Sostenibilità ambientale, la grande sfida della logistica. Con Alleantia e cluster Alis

di Renzo Zonin ♦︎ L’arma vincente per ridurre l’impronta ecologica potrebbe essere l'avvio di un processo di trasformazione digitale del settore, che coinvolga tutta la filiera. La soluzione dell’azienda guidata da Linari: Gateway software IIoT e la libreria Xpango per la creazione di digital twin

Una precondizione necessaria alla realizzazione di un’economia globalizzata è che il costo del trasporto di un bene sia marginale rispetto al suo valore. Per questo, il settore della logistica si è sempre impegnato a ridurre i suoi costi, e negli ultimi 30 anni è cresciuto mediamente del 5% l’anno. Ma negli ultimi tempi le sfide sono aumentate: a parte la pandemia, è quella della sostenibilità ambientale la grande scommessa del settore. E ridurre l’impronta ecologica della logistica, mantenendo (o aumentando) l’efficienza e abbassando i costi, non è semplice. L’arma vincente potrebbe essere l’avvio di un processo di trasformazione digitale del settore, che coinvolga tutta la filiera.

Alleantia, azienda ben conosciuta per i suoi sistemi software IIoT, si sta impegnando a fondo per portare le sue soluzioni e il suo know-how al settore logistico, e per questo è entrata in Alis (un cluster di aziende del settore particolarmente attente alla sostenibilità) e parteciperà alla prima edizione di Let Expo, una fiera dedicata alla logistica ecosostenibile, in programma a Verona il 16-19 marzo prossimi. Qui sarà possibile vedere un grande progetto di gestione IIoT di una flotta navale, che l’azienda di Pisa ha recentemente realizzato, e tutta una serie di altre applicazioni della tecnologia Alleantia dedicata ai poli logistici – basata sul Gateway software IIoT e su XPango, una immensa libreria di driver – a ogni elemento della filiera logistica.







 

Le sfide del settore: ecosostenibilità, efficienza, costi

Per anni, ai produttori che chiedevano prezzi più bassi il settore della logistica ha risposto con navi sempre più grandi, puntando principalmente sull’economia di scala per ridurre le spese e abbassare di riflesso i costi dei noli. Ma negli ultimi tempi, il settore ha dovuto fare i conti con sfide più complesse. La pandemia, per esempio, ha sconvolto il settore negli ultimi due anni, provocando problemi che ci porteremo dietro ancora per mesi, anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria: dai costi schizzati alle stelle, ai problemi di reperibilità di container nei porti di partenza delle merci, ai porti intasati dalle merci. Ma se nei prossimi mesi, uscendo dalla pandemia, questi aspetti si normalizzeranno, altre sfide preoccupano gli operatori della logistica. La più importante è quella della sostenibilità ambientale del trasporto merci. Da parecchi anni gli organismi internazionali sanno capito che le grandi navi inquinano parecchio: si calcola che siano responsabili del 3% delle emissioni antropiche di CO2, del 18-30% dei NOx e del 9% dei SOx. Per questo, sono stati promulgati dall’Imo (International Maritime Organization) regolamenti che, a partire dal gennaio 2020, hanno imposto una riduzione dell’80% delle emissioni di SO2. Ed è abbastanza logico aspettarsi che, finito il periodo di emergenza, verranno emanate normative ancora più stringenti.

L’industria della logistica, quindi, deve cominciare a muoversi per trovare la quadra fra due esigenze contrapposte: da una parte, deve ridurre l’impronta ambientale delle sue operazioni, per esempio usando carburanti più costosi o montando sistemi più efficaci di riduzione delle emissioni; dall’altra, deve riuscire a contenere i costi. Il tema non è banale, se una delle principali associazioni italiane della logistica, il Cluster Alis (Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile), ha organizzato un’intera fiera dedicata al tema della sostenibilità dei trasporti. Parliamo del Let Expo (www.letexpo.it), che si terrà a Verona dal 16 al 19 marzo. Ora, ridurre i costi del trasporto richiede di rendere massimamente efficiente la catena logistica, e questo può essere fatto solo con una trasformazione digitale massiccia di tutto il settore. Similmente a quanto si sta facendo nel manufacturing, sfruttare le tecnologie IIoT lungo tutta la catena logistica, dalle navi ai sistemi portuali, dai treni ai camion, consentirà di ottimizzare l’utilizzo di ogni singola risorsa, sia dal punto di vista del lavoro svolto, sia della riduzione delle emissioni. Detto così sembra facile, e mai come questa volta potremmo dire che fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, migliaia di miglia di mare. Eppure, pensiamo si possa essere ottimisti, perché tutto sommato si tratta di applicare in un nuovo ambito una serie di tecnologie che sono ormai consolidate da qualche anno nel manufacturing, nell’Oil&Gas, nelle utilities, insomma in tanti ambiti industriali. Non per niente fra gli espositori di Let Expo troviamo anche Alleantia (Padiglione 2, Stand B2), azienda ben nota in particolare per il suo Gateway IIoT che rende praticamente immediato l’interfacciamento fra migliaia di diversi macchinari e sensori e i sistemi informatici di gestione del business aziendale.

