettazione di tipo immersivo. La spinta evolutiva più recente è poi dovuta al “connected Bim”: un utilizzo del Bim con la potenza del cloud, che permette tutte le interazioni tra gli stakeholder del processo in tempo reale, e diventa fondamentale per l’intero ciclo di vita dell’opera costruita, facendosi strumento per la connessione tra il livello architettonico e quello manifatturiero. Con le soluzioni proposte da Autodesk, l’edilizia diventa un vero e proprio cantiere Industry 4.0. I componenti di un edificio, grazie alla metodologia Bim, vengono corredati di una serie di informazioni che possono diventare fondamentali per i processi di costruzione. Avere una rappresentazione digitale della struttura nella sua complessità, significa poter andare oltre il prodotto standard e ragionare anche in termini di produzione personalizzata. Oltre a ovvi vantaggi in termini di time to market, produttività e personalizzazione di prodotto, questo tipo di digitalizzazione collaborativa tra le aziende dei due settori crea sostenibilità, in quanto ottimizza l’utilizzo dei materiali e riduce gli sprechi. Tutti gli strumenti per realizzare quanto descritto sono contenuti nella Aec Collection di Autodesk, la cassetta degli attrezzi del progettista Bim.

 

L’affermazione del Building Product Manufacturing

Ilaria Lagazio, Senior Technical Sales Specialist Aec di Autodesk

Secondo un recente sondaggio di Harvard Business Review Analytic Services, il 77% degli architetti afferma che serve una più stretta collaborazione con i fornitori. La mancanza di competenze Bim viene indicata come una delle cause primarie di interruzione dei rapporti con le aziende manifatturiere. «Condividere contenuti Bim con i clienti consente di inserire più facilmente le specifiche dei prodotti nei progetti. Tutto questo significa lavorare all’interno di un unico ecosistema digitale integrato Aec-Manufacturing, per aiutare tutti i soggetti coinvolti a comunicare in modo più efficiente», osserva Lagazio. Si tratta del Building Product Manufacturing: permette di realizzare soluzioni a catalogo o completamente personalizzate, con prodotti conformi alle esigenze progettuali, automatizzando la configurazione degli stessi e consentendo la progettazione direttamente all’interno del modello virtuale dell’edificio.

L’utilizzo di questo approccio è confermato dalle molteplici piattaforme di “oggetti Bim”, che i fornitori di prodotti “a catalogo” mettono a disposizione dei progettisti come veri e propri cataloghi virtuali. In sostanza la connessione tra le due industries è facilitata dall’oggetto parametrico, che il progettista può scegliere da una libreria “drag and drop”, invece che reperirlo su un catalogo e ricopiarlo sul progetto. Questo permetterà, da un lato, di avere immediatamente un modello contenente tutte le caratteristiche – non solo geometriche – dei componenti scelti, e dall’altro una naturale immissione sul mercato di un componente corredato di tutte le sue caratteristiche e condiviso a tutta la filiera attraverso la condivisione del progetto.

 

Da una visione statica a una dinamica

Autodesk idea e sviluppa soluzioni per il settore edile e manifatturiero e si colloca al centro delle esigenze di progettisti, imprese di costruzione e produzione. È leader globale nell’integrazione di questi flussi di lavoro e aiuta tutta la filiera dell’ingegneria e delle costruzioni a collaborare nel modo più efficace

Se nell’ambito della produzione industriale le tecnologie per una gestione integrata di tutto il ciclo di vita del progetto, dalla fase di concept fino alla consegna sul mercato, sono ormai diventate standard, il mercato dell’edilizia è molto più immaturo, nonostante la tendenza oggi in atto vede il passaggio da una visione “statica” della progettazione a una “dinamica”. In pratica, ci si avvia verso un concetto di modellazione comportamentale che non rappresenti solo le caratteristiche di un’opera edile, ma che contenga informazioni sufficienti da simulare i comportamenti dell’edificio e poter così prendere decisioni informate. Un vero e proprio Digital Twin, che pertanto necessita di una digitalizzazione sempre più spinta e fedele al reale costruito, as built.

