Thyrrenian Lab, il progetto di Terna per formare i nuovi professionisti della transizione energetica

di Laura Magna ♦︎ Un investimento da 100 milioni per un Master che sfornerà 250 figure professionali entro il 2025. È il naturale completamento del Tyrrhenian Link, il principale progetto al mondo per la trasmissione di energia con cavi sottomarini. Il Lab è il frutto della collaborazione fra il gestore della rete e tre università del Sud: Cagliari, Palermo e Salerno, le città dove approderanno i cavi. Ne parlano l'ad Stefano Donnarumma e Francesco Del Pizzo, presidente e coordinatore scientifico del Tyrrhenian Lab

Si chiama Thyrrenian Lab ed è il primo Master “diffuso”, nato per formare i professionisti della transizione energetica. Il Lab è frutto della collaborazione tra il gestore della rete elettrica nazionale Terna e tre Università del Sud, Cagliari, Palermo e Salerno, le tre città in cui approderanno i cavi sottomarini del Tyrrhenian Link. Ovvero una delle principali opere infrastrutturali italiane, fondamentale per lo sviluppo e la sicurezza del sistema elettrico nazionale: saranno posati mille km di cavo sottomarino – in gran parte da Prysmian, altra eccellenza industriale italiana – con un investimento di 3,7 miliardi di euro da parte di Terna. «Il link collegherà la terraferma con le nostre due maggiori isole, creando un anello energetico che consentirà di creare un raddoppio della capacità di trasporto tra Sud a Nord. E questo favorirà la decarbonizzazione, lo scambio energetico e lo sviluppo economico del Paese, spingendo anche per l’indipendenza dal gas». Queste sono le parole dell’ad di Terna, Stefano Donnarumma, raccolte a latere dell’evento di presentazione del Lab. Un evento che si è svolto in contemporanea nelle Università di Cagliari, Palermo e Salerno (Donnarumma era a Salerno, dove anche Industria Italiana ha presenziato).

L’obiettivo del Lab, al cui centro c’è un Master di secondo livello dedicato ai migliori studenti di ingegneria, è «creare profili professionali in grado di applicare le tecnologie più avanzate alle reti elettriche ad alta tensione e in questo modo gestire il sistema elettrico secondo le direttrici della digitalizzazione, della decarbonizzazione e della sostenibilità – così il presidente e coordinatore scientifico del Tyrrhenian Lab (nonché direttore strategie di rete e dispacciamento in Terna) Francesco Del Pizzo, in collegamento da Cagliari – Saranno formate 250 figure entro il 2025 e Terna investirà 100 milioni nei prossimi 5 anni».







Thyrrenian Lab è dunque per Terna il completamento di un progetto: in cui l’hardware – il Thyrrenian link – è condizione necessaria per abilitare la transizione energetica, ma non sufficiente: e senza le giuste competenze rischiava di diventare inefficace.

Thyrrenian Link in sintesi

Tyrrhenian Link è il più importante progetto al mondo per la trasmissione di energia elettrica sotto il mare: un’infrastruttura altamente tecnologica e di eccellenza ingegneristica da 3,7 miliardi di investimenti complessivi. La nuova interconnessione – che sarà a regime nel 2028 e vede coinvolte 250 imprese – collegherà la Sicilia alla Campania e alla Sardegna tramite un doppio cavo sotto il mare di circa 970 km di lunghezza complessivi e mille Mw di potenza in corrente continua.

Nel corso del mese corrente, Terna ha sottoscritto un contratto di finanziamento per l’opera con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per un ammontare complessivo pari a 1,9 miliardi di euro.

Un anno fa Terna ha assegnato due contratti quadro per la fornitura e la posa in opera dei cavi sottomarini e terrestri dell’opera a Prysmian e Nexans (in associazione con Roda e Mive) aziende leader nel settore dei sistemi in cavo per l’energia.

Terna collegherà la Sicilia con la Sardegna e la Campania attraverso un doppio cavo sottomarino: un nuovo corridoio elettrico al centro del Mediterraneo, il Tyrrhenian Link

Le strategie di Terna e i collegamenti che irrobustiranno la rete

L’amministratore delegato di Terna Stefano Donnarumma

«Anche se il trend di lungo termine porterà a ridurre il consumo gas, la rete elettrica resterà uno dei vettori principali di energia – spiega Donnarumma – Il nostro Paese è attraversato da 75mila km di rete, che ne fanno una delle infrastrutture più importanti d’Europa e del mondo. Una rete che è anche altamente tecnologica. In programma abbiamo investimenti per dieci miliardi di euro in 5 anni e 20 miliardi in dieci anni, per garantire l’elettrificazione completa del Paese, il collegamento delle isole e le interconnessioni internazionali: abbiamo bisogno di rafforzare i flussi energetici per mettere in sicurezza il nostro Paese e i Paesi circostanti. Noi abbiamo già più di 20 interconnessioni che vanno da Oltralpe ai Balcani alla Grecia; lavoriamo affinché si attivi anche il collegamento con il Nord Africa che aprirebbe scenari importanti sulla direttrice Nord – Sud. L’Italia può diventare un hub energetico non solo per veicolare l’elettricità autoprodotta ma anche per scambiare quella generata da terzi».

