I segreti del rinnovato plant italiano di Thales, leader della manifattura avionica

di Chiara Volontè ♦︎ 50 milioni di investimento e 122 nuovi posti di lavoro per il sito alle porte di Milano (Gorgonzola). Che ha assorbito le attività della sede tedesca di Ditzigen: portafoglio ordini e clienti. La sfida: diventare l’epicentro della navigazione, centro di competenza internazionale. Ne abbiamo parlato con Donato Amoroso

Nel mondo un aereo su due vola e atterra grazie ai sistemi prodotti nello stabilimento Thales di Gorgonzola, che Industria Italiana ha avuto la possibilità di visitare in occasione del rinnovamento e ampliamento del plant. «Siamo un centro di eccellenza sia per la progettazione a radiofrequenza che per le nuove dotazioni di sorveglianza e controllo del traffico aeroportuale a terra – ci spiega Donato Amoroso, Amministratore Delegato e Country Director Thales Italia – Il nostro compito è di poter assistere, attraverso le contaminazioni tecnologiche, lo sviluppo di questi prodotti».

Sistemi che gestiranno più del 70% del traffico aereo globale, rifornendo clienti di circa 170 Paesi. «Il nostro obiettivo – prosegue Amoroso – è non solo quello di mantenere il 70% di market share, ma di incrementare e consolidare le posizioni. Le nostre dotazioni sono affidabili e i clienti sono soddisfatti: questo ci dà la spinta per investire sulla parte di ricerca & sviluppo. Facciamo parte del Cluster lombardo, collaboriamo con il Politecnico di Milano. Abbiamo filiere di r&s con un ecosistema locale».







E di investimenti ne sono stati profusi anche per il rinnovamento del plant di Gorgonzola, che ha assorbito le attività della sede tedesca di Ditzigen: 50 milioni di euro e la creazione di 122 nuovi posti di lavoro, che si aggiungono alle 110 risorse già presenti. «Oltre all’ottimizzazione del layout e all’incremento di personale abbiamo ereditato dal sito di Ditzigen in Germania tutto il loro portafoglio ordini e clienti. Abbiamo dato a questa fabbrica una missione specifica nella navigazione aeronautica: vogliamo consolidare la nostra esperienza, incrementare la nostra competitività e acquisire le fette di mercato ora appannaggio dei competitori».

Thales Gorgonzola: con il rinnovamento si punta su nuovi mercati e competitività

Donato Amoroso, Amministratore Delegato e Country Director Thales Italia

Lo stabilimento di Gorgonzola è il produttore mondiale del catalogo più completo e moderno dei sistemi di radionavigazione tradizionali, nonché centro di eccellenza sia per la progettazione a radiofrequenza che per le nuove dotazioni di sorveglianza e controllo del traffico aeroportuale a terra. «L’investimento del Gruppo per il rinnovamento del plant è poderoso: 50 milioni di euro complessivamente – ci spiega Amoroso – Noi eravamo già presenti qui, abbiamo operato un miglioramento del sito. Vogliamo che Gorgonzola diventi l’epicentro della navigazione, centro di competenza internazionale».

Obiettivo primario della strategia di Thales Italia, dunque, è la competitività. Che, come conseguenza, porta al consolidamento sul mercato mondiale. La prossima sfida? Acquisire nuove commesse in nazioni che hanno rapporti clientelari con fornitori competitor. «Dobbiamo capire se questi stati, nel momento in cui rinnoveranno le loro strutture di aviazione aerea, potrebbero scegliere Thales. Dobbiamo farci trovare pronti, offrendo prestazioni eccellenti e prezzi competitivi – commenta Amoroso – Gli Stati Uniti offrono un’opportunità quasi immediata: dovrebbe esserci una grande gara per il rinnovo della dotazione dei sistemi di navigazione della flotta. Si tratta di una commessa consistente».

Italia-Germania: i motivi dell’unificazione

A seguito della ristrutturazione, Gorgonzola è diventato l’unico sito in Europa per le attività nel campo dell’aiuto alla navigazione aerea di Thales

A seguito della ristrutturazione, Gorgonzola è diventato l’unico sito in Europa per le attività nel campo dell’aiuto alla navigazione aerea di Thales. Il rinnovamento ha reso possibile l’unificazione, nello stabilimento alle porte di Milano, delle attività Nas (Navigation aids & non-radar surveillance) finora divise tra la sede italiana e quella di Ditzigen in Germania. «A seguito della pandemia, il Gruppo si è dovuto riorganizzare perché il mercato si era ridotto considerevolmente – prosegue Amoroso – Ci siamo chiesti quale fosse l’assetto migliore post Covid, quando le compagnie aeree avevano ripreso mercato e il traffico aereo era incrementato. La nostra attenzione si era rivolta a tre siti: quello americano, quello tedesco e quello italiano. In Italia c’è una legacy molto più antica, un prodotto consolidato di un certo tipo, un livello di competitività che può migliorare. Quindi il Gruppo ha investito sul nostro Paese. Ovviamente non si tratta di una scommessa vinta all’inizio: quando si compiono operazioni di questo tipo c’è sempre scontento. In questo caso dalla parte tedesca. Ma alla fine abbiamo messo a punto un piano sinergico per riuscire a ricollocare in Italia processi e clienti».