Ecco, quindi, l’importanza di piattaforme come Autodesk Construction Cloud in grado di dare vita a un processo collaborativo per garantire che la pianificazione, la progettazione e la costruzione siano efficienti e collaborative. «La nostra piattaforma rende possibile la condivisione tra architetti, ingegneri, appaltatori, subappaltatori, clienti, gestori e produttori, in modo da valutare il progetto in tutto il suo ciclo di vita, migliorando così la qualità e il flusso di lavoro, riducendo il numero di varianti in corso d’opera e migliorando l’efficienza operativa», dice Lagazio. La collaborazione virtuosa, relativa al manufatto edilizio, si estende così anche ai componenti di fabbrica in un flusso di lavoro, che nel caso di componenti da libreria è molto semplice, come abbiamo citato sopra, ma che può spingersi anche a componenti su misura, con un flusso di lavoro a ritroso dall’oggetto fino al componente a controllo numerico. Cioè quello che accade, per esempio, nel caso di una condotta dell’aria in lamiera, o ai singoli componenti di una facciata vetrata: tutte operazioni, insomma, che oggi comportano una dose massiccia di passaggi manuali e colli di bottiglia, dal progetto alla messa in opera del componente finito.

Arredamento personalizzato in un framework digitale. La ventilazione domestica di Vent-A-Hood

Con i software per l’automazione di progettazione, produzione e gestione del ciclo di vita dei prodotti, l’interoperabilità dei dati e la collaborazione con metodologia Bim (Building Information Modeling), Autodesk è in grado di fornire soluzioni personalizzate che migliorano agilità ed efficienza con un con una conseguente ottimizzazione di tempo e riduzione di costi, errori e sprechi di materiale.

I dati generati dal Bim servono ai fornitori – di impianti di condizionamento, ascensori, di arredamento esterno e interno – per assicurare una corretta produzione e assemblaggio, nonché un’elevatissima personalizzazione. Con la possibilità di trasferire i dati Bim a chi deve produrre manufatti per l’edilizia, tutto il processo viene ottimizzato e semplificato. Per dare un’idea ancora più semplice di quanto vantaggioso possa essere il modello integrato Bim-Manufacturing, si pensi al comparto dell’edilizia civile-residenziale che esiste ormai in molti Paesi, la Cina in primis. Qui gli edifici vengono consegnati con arredamento di base, comprensivo di cucine e altro. Ebbene, se non avessero i dati che vengono forniti dal modello Bim del palazzo, i fornitori non sarebbero in grado di produrre e assemblare i loro prodotti nel modo corretto, nel rispetto dei vincoli costruttivi e architetturali, oltre che dei tempi di consegna. Esemplificativo, ancora, è il caso di Vent-A-Hood, la società Usa leader di mercato nella ventilazione residenziale, che, pur capace di produrre una vasta gamma di cappe da cucina, desiderava migliorare il processo di personalizzazione, mantenendo però le consegne del prodotto in tempi ragionevoli. Attraverso i dati Bim è stato quindi realizzato un portale che assolvesse alla funzione di configuratore automatico di prodotto: tutto questo consente così di semplificare la produzione, guidando i clienti attraverso i passaggi per la progettazione della cappa ideale, pur rimanendo entro i parametri stabiliti dai modelli ingegneristici. Il risultato è un rendering visivo 3D che include tutte le specifiche fisiche e i dettagli sui prezzi.

 

L’esperienza Bim 360 di Reynaers Aluminium e Fujitec

Essere “Bim compliant” rappresenta un vantaggio competitivo per tutte le imprese manifatturiere che si rivolgono al mercato dell’edilizia. Due mondi fino a poco tempo fa separati possono ora condividere una visione progettuale unificata che porta ad entrambi notevoli vantaggi

In passato, era l’architetto a creare un progetto. A seguire, intervenivano le società di ingegneria per verificare la solidità strutturale, con una verifica delle specifiche delle imprese edilizie. Infine, i produttori di elementi per l’edilizia subentravano riempendo l’edificio con tutti gli elementi complementari, a partire dalle porte e dagli infissi per le finestre. «Ora è cambiato tutto», afferma Erik Rasker, vice presidente e chief technology officer di Reynaers Aluminium, azienda belga che sviluppa prodotti in alluminio per l’edilizia. Con le soluzioni Autodesk, l’azienda manifatturiera è coinvolta insieme ad architetti e ingegneri sin dalle fasi iniziali. «Il modo in cui progettiamo, realizziamo e installiamo i nostri sistemi è pienamente digitalizzato e questo si traduce in uno straordinario vantaggio competitivo poiché architetti, società di ingegneria e costruttori si rivolgono a noi, sapendo bene di poter contare su un processo di fornitura e produzione integrato e collaborativo», aggiunge Rasker.

