Sostenibilità, cybersecurity, remote monitoring: la strategia a tre punte di Phoenix Contact Italy per crescere su energy e mobility

di Piero Macrì ♦︎ Oggi i ricavi per la filiale italiana del colosso dell'automazione arrivano per il 70% dalla dalla divisione industry ed electronics, ma entro pochi anni la situazione cambierà. E metà dei ricavi deriveranno dalle nuove divisioni energy, mobility e infrastrutture. Power reliability: monitoraggio da remoto per gli smart building. I dispositivi certificati Iec 62443 già pronti per la direttiva Nis 2 sulla sicurezza informatica. Value Added Center: Manufacturing as a service per la produzione di morsettiere di quadri elettrici. Ce ne parla Roberto Longhi, direttore commerciale per l'Italia

Soluzioni per un’elevata disponibilità dell’impianto, con monitoraggio da remoto dei sistemi di alimentazione di macchine e impianti per un’energia “always on”. Sostenibilità by design con prodotti e componenti che permettono agli oem di costruire macchine a basso carbon footprint. Certificazioni, servizi e consulenza ai machine builder per la compliance alla nuova direttiva macchine in materia di sicurezza. Tecnologie abilitanti l’ottimizzazione di processo per costruttori e assemblatori di quadri elettrici. Sono queste le attività su cui Phoenix Contact Italia si sta focalizzando e che saranno decisive per dare ulteriore impulso alla crescita del volume d’affari. Per la country italiana il 2023 si è chiuso con 156 milioni di euro, cifra che per il 70% è sviluppata dalla divisione industry ed electronics e per il restante 30% dalle divisioni che sono state create nell’ultimissimo periodo ovvero energy, mobility e infrastrutture.

«La nostra previsione è che la composizione di fatturato, come sta accadendo a livello globale, sarà via via sempre più equilibrata, afferma Roberto Longhi, direttore commerciale Phoenix Contact Italia. «La parte industry, il cui referente primario è il costruttore di macchine, continuerà ad essere la nostra ammiraglia, ma il contributo che saranno capaci di portare le nuove divisioni, in particolare l’energy, sarà determinante».







Insomma, nel giro di 3-5 anni Phoenix Contact prevede di avere ricavi per il 50% generati dal settore industry ed electronics e per il 50% dai mercati emergenti ovvero energy, mobility e infrastrutture. In tutta la filiera della nuova produzione manifatturiera ed energetica Phoenix Contact porta la sua tecnologia per l’elettrificazione, obiettivo allineato alla visione strategica dell’All Electric Society della multinazionale tedesca leader globale dell’automazione industriale con un fatturato di 3,6 miliardi di euro. Centrale il tema della sostenibilità: come partner di filiera dei machine builder, Phoenix Contact sarà presto in grado di dichiarare l’indice green per prodotti e componenti.

Roberto Longhi, direttore commerciale Phoenix Contact Italy.

«Sul mercato dell’energy si lavora insieme a importanti system integrator, tra questi Tesmec ed Stc Energy. Stessa logica viene applicata al mercato dell’infrastruttura, ovvero smart building e smart cities», racconta Longhi. Per quanto riguarda la mobility vengono invece forniti agli oem del settore tutti i componenti, controllori, cavi e connettori necessari alla realizzazione delle stazioni di ricarica. «Nel triennio 2021-2023 abbiamo registrato una crescita esponenziale. Ora si ritorna alla normalità, più che mai complessa. Difficile prevedere l’andamento da qui a fine anno, afferma Longhi. Eravamo abituati ad avere ordinativi a 12 mesi, ora la media è di 4 settimane. Tuttavia, con la digitalizzazione di tutta l’area commerciale riusciamo ad avere una maggiore capacità previsionale con buona visibilità dei volumi di vendita che si potranno concretizzare nell’anno. Se in questa prima parte dell’anno si è registrato un calo di mercato e di ordinativi, nel secondo semestre, grazie alle attività avviate nell’anno all’interno delle diverse divisioni, prevediamo di raggiungere risultati positivi». Longhi pone poi l’accento sulle persone. «Il quadriennio 2020-2024 ha inciso non poco sugli equilibri interni. Nonostante sia consapevole di dover mantenere alta la tensione sul mercato, le persone avvertono la necessità di nuovi slanci e di una nuova armonia. Prima il covid poi lo shortage di materiale. In questi 4 anni la vita dei commerciali è stata contrassegnata da onde anomale e cambiamenti repentini di fatturato. I primi mesi del 2024 non sono stati rosei, anche perché sono al di sotto delle performance straordinarie registrate nel 2023. Ritrovare il giusto equilibrio e nuove motivazioni non è facile», afferma Longhi.

