Industrial IoT, GenAI e VR protagonisti di Machine Builder X. Con 40Factory, Arol, Ferrero, Desys e molti altri (29 febbraio)

di Piero Macrì ♦︎ A fine febbraio nello stabilimento Arol a Canelli (Asti) si svolgerà l'edizione 2024 di Machine Builder X, che quest'anno avrà il focus sulle tecnologie per il packaging e il beverage. Al centro dell'incontro IA generativa, IIoT VR e le tecnologie abilitanti Industry 5.0. Wilson: copilota per l'operatività di fabbrica. Ce ne parlano Camillo Ghelfi, ceo di 40Factory, e Denis Ruffino, direttore R&S di Arol Group

Industrial IoT, generative AI e realtà virtuale, Le tecnologie abilitanti l’Industry 5.0 non sono un’utopia. Torna l’appuntamento a “Machine Builder X – Packaging & Beverage Machinery Edition”, l’evento co-organizzato da 40Factory e Arol in collaborazione con Desys e Real Automation, dove i costruttori di macchine per il confezionamento (Arol, Ferrero Machines e Robino & Galandrino) condivideranno le proprie esperienze con end user del calibro di Ferrero, Emmi Dessert, Gancia e San Bernardo.

L’evento si svolgerà il 29 febbraio a Canelli, in provincia di Asti, presso lo stabilimento Arol, e includerà una dimostrazione di cambio formato utilizzando le tecnologie digitali 5.0. Vantaggi del combinato disposto delle nuove tecnologie? «Riduzione dei tempi di settaggio, grazie alla formazione virtuale che gli operatori possono eseguire su macchine e impianti riprodotti in realtà virtuale, controllo delle performance e manutenzione  predittiva attraverso acquisizione dati IIoT e accesso alla knowledge base di macchina con assistenti basati su Generative AI», spiega Denis Ruffino, direttore Ricerca & Sviluppo di Arol group, l’oem globale specializzato nella produzione di sistemi per la chiusura  di bottiglie e contenitori che vanta oltre 25.000 macchine installate nel mondo e oltre 800 dipendenti.







Patrocinato dall’Unione Industriale della Provincia di Asti, la cooperativa sociale Atpica e il Digital Innovation Hub Piemonte, Machine Builder X si pone l’obiettivo di condividere esperienze e visioni future, dando la parola ai protagonisti del settore. «Si forniranno spunti, dimostrazioni e strumenti pratici per rendere i dati “azionabili”. Sarà un momento per condividere idee e innovazioni», afferma Camillo Ghelfi, ceo di 40Factory, scale-up e high-tech company di Piacenza specializzata in soluzioni Industrial IoT e Generativa AI per il mercato machinery. All’evento, per il comparto end user saranno presenti Andrea Morando, digital project manager di Ferrero, Davide Sacchi di Emmi Dessert, Roberto Breti e Gabriele Poggio di Gancia ed Edordo Biella di San Bernardo. E per il settore machinery, Alberto Cirio e Diego Bruno di Arol, Lorenzo Rosselli di Robino & Galandrino e Chiara Ferrero di Ferrero Machines. In agenda anche interventi da parte di Andrea Amalberto, presidente Unione Industriale della Provincia di Asti e di Paolo Conta, presidente di Digital Innovation Hub Piemonte. Diffondere cultura di digitalizzazione, sostenibilità e servitizzazione nel mondo del packaging & beverage. «Nelle fabbriche e i tra i machine builder coloro che a oggi hanno a regime soluzioni IIot sono ancora una minoranza ma a Machine Builder X dimostreremo che l’innovazione 5.0 è ormai alla portata di tutti», dice Ghelfi.

