All Electric Society: la nuova vision di Phoenix Contact tra elettrificazione e automazione

di Piero Macrì ♦︎ Smart city, e-mobility e Industrial Iot i pilastri strategici. Ricavi +50% in due anni a 3,6 miliardi. Stazioni di ricarica e quadri di comando. L'elettrificazione dei veicoli off-highway e marittimi. Sector coupling: produzione, distribuzione stoccaggio e consumo parte di un sistema olistico. Ne parliamo con Francesco Lanzani, ceo Italia

Fatturato a quota +50% in soli due anni. Dal 2020 al 2022 il giro d’affari globale della multinazionale tedesca dei componenti e sistemi per l’automazione industriale Phoenix Contact, è passato da 2,4 a 3,6 miliardi di euro. Industrial IoT, smart energy, elettrificazione. La pressione dettata dalla trasformazione del mercato – in ambito industriale, manifatturiero, delle infrastrutture critiche e dei modelli di consumo – sostiene la crescita del gruppo guidato nel mondo dal ceo Frank Stührenberg. «È la perfect wave, l’onda perfetta. Gli attuali trend tecnologici a supporto della nascente green economy introducono immense opportunità per lo sviluppo della futuribile All Electric Society», afferma Francesco Lanzani, presidente e general manager di Phoenix Contact Italia.

L’orizzonte di sviluppo dell’azienda tedesca, nata nell’ormai lontano 1923 (a proposito, quest’anno si festeggia il centenario), negli ultimi anni è sempre più legato alla transizione energetica. Tanto che “Empowering the all electric society” è il payoff e il nome della vision che Phoenix Contact si è data recentemente. «Le grandi sfide globali richiedono che la sostenibilità sia al centro dei loro modelli di business. Riteniamo che la visione del futuro della All Electric Society abbia le risposte alle domande più importanti del nostro tempo. Con prodotti, soluzioni e servizi per l’elettrificazione, il collegamento in rete e l’automazione», ha dichiarato Stührenberg. Del resto, per sua natura, il mondo full electric che ci prepariamo a vivere è intimamente legato all’automazione e alla digitalizzazione. I tre fenomeni si intrecciano e abilitano a vicenda. E tutti i grandi player dell’automazione stanno virando verso l’elettrificazione. Phoenix però, per quanto è dato sapere a Industria Italiana, è la prima ad averne fatto il proprio purpose per i prossimi anni.







In tutta la filiera della nuova produzione manifatturiera ed energetica Phoenix Contact porta la sua tecnologia per l’elettrificazione. Controllori e componenti per costruire nuovi impianti per la produzione e stoccaggio delle rinnovabili, nell’eolico e nel solare. E poi uno spettro di offerta che indirizza la smart mobility con sistemi di controllo, cavi e connettori per la gestione e la costruzione delle stazioni di ricarica e per l’elettrificazione di veicoli off high-way.

Francesco Lanzani, presidente e general manager di Phoenix Contact Italia

Una tecnologia, quella di Phoenix, basata su un catalogo di oltre 100.000 prodotti, che serve ad abilitare lo sviluppo di soluzioni predittive, ridurre i tempi di manutenzione e i fermi macchina, individuare in anticipo guasti e malfunzionamenti.

Nelle smart grid, la rete intelligente dei sistemi di distribuzione dell’energia, le soluzioni Phoenix consentono agli operatori di prevenire interruzioni non pianificate, monitorando apparati primari e secondari dell’infrastruttura. Una logica operativa che è ormai diventata uno standard in qualsiasi ambiente manifatturiero e industriale. Le soluzioni hardware e software di elettrificazione, networking e automazione sono trasversali e tutte le line of business del gruppo. In Italia il fatturato 2022 si è chiuso con 151 milioni (+19% rispetto al 2021), cifra che per il 65% è sviluppata dalla divisione industrial, per il 18% dall’elettronica, per il 12% dall’e-mobility e per il 7% dall’energy. «Smart mobility e smart energy sono le divisioni nate negli ultimi dieci anni e sono quelle che registrano la maggiore percentuale di crescita, con performance comprese tra il 30%-40% di aumento anno su anno, dice Lanzani. La nostra previsione è che la composizione di fatturato sarà via via sempre più equilibrata. La parte industrial, il cui referente primario è il costruttore di macchine, continuerà ad essere la nostra ammiraglia, ma il contributo che saranno capaci di portare le nuove business unit focalizzate sulla transizione energetica, sarà determinante».

