Sitma Machinery: e-commerce e sostenibilità come driver del cambiamento nella logistica

di Marco de Francesco ♦︎ Il 60% del fatturato (40 milioni) del produttore di macchine confezionatrici è legato al packaging per il commercio online. Paper E-Wrap: utilizza carta termosaldabile e lavora in modalità semi-automatica. Fast Pack: realizza 3.600 confezioni all'ora. Obiettivo futuro: manutenzione predittiva. Ne parliamo con Orsola Cavina e Denise Gibbin

Macchina per packaging Sitma

Sotto la spinta di due trend potentissimi, l’e-commerce e la sostenibilità, i produttori di macchine per la logistica sono tenuti a modificare le proprie strumentazioni, per renderle più flessibili e veloci, e adatte all’utilizzo della carta al posto della plastica. Il mercato è cambiato così rapidamente che molti di loro si trovano ad implementare avanzamenti in zona cesarini e al passo serrato.

Non così Sitma Machinery, azienda con sede principale a Spilamberto (Modena), fondata nel 1965, specializzata nella progettazione, costruzione di macchine confezionatrici, sistemi e linee complete per i settori: packaging, post-press, Dm-Transpromo ed e-logistics. La realtà guidata dal Ceo Stefano Nanni, infatti – 40 milioni di fatturato (quota export 85%), 170 dipendenti – ha infatti intrapreso la strada dell’e-logistics una decina di anni fa, a seguito di una commessa da parte delle poste francesi.







Ora dispone di due macchine particolari: la prima, la Paper E-Wrap, è di limitate dimensioni e quindi facilmente integrabile nello shopfloor. È semiautomatica e progettata per le aziende che vogliono intraprendere la strada dell’e-commerce; e, soprattutto, lavora con la carta. La seconda, Fast Pack, è adatta invece alle grandi imprese che si già occupano espressamente di e-commerce, ed è pertanto molto più veloce. Può utilizzare materiali sostenibili. Ne abbiamo parlato con Orsola Cavina e Denise Gibbin, rispettivamente strategic marketing e marketing e communication dept di Sitma.

I due driver e game-changer della logistica: l’e-commerce

1)      L’esplosione dell’e-commerce

Da sinistra, Denise Gibbin e Orsola Cavina, rispettivamente strategic marketing e marketing e communication dept di Sitma

L’epidemia di Coronavirus ha accelerato in maniera considerevole l’espansione del settore e-commerce. Secondo i dati pubblicati a fine aprile da Forbes, il solo mercato nordamericano è interessato da percentuale di crescita annuale pari a quasi il 130%, con un forte avanzamento soprattutto nei primi mesi del 2020.

L’espansione dell’e-commerce non coinvolge soltanto l’ambito della logistica e dei trasporti; anche il mondo del packaging ad esso collegato sta sperimentando al contempo una crescita e un cambiamento, con forme e funzionalità che sempre più spesso vengono definite in funzione delle nuove esigenze.

2)      Sitma è l’azienda avanguardista per le macchine di e-logistics

«Tutto è nato dieci anni, quando di e-commerce ancora si parlava poco. Avevamo ricevuto una commessa importante per creare un sistema di smistamento da parte di “La Poste”, le Poste francesi. In tutto questo, noi abbiamo visto un’opportunità importante: quella di convertire il nostro know-how “tradizionale” in competenze utili per l’e-logistics, e cioè la logistica per l’industria dell’e-commerce, che allora muoveva i primi passi» – afferma la Cavina.

In effetti, anticipare i tempi si rivelò una fortuna. «Oggi il 60% del fatturato di Sitma è legato al packaging per l’e-commerce» – continua la Cavina. Di fatto, l’azienda “prospera” soprattutto grazie alla propria capacità di interpretare il contesto a venire. «Siamo riusciti a salire sulla cresta dell’onda, quella del cambiamento» – commenta la Cavina. E ora l’azienda ha progetti per il 2023: nuovi materiali protettivi ecosostenibili.

