Terna spinge forte sugli investimenti. Pronti 18 miliardi molto green

di Aldo Agosti ♦︎ La società per l’infrastruttura elettrica presenta il Piano di sviluppo decennale. Oltre 30 nuovi progetti e una vocazione decisamente verde

Stefano Antonio Donnarumma è amministratore delegato e direttore generale di Terna

Terna sprint su investimenti e green. La società per la rete elettrica guidata dal ceo Stefano Donnarumma ha presentato oggi il nuovo Piano di Sviluppo 2021 della rete elettrica di trasmissione nazionale: 18,1 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 10 anni, +25% rispetto al precedente piano decennale, per abilitare la transizione energetica, favorendo lo sviluppo e l’integrazione delle fonti rinnovabili, contribuendo significativamente al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi del Green Deal e dando un importante impulso alla ripresa economica del Paese.

Il nuovo Piano è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa alla presenza del presidente di Arera, Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, Stefano Besseghini, e del Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. Per far fronte alla profonda trasformazione in atto nel settore elettrico, Terna ha dunque deciso di imprimere una importante accelerazione degli investimenti previsti nel Piano di Sviluppo decennale, elaborato in base ai più aggiornati scenari: l’incremento della domanda e della produzione da rinnovabili, che secondo gli obiettivi definiti nell’attuale Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec) dovrà arrivare a una quota del 55% nel 2030, richiederà infatti un coerente adeguamento della rete elettrica nazionale.







Nel nuovo Piano di Sviluppo, che, in base alla normativa, a partire dal 2021 avrà cadenza biennale, Terna ha programmato oltre 30 nuovi progetti infrastrutturali, dando elevata priorità a tutti gli interventi ritenuti strategici per l’intero sistema elettrico nazionale. Queste le principali linee di azione: rafforzamento degli scambi tra zone di mercato per una maggiore integrazione delle fonti rinnovabili; risoluzione delle criticità e maggiore elettrificazione delle aree metropolitane; sinergie con gli altri sistemi (gas, ferrovie e telecomunicazioni) per integrare le reti e determinare un minore impatto sul territorio; potenziamento delle interconnessioni con l’estero per aumentare la capacità di scambio con i Paesi confinanti.

In particolare, i forti investimenti previsti da Terna nelle reti di trasmissione elettrica, a beneficio del sistema Paese, serviranno a incrementare la magliatura, a rinforzare le dorsali tra Sud (dove maggiore sarà la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili) e Nord (dove è più sostenuta la domanda di energia elettrica), a potenziare i collegamenti fra le isole e la terraferma e all’interno delle isole, a sviluppare le infrastrutture nelle aree più deboli, al fine di migliorarne la resilienza, l’efficienza, la sostenibilità e l’integrazione delle rinnovabili.

Ed ecco il Piano, nel dettaglio. Tra i progetti in completamento nei primi anni del Piano di Sviluppo 2021, figurano diverse opere di interesse nazionale. L’elettrodotto a 380 kV ‘Colunga-Calenzano’, che si snoda per 84 km tra le province di Bologna e Firenze. L’infrastruttura, per la quale è previsto un investimento di 170 milioni di euro, assicurerà un notevole aumento della capacità di scambio fra Nord e Centro-Nord, rafforzando la magliatura della rete elettrica dell’area.

Ancora, la linea a 380 kV ‘Chiaramonte Gulfi-Ciminna’, lunga 170 km attraverso le province di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Palermo e Ragusa, sarà il primo collegamento ad altissima tensione nella parte occidentale della Sicilia e, grazie a un investimento di circa 300 milioni di euro, consentirà di migliorare significativamente la qualità della rete regionale, favorendo la produzione da fonti rinnovabili.

E anche l’elettrodotto a 380 kV ‘Paternò-Pantano-Priolo’, lungo 60 km tra Catania e Siracusa, permetterà di incrementare la sicurezza e la flessibilità della rete e porterà alla dismissione di oltre 150 km di vecchie linee aeree. L’opera prevede un investimento di circa 70 milioni di euro.

 

Entreranno inoltre in esercizio nell’arco di Piano:

Il Tyrrhenian Link, il collegamento Hvdc (alta tensione a 500 kV in corrente continua) sottomarino che collegherà la Sardegna alla Sicilia e quest’ultima alla Campania, grazie a un investimento di circa 3,7 miliardi di euro: l’opera consentirà di dismettere impianti termoelettrici meno efficienti e più inquinanti in Sicilia e contribuirà in maniera determinante al completo phase-out delle centrali a carbone presenti in Sardegna, oltre ad abilitare ulteriormente lo sviluppo atteso delle rinnovabili. La tratta ovest ‘Sardegna-Sicilia’ è prevista che venga completata nel 2027, quella est ‘Campania-Sicilia’ nel 2028.

L’Adriatic Link, il collegamento Hvdc sottomarino tra Abruzzo e Marche da 1000 MW di potenza lungo circa 280 km. Terna prevede il completamento delle attività e l’entrata in esercizio entro il 2028, con due anni di anticipo rispetto alla data pianificata in precedenza. L’opera, che comporterà un investimento pari a circa 1,1 miliardi di euro, è funzionale all’integrazione dell’energia prodotta dagli impianti eolici e fotovoltaici presenti in gran parte nel Sud Italia verso i centri di consumo del Nord, nonché al rafforzamento delle condizioni di sicurezza e affidabilità tra Sud e Nord Italia.

Donnarumma ha chiarito come il nuovo Piano di Sviluppo 2021 «prevede, nei prossimi dieci anni, una forte accelerazione degli investimenti, i più alti di sempre, che riflette l’importante momento storico che stiamo vivendo: per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione che l’Italia e l’Europa si sono dati è infatti necessario non solo avere una chiara visione del futuro, ma anche e soprattutto saper programmare e realizzare tutte le opere indispensabili alla concreta realizzazione della transizione energetica, di cui Terna è regista».

«Grazie quindi all’impegno di tutte le nostre persone, potremo mettere a punto un sistema elettrico sempre più efficiente, sostenibile e ‘verde’. Nostro obiettivo è anche dare un importante contributo al rilancio dell’economia italiana così duramente colpita, come ovunque nel Mondo, da questa terribile pandemia: ogni miliardo investito in infrastrutture ne genera infatti tra due e tre in termini di Pil e consente di creare moltissimi nuovi posti di lavoro».














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