Power reliability, soluzioni di controllo remoto per l’efficienza dei sistemi di alimentazione di oem e system integrator dell’energy e dello smart building

La gamma di dispositivi Power Reliability include alimentatori, Ups, convertitori, protezioni contro le sovratensioni.

Con Power Reliability, Phoenix Contact offre soluzioni tecnologiche complete e sicure per l’alimentazione continua di qualsiasi ambiente e applicazione, sia che si tratti di un sistema, di un quadro elettrico o di una macchina/impianto. «Inizialmente pensata per il mondo oem Power Reliability è una proposta che sta ora avendo successo nell’energy e nell’infrastructure. Il sistema di alimentazione può ora essere connesso in rete ed essere monitorato da remoto, dice Longhi. Una volta l’alimentatore era un prodotto stand alone e in caso di guasto si andava incontro a blackout produttivi, ora abbiamo invece la capacità di ripristino a distanza. In un impianto si riesce a identificare qual è l’utenza in fault e individuare con precisione quale intervento o modifica attuare e quale parte sostituire». Una soluzione che permette agli oem di erogare servizi digitali. «Attorno al sistema di alimentazione stiamo creando una serie di soluzioni modulari che iniziano a trovare interesse in tutti i mercati con cui ci stiamo confrontando, tradizionali ed emergenti, aggiunge Longhi. Siamo gli unici ad avere al nostro interno un team di field application engineer che lavora su questo focus: non vendiamo un prodotto ma soluzioni basate su un approccio consulenziale».

Soluzioni, quindi, che includono alimentatori, Ups, convertitori, protezioni contro le sovratensioni, protezioni dei dispositivi e monitoraggio dell’energia. «Abilitiamo lo sviluppo di funzioni preventive, consentendo agli operatori di individuare prontamente le cause di guasti o condizioni di disturbo e di agire sull’elemento di sistema evitando fermi impianto o malfunzionamenti», afferma Longhi. Isolamento dei guasti mediante un intervento selettivo sugli interruttori di circuito per eliminare la causa di un guasto e limitare le interruzioni, ripristino rapido delle normali condizioni di lavoro e produzione sempre operativa, sono questi gli obiettivi che si pone Phoenix con la soluzione di Power Reliability.

Carbon footprint di macchina: il commitment di Phoenix Contact per essere parte integrante delle filiere oem ad alta sostenibilità

Quante sono le aziende del machinery che conoscono il carbon footprint di prodotto, che hanno evidenza dei processi o dei componenti di macchina più energivori? Come progettare i macchinari di tutti i tipi riducendo le emissioni di anidride carbonica lungo tutta la catena di approvvigionamento e sostenere l’economia circolare? Per gli oem di filiera l’indice di sostenibilità è ormai un fattore competitivo. «I machine builder stanno iniziando a chiedere prodotti per realizzare macchine con il migliore carbon footprint poiché i clienti finali saranno disposti anche a riconoscere un prezzo maggiore a fronte di forniture green». Sono già oltre un centinaio gli articoli Phoenix Contact che hanno un certificato a basso impatto ambientale, certificazione che entro l’anno si estenderà a migliaia di articoli. «Per ciascuno di questi saremo in grado di dire qual è l’impatto generato dalla produzione, racconta Longhi. Alcuni nostri distributori stanno iniziando a strutturare il proprio catalogo con flag verdi che identificano i prodotti ad alto indice di sostenibilità». Per Phoenix Contact si tratta, quindi, di dare ai costruttori di macchine la possibilità di manifatturare la sostenibilità ovvero realizzare la green economy attraverso la progettazione di macchine a bassa impronta carbonica. «Il nostro impegno consiste nell’aiutare le imprese a utilizzare in maniera più efficiente l’energia, de-carbonizzare prodotti e processi e renderli coerenti con l’economia circolare, dice Longhi. Come fornitore di filiera ci impegniamo a dichiarare l’indice di sostenibilità. Le grandi aziende chiedono assesment, certificazioni. È una pressione che sta aumentando»

Sicurezza macchine: così Phoenix Contact supporta i machine builder per la conformità alle normative europee

Phoenix Contact ha già a listino una gamma di dispositivi certificati Iec 62443 per resistenza agli attacchi informatici. Con l’introduzione della direttiva Nis 2, un numero crescente di aziende dovrà adeguare i propri standard di sicurezza alle nuove norme.