3)      Nel passaggio tra logistica e e-logistics cambia tutto

Il packaging per l’E-commerce rappresenta il 60% del fatturato di Sitma. – Immagine presa dal sito del produttore

Con l’e-commerce la logistica cambia. Sotto il profilo del tipo di ordine, con la logistica tradizionale si lavora con carichi grandi e completi, e avviene il consolidamento delle merci; con quella e-commerce, predominano colli di piccoli dimensioni, casse e pacchetti. Sotto quello del cliente, con la prima l’azienda dispone di un identikit preciso del proprio cliente, che è pertanto fidelizzabile; con la seconda l’impresa non conosce il proprio cliente, che è perciò difficilmente fidelizzabile. Sotto quello del flusso di merci, dalla regolarità si è passati alla irregolarità e alla complessità. Sotto quello del tipo di scambio commerciale, dal B2b con altre imprese o retailer si è giunti al B2c (sebbene esistano casi di e-commerce B2b).  Sotto infine quello della domanda, si assiste al passaggio dalla stabilità e dalla prevedibilità alla fluttuazione e al non pronosticabile. Pertanto è stato necessario progettare macchine apposite, in grado di rispondere alle nuove esigenze, che impongono un’accelerazione fortissima in termini di flessibilità e rapidità.

I due driver e game-changer della logistica: la sostenibilità

Per i costruttori di macchine per il packaging il termine “sostenibilità” ha una traduzione immediata, pratica, cogente: indica la transizione dalla plastica alla carta. Il 70% dei consumatori della prima non ne vuole più sapere, dice uno studio di Boston Consulting e altri; di conseguenza, gli utilizzatori delle macchine spingono perché queste ultime siano in grado di trattare materiali sostenibili. A cascata, i produttori si trovano di fronte al problema di realizzare nuove apparecchiature. È una sfida grossa, che coinvolge non solo le scienze dei materiali, ma anche l’ingegneria e il software.

Paper e-wrap, la macchina per l’e-commerce green

Paper e-wrap è una macchina compatta, con un ingombro inferiore ai 5 metri

Paper E-Wrap è una macchina molto compatta, con un ingombro di poco superiore ai cinque metri. Lavora con carta termosaldabile, che non richiede quindi applicazioni aggiuntive di colla. Il risultato è un package completamente riciclabile. «C’è uno strato di plastica che non supera il 5% della grammatura della carta. Pertanto il pacco si può direttamente gettare nella carta, quando si fa la differenziata» – afferma la Gibbin.

Ma come fa la macchina a “capire” quanto grande deve essere il pacco? Nell’e-commerce, si è detto, gli oggetti da trattare sono i più disparati. Paper E-Wrap è semi-automatica: è sufficiente sistemare i prodotti sul nastro di alimentazione e lei fa il resto, legge il codice a barre con una fotocellula, manda input per stampa e applicazione etichetta, misura i prodotti sulle tre dimensioni grazie ad uno scanner 3D; i saldatori si adattano alle grandezze rilevate dal portale e così, infine, la macchina confeziona. Il gioco è fatto. In alcune configurazioni, al termine del processo, una bilancia pesa il pacco e stampa anche questa informazione. Il tutto avviene con rapidità.

Paper E-Wrap è personalizzabile: a seconda delle diverse esigenze produttive è in grado di gestire beni singoli o multipli, può stampare in linea documenti promozionali e amministrativi e aggiungerli automaticamente all’ordine. È molto versatile: la Paper E-Wrap permette di confezionare oggetti provenienti da settori diversi in ambito e-commerce come l’abbigliamento e le calzature, libri e media, ed elettronica di consumo.

