Targa Telematics, la piattaforma IoT che controlla i veicoli (e i costi)

di Marco Scotti ♦︎ Le soluzioni dell’azienda fondata da Nicola De Mattia funzionano soprattutto per i noleggi a breve termine e per tutti quei segmenti che impiegano vetture per erogare servizi. Ma il futuro è rappresentato anche dal settore assicurativo e dalle applicazioni in ottica smart city. I casi Hertz, Fca, Enel, Poste

La piattaforma digitale di Targa Telematics

Una soluzione di Internet of Things integrata nelle “scatole nere” applicate ai veicoli (specialmente quelli delle flotte), adatta ai più vari comparti, capace di raccogliere dati, sviluppare decisioni in real time e garantire sicurezza: è l’offerta di Targa Telematics, azienda specializzata in tecnologia IoT che si rivolge a tutte le imprese che impiegano mezzi di trasporto per le loro attività. Una value proposition che ha convinto diverse industry: dal noleggio a breve termine alle flotte aziendali passando per il comparto assicurativo. I nomi che hanno adottato Targa Telematics sono tanti e di rilievo: Hertz, Fca, Enel, Poste Italiane, per citare i più noti.

«Siamo un’azienda IoT – spiega l’amministratore delegato Nicola De Mattia – e la principale verticalizzazione è nel comparto automotive, che è quello più sviluppato. Nel 2019 abbiamo raggiunto un fatturato di circa 45 milioni, con un Cagr negli ultimi cinque anni del 48%». Il mercato all’interno del quale si muove Targa Telematics è in crescita del 15% annuo, con l’Italia che è all’avanguardia per due motivi: per i frequenti furti d’auto e per l’elevato numero di frodi assicurative. «La nostra strategia per il futuro – aggiunge De Mattia – è quella di concentrarci su un piano di internazionalizzazione partendo dai Paesi europei e, al contempo, ampliare le nostre dimensioni».







 

Le soluzioni di Targa Telematics per le diverse industry

Nicola De Mattia, Amministratore Delegato di Targa Telematics

Come detto, l’azienda guidata da De Mattia si è concentrata sull’IoT, un tipo di tecnologia cross industry. In particolare, Targa Telematics progetta e realizza piattaforme digitali evolute per collegare tra loro device IoT, raccoglierne e analizzarne i dati e portare vantaggi agli utilizzatori attraverso l’uso di Big Data Analytics, Machine Learning e Artificial Intelligence. Le smart cities e la smart mobility rappresentano i contesti chiave, all’interno di una rivoluzione tecnologica e culturale più ampia che ha un impatto diretto sulla sostenibilità ambientale. In particolare, il mercato dell’autoveicolo ha un valore percepito da parte degli utilizzatori dei servizi e un business model validato da alcuni anni. Le soluzioni dell’azienda sono state studiate per chiunque impieghi mezzi di trasporto per il proprio business. Nel fleet management la società affianca i clienti nello sviluppo di soluzioni digitali che ottimizzano la gestione dell’asset e delle flotte aziendali favorendo una maggiore efficacia e sicurezza sia dei mezzi che delle persone, risparmiando risorse. In ambito Insurtech Targa Telematics sviluppa soluzioni telematiche per il monitoraggio e la prevenzione in tempo reale dei rischi di compagnie assicurative. In particolare, si possono prevenire furti o manomissioni dei mezzi, ricostruire in maniera puntuale e precisa gli incidenti e contrastare le frodi, incrociando i dati storici con le informazioni raccolte in tempo reale.

«All’interno dell’uso dei veicoli – ci spiega De Mattia – ci sono vari tipi di verticalizzazione. Siamo partner consolidato di alcuni dei principali noleggiatori a breve termine, come Hertz, Europcar e Avis. Ma ci rivolgiamo anche alle grandi flotte che vengono usate per la manutenzione (è il caso di Enel) o per svolgere i servizi (come Poste Italiane). Inoltre, ci stiamo specializzando anche nei mezzi aeroportuali. Il segmento che stiamo esplorando maggiormente per il futuro, invece, è quello della smart mobility e della mobilità condivisa perché cambia il modello di business: non più possesso ma fruizione di un servizio. Infine, ci stiamo rivolgendo alle compagnie assicurative, un mercato in cui siamo entrati un po’ più tardi di altri player ma con un’ottica completamente nuova».