A partire da ottobre2024, la nuova direttiva dell’UE sulla sicurezza informatica (Nis 2 o Network and Information Systems Security Directive) diventerà obbligatoria. Il regolamento vincolante stabilisce gli standard per la cybersecurity in tutta l’Unione e obbliga le aziende a documentare la propria strategia di sicurezza. In questo ambito Phoenix Contact si impegna ad avere componenti e sistemi certificati secondo la norma IEC 62443 in modo da fornire una protezione completa contro gli attacchi informatici e, allo stesso tempo, soddisfare i nuovi requisiti di legge. Come dice Longhi, «La serie di standard internazionali stabilisce requisiti fondamentali per evitare rischi di sicurezza per i produttori di componenti, gli integratori di sistemi e gli operatori. È lo standard principale per l’implementazione della sicurezza progettuale nei prodotti e nei sistemi». Per soddisfare la Nis 2 e la direttiva macchine un costruttore dovrà quindi adottare diverse misure e procedure per garantire la conformità ai requisiti di sicurezza stabiliti da queste normative. Phoenix Contact supporta gli oem a diversi livelli per identificare e valutare i potenziali rischi di sicurezza associati alle macchine prodotte, integrando misure di sicurezza intrinseca nel design dei propri prodotti. In sintesi, l’obiettivo è supportare i machine builder nella certificazione di conformità alle nuove normative, rispettando i requisiti di sicurezza più stringenti.

Il servizio Value Added Center per i costruttori di quadri elettrici e il progetto di Efficiency Cabinet Building

Manufacturing as a service per la produzione di morsettiere di quadri elettrici. È quanto viene proposto da Phoenix Contact Italia attraverso il servizio Value Added Center rivolto a utenti finali e a fornitori che progettano e assemblano quadri per gli oem. Una volta creato il progetto elettrico i clienti possono inviare il file realizzato in ambiente Cae a Phoenix Contact che prende in carico l’ordine di produzione trasferendolo in Project Complete di Phoenix Contact, il software che rappresenta l’interfaccia tra la progettazione di quadri elettrici e la produzione automatizzata di morsettiere. Insomma, con questo nuovo servizio gli assemblatori di quadri possono decidere se produrre autonomamente la morsettiera o esternalizzarla a Phoenix Contact: quest’ultima eseguirà l’equipaggiamento, il cablaggio e la siglatura delle morsettiere secondo le indicazioni richieste.

Con il servizio Vac 2 gli assemblatori di quadri possono decidere se produrre autonomamente la morsettiera o esternalizzarla a Phoenix Contact: quest’ultima eseguirà l’equipaggiamento, il cablaggio e la siglatura delle morsettiere secondo le indicazioni richieste.

Nell’insieme, Phoenix Contact supporta i costruttori di quadri elettrici fornendo non solo componenti e dispositivi d’automazione come sistemi di stampa innovativi, ma anche software e dati di prodotto in forma digitale che, attraverso la loro integrazione nei processi di ingegneria, agevolano e velocizzano le attività di produzione. Expertise ed esperienze che confluiscono nel progetto Ecb (Efficiency cabinet building), mirato ad affiancare i clienti con un approccio consulenziale per ingegnerizzare ed efficientare i processi produttivi.

«Con il nuovo servizio “Efficiency in Cabinet Building” Phoenix Contact offre un approccio di Lean manufacturing, snellendo e ottimizzando l’assemblaggio dei quadri elettrici. Questo si traduce in una notevole riduzione degli sprechi, aumento delle performance e maggiore efficienza nella produzione, con particolare attenzione alla qualità», afferma Longhi.














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