Survey Allianz: crimini informatici principale rischio percepito dalle aziende

Secondo lo studio, per la prima volta il cyber risk (39%) supera l’interruzione di attività (37%) come maggiore preoccupazione per le imprese a livello mondiale

Risultati a sorpresa per la nona edizione dell’Allianz Risk Barometer 2020, report realizzato da Allianz Global Corporate & Specialty  che analizza i rischi più sentiti dalle aziende a livello mondiale.

Per la prima volta in assoluto, ad aggiudicarsi la medaglia d’oro dei rischi percepiti dalle aziende sono le minacce informatiche (39%), che fanno così scendere di un gradino l’interruzione di attività (37%). La consapevolezza del cyber risk è cresciuta rapidamente negli ultimi anni, spinta dalle aziende che si affidano sempre più ai dati e ai sistemi IT e da una serie di importanti incidenti. Sette anni fa si era classificata solo al 15° posto con appena il 6% delle risposte.







Oltre ad essere il primo rischio a livello globale, quello degli incidenti informatici è tra i primi tre in molti dei Paesi esaminati; in Austria, Belgio, Francia, India, Sudafrica, Corea del Sud, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti si colloca proprio al primo posto. Le aziende si trovano ad affrontare minacce di violazioni di dati sempre più grandi e costose, un aumento del ransomware e degli incidenti di spoofing, così come la prospettiva di sanzioni pecuniarie o controversie legali in materia di privacy. Una grande violazione dei dati – cioè che ne compromette più di un milione – costa oggi in media 42 milioni di dollari, con un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente.

I rischi percepiti dalle aziende a livello globale. Fonte Allianz

«Gli incidenti stanno diventando sempre più significativi e le grandi aziende sono colpite da attacchi sempre più sofisticati e da ingenti richieste di estorsione – afferma Marek Stanislawski, Deputy Global Head of Cyber, Agcs – Cinque anni fa, una tipica richiesta di riscatto sarebbe stata di decine di migliaia di dollari, mentre ora può superare il milione di dollari».

Sempre a livello globale, crescono i cambiamenti nella legislazione e nella regolamentazione (n° 3 con il 27%) e il cambiamento climatico (n° 7 con il 17%). In particolare sono soprattutto la guerra commerciale Usa-Cina, la Brexit e il riscaldamento globale le preoccupazioni crescenti per aziende e nazioni.

«I dati emersi dall’Allianz Risk Barometer 2020 evidenziano come il rischio informatico e il cambiamento climatico siano le due sfide più impegnative che le aziende dovranno affrontare nel nuovo decennio – afferma Joachim Müller, ceo di Agcs – Naturalmente ci sono molte altre tipologie di danni e problematiche da affrontare. Tuttavia, se i consigli di amministrazione e i risk manager non affrontano i rischi informatici e quelli derivanti dal cambiamento climatico, il loro impatto sulle performance operative, sui risultati finanziari e sulla reputazione delle loro aziende presso i principali stakeholder potrebbe risultare critico. Nell’era della digitalizzazione e del riscaldamento globale, la preparazione e la pianificazione di tali rischi è, quindi, sia una questione di vantaggio competitivo che di resilienza aziendale».

 

Uno sguardo all’Italia

La top 10 dei rischi in Italia. Fonte Allianz

Nel nostro Paese, i rischi maggiormente percepiti dalle aziende sono l’interruzione di attività, al primo posto con il 51% delle risposte, seguita dai rischi informatici (49%, in crescita rispetto al 38% del 2019). Medaglia di bronzo per il danno reputazionale o d’immagine (29%), che nell’ultimo anno ha scalato ben due posizioni superando le catastrofi naturali, quarte con il 20%.

«La preoccupazione per la perdita di reputazione o di valore del marchio è diventata critica, ed è entrata a far parte, per la prima volta, dei primi tre rischi in Italia – afferma Nicola Mancino, ceo di Agcs Italia – Tuttavia, le interruzioni del business e i rischi informatici rappresentano ancora le principali preoccupazioni delle aziende italiane».














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