Stellantis Foxconn, i retroscena non raccontati

di Nicodemo Angì ♦︎ L’accordo per dar vita alla jv Mobile Drive prevede la partecipazione paritaria delle 2 società. Ma i prodotti potrebbero essere venduti anche ad altri Oem…

Stellantis-Foxconn, una partnership per la progettazione degli interni

Il velo sull’accordo Stellantis Foxconn è stato squarciato e si sono finalmente apprese informazioni ufficiali sull’intesa. Il memorandum d’intesa (non vincolante) per dar vita alla joint venture Mobile Drive non è completamente inaspettato, dato che colloqui fra Fca e Foxconn ci sono stati già nel gennaio del 2020. Nel frattempo ci sono stati una pandemia e una fusione ma alla fine, in questo maggio 2021, si è arrivati alla firma dell’accordo che prevede la partecipazione paritaria delle 2 società.

La presentazione online ha visto la partecipazione di Carlos Tavares, ceo di Stellantis, Young Liu, presidente di Foxconn, Yves Bonnefont, chief software officer di Stellantis e Calvin Chih, amministratore delegato di quella Fih che, da sussidiaria di Foxconn, è uno dei leader globali nella produzione di cellulari e prodotti dell’elettronica di consumo. Si vocifera anzi che Foxconn – Fih possano traghettare qualche gigante Hi-Tech nel mondo automotive.







 

Smartphone style

Mobile Drive

Leggiamo che “Con gli investimenti di Foxconn e Stellantis, Mobile Drive vuole accelerare i tempi per la messa sul mercato delle più avanzate tecnologie in-car, con cockpit molto evoluti e integrazione seamless con gli smartphone, e connected-car. Il focus sarà su infotainment, telematica, software evoluto e sviluppo di piattaforme cloud service” con ampio uso di intelligenza artificiale e connettività 5G. Brevi cenni sull’Universo, quindi, ma le risposte ai giornalisti hanno permesso di scendere un po’ più in profondità. Si è così appreso che prodotti Mobile Drive non saranno esclusivi per Stellantis ma potrebbero essere venduti anche ad altri Oem, a condizione che si riesca a mantenere la competitività di Stellantis stessa. Riguardo la collocazione dei team di sviluppo gli ingegneri del software inizialmente saranno in Asia ma si aprirà anche una facility in Europa.

 

Ricavi e abitacoli

Per quel che riguarda la ripartizione dei ricavi nel corso della vita del veicolo si è capito che lo scopo della JV sarà di sviluppare piattaforme tecnologiche (inizialmente rappresentate dai cockpit) al servizio di nuovi modelli di business e saranno questi a determinare questa ripartizione. Questi cockpit andranno in tutto il portfolio dei marchi Stellantis, ognuno con le sue specificità. La JV con Foxconn permette di velocizzare l’adozione di queste nuove tecnologie. Il ruolo di Mobile Drive sarà principalmente l’incontrare i bisogni dei clienti e sarà sviluppato un hardware differente da quello dei competitor, con una focalizzazione sui veicoli elettrici. La customizzazione a seconda dei marchi avverrà in base alle loro distinte identità e il cruscotto soddisferà la passione del cliente, riflettendo il DNA dei marchi. Altra differenziazione sarà sull’hardware, scalabile per i vari contenuti e per la segmentazione dei vari modelli, che influenzerà dimensioni e numero dei display. La core technology e il codice verranno condivisi per aumentare le economie di scala.

 

Interfacce con gli umani

Il sapere di una pluralità di schermi ha suscitato interrogativi sul rischio che troppe informazioni potessero portare a distrazioni. Bonnefont ha chiarito che si punta ad aumentare la qualità dell’esperienza offerta ai clienti. Quindi il numero dei display è solo una variabile perché ci saranno anche  la realtà aumentata e i comandi vocali. L’infotainment arriverà anche ai passeggeri posteriori e a quello anteriore ma non sarà visibile al guidatore per evitare distrazione. La guida autonoma porterà ad un’ulteriore evoluzione: sarà meno necessario che il guidatore sia concentrato e si sta studiando una: HMI multimodale pronta per i Level 3 e 4 di automazione.

Il ruolo di Mobile Drive sarà principalmente l’incontrare i bisogni dei clienti e sarà sviluppato un hardware differente da quello dei competitor, con una focalizzazione sui veicoli elettrici. La customizzazione a seconda dei marchi avverrà in base alle loro distinte identità e il cruscotto soddisferà la passione del cliente

Software fatto in casa?

Una domanda un po’ maliziosa è stata: perché Stellantis si è accordata con un’azienda esterna quando Tesla e Volkswagen, per esempio, fanno il software internamente? Si è appreso che questa scelta è stata guidata dalla volontà di velocizzare queste nuove tecnologie e lavorare con un partner, Foxconn, con una grande expertise nel Mobile Internet dava garanzie in quel senso. Calvin Chih ha rafforzato il concetto riportando che per avere velocità e qualità è meglio accordarsi con un fornitore Tier-1. Yves Bonnefont ha specificato che lo sviluppo del software sarà indipendente dal ciclo dell’hardware. Mobile Drive svilupperà l’application layer e, parzialmente, il middleware.

 

La sovranità dei dati

Questa specificazione lascia un po’ perplessi perché altri OEM, come Renault e la sua Software République, hanno avuto una visione più olistica tesa a sviluppare applicazioni per la gestione complessiva del veicolo. La soluzione Mobile Drive appare quindi lontana dal concetto di ecosistema abbracciato da altri OEM. Si è poi chiesto dell’integrazione con Apple Carplay e Android Auto: queste piattaforme saranno compatibili con i cockpit Mobile Drive perché i consumatori li vogliono. Bonnefont confida però che si riesca ad offrire un’esperienza migliore con le  app native dei cockpit Mobile Drive. Dietro questa posizione si cela la volontà di mantenere il controllo dei dati: la presenza nativa di una SIM, obbligatoria per la chiamata d’emergenza eCall, permette infatti di fare a meno del cellulare per la connettività. In questo modo si riesce a non inviare, via telefono, montagne di dati (anche riguardo il veicolo) ai server di Apple e Google. Audi e Mercedes, per esempio, sfruttano la connettività nativa dei veicoli anche per implementare delle radio ibride, che commutano automaticamente fra FM, DAB e Web Radio per offrire una ricezione sempre buona. In questo modo si offre un’alternativa ai servizi di streaming via smartphone e si riporta il veicolo al centro dell’infotainment.














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