 

Le soluzioni tecnologiche

Tutte le value proposition sono supportate da una piattaforma digitale comune, progettata interamente da Targa Telematics, senza che nulla venga demandato all’esterno. L’offerta complessiva è una fornitura di servizi end to end in cui i sensori sono degli abilitatori di business, non il core. «Su questo – prosegue De Mattia – c’è poi da inserire la parte di gestione delle telecomunicazioni per l’acquisizione delle informazioni; segue lo storage dei dati e si arriva al vero valore aggiunto, che è l’intelligenza di piattaforma, capace di abilitare decisioni in real time. Il 95% delle soluzioni sul mercato, infatti, non è abilitato per fare questo in tempo reale. Questo perché vogliamo rivolgerci soprattutto ai servizi a più alto valore aggiunto: se si tratta semplicemente di valutare le abitudini di guida di un driver, potrò aggregare dati su base mensile senza che serva particolare immediatezza. Ma se ci rivolgiamo a una sala operativa che deve prendere decisioni in tempo reale, lì cambia di molto la prospettiva».

Per questo, Targa Telematics mette a disposizione dei clienti, attraverso software di dispatching, soluzioni dirette o che vengono integrate con i sistemi web o mobile. Un esempio dell’offerta dell’azienda guidata da De Mattia è la realizzazione per Fca della piattaforma di mobilità digitale per i servizi telematici e telemetrici che viene innestata sulle scatole nere dell’azienda. Una soluzione cloud native che viene installata dopo che il veicolo è uscito dallo stabilimento.

Le soluzioni IoT per flotte di Targa Telematics sono capaci di raccogliere dati, sviluppare decisioni in real time e garantire sicurezza

Il mercato delle soluzioni IoT per automotive in Italia e in Europa

L’IoT applicato al comparto insurance sta crescendo rapidamente, trainato dalla telematica assicurativa che aumenta il proprio valore, a livello globale, del 15%, seppur in maniera disomogenea. L’Europa è, insieme agli Stati Uniti, la zona geografica più attiva. E l’Italia è decisamente all’avanguardia. «Questo principalmente per due motivi – chiosa De Mattia – i furti d’auto e le frodi assicurative, in entrambi i casi ancora molto rilevanti per quanto concerne i numeri. La necessità è dunque quella di dare una risposta adeguata alle esigenze dei diversi Paesi. Ad esempio, in UK, Francia e Germania il driver non è la telematica assicurativa, ma il fleet management e l’incremento di efficienza. Il Regno Unito ha un problema significativo per quanto concerne i giovani. Per questo diventa complesso elaborare una strategia comune per tutti i Paesi. Noi ci stiamo riuscendo esportando temi come la riduzione della total cost of ownership. Le branch italiane sono tendenzialmente più avanti di quelle del nord Europa perché la crisi economica tra il 2008 e il 2012 ha spinto a cambiare modelli di business per restare in piedi».

Tutte le soluzioni offerte da Targa Telematics

La riduzione degli sprechi

Attraverso la telematica, Targa Lite, una soluzione recentemente lanciata da Targa Telematics, permette alle aziende ed in particolare ai fleet manager di evidenziare i costi solitamente non contabilizzati e gli sprechi legati all’utilizzo della flotta, di gestire in modo efficiente i rifornimenti di carburante e di ottimizzare i costi legati alla manutenzione della flotta stessa. Con riguardo agli sprechi, Targa Lite si prefigge di ridurne due in particolare: il primo, legato all’uso dei veicoli aziendali per scopi non lavorativi o extra attività professionale, il secondo relativo alla spesa per l’acquisto di carburante, monitorando gli extra costi sostenuti dall’azienda per i rifornimenti fatti senza prestare la dovuta attenzione al prezzo del carburante per litro.

Concretamente, il vantaggio di introdurre Targa Lite nella propria flotta si traduce in una riduzione degli sprechi fino al 20%, oltre ad avere gli strumenti per valutare concretamente il ritorno economico rispetto all’investimento. Inoltre, l’utilizzo di Targa Lite permette all’azienda di concedere al driver l’utilizzo dell’auto per uso non lavorativo a condizioni nettamente migliori rispetto a quelle che avrebbe in caso di noleggio ad uso personale di un’auto.

