Misurare per conoscere, collegare per predire

di Franco Canna ♦ Industrial Internet e Cloud: su questi binari viaggia il treno dell’innovazione digitale targato Predix di GE Digital.

Un contributo di 2.200 miliardi di euro al PIL europeo e di 197 miliardi al PIL Italiano ? Proprio così. Lo darebbe entro il 2030, secondo le stime di General Electric, la diffusione dell’Industrial Internet, grazie ai benefici sulla produttività e sull’efficienza dei sistemi manifatturieri. Sono cifre che da sole bastano a comprendere perché le grandi multinazionali stanno spingendo l’acceleratore per proporsi su questi temi come interlocutori privilegiati delle aziende manifatturiere. GE lo fa con Predix, il “sistema operativo per l’industria” che permette di raccogliere e sfruttare i big data, trasformandoli in informazioni a supporto di chi deve prendere decisioni.







Un gigante digitale

Industrial Internet è il termine coniato nel 2011 da GE per descrivere il fenomeno della digitalizzazione delle attività manifatturiere, che assume altrove le sembianze dell’IIoT (Industrial Internet of Things) o di Industry 4.0. La multinazionale da 117 miliardi di dollari fondata da Thomas Edison crede fortemente in questo nuovo paradigma, al punto da annunciare, poco più di un anno fa, da una parte un importante riassetto della propria organizzazione e la costituzione di una nuova entità – GE Digital – in cui far confluire tutte le attività software e digitali del gruppo, dall’altra il lancio di Predix come strumento per la trasformazione digitale e lo sviluppo dell’Industrial Internet.

GE Digital tra le prime dieci software house nel mondo

Appena creata, la nuova realtà è già grande: il valore del fatturato 2015 delle attività svolte  ammonta infatti a 5 miliardi di dollari e toccherà i 6 miliardi nel 2016 (con ordinativi per 7 miliardi). Ma il CEO di GE, Jeff Immelt,è convinto che questo valore aumenterà ancora, arrivando a quota 15 miliardi entro il 2020, trasformando così GE Digital in una delle prime 10 software house del mondo, la prima  dedicata al mercato industriale. Una crescita che sarà organica, ma anche per acquisizioni. Basti pensare che nel solo 2016 GE Digital ha acquisito Meridium, che sviluppa soluzioni per la gestione degli asset (APM); ServiceMax, specializzata in soluzioni per il service basate su cloud; Wise io, che sviluppa algoritmi per il machine learning; BitStew Systems che si occupa di integrare e analizzare i dati provenienti da sorgenti IIoT; e la maggioranza azionaria di Arcam, azienda specializzata nella stampa 3D.

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Sandro De Poli, presidente e amministratore delegato di GE Italia e Israele

«Da diversi anni, e ben prima che il mondo industriale guardasse con così forte attenzione al tema dell’industria 4.0, GE lavorava per sviluppare il grande potenziale offerto dalla connessione delle macchine attraverso l’utilizzo dei software investendo molto in termini di ricerca e di risorse finanziarie » racconta a Industria Italiana Sandro De Poli, presidente e amministratore delegato di GE Italia e Israele. «Ancora   nel 2011 è stato fondato il ‘GE Software Center’, nella Bay Area di San Francisco, e nel 2015  i 250 dipendenti iniziali erano già diventati  3.000 con investimenti nell’ordine di 300-400 milioni di dollari l’anno. Nello stesso anno GE ha deciso di valorizzare le competenze acquisite riorganizzando la sua struttura attraverso la costituzione della nuova divisione GE Digital in cui sono confluite tutte le attività software e digitali, con l’obiettivo di fornire ai propri clienti gli strumenti per la trasformazione digitale e lo sviluppo dell’Industrial Internet».

La forza dell’1%

Uno studio di GE del 2012 stimava che l’utilizzo di software applicato alle macchine e lo sfruttamento dei cosiddetti big data avrebbe incrementato l’efficienza dei sistemi produttivi dell’1%: un “piccolo” incremento percentuale che però significava un enorme valore aggregato. Qualche esempio numerico dal Nord America: se gli operatori nel settore ferroviario potessero avere un’immagine real-time della rete si potrebbero ottenere risparmi per 27 miliardi di dollari. L’uso di motori smart nell’aeronautica e di rotte di volo più efficienti potrebbe far risparmiare 30 miliardi. Nel settore sanitario, l’utilizzo più efficiente delle apparecchiature mobili varrebbe 63 miliardi. Il monitoraggio della strumentazione e la prevenzione dei problemi di rete nel settore Power vale invece 66 miliardi. Infine, nell’Oil& Gas il taglio dei costi unito alla migliore disponibilità e produttività delle apparecchiature porterebbe a risparmi di 90 miliardi di dollari.

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Lo sfruttamento dei cosiddetti big data consente un fortissimo incremento dell’efficienza dei sistemi produttivi

«In realtà per GE l’incremento è stato ancora più consistente – commenta De Poli – e a oggi possiamo stimare un miglioramento delle prestazioni quantificabile nel 20%. Da un rapporto più recente di GE datato 2013 risulta che l’Industrial Internet potrebbe contribuire al PIL europeo con qualcosa come 2,2 mila miliardi di euro entro il 2030, mentre in Italia il vantaggio stimato è un apporto al PIL nazionale che varia da 120 miliardi di euro – secondo le stime più moderate – a 197 miliardi di euro secondo le stime più coraggiose».

