Transizione energetica nazionale. In corso i primi Stati generali organizzati da Terna, Snam e Cassa depositi e prestiti

Due giorni (16-17 ottobre) dedicati al contesto energetico e agli indirizzi strategici globali, europei e italiani col patrocinio della Presidenza del consiglio dei ministri e del ministero dello Sviluppo economico in collaborazione con The European House-Ambrosetti. Con in vista la decarbonizzazione e la digitalizzazione

Sostenuti e battezzati da Giuseppe Conte, partono oggi a Roma, e per due giorni, gli Stati generali della transizione energetica italiana. Una riflessione e un confronto tra istituzioni, imprese, associazioni e stakeholders del settore, sui temi di maggiore interesse per il mondo dell’energia e per il sistema Paese, con l’obiettivo di trarre il massimo valore dalla transizione energetica in atto. Soprattutto in vista della sfida per la decarbonizzazione, che richiederà 3mila miliardi di dollari l’anno sino al 2050.

Il rapporto Terna, Sam e Cdp

In particolare, il dibattito sarà centrato su un rapporto elaborato da Terna, Snam e Cassa depositi e prestiti (che si avvalgono del patrocinio della Presidenza del consiglio dei ministri e del ministero dello Sviluppo economico, in collaborazione di The European House-Ambrosetti).







In primo piano con gli scenari elaborati da Terna e Snam per lo sviluppo dei loro piani di sviluppo delle reti. Un percorso che vorrebbe tradursi in una maggiore elettrificazione dei consumi ma anche in un contributo decisivo del gas (e del gas green, ovvero biometano e idrogeno rinnovabile).

Dal power to gas alla cabina di regia per gli accumuli (batterie e pompaggi idroelettrici)

Moltissimi gli argomenti di cui si discuterà e che non sembrano essere solo un puro scambio di idee ma il profilarsi di una strategia di politiche industriali nazionali in un settore chiave. Ad esempio il power to gas una tecnologia che permette di convertire l’energia elettrica in gas, consentendo di immagazzinare l’elettricità in eccesso prodotta da impianti di rinnovabili, come l’eolico.

Ma anche maggiore spinta sugli accumuli – su cui Terna suggerisce l’istituzione di una cabina di regia nazionale. Tra gli accumuli di particolare interesse il pompaggio di acqua da un bacino in basso a uno in alto, con il recupero dell’energia immagazzinata, facendo ripassare l’acqua attraverso una turbina (hydrostorage). IPer avere un’idea dei risvolti in fatto di sostenibilità sia ambientale che economica hydrostorage permette un imagazinamento a prezzi stracciati: anche meno di 5mila dollari per MWh di capacità, contro il milione delle attuali batterie.














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