Gruppo Renault, Veolia e Solvay: una partnership per creare un ecosistema circolare delle batterie

L'obiettivo è quello di preservare le risorse, ridurre le emissioni di carbonio e creare valore

Tre grandi player in diversi settori hanno deciso di unire le forse per la creazione di un ecosistema circolare dei metalli derivanti dalle batterie elettriche in Europa. Parliamo di Gruppo Renault, Veolia, specializzata nella gestione ottimizzata delle risorse, e Solvay, azienda attiva sul fronte della chimica avanzata.

L’obiettivo è quello di di costituire una fonte di approvvigionamento sicura e sostenibile di metalli strategici per le batterie, come il cobalto, il nickel e il litio. Per raggiungerlo, i tre partner faranno leva sulle rispettive competenze in ogni singola fase della catena del valore – dalla raccolta delle batterie a fine vita passando per lo smantellamento e, successivamente, l’estrazione e la purificazione dei metalli – migliorando i processi meccanici ed idrometallurgici esistenti per il riciclo delle batterie. Grazie all’associazione di tecnologie all’avanguardia sviluppate da Solvay e Veolia, i metalli strategici saranno estratti, purificati e trasformati in materiali ad alta purezza pronti per essere riutilizzati per la produzione di nuove batterie. Se un tempo erano recuperati in una forma esclusivamente destinata alle applicazioni metallurgiche, questo nuovo procedimento a circuito chiuso contribuirà alla riduzione dell’impronta ambientale delle future batterie dei veicoli elettrici.







Il progetto è già nella fase sperimentale che comporta la realizzazione di uno stabilimento pilota in Francia, su scala preindustriale,in grado di estrarre e purificare i metalli contenuti nelle batterie a fine vita.

«Il Gruppo Renault ha un approccio globale al ciclo di vita delle batterie: dalla riparazione, per prolungare la loro durata nel settore automotive, passando per lo sviluppo di applicazioni di seconda vita per lo stoccaggio dell’energia, fino alla realizzazione di un sistema di raccolta e riciclo delle batterie», ha dichiarato Luca de Meo, ceo di Renault. «Oggi, siamo orgogliosi di incrementare ulteriormente il nostro impegno ambientale unendoci a Veolia e Solvay. In un contesto di crescente mobilità elettrica, il nostro obiettivo è adottare soluzioni di riciclo innovative e a basse emissioni di carbonio, per aprire la strada ad un approvvigionamento sostenibile di materiali strategici per le batterie. Insieme potremo trarre vantaggio dalla nostra presenza in tutto l’ecosistema elettrico in Europa per acquisire una posizione forte sul mercato strategico dei materiali delle batterie e creare valore al di là del settore automotive».

«Di fronte alla portata delle sfide ambientali a cui il mondo è confrontato, la trasformazione ecologica è un’emergenza. Con il Gruppo Renault che si è unito a Veolia e Solvay, compiamo tutti insieme un ulteriore passo avanti verso soluzioni a circuito chiuso per preservare le risorse naturali. Ciò dimostra come le aziende che lavorano insieme possono immaginare e adottare nuove soluzioni in grado di migliorare il nostro ambiente e rinnovare le economie», spiega Antoine Frérot, ceo di Veolia.

«Questo consorzio costituisce un bell’esempio di partnership a livello di catena del valore che consente di creare un’economia circolare per i metalli delle batterie», ha commentato Ilham Kadri, ceo del Gruppo Solvay. «Siamo molto contenti che il Gruppo Renault sia entrato nel consorzio come partner strategico per l’economia circolare. Il suo contributo di materie prime per il riciclo consente, infatti, di reintegrare i metalli purificati nel ciclo delle batterie. Questo progetto, d’altronde, illustra come Solvay accompagni le parole con i fatti nel suo piano di sviluppo sostenibile Solvay One Planet, che si prefigge lo scopo di raddoppiare, se non di più, il nostro reddito generato dall’economia circolare entro il 2030».














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