Hot, il progetto di ottimizzazione energetica di Janssen

Permetterà di ridurre i consumi energetici dell'impianto di 7.200 MWt ed evitare di immettere in atmosfera di 1.470 tonnellate di CO2

Il colosso farmaceutico Janssen punta sulla sostenibilità ambientale con il progetto Hot, concepito per rispondere alla necessità di avere acqua calda per fini produttivi e garantire in ogni momento le corrette condizioni termoigrometriche nel sito.  Un progetto che vede la collaborazione di Johnson & Johnson e Optimum Energy, realtà statunitense che supporta diverse realtà industriali nell’accelerare la loro transizione verso una maggiore sostenibilità delle risorse. Per implementarlo, la centrale elettrica dello stabilimento è stata ricostruita completamente, sostituendo i vecchi generatori termici con nuove caldaie a vapore e ad acqua calda più efficienti e sicure, che vengono controllate dall’Opticx Optimum, tecnologia in grado di gestire autonomamente le macchine senza l’intervento degli operatori.

Il sistema è provvisto di un software di intelligenza artificiale che consente di modificare rapidamente i parametri per garantire importanti vantaggi energetici. È dotato inoltre di una tecnologia basata sul machine learning, in grado di incrementare l’efficientamento degli impianti, imparando a riconoscere autonomamente la temperatura esterna, le condizioni di funzionamento all’interno dello stabilimento e il tipo di produzione in corso. Questa tecnologia permette di lavorare nell’ottica di una manutenzione predittiva, che consentirà di prevedere e anticipare potenziali guasti o anomalie del sistema, salvaguardando così la produzione.







Il progetto permetterà, infatti, al plant di Latina di ridurre considerevolmente i consumi di energia termica ed elettrica: si prevede una riduzione annuale dei consumi energetici di 7.200 MWt (Megawatt termici) e delle emissioni di CO2 di 1.470 tonnellate, che equivalgono alle emissioni di un’auto che percorre 5,4 milioni di chilometri, o 135 volte il giro del mondo.














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