Predix, la digital transformation si fa in Cloud

Alla fine del 2015, insieme alla nuova organizzazione, GE annuncia anche il lancio di Predix, un sistema che permette di implementare e gestire le applicazioni aziendali direttamente da cloud.  «Come spesso accade, il progetto Predix è nato per esigenze interne – racconta De Poli – per ottimizzare i processi produttivi, attraverso la raccolta e l’utilizzo dei dati sugli impianti e i motori installati. L’esperienza ha funzionato molto bene, tanto da essere diventata oggi un nuovo campo di attività per GE che ha quindi ritenuto di mettere Predix a disposizione dei suoi clienti, attuali e potenziali, per offrire loro gli enormi benefici derivanti dalle applicazioni dell’internet industriale. GE ha quindi iniziato a proporsi ai propri clienti come fornitore di servizi e consulenza per la trasformazione digitale delle aziende ».

Il sistema operativo per l’industria

Per entrare nel circolo virtuoso di innovazione e risparmio prima di tutto bisogna collegare tutti i dispositivi e i macchinari che possono raccogliere dati: misurare per conoscere, collegare per comprendere. Una volta collegate le apparecchiature in rete entra in gioco la piattaforma cloud-based Predix, l’enabler di GE Digital per l’Industrial Internet. Nel progettare questa soluzione, GE ha pensato innanzitutto alla stragrande maggioranza delle aziende che non hanno la possibilità di iniziare un progetto “green field” e costruire da zero una fabbrica all’avanguardia, tutta nuova. Per questo Predix consente alle aziende di collegare innanzitutto le apparecchiature già in funzione e recuperare i loro dati di archivio senza dover stravolgere l’infrastruttura esistente.

Le notifiche intelligenti

Dopo aver raccolto i dati, occorre analizzarli e renderli fruibili a chi deve prendere decisioni, sia esso il tecnico che deve installare un apparato o l’amministratore delegato che deve scegliere la strategia. E qui entrano in gioco le notifiche intelligenti (actionable notification), che non si limitano a mostrare all’operatore un indicatore e a lanciare un allarme, ma sono capaci di interpretare (grazie all’analisi di grandi quantità storiche di dati) i valori effettivi dei sensori per produrre indicazioni che siano adeguate al contesto e utili.

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Le “actionable notification” sono capaci di interpretare i valori effettivi dei sensori per produrre indicazioni utili.

Supponiamo per esempio che un valore si discosti da quello ottimale: il sistema di notifica intelligente analizza cosa è accaduto in passato in casi simili e propone la soluzione che si è rivelata più efficace. Affinché queste informazioni siano utili vanno ripensate anche le interfacce utente, che devono tornare a essere human-centric. Predix, per dirla con De Poli,  «è concepito per essere una sorta di ‘sistema operativo per l’industria’ su cui possano poggiare applicazioni sviluppate da GE ma anche da terze parti», spiega De Poli. L’apertura, in quest’epoca, è d’obbligo. Come iOS o Android: GE ci mette il software che fa funzionare il device e qualche app, poi l’utilizzatore completa il suo parco app rivolgendosi al marketplace.

Un miglioramento  vertiginoso delle prestazioni

Predix è quindi lo strumento che GE Digital propone alle aziende per entrare nel mondo dell’Industrial Internet per sfruttarne il potenziale. Un ultimo esempio, preso proprio da casa GE, aiuta a capire i numeri: grazie a Predix, GE Aviation ha raccolto e analizzato 340 TB di dati da 3,4 milioni di voli da 25 linee aeree per migliorare le prestazioni, ottimizzare la manutenzione e minimizzare i tempi di fermo motore. Il risultato? Le prestazioni sono migliorate di 287 volte, i costi calati di sette volte e il tempo di introduzione di una miglioria si è ridotto a soli sette giorni.

In sicurezza sul cloud

Essendo una piattaforma cloud-based Predix consente alle aziende utilizzatrici di trasformare le spese in conto capitale in spese correnti e abbattere i costi legati all’acquisto, alla configurazione, all’ottimizzazione e alla gestione dell’hardware e del software di base. «Predix permette inoltre agli ingegneri di software di terze parti di sfruttare le capacità delle piattaforme per costruire, implementare e scalare le applicazioni dell’internet dell’industria all’interno di un ambiente di sviluppo sicuro e protetto.- sottolinea De Poli – E’ stato aperto ai clienti nel mese di febbraio e sono già quasi 11.000 gli sviluppatori di tutto il mondo che stanno lavorando sulla piattaforma.» Predix è pensato per anche per proteggere e garantire i dati sensibili. GE infatti “sviluppa e investe nei sistemi più aggiornati nell’ambito della sicurezza informatica e nella trasparenza, con una forte attenzione alla privacy e con procedure all’avanguardia nel settore della protezione dei dati.














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