Soldo: per l’80% dei cfo italiani le aziende sono impreparate ai flussi di lavoro digitali

A causa della difficoltà ad adeguarsi a workflow digitalizzati più della metà delle imprese non è in grado di calcolare l'ammontare del proprio capitale circolante

Carlo Gualandri, ceo di Soldo

Soldo, la fintech fondata da Carlo Gualandri che ha sviluppato una piattaforma per l’automazione di pagamenti e spese, ha commissionato a Coleman Parkes una ricerca per analizzare l’impatto della mancanza di visibilità e controllo sulle spese aziendali sulle imprese. Il report completo verrà pubblicato all’inizio del 2021, ma la società di Gualandri (tra i fondatori di Matrix/Virgilio e di Fineco, nonché di Gioco Digitale, società del gruppo Lottomatica diventata leader italiano del gaming) ha già presentato alcuni dati. Dalla ricerca, emerge il 72% dei cfo europei e l’82% di quelli italiani dichiara che il proprio team «è impreparato ad affrontare un ambiente di lavoro virtuale, completo o parziale». La difficoltà ad adeguarsi a flussi di lavoro digitali ha un impatto non certo trascurabile: più del 50% delle imprese italiane non è sicuro dell’ammontare del proprio capitale circolante. Inoltre, il 61% dei professionisti italiani della finanza afferma che lo stress legato ad attività quotidiane a bassa produttività, come le riconciliazioni di fatture e scontrini, impedisce un vero focus su questioni strategiche. Secondo la ricerca le riconciliazioni rappresentano un problema serio: la metà dei direttori finanziari – tra il 41% dell’Italia e il 54% del Regno Unito – dichiara di avere un capitale circolante così basso che la perdita di ricevute e scontrini «può essere una minaccia alla stabilità delle imprese».

«La nostra ricerca dimostra che non è mai stato così vitale per le aziende trovare un modo migliore di gestire le proprie spese: i team finanziari e amministrativi devono identificare nuovi modi di lavorare, all’interno di un quadro economico in costante evoluzione, per avere maggiore visibilità e controllo sulle proprie finanze in modo da essere in grado di adattarsi rapidamente e progredire», ci spiega Gualandri. «Già il primo lockdown ha registrato una crescita esponenziale dell’e- commerce, di acquisto di servizi digitali e pubblicità online con una significativa riduzione delle spese di viaggio e intrattenimento. Per questo abbiamo scelto di introdurre nuove feature innovative tra cui nuove opzioni per la reportistica e carte virtuali specifiche per la gestione dell’advertising su Google. I team sono sempre più eterogenei e flessibili: parimenti le aziende devono essere in grado di fornire strumenti e servizi adeguati. Vogliamo aiutare le aziende a creare efficienza e aiutare i team a delegare la responsabilità delle spese in modo produttivo e controllato, attraverso la nostra piattaforma di automatizzazione dei pagamenti e delle spese».







CHI E’ SOLDO

L’azienda è stata fondata da Carlo Gualandri e da altri soci nel 2015 con l’idea di entrare nel comparto della monetica non replicando l’ennesima soluzione di pagamento retail, ma per rivolgersi alla parte di gestione delle spese interne, assumendone i processi, indirizzando le decisioni di business, consentendo l’accesso ai fondi destinati a una determinata operazione e, alla fine del processo, validando e contabilizzando tutte le operazioni. Oggi ha quattro sedi: una a Milano, una Roma, una a Dublino e una a Londra. Per Soldo, sotto il cappello di “spend management” rientra la gestione di tutti i processi, l’allocazione delle risorse, il controllo dei pagamenti e la verifica, tramite validazione e contabilizzazione, delle operazioni. «In questo modo – dice Gualandri – entriamo nel mondo della banca fondamentalmente per le categorie indirette, ovvero tutte le spese “non core” dell’impresa. Ma ci stiamo avvicinando anche alla parte più strategica quando ci confrontiamo con aziende totalmente digitali. Colleghiamo, per così dire, due mondi: quello del business e quello dei pagamenti». Soldo, insomma, permette di realizzare delle “regole” specifiche per l’acquisto di beni o servizi da parte del lavoratore, in modo che l’azienda abbia sempre il pieno controllo delle cifre e che, al termine dell’operazione, sia in grado di effettuare una rendicontazione completa della spesa con pochi clic, invece di spendere la grande quantità di tempo e di risorse che normalmente vengono impiegate nelle gestioni manuali (ancora diffuse) o miste (human + software). Nel 2019, l’azienda ha chiuso un B round con un finanziamento da 61 milioni di dollari guidato da Battery Ventures e Dawn Capital con la partecipazione di Accel e altri, il più grande mai ottenuto da una società

di spend management.













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