Sostenibilità, obiettivo zero emissioni di tutta la supply chain entro il 2030

Le unità produttive tedesche di Phoenix Contact sono già carbon neutral. il 30% del fabbisogno elettrico dell’azienda è coperto dal fotovoltaico

Dal 2021, tutte le unità produttive tedesche di Phoenix Contact sono diventate carbon neutral. Le attività e gli interventi per ridurre il carbon footprint si traducono in cifre. «Nel 2022 le emissioni sono diminuite per un volume complessivo di 200 mila tonnellate e per il 2030 prevediamo di rendere carbon neutral l’intera supply chain, contribuendo alla sostenibilità con una riduzione di 700 mila tonnellate di Co2 all’anno, dice Lanzani L’impegno è rivolto ad aumentare l’efficienza energetica di tutte le fabbriche, sfruttare energia verde e produrre a nostra volta energia verde, soprattutto con il fotovoltaico, che contribuirà a garantire una progressiva indipendenza, andando a coprire il 30% del nostro fabbisogno energetico». Interventi che servono per acquisire una nuova competitività. «Sono i nostri clienti che ce lo chiedono. Come fornitori all’interno delle loro supply chain dobbiamo essere in grado di dichiarare il carbon footprint di prodotto. Una trasparenza di informazioni che diventa vitale per dare loro modo di produrre un report Esg, che dal 2024 sarà obbligatorio per tutte le aziende europee. Insomma, più alto sarà l’indice di sostenibilità, maggiori saranno le opportunità per continuare a essere partner di filiera delle aziende nostre clienti», dice Lanzani.

Sostenibilità come fattore di competitività. Le opportunità della transizione green

Dalle parole di Lanzani si comprende come la sostenibilità non sia più un’opzione. «Chi non sarà competitivo su questo fronte sarà ai margini del mercato. Non ci si può sottrarre a tutti gli investimenti che servono per ridurre le emissioni. Non è solo una questione di responsabilità etica, sono le regole del nuovo mercato che lo impongono: avere un prodotto competitivo in termini di carbon footprint significa essere nelle condizioni di poter vendere di più».  Quali sono le novità, dove vi state focalizzando, quali sono gli ambiti in cui pensate di introdurre le maggiori innovazioni? «Ci sono un sacco di opportunità in questo momento, dalla transizione energetica, alla rivoluzione delle smart city e alla mobilità, dall’Industrial Iot, all’elettrificazione. Con i nostri prodotti siamo in grado di proporre soluzioni in tutti i diversi settori. Sulla parte smart energy in pochi anni abbiamo già raggiunto un fatturato superiore ai 10 milioni».

Fondamentale la relazione con system integrator, che possono portare sul mercato soluzioni chiavi in mano. Gli energy solution partner collegano, ad esempio, i sistemi di generazione decentralizzati, come fotovoltaico, impianti di cogenerazione, impianti di biogas o sistemi di accumulo, alle reti elettriche locali utilizzando controllori di immissione certificati Phoenix Contact che assicurano la connessione alla rete di distribuzione.

Mobilità elettrica, dalle stazioni di ricarica all’elettrificazione di veicoli off-highway e marittimi

Controllore per la ricarica in AC e in DC CharX di Phoenix Contact

La mobilità elettrica è un volano di crescita. Dalla stazione di ricarica all’auto elettrica. Oltre alle prese di ricarica per veicoli elettrici Phoenix Contact fornisce tutti i componenti, controllori, cavi e connettori, per la realizzazione di una stazione di ricarica. Con le prese universali qualsiasi veicolo elettrico può essere attrezzato per la ricarica in Ac e Dc e High Power Charging. Anche monitoraggio. Grazie al supporto di protocolli standard, come Modbus/Tcp, Rest, Mqtt o Ocpp (Open Charge Point Protocol) si possono analizzare dati che riguardano la gestione dinamica dei carichi. I dati sullo stato e sull’utilizzo del connettore consentono inoltre di pianificare preventivamente le manutenzioni in modo da prevenirne l’usura. I connettori sono, quindi, intelligenti: offrono opzioni di monitoraggio per una manutenzione tempestiva. Come spiegano gli esperti di Phoenix Contact, «La raccolta e l’analisi dei dati di tutti i sensori viene effettuata all’interno del connettore e il risultato viene trasmesso alla stazione di ricarica, consentendo di eseguire un programma di manutenzione predittiva». Le soluzioni di mobilità elettrica si estendono, infine, ai veicoli off-highway, macchine agricole o movimento terra, macchine per la pulizia della strada, autobus. E in settori una volta inimmaginabili. Nel settore marittimo, per esempio, con navi che utilizzano sistemi ibridi equipaggiati da motori elettrici il cui sistema di funzionamento viene regolato da PlcNext di nuova generazione.

Connettività Industrial Iot e piattaforme software di automazione aperte ai più diversi linguaggi di programmazione

Agli oem del mondo manifatturiero e industriale Phoenix fornisce tutto ciò che c’è all’interno del quadro elettrico e a bordo macchina. In questo settore vanta più di 60.000 referenze e una varietà infinita di prodotti. «Nell’industria si va sempre verso un’integrazione dei processi aziendali, racconta Lanzani. In questo caso la parte consulenziale è fondamentale. Una volta eravamo produttori e venditori di componenti, oggi offriamo soluzioni. Aiutiamo progettisti e oem nel realizzare l’innovazione basata sull’acquisizione e analisi dei dati per un monitoraggio del funzionamento di impianti, macchine, in un qualsiasi contesto industriale o manifatturiero. C’è una richiesta grandissima di connettività.

