Mip, connected car: un mercato in crescita che vale già 1,2 miliardi di euro

Il Covid19 ha rallentato lo sviluppo del settore delle auto connesse, ma gli obblighi normativi e i servizi abilitati dai dati ne spingeranno la crescita

Il 75% dei consumatori conosce la Connected Car, il 61% possiede almeno una funzionalità smart, oltre metà ha in programma di acquistare un’auto connessa in futuro
Il 75% dei consumatori conosce la Connected Car, il 61% possiede almeno una funzionalità smart, oltre metà ha in programma di acquistare un’auto connessa in futuro

L’auto del futuro? Elettrica, naturalmente, ma anche intelligente e connessa. E se in questi mesi il settore automobilistico è uno di quelli che più ha sofferto la crisi, ma terminata l’emergenza, il settore tornerà a crescere rapidamente. Questa l’opinione di Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Smart & Connected Car, che spiega come «l’auto del futuro avrà la connettività integrata a bordo veicolo, in grado di abilitare nuovi servizi per gli utenti; la condivisione del veicolo si affermerà come nuova modalità di utilizzo accanto alla proprietà; l’auto sarà inoltre intelligente e autonoma, consentendo al conducente di dedicarsi ad altre attività; i veicoli alimentati a carburante fossile saranno progressivamente sostituiti da quelli elettrici. Questi cambiamenti stanno avvenendo rapidamente e coinvolgono produttori di auto, fornitori di servizi, giganti hi-tech e startup innovative: la creazione di un ecosistema solido e collaborativo sarà uno degli elementi su cui il mercato dovrà puntare».

Nel 2019 il mercato delle soluzioni per l’auto intelligente e connessa raggiunge un valore di 1,2 miliardi di euro in Italia, con una crescita del 14% rispetto all’anno precedente, in linea con l’incremento dei principali paesi occidentali (dove oscilla fra il 10% e il 15%). Parliamo di 16,7 milioni di veicoli connessi, oltre il 40% delle vetture circolanti.
Bisogna riconoscere che buona parte di queste auto sono sì connesse ma non molto “smart”: i dispositivi più diffusi sono i box GPS/GPRS per la localizzazione e la registrazione dei parametri di guida destinati al mercato assicurativo, che rappresentano il 63% del totale (10,5 milioni, +9%). Secondo l’Osservatorio però la crescita è trainata dalle auto nativamente connesse tramite SIM (2,2 milioni, +47%) o tramite sistemi bluetooth (4 milioni, +33%).







I consumatori ormai hanno familiarizzato col concetto di smart car, tanto che il 75% dichiara di averne sentito parlare e la metà specifica di volerne acquistare una entro i prossimi 3 anni. Gli italiani mostrano anche un profondo interesse verso le vetture elettriche ma, in questo caso, calano le persone che intendono acquistarne una nei prossimi anni. Il principali ostacoli sono rappresentati dal prezzo troppo elevato (46%), dalla durata della batteria (33%), dalla mancanza di infrastrutture adeguate (il 28% crede che ci siano poche colonnine per la ricarica, il 23% lamenta di non poterle installare a casa) e dai tempi di ricarica (18%).

L’auto a guida autonoma, invece, sembra avere meno attrattiva per gli italiani: solo un utente su tre è interessato ad utilizzarne una in futuro e i dubbi dei restanti due terzi riguardano la paura di perdere il controllo del mezzo (40%), le scarse garanzie di sicurezza (30%) e la preferenza per la guida in prima persona (28%).

Nella sua ricerca “Connected Car & Mobility: un nuovo inizio”, l’Osservatorio Smart & Connected Car si sofferma anche sul concetto di smart mobility e sulle tante tante start-up che si stanno lanciando in questo settore. Sono 181 le startup internazionali che offrono soluzioni di Smart Car & Mobility, di cui 137 hanno ricevuto almeno un finanziamento da parte di investitori istituzionali, per un totale di 30 miliardi di dollari raccolti. Dalla loro fondazione, queste startup hanno ricevuto in media 220 milioni di dollari, di cui 169 solo nel 2019 (+35% rispetto al finanziamento medio del 2018). Il 52% delle startup offre soluzioni di Smart Car, il 48% opera in ambito Smart Mobility, ma sono queste ultime ad attirare di più l’attenzione degli investitori con 17 miliardi di dollari raccolti complessivamente (285 milioni in media), contro i 13 miliardi ottenuti dalle startup Smart Car (164 milioni il finanziamento medio). Le soluzioni su cui più si concentrano startup e investitori sono la guida autonoma e la mobilità condivisa, che insieme contano 64 startup (il 35% del totale) e hanno ricevuto investimenti per quasi 21 miliardi di dollari (70% del totale). Il 42% delle startup esaminate ha sede in Nord America, il 39% in Europa e il 19% in Asia. I paesi europei con più startup sono Germania e Regno Unito, che insieme ospitano l’11% del campione ma attirano soltanto lo 0,8% dei finanziamenti complessivi (230 milioni di dollari, 17 milioni in media). In Italia sono state individuate 27 startup, che offrono soluzioni per la gestione dei parcheggi e delle flotte, il monitoraggio dello stile di guida e la sicurezza, per un finanziamento medio pari a 1,9 milioni di dollari, molto inferiore sia rispetto alla media europea (14 milioni) sia a quella globale (220 milioni).














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