Il colosso farmaceutico Janssen punta sulla sostenibilità ambientale con il progetto Hot, concepito per rispondere alla necessità di avere acqua calda per fini produttivi e garantire in ogni momento le corrette condizioni termoigrometriche nel sito. Un progetto che vede la collaborazione di Johnson & Johnson e Optimum Energy, realtà statunitense che supporta diverse realtà industriali nell’accelerare la loro transizione verso una maggiore sostenibilità delle risorse. Per implementarlo, la centrale elettrica dello stabilimento è stata ricostruita completamente, sostituendo i vecchi generatori termici con nuove caldaie a vapore e ad acqua calda più efficienti e sicure, che vengono controllate dall’Opticx Optimum, tecnologia in grado di gestire autonomamente le macchine senza l’intervento degli operatori.
Il sistema è provvisto di un software di intelligenza artificiale che consente di modificare rapidamente i parametri per garantire importanti vantaggi energetici. È dotato inoltre di una tecnologia basata sul machine learning, in grado di incrementare l’efficientamento degli impianti, imparando a riconoscere autonomamente la temperatura esterna, le condizioni di funzionamento all’interno dello stabilimento e il tipo di produzione in corso. Questa tecnologia permette di lavorare nell’ottica di una manutenzione predittiva, che consentirà di prevedere e anticipare potenziali guasti o anomalie del sistema, salvaguardando così la produzione.
Il progetto permetterà, infatti, al plant di Latina di ridurre considerevolmente i consumi di energia termica ed elettrica: si prevede una riduzione annuale dei consumi energetici di 7.200 MWt (Megawatt termici) e delle emissioni di CO2 di 1.470 tonnellate, che equivalgono alle emissioni di un’auto che percorre 5,4 milioni di chilometri, o 135 volte il giro del mondo.