Fast Pack è una macchina compatta per realizzare packaging completamente riciclabili

Fast pack, la “formula uno” del packaging per l’e-commerce (anche in versione green)

Fast Pack è molto diversa da Paper E-Wrap, soprattutto per le dimensioni – che dipendono dalle esigenze del cliente, ma che superano i 20 metri, nella configurazione più semplice. E poi perché è integralmente automatica. «Presenta diverse stazioni di alimentazioni, e un buffer che consente di avvicinare i prodotti, per evitare di realizzare pacchi vuoti. Il flusso è orizzontale, con una fascia larga fino a 1.200 millimetri e bobine molto grandi» – afferma la Cavina. Questa maggiore complessità ha una ragione. «Quando si tratta di produrre migliaia di pacchi, l’ideale è Fast Pack» – continua la Cavina. Infatti Fast Pack dispone di una velocità meccanica fino a 3.600 confezioni all’ora, contro i numeri più ridotti di E-Wrap (dai 600 ai 900 pacchi).

Ma come avviene il track and trace? Secondo l’azienda nelle fasi preliminari vengono raccolti i dati relativi ai prodotti, che sono poi analizzati, associati e ulteriormente arricchiti. Ad ogni prodotto, inteso come contenuto più confezione, viene associato un ID univoco, che viene poi seguito e tracciato lungo tutto il processo. Le tecnologie implementate da Sitma sono ingegnerizzate per integrarsi con i Wcs (i sistemi di controllo del magazzino) e i database dei clienti, andando ad integrare le informazioni già presenti, con la possibilità di eseguire un ulteriore esame dei dati. Tutto questo, sempre per Sitma, consente elevati livelli di efficienza e riduce al minimo la possibilità di errori, scarti e rilavorazioni. Anche Fast Pack è figlia della stessa filosofia progettuale che caratterizza Paper E-Wrap; nel senso che anche con la prima c’è la possibilità di impiegare, in luogo dei tradizionali film plastici per il confezionamento, materiali innovativi e a ridotto impatto ambientale, quali carta in diverse grammature (da 60 gsm fino a 150 gsm) o diverse tipologie di biofilm.

Fast Pack è in grado di gestire fino a 18.000 confezioni all’ora

In generale, possibilità di creare confezioni tailor made e compatte garantisce inoltre un duplice vantaggio: da un lato si ottimizza il materiale per il confezionamento, riducendo la quantità di prodotto di imballo da smaltire a carico del cliente finale, e dall’altro si agevola il trasporto nelle fasi a valle della filiera, limitando al massimo il “trasporto di vuoto” e ottimizzando le capacità di carico dei mezzi, con una sensibile riduzione della carbon footprint.

La personalizzazione

Macchine come Fast Pack sono vere e proprie linee che devono essere inserite nella maniera più efficiente nello stabilimento. «Alcuni sistemi di smistamento possono raggiungere i 100 metri di lunghezza» – afferma la Cavina. Per facilitare la progettazione, si ricorre alla modularità: la strategia di Sitma in materia comporta anzitutto la valorizzazione di elementi già definiti e intercambiabili. «La giusta configurazione si ottiene associando un insieme di blocchi, come se si trattasse di mattoncini Lego» -spiega afferma la Cavina.

Sitma in pillole

Sitma Machinery è un’azienda italiana fondata nel 1965, Ha una piattaforma di oltre 9mila unità installate nel mondo. L’azienda opera in oltre 70 paesi, e ha tre sedi distaccate in Francia, Stati Uniti e Giappone, assieme ad una capillare rete commerciale. Sitma lavora costantemente in partnership coi propri fornitori e con vari dipartimenti universitari, per studiare e ingegnerizzare sistemi modulari e flessibili, consentendo alti livelli di personalizzazione. Secondo la Gibbin, l’azienda spende il 3% del fatturato in ricerca e sviluppo. Attualmente l’azienda sta lavorando molto sulla raccolta dati in cloud dall’installato: per ora, dall’esame delle informazioni si ottiene il controllo dei componenti critici della strumentazione; ma l’obiettivo, per il prossimo futuro, è la manutenzione predittiva.














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