Smart sensor, robotica e connettività: è il futuro della logistica! Sick spiega come

di Renzo Zonin ♦︎ Nella logistic automation – valore 17,5 miliardi di dollari nel 2019 – sono i dati raccolti dai sensori e analizzati a gestire la supply chain. Così si realizzano just in time e personalizzazione di massa. La multinazionale offre soluzioni Rfid per comprendere cosa sta entrando nella filiera, e sensori con capacità di comunicazione via Io-Link. L’intralogistica con agv e amr, le connessioni wired e wireless e… Ne parliamo con Alessandro Canciani di Sick Italia

Una crescita di quasi il 400% in sette anni. Ne è protagonista il settore della smart logistics, che valeva 17,5 miliardi di dollari nel 2019, e che dopo la parentesi della pandemia ha ripreso a crescere a ritmi elevati, tanto che si ipotizza un valore totale intorno agli 82 miliardi entro il 2026, con Cagr medio nel periodo 2019-2026 vicino al 25% (dati Fortune). Il motivo? La logistica automatizzata è, nei fatti, tra i più importanti abilitatori dell’Industria 4.0, che ha bisogno di magazzini rapidi ed efficienti per realizzare il just in time e la personalizzazione di massa. Obiettivo: fornire con la massima efficienza possibile robot, macchine utensili, macchine per il confezionamento e tutta la supply chain in maniera veloce ed efficiente. Ma il settore non sta solo crescendo, si sta trasformando, almeno dal punto di vista di chi fornisce le tecnologie di base che gli permettono di funzionare. «Il mercato della logistic automation sta crescendo enormemente – ci ha detto Alessandro Canciani, sales manager Logistic Automation in Sick Italia – e il mondo della logistica si sta sempre più fondendo con il mondo della produzione. La netta separazione tra logistica e produzione per Sick non c’è più».

Il fatto è che molte tecnologie abilitanti della smart logistic sono le stesse che troviamo nei reparti di produzione già organizzati sui paradigmi di Industria 4.0. Tanto che una parte importante della crescita attesa della smart logistic riguarda un sottosegmento specifico, quello della cosiddetta “Intralogistic”, ovvero la movimentazione di materie prime, semilavorati e prodotti finiti all’interno degli stabilimenti produttivi. «In Sick, tutte le soluzioni afferenti alla logistica stanno crescendo a due digit negli ultimi 4 o 5 anni, e le previsioni per i prossimi 5 sono altrettanto favorevoli» prosegue Canciani. Quattro, secondo Sick, le famiglie di tecnologie coinvolte. Si parte dai sensori, anzi dagli smart sensor, che con la loro capacità di rilevare e trasmettere dati sono la base di ogni installazione 4.0. Si prosegue con la connettività, indispensabile per portare i dati generati dai sensori là dove devono essere utilizzati – compito reso complesso dal fatto che, spesso, i sensori sono dislocati lungo il percorso delle merci, e a volte sono in movimento pure loro, come gli oggetti monitorati. Terzo mattone tecnologico della smart logistic è il complesso di sistemi che garantisce la tracciabilità delle merci: identificazione automatica, localizzazione dei beni in transito, gestione dei dati.







Negli ultimi anni abbiamo visto l’ascesa esponenziale nel mondo della logistica della Robotica e Robotica collaborativa. Non che prima non venissero usati, ma la pandemia ha accelerato notevolmente l’adozione di queste macchine, spesso combinate con Agv/Amr. Sick, azienda tedesca da 1,8 miliardi di fatturato, è storicamente fra i maggiori fornitori di sensoristica, ma da tempo la sua offerta si è allargata a tutte le tecnologie abilitanti della logistica 4.0; tanto da mettere a disposizione dei clienti prodotti e soluzioni personalizzate in ciascuno dei quattro segmenti tecnologici che abbiamo citato. E questo grazie a un approccio di tipo consulenziale. «Sick si sta trasformando, da semplice fornitore di sensori e Hardware, in un integratore di soluzioni personalizzate. E un integratore deve essere aperto alle esigenze del cliente, magari anche sviluppando soluzioni ad hoc mirate alla specifica esigenza» puntualizza Canciani.

 

I dati sono il collante

Alessandro Canciani, Sales Manager Logistic Automation in Sick Italia

La vera differenza fra la logisticatradizionale” e la smart logistic è costituita dai dati. Sono i dati raccolti dai sensori e analizzati in remoto, in tempo reale, che consentono di conoscere momento per momento lo status del sistema logistico di un’azienda, e che consentono di prendere decisioni volte a ottimizzare le operazioni. Non si tratta di avere una bolla di carico in formato digitale, ma di avere dati utilizzabili per esempio per gestire gli ordinativi in base agli stock realmente presenti in magazzino (e non a stime), o di ottimizzare le traiettorie degli assets mobili aziendali (Forklift, Agv/Amr) per massimizzare la loro efficienza. E tutto ciò richiede non solo la presenza di un’infrastruttura di raccolta dei dati, ma anche della relativa. «Sick è nata come costruttore di sensoristica, ma negli anni si è evoluta producendo sensori sempre più intelligenti, sempre più interconnessi fra loro. Fino ad arrivare, oggi, a fornire al cliente anche soluzioni completamente integrate, a cui legare i Servizi di Commissioning e Post Vendita e Software di Analisi e Gestione Dati » spiega Canciani. L’offerta di Sick per la smart logistics copre tutto il “viaggio” delle merci, all’interno della filiera produttiva e della relativa movimentazione. Per le fasi di inbound per esempio Sick propone soluzioni Rfid adatte a comprendere in maniera precisa e puntuale cosa sta entrando nella filiera, dalla materia prima al prodotto finito.

