Acimga: entro il 2024 export macchine cartotecniche italiane +50%

di Chiara Volontè ♦ Trainate dalla richiesta di packaging plastic free, l’Associazione confindustriale prevede che il valore delle vendite all'estero di macchinari che producono imballaggi cartacei passerà dagli 89 milioni registrati nel 2019 a 138 milioni di euro

«L’Italia rappresenta da sempre un riferimento mondiale per tutte le tecnologie della stampa, del packaging e del converting ed è tra i primi tre esportatori al mondo nel settore, con una quota di mercato che sfiora il 10%. La nostra associazione è ambasciatrice del “Made by Italy”, ovvero delle macchine e dell’insieme di conoscenze prodotte in Italia, e ha tra i suoi obiettivi prioritari l’internazionalizzazione delle 82 imprese associate, valorizzata anche attraverso servizi come il nostro Osservatorio, che grazie a un modello econometrico integrato di domanda e competitività fornisce una stima robusta degli scenari di mercato».

Commenta così Andrea Briganti, direttore generale e ceo di Acimga – l’Associazione confindustriale dei costruttori italiani di macchine per l’industria grafica, cartotecnica, cartaria, di trasformazione e affini – i dati presentati dall’Osservatorio Acigma, secondo cui si prospetta un futuro roseo nei prossimi quattro anni per la produzione di macchine che fabbricano confezioni di carta o cartone (sacchi, sacchetti, buste e scatole). I dati, infatti, prefigurano una crescita delle esportazioni del comparto di oltre il 50% nel prossimo quadriennio, durante il quale il valore dell’export passerà dagli 89 milioni registrati nel 2019 a 138 milioni di euro nel 2024. Un trend che è espressione di un sistema industriale da sempre fortemente orientato all’internazionalizzazione: basti pensare che nel 2020 le imprese rappresentate da Acimga hanno totalizzato complessivamente un fatturato di oltre 2,3 miliardi di euro, di cui quasi 1,5 proveniente dalle esportazioni.







Nonostante l’anno della pandemia abbia portato a un calo fisiologico delle vendite all’estero (89 milioni rispetto ai 93 del 2019), già nel 2021 il commercio nei mercati internazionali delle macchine cartotecniche raggiungerà i maggiori livelli di sempre. In particolare, secondo i modelli di previsione dell’Osservatorio Export di Acimga (basato su dati di scenario e previsionali del Fondo Monetario Internazionale e dati storici di Onu Comtrade, Eurostat e US Census Bureau), nell’anno in corso le esportazioni sfonderanno quota 100 milioni di euro, per arrivare nel 2024 a 138 milioni. Risultati che porterebbero l’Italia, attualmente settimo esportatore al mondo nel settore, a posizionarsi nella top 5 dei produttori mondiali, dietro a Cina, Germania, Francia e Svizzera.

«Il commercio delle macchine cartotecniche è in espansione negli ultimi dieci anni, durante i quali è triplicato il volume degli affari a livello globale – aggiunge Aldo Peretti, ceo di Uteco Group e presidente di Acimga – Per i nostri produttori rappresenta un mercato ricco, ad alta marginalità: l’uso di imballaggi e confezioni di carta e cartone è cresciuto insieme allo sviluppo dell’e-commerce, ma anche di una sensibilità eco friendly che oggi interessa anche i prodotti di lusso».

Tra il 2009 e il 2019 l’industria cartotecnica nazionale si è posizionata nei mercati di fascia di prezzo alta e medio-alta, verso i quali si è concentrato oltre il 90% delle esportazioni. I principali paesi di sbocco sono Spagna (dove l’industria italiana oggi ha una quota di mercato di quasi il 20%), Francia, RussiaStati Uniti, dove nel prossimo quadriennio si prevedono valori di export quasi raddoppiati (dagli attuali 12 a 22 milioni di euro nel 2024).














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