La rete italiana si distingue per avere già flussi per il 95% sostenibili e che dipendono da «un modo di lavorare che mitiga gli effetti del cambiamento climatico e consenta di vivere meglio. La pianificazione in questo senso è di lungo periodo: non si limita ai prossimi dieci anni ma, per arrivare al net zero, punta al 2050. L’idea di Terna è che si possa pianificare così a lungo termine e per dimensioni di investimenti a lungo raggio si debba formare una classe di tecnici e futuri manager».

Mille nuove figure entro il 2028 per gestire il Thyrrenian Link

Negli ultimi anni Terna ha spinto sull’acceleratore delle nuove assunzioni, con 400 nuovi ingressi all’anno, rispetto a un organico complessivo di 5mila persone. «Il Tyrrhenian Lab è un progetto sostenibile, che farà crescere l’intero sistema elettrico e valorizzerà il territorio del Sud Italia – continua Donnarumma – A pieno regime, nelle sedi del Tyrrhenian Lab lavoreranno almeno 200 persone con un indotto di mille ulteriori professionisti coinvolti».

Il progetto complessivo prevede due tratte: quella Est dalla Sicilia alla penisola e la Ovest dalla Sicilia alla Sardegna.
La tratta Est è lunga circa 490 chilometri, unisce l’approdo di Fiumetorto nel comune di Termini Imerese, in Sicilia, all’approdo di Torre Tuscia Magazzeno a Battipaglia, in Campania. La tratta Ovest è lunga circa 480 chilometri, e collega l’approdo di Fiumetorto a quello di Terra Mala, in Sardegna.

Intanto in azienda già si rileva «un ricambio generazionale impattante – continua l’ad – con un’età media già inferiore ai 40 anni e un terzo dei dipendenti che sono sotto i 30 anni. Abbiamo in casa una generazione di nativi digitali che hanno portato una ventata di grande freschezza, di passione, volontà e conoscenze che arricchiamo con percorsi di addestramento e formazione». A questi nativi digitali Terna offre un ambiente collaborativo e di scambio continuo di conoscenza e cultura «e c’è un percorso che abbiamo intrapreso, nel new way of working, di un lavoro in equilibrio con la vita personale che è un aspetto importantissimo per i giovani. I giovani vogliono non lavorare meno ma lavorare meglio e vogliono essere guidati su un tema valoriale distintivo in cui non contino solo i risultati economico finanziari, ma l’impatto su società e ambiente».

I numeri della prima edizione di Thyrrenian Lab

Thyrrenian Lab è un centro di formazione di eccellenza per lo sviluppo di competenze tecnologiche e digitali funzionali alla gestione del sistema elettrico e all’accelerazione del processo di transizione energetica. Che sia distribuito nelle tre città in cui approderanno i cavi sottomarini del Tyrrhenian Link è una scelta anche simbolica – oltre che funzionale: andare a caccia di talenti locali ed evitare una fuga di cervelli.

Alla fine dei 12 mesi del Master, che punta a creare nuove professionalità dotate di competenze manageriali, ingegneristiche informatiche e statistiche, i 45 studenti selezionati saranno assunti nelle sedi territoriali di Terna e potranno operare in qualità di esperti di algoritmi e modelli per il Mercato Elettrico, esperti di sistemi di analisi e regolazione, esperti di gestione degli apparati di campo, esperti dei sistemi di automazione di stazione (Sas) ed esperti di sistemi IoT di stazione.

Transizione

In soli due mesi, tra il 18 luglio e il 18 settembre, nonostante la pausa estiva, sono pervenute ben 170 domande di ammissione. Di queste, il 45% a Cagliari, il 31% a Salerno e il 24% a Palermo. Rispetto al totale delle domande ricevute, è stata registrata una elevata partecipazione femminile: circa il 21%, dato superiore alla media delle facoltà di ingegneria. La maggior parte dei candidati ha una laurea in Ingegneria Energetica (23%), seguiti da laureati in Ingegneria Elettrica e Meccanica. Alcuni provengono anche da università diverse da quelle promotrici

Del Pizzo: la strada maestra è quella delle competenze. Bosetti: Energia e giovani per costruire il futuro

Francesco del Pizzo, responsabile strategie sviluppo sete e sispacciamento di Terna e presidente e coordinatore scientifico del Tyrrhenian Lab

«Il master ha la sua genesi in una sfida – dice Francesco del Pizzo, responsabile strategie sviluppo sete e sispacciamento di Terna e presidente e coordinatore scientifico del Tyrrhenian Lab – un anno fa abbiamo ragionato su cosa dovesse accadere per attivare l’efficienza energetica». Secondo le imprese italiane delle rinnovabili in quattro anni si potrebbero installare 70 gigawatt di nuove fonti green in grado di sostituire 26 miliardi di metri cubi di gas (dei 70 che consumiamo oggi).

