In aumento le start-up e le ditte con un solo dipendente, soprattutto nel mercato digitale. L’analisi di Crif

Sempre più knowledge workers con competenze digitali lasciano il lavoro per dedicarsi a lavori di consulenza. Una tendenza anglosassone definita “You Only Live Once (Yolo) Economy" che ha contagiato anche l'Italia

Il mondo del lavoro sta vivendo profondi cambiamenti con il Covid, che ha spinto tanti a rivedere le proprie priorità, anche mettendo in discussione il classico lavoro da dipendente. Un fenomeno che all’estero viene descritto come Yolo Economy, dove Yolo è l’acronimo di You only live once, vivi una volta sola. In concreto, sempre più lavoratori, soprattutto fra i Millenials, hanno deciso di lasciare l’azienda presso cui lavoravano per mettersi in proprio, lanciando start-up o dedicandosi a lavori di consulenza, prevalentemente in ambito digitale. Ad analizzare il fenomeno è Crif, azienda globale specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information, che ha evidenziato come nel 2021 in Italia ci sia stata una crescita delle start-up innovative, che nel 2021 sono aumentate del 40% rispetto al 2019. Lo stesso vale per le nuove imprese con un solo dipendente, cresciute del 34% nel 2021, sempre rispetto al 2019.

Entrando nel dettaglio, la costante crescita delle startup innovative, definite come tali nella sezione speciale del registro delle imprese, è influenzata dall’incremento del totale delle imprese neocostituite – che salgono dalle 266.000 nel 2018 alle 305.000 nel 2021 – ma analizzando la percentuale di start-up rispetto al totale si conferma un aumento anche in termini relativi. Va considerato, tuttavia, che la nascita di start-up non coinvolge solo chi ha lasciato il proprio lavoro precedente ma potrebbe anche risentire della dinamica di chi si è recentemente laureato e ha optato per questa opzione professionale.







Il numero di start-up innovative in Italia è cresciuto con percentuali a doppia cifra dal 2019

«Nel 2021 sono state fondate più startup innovative che negli anni precedenti e la crescita è notevole sia in termini assoluti che percentuali rispetto al totale delle imprese neocostituite», commenta Elena Mazzotti, chief client innovation & strategy di Crif. «Inoltre nel 2021, l’anno della YOLO Economy, più professionisti sembrano essersi messi in proprio rispetto agli anni precedenti a conferma del consolidamento di un nuovo paradigma che sta coinvolgendo in maniera trasversale e profonda l’intera economia nazionale seguendo dinamiche che già si riscontrano in altri Paesi».

Dall’analisi di Crif emerge anche un picco importante di crescita delle imprese contraddistinte dalla presenza di un solo dipendente (+34% nel 2021 rispetto al 2019). Un’impresa con un solo dipendente è assimilabile a un lavoratore che apre una sua partita IVA per lavorare come libero professionista o che fa nascere una sua attività imprenditoriale. Più in dettaglio, queste imprese nel 2021 sono arrivate a rappresentare fino al 93% del totale di tutte le neocostituite nell’anno. Crif non esclude che questa tendenza sia stata accelerata ulteriormente anche dalla diffusione della pandemia, che ha fatto emergere in modo netto l’esigenza di maggiore autonomia e flessibilità nella gestione degli impegni professionali, ad esempio in termini di localizzazione dell’attività lavorativa e di smart working, sicuramente più gestibili da parte di chi lavora in proprio.

Dal 2019 si è registrato un incremento delle società neocostituite che hanno un solo dipendente

In particolare, le imprese che operano nel mercato digitale e nelle attività di consulenza – connessi agli argomenti più interessanti per i protagonisti della YOLO Economy – registrano la crescita maggiore tra le neocostituite negli ultimi 3 anni.

Nel dettaglio le imprese neocostituite connesse al mercato digitale vedono non solo una costante crescita nel periodo di osservazione, ma un incremento ancora più robusto nell’ultimo anno 2021 (+91% rispetto al 2019). L’incremento è ancora maggiore se consideriamo le imprese con un dipendente (+109% nel 2021 vs 2019).

Anche le realtà attive nella consulenza, dopo una stagnazione nel 2020, registrano una importante crescita nel 2021 (+15% rispetto al 2019). Anche in questo caso il tasso di crescita nel 2021 risulta più accentuato se consideriamo le imprese con un solo dipendente (+36% nel 2021 vs 2019).

«Seguendo la spinta verso lavori più flessibili, indipendenti e orientati alle nuove tecnologie, la tendenza dei professionisti a iniziare attività di consulenza e lavori connessi all’economia digitale aumenta in maniera rilevante. Per comprendere appieno gli effetti della ‘Yolo Economy’ andrebbero studiati a fondo i movimenti dei giovani professionisti», sottolinea Mazzotti. «Tuttavia l’analisi che abbiamo potuto sviluppare grazie alla nostra piattaforma digitale Margò ci dà l’occasione unica di poter analizzare alcune nuove dinamiche che iniziano a caratterizzare il panorama imprenditoriale italiano. I segnali che abbiamo rilevato sembrano indubbiamente muovere in questa direzione. Infatti, se messi assieme, i dati analizzati ci raccontano di un’Italia più coraggiosa e imprenditoriale, che in ripresa dalla depressione causata dalla pandemia – economica ma non solo – si lancia in attività lavorative smart e flessibili, abbracciando i nuovi trend che si sono già affermati nel contesto lavorativo anglosassone».














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