La space economy italiana è pronta a decollare. Parola di Alessandro Sannini, chairman di Twin Advisors

Il Veneto si conferma tra i principali protagonisti dell’industria nazionale dei servizi allo spazio, con 51 aziende e oltre 1 miliardo di euro di fatturato aggregato

Alessandro Sannini interverrà alla Fondazione Giorgio Cini a Venezia in occasione del summit “Space Meetings Veneto”

«La space economy italiana è pronta a decollare – dichiara Alessandro Sannini, chairman di Twin Advisors e general partner di 3iP Space, il quale sta avviando un fondo tematico sulla space economy – nel 2022 il mercato dei servizi di Osservazione della Terra ha raggiunto il valore di 200 milioni di euro con 144 imprese attive a livello nazionale, 51 nel solo Veneto. Se guardiamo alle principali aziende attive nel settore dell’aerospazio e della difesa saliamo a 200, mentre se consideriamo l’intera filiera arriviamo a oltre 1.000 imprese su territorio nazionale, che impiegano complessivamente più di 460.000 addetti. È un settore nel quale sono state poste le basi per un’ulteriore crescita nei prossimi anni, con un maggiore coinvolgimento di aziende “non-space” che stanno iniziando a sviluppare nuovi prodotti e soluzioni per applicazioni spaziali».

Alessandro Sannini interverrà alla Fondazione Giorgio Cini a Venezia in occasione del summit “Space Meetings Veneto” che esplorerà il settore degli investimenti finanziari all’interno della filiera aerospaziale. In numeri, si stima che il mercato della space economy valga oggi 371 miliardi di dollari di ricavi a livello globale, di cui il 73% riconducibile all’industria satellitare. Un settore centrale nelle scelte strategiche delle principali potenze geopolitiche mondiali e, sempre di più, anche nelle scelte dei portafogli degli asset managers. Per quanto riguarda l’Italia, il valore del mercato dell’aerospazio e della difesa nel 2019 è stato di circa 10,4 miliardi di euro, come riportato dal rapporto Asi-Aipas 2020. Questo valore include le attività di ricerca e sviluppo, la produzione di componenti e sistemi, le attività di manutenzione e assistenza tecnica e le attività di servizio. Nel panorama internazionale, l’Italia mantiene un ruolo di primo piano soprattutto nell’ambito dell’Osservazione della Terra, anche grazie alla realizzazione dei nuovi satelliti Sentinel del programma europeo Copernicus. A questi si aggiungerà’ la futura costellazione italiana Iride, che diventerà il più importante programma spaziale satellitare europeo di Osservazione della Terra a bassa quota. Analizzando gli investimenti nel settore dello spazio dei singoli paesi in relazione al Pil, l’Italia si colloca al sesto posto al mondo, dopo Russia, Usa, Francia, India e Germania, e al terzo in Europa. Con 589,9 milioni di euro, l’Italia nel 2021 è il terzo contribuente all’Esa, l’agenzia spaziale europea, dopo Francia (1065,8 milioni) e Germania (968,6). Circa 144 imprese italiane operano del segmento “downstream” (soprattutto Pmi, localizzate per il 40% al nord, per il 40% al Centro e per il 20% al Sud e nelle isole), che offrono soluzioni e servizi di Digital Innovation basati su tecnologie e dati satellitari per applicazioni nei più svariati settori, come agricoltura e pesca, energia, edilizia e infrastrutture, assicurazioni e ambiente.







«L’Italia è culla di cultura e tradizione dell’osservazione spaziale» spiega Sannini «e territori come il Veneto e il Piemonte rappresentano una eccellenza nell’eccellenza. In Veneto operano più di 51 aziende aggregate in una Rete Innovativa Regionale con un fatturato aggregato di più di un miliardo di euro e molte opportunità legate all’economia dello spazio. Opportunità che vanno da aziende che possono diventare oggetto di investimento, per accelerare la crescita, all’insediamento di nuove realtà tecnologiche ed industriali magari provenienti dall’estero, oltre che permettere l’inserimento nel settore spaziale a soggetti che si occupino di altre tematiche in maniera solida e con forza patrimoniale. Sicuramente è necessario – sottolinea Sannini – che gli investimenti ed i fondi vengano diretti al meglio, con alla base un progetto di ecosistema ed una politica territoriale con strategia attrattiva. Alle aziende di questo settore serve, inoltre un supporto personalizzato e specifico per le loro esigenze, il che si traduce in esperienza da parte del promotore del fondo e in competenza verticale».

E se il presente è roseo, il futuro promette altrettanto bene: tra il 2021 e il 2027 il bilancio complessivo dell’Europa destinato alla space economy è di 14,8 miliardi di euro, la somma più alta mai stanziata dalla Unione Europea per lo Spazio.














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