Una linea dettata da una forte integrazione: il sito di Gorgonzola è entrato nelle nicchie di processo distintive e specifiche che ogni Paese ha anche nei confronti del cliente, cercando di capire relazioni consolidate nel tempo. E agevolando un trasferimento “morbido”, prima di prendere in carico completamente il processo. Ora Thales Gorgonzola segue il mercato mondiale con il portafoglio che prima serviva la Germania, che ora è passato in Italia.

Nuovo layout e +122 posti di lavoro

La modifica del layout dell’azienda è stata compiuta anche per andare incontro alle esigenze delle persone più giovani che vogliono un ambiente di lavoro aperto, flessibile e stimolante

«Portare l’innovazione in ogni singolo elemento di Thales, non solo a livello tecnico, è la nostra ambizione – continua Amoroso – La modifica del layout dell’azienda è stata compiuta anche per andare incontro alle esigenze delle persone più giovani che vogliono un ambiente di lavoro aperto, flessibile e stimolante». L’ottimizzazione della sede di Gorgonzola ha permesso la creazione di 122 nuovi posti di lavoro, che si aggiungono alle 110 risorse già presenti, portando a un sostanziale raddoppio degli occupati. «Noi siamo un’azienda tecnocrate – chiosa Amoroso – tutta la parte ingegneristica, di sistemi e analisti è quella a cui ci rivolgiamo. Ma abbiamo notato che una contaminazione a livello di Gruppo richiede anche altre competenze che non sono prettamente ingegneristiche». In dettaglio, l’assunzione delle nuove risorse ha riguardato il campo ingegneristico (46 unità), soprattutto ingegneria dei sistemi, specialisti hardware e software e nuove professionalità come Scrum Master e Cybersecurity Engineers, ma anche manager Bids and Projects (30 risorse) e Strategic and Operative Services (27 addetti), che si sono affiancati ai collaudati tecnici esperti già presenti in Italia. Ad oggi nel sito di Gorgonzola operano addetti di 13 nazionalità, rispetto alle sole 2 nazionalità presenti fino al 2019. La componente femminile rappresenta il 26% del personale rispetto al 15% nel 2019.

Il nuovo layout del sito, invece, ha permesso di adeguare la struttura alle esigenze della filosofia dello smart working. «Noi utilizzavamo già questa soluzione, che è stata accelerata dalla pandemia – conclude Donato Amoroso – Osservando il comportamento dei nostri collaboratori abbiamo scelto di sviluppare un layout che tenie già conto di questa esperienza e la incorpora. Da qui ripartiamo per vedere come si svilupperà nel futuro. La parte produttiva è ovviamente in presenza: la parte di testing e assemblaggio si svolge necessariamente in sede. Ma tutto il sistema di supporto, la parte commerciale , di governance e controllo può effettuare il lavoro da remoto. Il raddoppio dei dipendenti a parità di volume è stato possibile perché a parità di saturazione delle postazioni ci ha concesso già prima di affrontare il cambio». I principi alla base della gestione del lavoro all’interno della sede sono infatti improntati ai nuovi modelli come work-life integration, lavoro per obiettivi, flessibilità, change management, distribuzione dei team in cluster. Questo ha portato a un’assenza totale di uffici singoli in favore del lavoro in open space per tutta la popolazione Thales, incluso il management. Il numero delle postazioni di lavoro è inferiore al numero totale dei dipendenti e il tasso di presenza nel sito stimata è del 70% grazie a un’applicazione di desk rotation dedicata.

Il Gruppo Thales in pillole

Il plant di Gorgonzola, che ha assorbito le attività della sede tedesca di Ditzigen: 50 milioni di euro e la creazione di 122 nuovi posti di lavoro, che si aggiungono alle 110 risorse già presenti

Il Gruppo Thales, guidato da Patrice Caine, è leader globale nelle tecnologie avanzate: opera nei settori della difesa, dell’aeronautica, dello spazio, dei trasporti, dei sistemi di sicurezza, dell’identità digitale e della cybersecurity. Con 81mila dipendenti presenti in 68 Paesi, registra un fatturato di 16,2 miliardi di euro e oltre un miliardo di euro investiti in R&D, con focus nelle innovazioni digitali deep tech: connettività, big data, intelligenza artificiale, sicurezza informatica, tecnologia quantistica.

Chi è Thales Italia

Thales Italia, con un fatturato di 155 milioni di euro nel 2022, impiega circa 600 dipendenti nei siti di Firenze, Roma, Milano, Varese, Torino e Chieti. La società è un centro di competenza globale per i mercati di trasporto, aerospazio e sicurezza, per i prodotti e sistemi avanzati per il controllo del traffico aereo, la sicurezza delle operazioni aeroportuali e la gestione di infrastrutture critiche. Nel settore della difesa offre, inoltre, soluzioni per la comunicazione tattica e strategica. Mentre per quanto riguarda l’area dell’identità e sicurezza digitale, la business unit Dis produce strumenti di identificazione basati sulla biometrica oltre a soluzioni per la connettività, la sicurezza delle transazioni di pagamento e le infrastrutture It.














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