Space economy: Stefano Bonaccini vola in Texas per incontrare Antonio Neri, ceo di Hpe

Durante l'incontro si è discusso anche di possibili collaborazioni nell’high-performance computing

Stefano Bonaccini, presidente di regione Emilia-Romagna, e Antonio Neri, presidente e ceo di Hewlett Packard Enterprise

Lo scorso lunedì ad accogliere Stefano Bonaccini, presidente di regione Emilia-Romagna, presso l’headquarter di Houston c’era Antonio Neri, presidente e ceo di Hewlett Packard Enterprise. Al centro dell’incontro le possibili sinergie nell’ambito della space economy, settore in cui Hpe è leader tecnologico con progetti unici come Hpe Spaceborne Computer, il primo sistema di edge computing commerciale ad operare nello spazio, nonché il primo “Ai-enabled” ad essere operativo a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss): qui, grazie alla tecnologia edge e all’elaborazione in tempo reale, Hpe Spaceborne Computer consente la realizzazione di esperimenti per ricercatori e realtà che stanno sviluppando capacità rivoluzionarie per l’esplorazione spaziale. Una testimonianza concreta della nuova economia aerospaziale è stata portata durante la visita dalla texana Axiom, che sviluppa soluzioni, basate su tecnologie Hpe, dedicate all’esplorazione e alla gestione delle missioni nello spazio.

Hpe, grazie alla presenza del vice president e fellow Paolo Faraboschi, tra i protagonisti italiani dell’innovazione a livello mondiale e da anni attivo a San Josè, ha illustrato alla delegazione guidata da regione Emilia-Romagna – che include il Ministero della Difesa, Il Ministero del Made in Italy e delle Imprese, le Università, i Centri di Ricerca attivi nel settore e le principali aziende della filiera aerospaziale regionale – le potenzialità degli Hewlett Packard Labs, centri di ricerca su dati e tecnologie digitali con sedi in tutto il mondo, impegnati nel promuovere l’innovazione e lo sviluppo di nuove tecnologie al servizio del progresso. L’intervento di Faraboschi, in particolare, ha contribuito a stimolare interessanti discussioni circa l’approccio di Hpe al mondo post-exascale, mentre un’ulteriore analisi si è concentrata sul concetto di federazione dei centri di calcolo a più livelli.







Spazio è stato, inoltre, dedicato al tema degli sviluppi del quantum computing: Hpe, infatti, sta operando non solo su simulatori ma su casi concreti con clienti per sviluppare algoritmi che possano sfruttare questa tecnologia. L’incontro è stato, infine, l’occasione per discutere di possibili collaborazioni in un altro ambito di importanza strategica e che rappresenta oggi un potente motore di innovazione e di sviluppo: l’high-performance computing. Anche in questo settore HPE vanta un ruolo di leader globale, avendo sviluppato soluzioni come Lumi, il supercomputer europeo pre exascale piu potente attualmente in funzione e il terzo più potente al mondo. Lumi si inserisce nel progetto EuroHpc e fornirà un forte impulso alla ricerca in diversi settori quali la medicina personalizzata e la guida autonoma nel settore automotive e della produzione navale. Negli Usa, Hpe ha sviluppato al contempo Frontier, il supercomputer n. 1 al mondo, capace di imprimere una svolta epocale nel campo dell’intelligenza artificiale, della ricerca e dell’innovazione: un sistema che consentirà di eseguire calcoli a una velocità fino a 10 volte superiore rispetto ai più potenti supercomputer odierni.














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