AlixPartners: nel 2024 il 40-45% degli italiani prevede una riduzione dei consumi nelle categorie non-food

Nel Bel Paese si prediligono gli acquisti online soprattutto per i beni elettronici e capi di abbigliamento (circa il 50% dei rispondenti)

In Italia, il 20% degli intervistati tra i 18 e i 55 anni dichiara di utilizzare il canale online di frequente durante gli acquisti

Tra ottobre e novembre 2023, YouGov, per conto di AlixPartners, ha intervistato oltre 10.000 persone che hanno fornito informazioni sulle proprie intenzioni di acquisto e sulle preferenze di spesa per l’anno prossimo. Lo studio ha preso in esame ben sette paesi Emea (Francia, Germania, Italia, Arabia Saudita, Svizzera, Emirati Arabi Uniti e Regno Unito) ed è stato pubblicato dalla società di consulenza globale AlixPartners.

«Gli effetti persistenti dell’incertezza nell’era post-pandemia hanno creato una contrazione dei budget dei consumatori, intensificando la competizione tra i marchi che si contendono una parte di spesa più contenuta» ha commentato Marco Eccheli, partner e managing director consumer Products & Retail di AlixPartners in Italia. «Le incertezze geopolitiche, in particolare in Ucraina e in Medio Oriente, contribuiscono ulteriormente a rendere instabile il comportamento dei consumatori, e prevediamo che nel 2024 questa onda lunga di instabilità continui, con impatti più accentuati sui beni di consumo durevoli».







Tendenze di spesa dei consumatori italiani: fotografia del 2023 e le previsioni per il 2024

Nel 2023, i consumatori italiani, in linea con quelli europei, hanno preferito spendere di più in beni alimentari che in beni di altre categorie: il segmento “Grocery” è infatti quello in cui gli italiani hanno speso maggiormente rispetto al 2022 (circa il 40% degli intervistati). In calo invece la spesa in articoli sportivi, beni elettronici e arredamento, con rispettivamente il 55% e 50% degli intervistati che ha dichiarato di aver speso meno. Dai dati dello studio emerge un 2024 caratterizzato da una riduzione generale dei consumi non-alimentari, con il 40-45% degli italiani che prevede di spendere meno rispetto al 2023. Stabile invece la previsione di crescita negli acquisti dedicati al “Grocery” (solo il 20% prevede di ridurre la spesa). Nonostante la diminuzione dell’inflazione quindi, molti consumatori si trovano a fare i conti con una perdita di potere d’acquisto. Ciò è particolarmente evidente nelle fasce di reddito intermedie, dove circa la metà delle famiglie prevede di spendere meno per i beni non alimentari. In risposta, i consumatori si rivolgono ai brand, alla ricerca di convenienza senza compromettere la qualità. A trainare i consumi in Italia, sono i giovani tra i 18-34 anni, ovvero quelli che risparmiano meno, segnando così un aumento dei consumi nel 2023 rispetto al 2022. Oltre al segmento “Grocery”, circa il 20% di Gen-Z e Millenials dichiara di aver speso di più in abbigliamento, cosmesi, libri e giochi rispetto all’anno passato (vs. il 10% negli over 45).

«Il carrello degli alimentari in Italia si mantiene stabile, ma la fiducia dei consumatori e la pressione dell’inflazione erodono le altre categorie» aggiunge Lorenzo Novella, director di AlixPartners in Italia. «La situazione in Italia mostra una tendenza simile a quella di altri paesi: secondo la nostra indagine, l’anno prossimo gli italiani prevedono di mantenere stabile la spesa grocery, ma si aspettano un calo in tutte le altre categorie. È però interessante notare che la riduzione della spesa nelle categorie non food si intensifica con l’età, suggerendo un ulteriore passo in avanti nel peso dei consumi delle generazioni più giovani».

Come e dove lo compro: i canali di vendita tradizionali vs quelli digitali

La Gran Bretagna si conferma come il paese che utilizza maggiormente il canale digitale durante gli acquisti; mentre l’utilizzo dell’home delivery ha subito un’impennata anche in Italia (il 70%) rispetto a Germania e Francia; tuttavia, gli italiani sono ancora poco propensi all’utilizzo di alcune tecnologie come self check-out e self scanning, mentre ricorrono al “Click and Collect” al pari degli altri consumatori europei. Come negli altri paesi europei, anche in Italia circa il 65% preferisce recarsi in negozio per fare la spesa o comprare oggetti di arredamento, mentre si prediligono gli acquisti online soprattutto per i beni elettronici e capi di abbigliamento (circa il 50% dei rispondenti).

In Italia, il 20% degli intervistati tra i 18 e i 55 anni dichiara di utilizzare il canale online di frequente durante gli acquisti. Al di sopra di questa fascia, lo strumento digitale cala significativamente: solo circa il 10% degli over 55 dichiara di fare acquisti online. Tra le motivazioni di scelta dell’acquisto fisico rispetto a quello digitale, gli italiani preferiscono recarsi in negozio per poter toccare con mano il prodotto (il 60% degli intervistati) e per risparmiare sulle spese di spedizione considerate alte (circa il 30% del campione intervistato). Per migliorare le esperienze di acquisto online, il rapporto evidenzia il ruolo crescente della tecnologia, in particolare dell’IA (Intelligenza Artificiale). Soprattutto la generazione più giovane, compresa tra i 18 e i 24 anni, mostra una preferenza per i terminali digitali rispetto alle interazioni di persona nei negozi.

Nel settore dell’hospitality nel 2023, si è registrata una generale riduzione della spesa, più contenuta nel segmento Viaggi e Ristoranti; le attività fuori casa risentono ancora dell’effetto post-Covid dove si è registrato un calo maggiore di spesa, con oltre il 55% deli intervistati che dichiara di aver ridotto la spesa per attività di entertainment fuori casa. Anche in questo caso, e come nel resto d’Europa, sono i giovani (18-34 anni) ad aver trainato l’aumento della spesa in “Hospitality” quest’anno. Si nota infatti una correlazione inversa tra propensione all’aumento della spesa ed età: il 32% dei Gen-Z dichiara di aver speso di più rispetto al 2022 vs. 7% degli over 50. Anche nel 2024 si prevede però una riduzione della spesa in “Hospitality”, meno pronunciata per il mondo “Travel & Holidays”, dove circa il 25% dei rispondenti prevede di spendere di più rispetto al 2023, mentre con l’aumento dello scontrino medio legato all’inflazione, solo il 13% dei rispondenti italiani ha confermato di voler aumentare la propria spesa in ristoranti e bar. Le tecnologie digitali svolgono un ruolo fondamentale nella pianificazione dei viaggi, con il 60% dei consumatori che utilizza piattaforme online per prenotare le vacanze. Tuttavia, rimane un segmento (40%) che utilizza raramente o mai i canali digitali, sottolineando la necessità di diverse opzioni di prenotazione.














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