Logistica 4.0. Fonte Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet”. Il settore della logistica si è sempre impegnato a ridurre i suoi costi, e negli ultimi 30 anni è cresciuto mediamente del 5% l’anno. Ma negli ultimi tempi le sfide sono aumentate: a parte la pandemia, è quella della sostenibilità ambientale la grande scommessa del settore

Alleantia e Alis

Alleantia, software house di Pisa che è in grado di far parlare, tramite il suo software, qualsiasi macchinario industriale con tutte le più diffuse piattaforme di business, dagli Erp ai sistemi di analytics, dai data base ai sistemi di gestione della produzione

Qualche mese fa, Alleantia è entrata a far parte di Alis, un’associazione di aziende specializzate nella logistica. Alis, Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile, nasce allo scopo di promuovere l’efficienza, la sicurezza e la competitività del comparto, per individuare nuove competenze e formare nuove figure professionali. Per questo, il cluster riconosce fra le priorità associative, oltre alla sostenibilità ambientale, proprio la digitalizzazione della filiera logistica italiana, oltre alla sburocratizzazione e alla semplificazione dei documenti e dei processi amministrativi. E Alleantia ritiene di poter portare un importante contributo alla transizione digitale della logistica, così come ha già fatto per il comparto manifatturiero.

«L’importanza della sostenibilità è un elemento imprescindibile, tale da essere diventato un asset strategico per le aziende – ci ha detto Stefano Linari, ceo e Fondatore di Alleantia – Alleantia, leader nella digitalizzazione dei processi industriali, non poteva che sposare il progetto di Alis. La sfida della digitalizzazione, per rispettare requisiti fondamentali sempre più stringenti in termini di emissioni inquinanti, è e sarà sempre più, un asset strategico fondamentale per il business di aziende di successo. Con Alis questa sfida ha sicuramente un alleato in più per raggiungere l’obiettivo».

 

Verso una logistica eco sostenibile

Passare a una supply chain sostenibile è un passaggio fondamentale nel percorso che permetterà alle aziende di essere più competitive, resilienti e, al tempo stesso, “eco-friendly”. Le aziende di logistica devono far fronte a crescenti pressioni per ridurre le emissioni e rispettare le normative ambientali. Una di queste è la recente sentenza Imo 2020, che limita il livello di emissioni di zolfo delle navi e aumenta il prezzo del carburante, sia per le navi che per i camion.

La combinazione tra nuove normative, mancanza di automazione e richiesta, da parte dell’opinione pubblica, di assunzione di responsabilità per una logistica sostenibile stanno costringendo il settore a cercare nuove soluzioni per i trasporti e per tutta la supply chain. La buona notizia è che ci sono strumenti e metodi che l’industria della logistica può integrare per migliorare la sostenibilità dei propri processi, aiutare a preservare l’ambiente e, fattore molto importante, aumentare l’efficienza. Le soluzioni software aiutano a raggiungere questi obiettivi, mantenendo bassi i costi.

La missione mira a rendere, entro il 2026, il sistema infrastrutturale più moderno, digitale e sostenibile,
in grado di rispondere alla sfida della decarbonizzazione indicata dall’Unione Europea con le strategie
connesse allo European Green Deal (in particolare la “strategia per la mobilità intelligente e sostenibile”,
pubblicata il 9 Dicembre 2020) e di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile individuati dall’agenda
2030 delle Nazioni Unite.

L’IoT sale a bordo

Alleantia ritiene di poter portare un importante contributo alla transizione digitale della logistica, così come ha già fatto per il comparto manifatturiero

Un esempio di quello che è possibile realizzare in ambito logistico con il software Alleantia è il più grande progetto IoT in ambito navale, dedicato alla gestione di un’intera flotta. Si tratta, in sintesi, di un innovativo sistema di monitoraggio e controllo completo basato sul software Alleantia, che consente di ridurre i costi di esercizio e l’impatto ambientale su una flotta sempre più sofisticata, senza richiedere equipaggi più numerosi e ottimizzando al contempo la gestione della manutenzione. Un progetto molto innovativo che ha visto il software di Alleantia realizzare una delle più avanzate e vaste applicazioni di integrazione IoT del settore navale.

«Alleantia, grazie al suo gateway IoT Plug&Play, che interconnette attualmente quasi interamente la flotta, è in grado di raccogliere informazioni rilevanti da tutte le componenti tecnologiche di bordo, superando i limiti posti dalla grande eterogeneità di protocolli e formati dati provenienti da sensori, controllori e sistemi di navigazione realizzati da moltissimi fornitori diversi» spiega Linari.

