IoT sempre più facile con le soluzioni pronte da usare di Advantech

di Piero Macrì ♦︎ La multinazionale punta a rendere i modelli di Internet of Things ripetibili e trasferibili da un settore all'altro, puntando sull'economia di scala

Giro di boa per l’Industrial IoT. «Ci sono voluti dieci anni, ma adesso siamo nella condizione di imprimere una svolta decisiva al mercato». Parola di  K.C. Liu, Ceo di Advantech, la multinazionale taiwanese da 2 miliardi di dollari leader dell’automazione con un’offerta che spazia dai pc industriali ai sistemi Hmi, dall’infrastruttura edge alle piattaforme cloud. «Superata una prima fase in cui si sono messe a punto le tecnologie di acquisizione dati e una seconda in cui si è sviluppata l’infrastruttura accessoria edge e cloud, system integrator e solution provider dispongono ora di tutti i tasselli per realizzare soluzioni basate su una solida e scalabile architettura. Grazie a building block standardizzati passare dall’ideazione all’execution è ora davvero veloce».

Per il numero uno di Advantech esiste oggi una massa critica di tecnologie prefabbricate in grado di accelerare il trasferimento tecnologico alle imprese. È il risultato della strategia di co-creation annunciata nel 2018 e basata su un modello di sviluppo condiviso con partner locali e globali il cui impianto programmatico è riconducibile alla filosofia delle 4C: Collect, Connect, Compute, Create. Strategia che ha portato alla disponibilità di Solution Ready Packages basate sulla piattaforma IoT Wise-PaaS.







K.C. Liu, Ceo di Advantech

«Esiste oggi un’organicità nella proposta tecnologica che dà la possibilità di concepire soluzioni esaustive e coordinate, afferma Liu. Lo skill gap si va riducendo poiché coloro che sono gli intermediari della domanda e dell’offerta, ovvero i system integrator e i solution provider,  si sono resi conto che si può investire in queste tecnologie ottenendo un rapido payback. La co-creation è il nostro modello di business emergente, studiato per proiettarci nei prossimi decenni. Con i partner aggiungiamo valore all’offerta tecnologica integrando soluzioni software complete mirate a specifiche applicazioni». Ecco il percorso di trasformazione digitale sul quale è proiettato il gruppo taiwanese in base a quanto emerso nel corso della Connect Online Partner Conference e dell’evento AIoT vision: the Future of the Industrial IoT World”. Come afferma Alfonso Velosa, research vice president Internet of Things di Gartner, «le aziende possono oggi contare su un’architettura componibile che permette di estendere il paradigma dell’IIoT a tutto il dominio applicativo. Un processo che nella sua forma più avanzata si potrà tradurre in una rappresentazione digital twin del business d’impresa».

 

IIoT, un mercato che viaggia verso i 450 miliardi di dollari

Il mercato IIoT arriverà a 450 miliardi nel 2025

Industrial IoT, un mercato che Gartner valuta possa raggiungere nel 2025 un valore di 450 miliardi di dollari. Una previsione che prefigura una crescita tumultuosa. «Dopo un periodo caratterizzato da una logica “fai da te” esiste oggi un catalogo ampio e strutturato di prodotti e soluzioni. Grazie al modello di “co-creazione”, vi sono tutte le premesse perché i nostri partner possano realizzare economie di scala, rendendo ripetibili e trasferibili modelli IoT all’interno dei differenti domini applicativi, afferma il Ceo di Advantech. All’inizio dello scorso decennio le aspettative di crescita si sono rivelate irrealistiche. È servito più tempo del previsto per far decollare il mercato ma gli anni venti del nuovo millennio saranno probabilmente ricordati come il periodo di diffusione di massa dell’IoT che potrà contare su un’ulteriore leva tecnologica, quella del 5G che nel lungo periodo garantirà un’ulteriore ondata d’innovazione».

 

Un’architettura IoT componibile per mercati verticali

Linda Tsai, IIoT President di Advantech.