L’obiettivo del rendez-vous di oem ed end user piemontesi è portare esempi di ambienti digitali che supportano i tecnici di fabbrica nelle attività quotidiane, dalla diagnostica alla manutenzione, dalla formazione alla risoluzione di problemi operativi. «Mostreremo come queste tecnologie possano rendere il lavoro più semplice anche ad operatori meno esperti, superando le barriere linguistiche e favorendo il ricambio generazionale. Si avrà modo di constatare come il digitale collaborativo consente al costruttore di macchine di aiutare il cliente finale nel raggiungere performance migliori e fornire servizi a valore aggiunto», afferma Ghelfi.

Actionable Data. Come creare produttività dalle macchine connesse attraverso la servitizzazione

Camillo Ghelfi, ceo di 40Factory

«Raccogliere e analizzare i dati è importante, ma servono strumenti in grado di rendere questi dati azionabili», sottolinea Ghelfi. È l’obiettivo della servitizzazione, ovvero il naturale passaggio evolutivo del machinery in cui i dati vengono utilizzati per creare nuovo valore di business, per l’oem e per il cliente. In gioco non è più la sola vendita di prodotto, ma la capacità di entrare nel merito di quelle che sono le opportunità di miglioramento dei processi. «Quando si sente parlare di digitalizzazione e intelligenza artificiale siamo sopraffatti da informazioni e case studies, dice Ghelfi. Tuttavia, risulta spesso difficile definire gli step necessari per far decollare in fabbrica le nuove tecnologie. Ecco, Machine Builder X ha l’obiettivo di fare chiarezza, condividendo esperienze concrete e strumenti pratici per creare un reale vantaggio dalla rivoluzione industriale che stiamo vivendo».

Industrial Iot, realtà virtuale, intelligenza artificiale. Le tecnologie abilitanti lo smart machinery del food & beverage 

Denis Ruffino, direttore Ricerca & Sviluppo di Arol group

Machine builder e costruttori d’impianti stanno sviluppando strategie che vanno oltre il ben noto paradigma dell’Industria 4.0. Ci si muove verso il concetto di “soluzione” per fornire ai clienti una combinazione di prodotti e servizi in grado di fornire vantaggi competitivi e generare nuove fonti di ricavo. Come già detto, entriamo nell’era della servitizzazione, di soluzioni integrate prodotto-servizio. È in questa direzione che è stata sviluppata la soluzione 40Factory-Arol che verrà presentata a Canelli. «Tramite visori gli operatori entrano nel metaverso industriale e interagiscono direttamente con macchine e impianti virtuali, per risolvere problemi di manutenzione, ordinare ricambi, apprendere le procedure corrette per eseguire un cambio formato», dice Ruffino. Allo stesso tempo supervisori di linea  e responsabili di stabilimento monitorano lo stato di efficienza dei macchinari e accedono a dati in real time della produttività di fabbrica. Il collante di tutto questo è fornito dalla piattaforma Industrial IoT Mat di 40Factory, una soluzione edge-cloud che connette macchinari di differenti tipologie e, tramite moduli appositi, gestisce analisi di efficienza, consumi, diagnostica, manutenzione e accesso alla documentazione. La condivisione dei dati abilita il service digitale. Si ferma una macchina? Cosa fare? «Con assistenti virtuali basati su intelligenza generativa gli operatori potranno ottenere  in pochissimi secondi informazioni e suggerimenti operativi per risolvere con immediatezza eventi imprevisti che possono causare fermi macchina e interruzioni della produzione», dice Ruffino

Wilson, il copilot Generative AI di 40Factory per l’operatività di fabbrica

Wilson.ai, il copilot basato su Generative AI sviluppato da 40Factory, viene addestrato con la documentazione tecnica dei vari macchinari e può essere costantemente aggiornato dai clienti stessi