Soluzioni per tutta la filiera

Naturalmente la logistica non è fatta solo di navi, ma le soluzioni IoT sono davvero pervasive, tanto che è possibile sfruttarle per digitalizzare quasi ogni componente della filiera. Dotare un magazzino di tecnologia IoT vuol dire, per esempio, posizionare sensori capaci di monitorare con precisione l’ingresso e l’uscita dei carichi, il volume e il peso sugli scaffali per identificare se la merce che viene posizionata è quella corretta, sensori climatici per garantire il mantenimento delle condizioni ottimali per la conservazione della merce, sensori per rilevare la disponibilità di spazio, dispositivi wareable o etichette “smart” che consentono di identificare le merci e la loro posizione esatta all’interno dell’installazione.

Le flotte di camion, treni, navi possono essere gestite da software che grazie a sensori IoT determinano la distribuzione ottimale dei carichi, e le rotte di questi mezzi possono essere pianificate e monitorate al meglio, rilevando in tempo reale le condizioni del traffico attraverso ulteriori reti di sensori, che consentiranno anche di organizzare l’ordine delle consegne in base alle aree di ricezione e ai programmi. Ma si può andare oltre: per esempio si possono sensorizzare i carichi, per esempio i container, in modo da poter rilevare a distanza dati su temperatura e umidità, per garantire che la movimentazione delle merci sia effettuata in base alle cure richieste. Oppure si possono monitorare i consumi energetici di interi poli logistici. E, ancora, si può arrivare fino alla porta del cliente, dotando il trasportatore di dispositivi remoti che segnalino in tempo reale l’avvenuta consegna.

Una rete di trasporto digitalizzata, a basso impatto ambientale ed efficiente è infatti una condizione
necessaria per una crescita economica sostenibile, creando una connettività più intelligente, rapida e
sicura in tutta Italia e migliorando la competitività e la produttività dei territori collegati

Dall’industria alla logistica, un salto solo apparente

Se si vuole spostare una soluzione software che si interfaccia strettamente con l’hardware da un’industria a un’altra, di natura alquanto diversa, la prima cosa che viene da chiedersi è se detto software sarà in grado di parlare con le macchine del nuovo settore come lo è con quelle presenti dove opera da sempre. Per Alleantia, il problema di fatto non si pone. L’interazione con l’hardware arriva così in profondità che la comunicazione non è più un problema. Alla fine, un motore marino potrà anche essere lungo oltre 25 metri e pesare più di 2.000 tonnellate, ma viene tenuto sotto controllo con sensori di temperatura, pressione, vibrazioni dello stesso tipo di quelli montati in qualsiasi macchinario industriale. «Con oltre 5000 driver preconfigurati – afferma Linari – Alleantia può acquisire dati OT da qualsiasi macchina o dispositivo industriale, per poi unificarli in un formato comune pronto per l’uso da parte di applicazioni enterprise e piattaforme cloud. Per far questo utilizziamo la nostra tecnologia proprietaria XPango, che è la più potente sul mercato per accelerare la produzione e renderla più efficiente. La libreria Alleantia non ha bisogno di alcun tipo di programmazione ed è la soluzione più versatile sul mercato in grado di controllare i progressi di produzione dei dispositivi».

Potremmo estendere il discorso anche agli altri elementi della filiera, dalle gru portuali ai sistemi di alimentazione per container negli interporti, dai camion ai muletti del magazzino. E il digital twin creato dalla libreria XPango non solo decodifica le informazioni provenienti dalle macchine, ma può anche comunicare con esse. Questo continuo flusso di dati consente di avere un controllo completo sul processo logistico (così come avviene in quello di produzione), minimizzando i costi, aumentando la velocità e ottimizzando il business. La replica virtuale della macchina può essere controllata in tutte le sue funzioni, durante l’esecuzione dell’ordine e durante i tempi di fermo macchina. Ogni allarme e sensore viene monitorato e riconosciuto grazie ai driver presenti nella Alleantia “Library of Things”. «La digitalizzazione può essere il più importante volano di crescita in contesti di mercato estremamente competitivi come quelli odierni – afferma Linari – Con i nostri progetti IIoT siamo in grado di equipaggiare ogni tipo di dispositivo industriale, e possiamo rendere più competitiva ogni tipo di attività». Appuntamento a Verona per Let Expo, quindi, per chi volesse approfondire l’argomento.














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1 commento

  1. L’utilizzo sempre maggiore degli shop online ha generato un aumento esponenziale nell’impiego di corrieri, aerei merci e logistiche dedicate. Il quantitativo di emissioni di CO2 generate da questo settore è ingente: per questo motivo, è fondamentale un impegno costante da parte delle aziende verso l’utilizzo di soluzioni per il trasporto ecosostenibili. Ridurre l’impronta ecologica della logistica mantenendo l’efficienza non è semplice: un’idea potrebbe essere la transizione da veicoli a carburante a furgoni ibridi o full electric. Oltre a garantire un risparmio economico sull’utilizzo di benzina o diesel, permettono di ridurre i gas inquinanti immessi nell’ambiente. In Italia è stato recentemente brevettato anche un treno passeggeri ibrido: speriamo che la stessa tecnologia possa essere applicata anche ai convogli destinati al trasporto delle merci.

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