Adottando la tecnologia Bim di Autodesk, i fornitori-produttori diventano building product manufacturer, in grado di digitalizzare l’intero processo: dalla fase di concept-design alla produzione. Prima di utilizzare il Bim c’erano disegni e documenti che dovevano essere inseriti manualmente. Ora si possono gestire le modifiche in digitale, man mano che il progetto subisce delle variazioni. Tra i clienti Autodesk c’è anche Fujitec, storica società giapponese specializzata nella produzione di ascensori, che utilizza le soluzioni Autodesk Costruction Cloud per una progettazione collaborativa. «In questo modo i dati di progetto sono disponibili sempre e ovunque. Un grande vantaggio per noi che siamo un’azienda manifatturiera internazionale». Afferma Haruo Miki, responsabile digital innovation di Fujitec. «Si prendono decisioni più rapidamente, si risparmia tempo e non vi è necessità di riunioni in presenza, che in passato rappresentavano un impegno non indifferente».

 

Aeropsace & defence, l’esperienza di Safran

Grazie alla metodologia Bim, Safran è in grado di definire i nuovi stabilimenti produttivi o modificare quelli esistenti, ottimizzandone il layout in maniera estremamente efficace e veloce, includendo anche i modelli 3D delle attrezzature e dei macchinari, per verificare a 360 gradi spazi di manovra e interferenze con gli impianti. A380 front axle Adrien Daste / Safran. Immagine presa da safran-group.com/

Nel 2018 Safran, azienda leader in aereospace & defence, ha deciso di attuare il processo di digitalizzazione dei propri stabilimenti dislocati in tutto il mondo, «perché – come dice François de LaFontaine, Factory of the Future Project Director Digitalization – avere a disposizione il gemello digitale 3D permette di controllare, pianificare e monitorare i propri impianti anche in remoto a migliaia di km di distanza». Grazie alla metodologia Bim, Safran è in grado di definire i nuovi stabilimenti produttivi o modificare quelli esistenti, ottimizzandone il layout in maniera estremamente efficace e veloce, includendo anche i modelli 3D delle attrezzature e dei macchinari, per verificare a 360 gradi spazi di manovra e interferenze con gli impianti. Per attrezzature e impianti esistenti sono stati utilizzati anche scansioni 3D e le nuvole di punti sono servite per ricostruire le parti di cui non si aveva un modello a disposizione. Il Bim e gli strumenti Autodesk fanno parte dei processi di Safran, attraverso l’uso sistematico e consolidato in ogni progetto digitale che riguarda gli stabilimenti produttivi.

 

The Wild

La recente acquisizione di The Wild permette di includere nel workflow di progettazione le tecnologie di realtà aumentata (Ar) e realtà virtuale (Vr) nel settore Aec, supportando i clienti durante l’intero ciclo di vita del progetto. «E’ un investimento che riflette la rapida trasformazione in atto nel settore edile, dalla complessità dei progetti alla diversità geografica dei team che li eseguono», afferma Andrew Anagnost, ceo e presidente di Autodesk. La piattaforma consente ai team di lavorare insieme all’interno di modelli di progetti digitali per esplorare, interagire e apportare modifiche al modello direttamente nel cloud. È il caso di Black & Veatch, società Usa leader globale in ingegneria e costruzioni con oltre tre miliardi di fatturato che, integrando IrsVr ad Autodesk Construction Cloud, ha realizzato una progettazione aumentata e collaborativa, offrendo un’esperienza virtuale immersiva e migliorando enormemente la comprensione generale del progetto, che porta a decisioni e risultati migliori.














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