Sorpresa: la Germania torna alla crescita (pur se minima) del Pil

Il traino dalle spese dei consumatori, dello stato, dall’aumento delle esportazioni. Una buona notizia per l’economia tedesca, ma non per la sua industria

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Il cancelliere tedesco Angela Merkel

Contro le prevalenti aspettative, il paese guidato da Angela Merkel mette a segno nel trimestre
luglio-settembre, un ritorno alla crescita con un aumento dello 0,1 per cento del suo Pil, evitando in questo
modo la recessione.

I nuovi dati diffusi oggi dall’ Ufficio di Statistica Federale del Paese, che segnalano per il terzo
quadrimestre di quest’anno un aumento del Pil dello 0,1 per cento, mostrano che l’economia
trainante del continente ha interrotto la sua contrazione, dopo aver accusato uno scivolone dello 0,2
per cento nel quadrimestre precedente.







Un risultato imprevisto

Il risultato non si colloca in linea con le previsioni degli economisti, che avevano pronosticato per il
periodo conclusosi a settembre un ulteriore calo dell’ 0,1 per cento. Tra le ragioni dell’ insperata
crescita viene indicata l’aumentata propensione alla spesa delle famiglie e dello stato che ha
prevalso sulla debolezza delle fabbriche tedesche dove il calo degli investimenti nei macchinari è
stato ancora più forte del trimestre precedente. Ha contributo in positivo anche una crescita delle
esoprtazioni e l’ attività nel settore edilizio.
Su base annuale l’economia tedesca è cresciuto solamente dell’ 1 per cento nello scorso anno.

Si ricorda che nei tre mesi da luglio a settembre, la produzione industriale tedesca è scesa dell’1,1 per cento: le costruzioni sono rimaste stabili, il calo ha invece coinvolto gli stabilimenti che realizzano prodotti chimici, prodotti metallici, apparecchiature elettriche, macchinari e autoveicoli o parti di autoveicoli.














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