Università di Torino investe 25 milioni per assumere 239 dottorandi e ricercatori

I programmi di reclutamento prevederanno per le nuove leve dell’Ateneo anche un periodo di ricerca in impresa e un periodo di ricerca all’estero

Da sinistra la prorettrice di UniTo Giulia Carluccio, il rettore Stefano Geuna e il direttore generale Andrea Silvestri

L’Università di Torino è alla ricerca di nuove figure. Tramite  i decreti ministeriali DM 1061-1062-737 sono infatti state assegnate dal Mur nuove risorse a sostegno della ricerca scientifica sui temi dell’innovazione e del green. Risorse che l’ateneo utilizzerà per reclutare i 239 nuovi dottorandi e ricercatori, distribuiti nei 27 Dipartimenti, che lavoreranno multidisciplinarmente con particolare attenzione all’innovazione e alle tematiche ambientali.

L’investimento previsto è di oltre 25 milioni di euro (fondi ministeriali e cofinanziamento dell’Ateneo e dei suoi Dipartimenti) e permetterà l’attivazione di 67 nuovi contratti RtdA e di 172 borse di ricerca.







I programmi di reclutamento, in linea con le priorità strategiche europee, prevederanno per le nuove leve dell’Ateneo anche un periodo di ricerca in impresa e un periodo di ricerca all’estero. Un piano straordinario che avrà dunque impatto non solo sull’Università, incrementando sostanzialmente il numero di ricercatori, ma che consentirà anche di creare nuove opportunità di scambio con il tessuto produttivo e il mondo delle imprese e che favorirà l’internazionalizzazione dell’Ateneo e del suo territorio.

«UniTo ha dimostrato, ancora una volta, determinazione e capacità, organizzativa e progettuale, nel contribuire alle opportunità di sviluppo attraverso la ricerca», dichiara il Rettore Stefano Geuna. «Questo è il momento di puntare sui giovani e sulla ricerca di qualità. Le nuove opportunità di finanziamento per gli Atenei lo sono, non di meno, per il territorio e il sistema produttivo nazionale e locale. Stiamo realizzando finalmente anche un nuovo modo di fare ricerca che, nel rispetto della sua autonomia progettuale, nasce e si sviluppa tenendo conto dell’impatto sul sistema delle imprese. Da tempo si avverte questa necessità, ora è il momento di un cambio di passo del quale siamo orgogliosi. Tutta la comunità dei ricercatori e delle ricercatrici di UniTo ha riconosciuto con slancio l’importanza della sfida sulle linee strategich e di sviluppo dell’innovazione e della sostenibilità. Abbiamo messo in campo competenze progettuali eccellenti in un tempo davvero molto breve: una reattività che dimostra quanto la nostra ricerca sia già presente nella società che la circonda e quanto nuovo potenziale sia già a disposizione per le prossime occasioni. Valorizzare le persone, con le loro competenze e le loro vocazioni scientifiche, è l’investimento migliore che si possa fare e siamo orgogliosi di averlo fatto in questo modo».














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