«I Solution Ready Package uniscono hardware di alta qualità a software per applicazioni industriali e competenze in settori specifici. Queste applicazioni “out-of-the-box” – spiega Linda Tsai, President Industrial IoT di Advantech – consentono ai clienti di velocizzare lo sviluppo e l’implementazione di progetti di miglioramento». Un modello industriale, quello di Advantech, la cui logica di sviluppo ha portato alla creazione di tecnologie pre-assemblate per mercati verticali, in primis manifattura, traporti, energia e sanità. Per ciascuno di questi settori la società fornisce le componenti abilitanti affinché l’ecosistema di partner possa realizzare soluzioni integrando building blocks dei differenti layer architetturali che contribuiscono all’implementazione  di soluzioni end-to-end: dall’acquisizione dati dal campo, all’elaborazione e visualizzazione a livello edge, all’analisi in cloud supportata da intelligenza artificiale.

Secondo Alfonso Velosa di Gartner, Advantech ha costruito una sorta di architettura componibile, scalabile (in verticale, dall’edge al cloud, e in orizzontale sulle diverse aree applicative) e replicabile. «Con La piattaforma Wise-PaaS, aggiunge Tsai, rispondiamo alle esigenze di connettività e raccolta di informazioni in tempo reale e, nel nostro ruolo di abilitatore dell’innovazione digitale, affianchiamo le aziende negli ambiti della produzione industriale, della manifattura e dell’automazione nel loro percorso di trasformazione digitale». 

 

IIoT come visione aziendale

L’ecosistema di cocreazione IIoT di Advantech

«Da parte delle aziende cresce la consapevolezza che l’IoT non sia soltanto manutenzione predittiva o monitoraggio di una singola macchina o impianto, afferma Velosa. Le tecnologie abilitanti non vengono più  intese per assolvere un unico compito ma si cerca di estenderle a tutto il dominio d’impresa. Nella forma più avanzata questa logica di sviluppo può dare vita al digital twin dell’intera organizzazione, una rappresentazione digitale di tutti gli asset e processi. È una sfida a livello tecnologico e organizzativo che mette in gioco tutto l’apparato esecutivo e operativo, la visione dell’imprenditore e dell’azienda nel suo complesso». Secondo Gartner, l’esecuzione non può prescindere da un allineamento Ot e It, ma soprattutto non può prescindere da una convergenza di interessi tra Chief information officer e Chief executive officer. Come dire, in una visione di trasformazione digitale l’It non può assolvere soltanto a una una funzione di servizio, ma deve diventare parte integrante dello sviluppo del business; deve suggerire e non soltanto servire. Due gli obiettivi: da una parte imprimere velocità e resilienza al business mettendo in moto tutti quei meccanismi IIoT che servono a operare in modalità real time, il che significa acquisire capacità di leggere cosa sta avvenendo in un certo preciso momento innescando tutte le azioni che servono a prendere decisioni per ottimizzare gli obiettivi aziendali in funzione di capacità predittive; dall’altra utilizzare il paradigma IIoT come leva per interpretare nuovi prodotti e modelli di business.

 

Scaling up il proof of concept. L’IIoT come paradigma della trasformazione digitale d’impresa

Digital Twins e Digital Blocks

Secondo Velosa lo scenario appena descritto non è fantascienza ma corrisponde a ciò che le aziende stanno iniziando a fare. «Fino a questo momento, nelle realtà più evolute sono stati realizzati proof of concept e alcuni di questi sono diventati applicazioni reali. In generale il tutto è stato elaborato da team dedicati, centri di eccellenza che hanno lavorato su singoli progetti senza che vi fosse un piano condiviso a livello aziendale». La sfida è ora procedere a uno scaling up, valorizzando le startup IoT interne alle aziende per far diventare quei progetti e quell’esperienza il modello da estendere trasversalmente a tutta l’organizzazione. Operazione complessa, che a differenza di quelle sinora effettuate potrebbe avere un payback nel medio lungo periodo. Per realizzare un’impresa digitale fondata sul paradigma dell’IIoT serve una visione e un cambio culturale. Secondo Velosa le domande da porsi sono: quali sono i dati che hanno valore? Come possono contribuire a un milgioramento dei processi decisionali? «Una volta individuati i target applicativi, l’architettura tecnologica permette di configurare la soluzione a livello edge e cloud, spiega Velosa. Le forme saranno sempre più ibride poiché l’edge serve ad assecondare l’operatività e la continuità del business mentre il cloud ad analizzare in modo massivo i dati per individuare correzioni migliorative o modelli di business che vanno oltre la risoluzione del problema contingente». 

Ripubblicazione articolo del 1° marzo 2021














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