Nello specifico, Wilson.ai, il copilot basato su Generative AI sviluppato da 40Factory, viene addestrato con la documentazione tecnica dei vari macchinari e può essere costantemente aggiornato dai clienti stessi. Dà la possibilità ai manutentori che non hanno ancora maturato sufficiente esperienza di ottenere rapidamente la risposta ai loro dubbi. E consente ai più esperti di velocizzare il lavoro poiché trovano risposte che spesso necessitano la consultazione di documenti lunghi e complessi. Secondo una ricerca effettuata da 40Factory gli oem con un fatturato medio compreso tra 50 e 100 milioni ricevono circa 4 mila richieste di supporto tecnico all’anno. «Ebbene, riteniamo che il 45% di queste sia risolvibile in automatico con il supporto di un assistente virtuale abilitato da intelligenza generativa», dice Ghelfi. Un altro immediato vantaggio è il supporto multilingua, fondamentale per tutti gli oem che vendono in tutto il mondo. «Oltre ai vantaggi della formazione sfruttando la tecnologia VR, sarà possibile osservare come di fronte a un macchinario, operatori anche  con poca esperienza  o che devono essere riaddestrati, possano  ottenere rapidamente le informazioni di cui necessitano, ad esempio su una operazione di cambio formato o su una anomalia, attraverso strumenti di intelligenza generativa», aggiunge Ruffino.

Cambio formato. Come addestrare il personale, semplificare la formazione, e acquisire produttività

Uno scatto dell’edizione 2023 di Machine Builder X

Macchine e linee di produzione sempre più flessibili per adattarsi al nuovo paradigma “high mix, low volume” ovvero una produzione a ciclo continuo di volumi ridotti e diversificati. I tempi in cui una linea doveva produrre ogni giorno lo stesso prodotto in grandi quantitativi sono ormai lontani, specie in certe  tipologie di mercati come ad esempio l’Home&Body Care. La nuova domanda del mercato richiede impianti flessibili. L’etichetta, il colore e il design di una qualsiasi confezione hanno oggi un ruolo determinante nella scelta del consumatore. La mass customization, ovvero la possibilità di realizzare su larga scala prodotti pensati per il singolo, è la sfida con cui si sta confrontando il mondo delle macchine per il confezionamento, un settore che supera ormai i dieci miliardi di euro di cui oltre il 50% generato dal machinery del comparto food & beverage. Per acquisire produttività e competitività è cruciale ridurre i tempi di cambi formato. Ecco, quindi, un ambiente di realtà virtuale (il modello3D della macchina AROL) dove gli operatori possono essere addestrati per svolgere in autonomia, con accuratezza e precisione, e il più velocemente possibile, questa attività. Come spiega Ruffino, «Le parti che devono essere sostituite, una stella di trasferimento, una guida,  o altro, sono molto simili e l’operatore poco esperto potrebbe fare un settaggio sbagliato. Ecco, il sistema RFID di cui è dotata la macchina permette di verificare che il cambio della parte, dotata di apposito TAG identificativo,  venga eseguito in modo corretto». Attività che, comunque, l’operatore può apprendere esercitandosi sul modello virtuale della macchina indossando dei visori VR. Un esempio, quello evidenziato dalla soluzione 40Factory, che potrà estendersi alla formazione a distanza per il training di nuovi operatori. «Grazie a dati acquisiti a bordo macchina i supervisori di linea possono inoltre misurare performance di cambio formato e sapere se gli operatori sono sufficientemente esperti per fare quell’attività, racconta Ghelfi. Le performance sono più basse del solito? Servirà un’ulteriore formazione. E una volta completata, nel caso l’operatore abbia difficoltà nel ricordare le sequenze corrette, o si trovi di fronte a un qualsiasi problema di settaggio, si potrà fare ricorso all’assistente virtuale e ottenere le risposte per portare a termine le operazioni nel modo corretto».

Un format, quello di “Machine Builder X” che si prepara al suo esordio anche in Germania, con una terza edizione nel mese di maggio, supportata dall’associazione Open industry 4.0 Alliance, con la partecipazione di machine builder come Persico Group, Bielomatik, Wagner e Koch.

Per partecipare all’edizione del 29 febbraio, è necessario iscriversi a questo indirizzo.  

Al termine dell’evento, seguirà una visita guidata della sede Arol.














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