PLCnext Technology è un’ecosistema per l’automazione industriale composto da hardware aperto, software di progettazione modulare, community globale e mercato di software digitale

Il nostro PlcNext insieme alle tecnologie edge è il sistema di riferimento per rispondere a tutte queste esigenze. Ha un’architettura aperta ed è la piattaforma ideale per tutti coloro che vogliono accedere a un’automazione e digitalizzazione semplificata, aperta verso tutti i protocolli e linguaggi di programmazione. È finita l’era delle tecnologie proprietarie, dice Lanzani. Non è più valida la vecchia logica del plc chiuso a difesa del proprio dominio. Il nostro approccio è plug & play, multivendor, e rispetta la libertà di scelta di ciascun oem».

La All Electric society e le sue tecnologie

La visione della futura All Electric Society di Phoenix prevede un mondo in cui l’energia proveniente da risorse rinnovabili è disponibile in quantità sufficienti e a prezzi accessibili. Oltre alla produzione e all’uso coerenti di energia rinnovabile, la riduzione della domanda di energia primaria attraverso misure di efficienza e la creazione di sistemi intelligenti e connessi sono la chiave per un futuro sostenibile.
Per utilizzare l’energia prodotta in modo rigenerativo in base al fabbisogno, sono necessarie soluzioni e tecnologie per l’elettrificazione, il collegamento in rete e l’automazione per la realizzazione del sector coupling.

Nel sector coupling, la produzione, la distribuzione, lo stoccaggio e il consumo di energia sono considerati come un sistema olistico. A questo scopo, i singoli settori si scambiano l’energia in modo che sia disponibile nella forma giusta laddove è necessario. Grazie all’acquisizione e alla valutazione dei dati di consumo e produzione di energia, il flusso di energia è controllato in modo ottimale.

Il Sector coupling prevede che elettrificazione, digitalizzazione e automazione sono intimamente intrecciate fra loro. È alla base del concetto di All Electric Society, un approccio che vede l’uso esclusivo di energie prodotte da fonti rinnovabili

Ciò significa che i settori devono essere collegati in rete non solo in termini di prestazioni ma anche di comunicazione. In altre parole, si ribadisce quanto scritto all’inizio di questo articolo: elettrificazione, digitalizzazione e automazione sono intimamente intrecciate fra loro. Ciascuna fa vivere l’altra e non può vivere senza le altre. I protocolli di comunicazione standardizzati all’interno delle diverse reti consentono la comunicazione necessaria, senza limiti di sistema. Su piccola scala, ad esempio all’interno di un’azienda, il principio del sector coupling funziona come a livello interaziendale.

Un altro punto importante riguarda i quadri di comando, settore nel quale la multinazionale tedesca è da tempo market leader. La massiccia espansione e conversione dell’infrastruttura per la distribuzione e lo stoccaggio dell’energia rinnovabile generata in modo decentralizzato e l’elettrificazione di tutti i settori stanno portando a un forte aumento della domanda di quadri di comando, che difficilmente può essere soddisfatta con i metodi di produzione convenzionali. Qui sono richieste soluzioni nel settore Efficient Engineering and Smart Production, che contribuiscono in modo decisivo al necessario aumento dell’efficienza nella costruzione di quadri elettrici e quindi alla realizzazione più rapida del sector coupling.

Phoenix Contact, un’azienda con un secolo di storia

Frank Stührenberg, ceo di Phoenix Contact

Multinazionale a capitale privato, 11 stabilimenti produttivi, 3 centri di ricerca e sviluppo (India, Cina e Stati Uniti) Phoenix venne fondata a Essen in Germania nel 1923 da Hugo Knümann con l’idea di produrre i primi morsetti per le centrali elettriche. Knümann morì nel 1953 senza eredi e lasciò l’azienda ai suoi due più stretti collaboratori, Ursula Lampmann e Josef Eisert. Quest’ultimo coinvolse in seguito i figli, Klaus, poi Jörg e Gerd. Pare che proprio a Klaus, che nel 2015 ha lasciato il posto di Ceo per ricoprire il ruolo di presidente onorario, si debba questo modus operandi che è entrato nel Dna dell’azienda, fatto di stabilità, concretezza, obiettivi a lungo termine, basso turnover, e contemporaneamente ricerca del know-how e delle competenze per entrare nei settori di mercato più innovativi e promettenti. Coerente con questa filosofia, la scelta di non quotarsi in Borsa. Phoenix è oggi un player orientato a soddisfare la domanda di automazione e controllo per tutto ciò che contribuisce alla realizzazione di un mondo sostenibile. A Blomberg, quartiere generale del gruppo, è nato il parco “All Electric Society”: rappresentazione reale di un mondo sostenibile mostra come la produzione, la distribuzione, l’immagazzinamento e il consumo di energia possano essere interconesssi in modo che l’energia sia sempre disponibile nella forma ottimale dove è necessaria.














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