Ma non basta. «Ci vogliono sistemi di accumulo e bisogna raddoppiare la capacità di trasporto della rete: la prima cosa da fare è dunque sviluppare infrastrutture strategiche per il Paese. Ma la cosa emersa è che tutto l’hardware che possiamo installare non sarebbe stato sufficiente, perché la sfida cha abbiamo davanti è enorme: per garantire una gestione in sicurezza ed economia abbiamo compreso che una delle leve strategiche è anche nelle soluzioni tecnologiche che ottimizzano la rete». Dove trovare queste soluzioni? «Abbiamo tentato di andare sul mercato e comprare un’azienda che possedesse le competenze ma non ne abbiamo trovate. Allora è stato chiaro che la strada da percorrere fosse quella più difficile. Ovvero quella che ci portava da soggetto concessionario ad agente di un programma che avrebbe costruito le competenze nel Paese. Lo sviluppo è stato possibile attivando un dialogo con le Università: i rettori sono stati attori principali di questo percorso e abbiamo avviato in sei mesi un master».

Senza i rettori, conferma la presidente di Terna Valentina Bosetti, tutto questo non sarebbe stato possibile. «Sei mesi sono un tempo record per l’attivazione di un master – chiosa Bosetti – e dunque è un risultato eccezionale. L’energia è un tema chiave per il futuro e la transizione energetica è una delle più grandi sfide del nostro tempo. Oggi possiamo finalmente vedere i primi frutti della nostra iniziativa, un progetto che guarda al futuro prossimo scommettendo sui giovani. Siamo contenti di poter contare su tre atenei prestigiosi per intraprendere un cammino condiviso di crescita, sia per Terna che per i ragazzi che oggi sono qui. Abbiamo bisogno di persone che sappiano gestire la transizione, capaci di riconoscere le necessità di un settore che si appresta ad affrontare un cambiamento epocale, in cui il processo di graduale decarbonizzazione sarà uno dei protagonisti».

La parola ai rettori del Sud: è tempo di avvicinare le università periferiche all’industria per fermare la desertificazione intellettuale del mezzogiorno (e contribuire allo sviluppo)

La presidente di Terna Valentina Bosetti e l’amministratore delegato Stefano Donnarumma

Le Università del Sud Italia sono lontane geograficamente dal cuore pulsante della produzione industriale e pertanto è spesso più difficile la transizione dalle aule al mondo del lavoro. Pertanto il Thyrrenian Lab è una rivoluzione: «un nuovo modo per rafforzare i rapporti con le grandi aziende – dice il Rettore dell’Ateneo di Salerno Vincenzo Loia – avvicinare, quasi inglobare all’interno delle realtà universitarie espressioni importanti a livello nazionale delle nostre aziende è la via per dare una risposta convincente di quanto sia importante per l’università il futuro dei giovani». E per gli studenti è molto attraente la possibilità di essere inseriti nell’organico dell’azienda diventando quasi senza soluzione di continuità professionisti: «non è un caso che la reazione sia stata estremamente positiva. Non c’è più il tempo di spostare in avanti il futuro dei giovani. Il futuro dei giovani inizia nell’università ma si deve già cementificare con l’inserimento nel mondo del lavoro».

Soddisfatto anche il rettore dell’Ateneo di Cagliari, Francesco Mola, per essere riuscito in pochi mesi «a onorare gli impegni con Terna e le altre università, strutturando il corso, effettuando le selezioni e avviando i lavori. Si tratta di un primo esperimento di una collaborazione così forte con il privato». Un esperimento ma anche una grande occasione per trattenere talenti che altrimenti sarebbero fuggiti forse all’estero e «per dimostrarci un partner affidabile, ma anche un attore di azioni benefiche per il territorio. Thyrrenian Link è un’opera fondamentale per la sicurezza e la robustezza della rete elettrica nazionale e internazionale. Ma può avere ricadute importanti sul territorio dove insiste: noi abbiamo reso insieme a Trena questo obiettivo possibile».

Ed è stato possibile grazie a quello che il rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midori, definisce un cambio di paradigma, «in cui le università si aprono al territorio e al mondo dell’imprenditoria. Il Sud vive un momento di desertificazione intellettuale perché i ragazzi fanno al massimo al biennio qui e poi vanno al Nord per trovarsi già nel mondo del lavoro. Questo crea un grave danno perché si traduce nella perdita dei nostri cervelli. Noi stiamo facendo un cambiamento: vogliamo essere driver dell’industria e del mondo del lavoro. Poter offrire un titolo di studio come un master di secondo livello con la prospettiva di un lavoro è motivo di orgoglio. Dobbiamo impedire il fenomeno migratorio e possiamo farlo noi, trattenendo le nostre menti migliori».














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