Targa Lite, una soluzione recentemente lanciata da Targa Telematics, permette alle aziende ed in particolare ai fleet manager di evidenziare i costi solitamente non contabilizzati e gli sprechi legati all’utilizzo della flotta, di gestire in modo efficiente i rifornimenti di carburante e di ottimizzare i costi legati alla manutenzione della flotta stessa

 

L’avvento del 5G

La nuova infrastruttura di rete che dovrebbe iniziare a essere presente in maniera massiccia in Italia dall’anno prossimo, non è di per sé un fattore abilitante per le tecnologie di Targa Telematics, ma piuttosto un elemento della catena di valore per l’acquisizione dei dati. «Per come li utilizziamo – spiega De Mattia – non siamo grandi consumatori di banda, ma il 5G ci può permettere di sviluppare delle nuove funzionalità e delle nuove tecnologie per alcuni scopi. In particolare, per quanto concerne l’impiego di video, realizzando trasmissioni e acquisendo informazioni non soltanto tramite sensoristica. Uno dei problemi poi, riguarda la sostenibilità dei modelli di business, perché ci sono dei costi d’ingresso ancora piuttosto elevati». In effetti, se un sensore costa poche decine di centesimi, una videocamera capace di svolgere un servizio di monitoraggio efficace con una risoluzione dati soddisfacente costa tra i 250 e i 300 dollari, innalzando enormemente i costi d’ingresso. Per questo motivo non è qualcosa che verrà sviluppato nell’immediato.

Dalla ricerca dell’auto alla prenotazione, dall’assegnazione all’apertura della portiera, dalla riconsegna all’assegnazione ad un nuovo guidatore: con Targa Telematics la gestione del flusso di noleggio è semplice e totalmente controllabile dalla piattaforma

La cybersecurity

Strettamente connesso al discorso dell’invio di informazioni e della sensoristica è il tema della sicurezza. Con ogni probabilità, viste anche le notevoli evoluzioni del cybercrimine, si tratta di un argomento che rimarrà nelle agende delle aziende per gli anni a venire in maniera sempre più significativa. L’intrusione tramite sensori è già una realtà consolidata e la necessità di erigere muri sempre più invalicabili è fondamentale per mantenere funzionante un sistema che si evolverà nei prossimi anni. «Non è certo una grande scoperta – ci spiega De Mattia – che queste tecnologie godano di una grande attrattività per i cybercriminali. Ma il modo per rispondere a queste minacce c’è già, anche se con costi elevati. Il problema, semmai, è che spesso non ci si confronta con questo tipo di questioni finché non è troppo tardi. Noi, fortunatamente, siamo costretti a farlo quotidianamente perché molti dei nostri clienti ci sottopongono a “stress test” da parte di aziende che lo fanno di professione. I penetration test che dobbiamo passare per garantire che i nostri sistemi sono sicuri rappresentano una bella barriera d’ingresso». Da questo punto di vista, una mano potrebbe arrivare anche dal 5G, che ha un encripting più sofisticato rispetto alla generazione precedente e che potrebbe portare a un miglioramento nella protezione del cyber attack. Ma c’è anche da dire, dall’altro lato, che si dovrebbe registrare un incremento dei tentativi di intrusione.

Con Targa Telematics l’utente può ritirare e prendere possesso dell’auto: arrivato all’area di ritiro, l’utente può sbloccare le portiere e prendere possesso dell’auto scegliendo tra 3 opzioni: passare il Badge sul parabrezza; Inquadrare con il telefono il QR Code presente sul parabrezza tramite app; inviare un sms con il numero di targa e PRN

I numeri di Targa Telematics

Come detto, nel 2019 è stato raggiunto un fatturato di 45 milioni di euro da parte di Targa Telematics, con un Cagr negli ultimi cinque anni del 48%. Tutto questo sempre per linee interne, con un business concentrato principalmente in Italia, anche se da un paio d’anni esiste la sede di Parigi e che dalla fine dello scorso anno è stata inaugurata la branch londinese. Il Coronavirus ha solo rimandato l’apertura a Madrid. «La nostra strategia – conclude De Mattia – è quella di concentrarci su un piano di internazionalizzazione partendo dai Paesi europei e, al contempo, ampliare le nostre dimensioni.Per questo abbiamo ingaggiato un advisor americano, specialista nel settore delle connected car, per trovare un Partner internazionale a supportarci in tale espansione. Abbiamo già ricevuto moltissime manifestazioni d’interesse». L’intero sistema economico e anche la industry automotive subirà un grande impatto dalla pandemia ma, al di là delle simulazioni di scenario che ogni azienda al suo interno ha operato, è presto per esprimere valutazioni. Noi, in questo contesto, siamo in una situazione di grande solidità ma ci auguriamo che il post lock down possa portarci a una quasi normalità in tempi abbastanza brevi, pur con comportamenti e prudenze inedite, auspicando magari una “revenge spending” sui mercati per un recupero ancor più veloce».














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