ArcelorMittal: acciaio sostenibile con Rockwell Automation e LanzaTech

La soluzione realizzata dalla multinazionale americana insieme all'azienda chimica aiuterà il produttore siderurgico a ridurre le emissioni di carbonio

Nell’industria pesante, come quella produzione dell’acciaio, l’obiettivo zero netto di carbonio è particolarmente importante, visto che il settore è responsabile per il 7/8 % delle emissioni globali di CO2, spesso sotto forma di inevitabili sottoprodotti derivati dai mezzi di produzione convenzionali.

Problemi apparentemente inevitabili tendono ad attrarre soluzioni creative e il produttore globale di acciaio ArcelorMittal ne ha ideata una particolarmente ingegnosa. In collaborazione con l’azienda sostenibile LanzaTech e lo specialista nell’ambito della digitalizzazione Rockwell Automation, ha compiuto significativi passi avanti verso la creazione di standard industriali per la sostenibilità nel settore, mediante l’economia circolare e il riciclo di prodotti derivati che risulterebbero altrimenti dannosi, convertendoli in nuove opportunità aziendali.







Negli ultimi anni ArcelorMittal ha cercato di migliorare gli standard in uno specifico segmento delle proprie attività: il carbone emesso dagli altiforni, dove si utilizzano minerali di ferro e carbone sotto forma di sedimenti e coke. Il coke riduce il minerale in metallo a temperatura elevata che viene poi convertito in acciaio liquido nell’acciaieria. Durante la riduzione del minerale, si formano CO e CO2. 

Per risolvere il problema della camera di combustione e contribuire a ridurre le emissioni nette di carbonio, Wim Van der Stricht, cto di ArcelorMittal, ha chiesto l’aiuto di LanzaTech, un’zienda di biocombustibili che aveva sviluppato una innovativa biomassa microbica che, negli studi clinici, aveva dimostrato di poter trasformare il carbonio in bioetanolo. L’azienda stava collaborando nell’ambito delle operation di ArcelorMittal in Cina per provare che l’approccio poteva essere applicato alla produzione dell’acciaio in modo da creare un prodotto a base di bioetanolo denominato “Acciaiolo”. Dopo aver osservato l’efficacia del processo, Wim si è convinto che tale approccio potesse essere applicato alle attività aziendali nell’impianto di Gent. In collaborazione con il proprio team, ha progettato un sistema che potesse reinventare il ruolo del carbonio all’interno dell’impianto. Per la realizzazione del progetto il team si è affidato alle competenze di settore della propria rete di partner. LanzaTech ha supportato la progettazione del meccanismo di cattura del carbonio mentre Rockwell Automation ha fatto da consulente e ha fornito una piattaforma completa di automazione che include azionamenti, controllo di processo, reti e visualizzazione. E’ stato quindi creato un flusso per l’applicazione della biomassa alla camera di combustione prima dell’esecuzione del trattamento per produrre il prodotto a base di bioetanolo.

L’idea del progetto ha ottenuto l’approvazione del team dirigenziale di ArcelorMittal e anche del ceo, che lo ha visto come un importante passo avanti per trasformarsi in un leader della sostenibilità. Ha ricevuto anche l’approvazione a livello governativo e il sostegno della Banca Europea per gli Investimenti che ha contribuito alla realizzazione del progetto con un importante finanziamento. «È davvero incoraggiante vedere un simile livello di adesione al progetto. Sia all’interno che all’esterno di ArcelorMittal, tutti sono riamasti favorevolmente sorpresi di fronte alle potenzialità del processo. Questo supporto ci ha davvero aiutato ad andare avanti con il progetto negli otto anni trascorsi dal momento in cui abbiamo iniziato a esplorare questa opportunità», ha aggiunto Wim.

In attesa dello zero netto di carbonio

Attualmente, in fase di montaggio, lo stabilimento riprogettato ha attratto un investimento di 165 milioni di euro e dovrebbe avviare la produzione nel 2022, con una capacità piena che potrebbe essere raggiunta entro il 2023. Si prevede che le attività produrranno, ogni anno, circa 80 milioni di litri di etanolo sostenibile senza emissioni nell’ambiente. Una volta realizzato, il progetto spianerà la strada ad alcune entusiasmanti possibilità per ArcelorMittal. Il prodotto a base di etanolo è oggetto di una richiesta elevata essendo utilizzato in molteplici casi, inclusi i materiali plastici, i prodotti per la pulizia e la produzione di disinfettanti. ArcelorMittal potrà entrare in contatto e diventare un fornitore per questi settori ed altri, creando una nuova linea aziendale che si autosostiene ed è potenzialmente redditizia.

«Il nuovo prodotto ci permetterà di entrare nell’economia circolare e collaborare con partner che condividono la nostra etica. Il fatto che questo progetto sia in grado di ridurre drasticamente le nostre emissioni di carbonio e, allo stesso tempo, di aiutare a diversificare il nostro modello di business è davvero una strategia vincente». Il progetto ha avuto anche un ulteriore e inatteso beneficio. «Non sono solo le aziende con una domanda di etanolo che sono interessate a questo progetto, ma abbiamo avuto richieste da persone che si sono candidate per venire a lavorare con noi per essere parte del cambiamento. Tutto questo non fa che indicare che una maggiore sostenibilità a livello aziendale è una calamita per attrarre brillanti talenti socialmente responsabili», ha dichiarato Wim.

I finanziamenti sono stati ottenuti da diverse fonti tra cui il governo fiammingo e da Horizon 2020, il Programma Quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione con la sovvenzione N. 656437. Attualmente, ArcelorMittal pianifica di utilizzare il progetto e gli insegnamenti appresi nell’impianto di Gent per estendere tale pratica ad altri stabilimenti.














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