«Se a questa tecnologia associamo sensori con capacità di comunicazione via Io-Link più evolute dei classici sistemi tradizionali analogici o digitali, ecco che è possibile conoscere, momento per momento, cosa sta accadendo alle merci che si spostano all’interno della filiera rendendo possibile l’interazione diretta con un Cloud e/o Erp aziendale». I dati in uscita da questi sensori naturalmente possono essere anche utilizzati in locale per reagire ad eventi specifici con l’intento di garantire un flusso regolare delle merci. Altri sensori intelligenti entrano nelle soluzioni per il picking, dove sensori di distanza o di visione assistono altre macchine (per esempio robot antropomorfi), per esempio verificando se stanno impilando i materiali in modo corretto, o controllando l’integrità delle merci. «L’utilizzo di sensoristica su trasloelevatori, miniloader pallet shuttle per lo stoccaggio del materiale, così come sui sistemi di convogliamento fissi o mobili sta diventando sempre più massiccio. Allo stesso modo la sensoristica in grado di localizzare le merci anche all’esterno dell’azienda sta trovando un forte impulso in questo desiderio crescente del mercato relativo a tracciabilità e sicurezza delle merci e delle persone.» continua Canciani.

 

Fornire soluzioni, non solo hardware

Una crescita di quasi il 400% in sette anni. Ne è protagonista il settore della smart logistics, che valeva 17,5 miliardi di dollari nel 2019, e che dopo la parentesi della pandemia ha ripreso a crescere a ritmi elevati, tanto che si ipotizza un valore totale intorno agli 82 miliardi entro il 2026, con Cagr medio nel periodo 2019-2026 vicino al 25% (dati Fortune)

I sensori trovano impiego in tutte le fasi dei processi logistici, ma non si tratta più di semplici elementi hardware e/o Commodities. Ogni sensore è un generatore di dati, e dove c’è un dato può essere utile avere serve un software per gestirlo. «I dati vanno aggregati, e sempre più spesso ci vengono chiesti degli analytics, dei software con interfacce utente semplici per essere usate dagli operatori nei centri logistici, piuttosto che Software in grado di trasferire al Mes o all’Erp o a un Cloud le informazioni necessarie per capire cosa sta accadendo nell’impianto, in modo da poter prevedere, per esempio, eventuali picchi produttivi futuri, e quindi dimensionare personale e infrastrutture per gestirli» prosegue Canciani. È anche vero che un produttore di sensori difficilmente potrebbe coprire tutti gli utilizzi e richieste specifiche possibili per i suoi prodotti. La soluzione? Rompere il legame biunivoco fra un sensore (Hw) e il software che lo equipaggia (Sw).

«Abbiamo dissociato l’hardware dal software – spiega Canciani – ora il cliente, usando delle piattaforme di sviluppo da noi create, come AppSpace, è in grado di crearsi un programma in autonomia e andarlo a caricare all’interno del sensore stesso, che si tratti di Laser Scanner o di un sistema di visione. Con il software personalizzato, il sensore farà solo quello che il cliente vuole fargli fare». Se invece il cliente non vuol fare da solo, può intervenire direttamente Sick con i propri sviluppatori. «Lo facciamo su tutte le gamme di prodotti, laser scanner, sistemi di visione, lettori per l’identificazione automatica (Camere Lineari e Matriciali, Rfid ecc..). Il vantaggio competitivo che ci caratterizza risiede nel fatto di mettere a disposizione dei nostri clienti varie tecnologie tra cui scegliere, a seconda dell’esigenza specifica produttiva o impiantistica» conferma Canciani.

 

Connessioni wired e wireless

La logistica automatizzata è, nei fatti, tra i più importanti abilitatori dell’Industria 4.0, che ha bisogno di magazzini rapidi ed efficienti per realizzare il just in time e la personalizzazione di massa. Obiettivo: fornire con la massima efficienza possibile robot, macchine utensili, macchine per il confezionamento e tutta la supply chain in maniera veloce ed efficiente. Ma il settore non sta solo crescendo, si sta trasformando, almeno dal punto di vista di chi fornisce le tecnologie di base che gli permettono di funzionare

In fatto di connettività, il settore della logistica riunisce praticamente ogni caso d’uso immaginabile: breve e lungo raggio, sistemi mobili e fissi, ambiti indoor o outdoor. Non c’è una sola tecnologia di connessione capace di soddisfare i requisiti di tutti questi diversi impieghi. Diventa quindi importante essere in grado di padroneggiare varie opzioni tecnologiche. «Offriamo nei sensori una trasversalità di tecnologie, lasciando scegliere al cliente la migliore per la sua esigenza specifica. Dall’UltraWide Band (Uwb), Rfid per applicazioni indoor, ai Gps, 5G per aree outdoor. Ma non trascuriamo la possibilità di offrire tecnologie laser per esterni, anche in ambito di sicurezza industriale» afferma Canciani. Sick ha da tempo messo a punto una gamma di sensori laser LiDar utilizzabili anche in ambienti climaticamente ostili. Montati su Agv/Amr, permettono di movimentazioni in tutta sicurezza e con dati affidabili anche in situazioni di nebbia, pioggia, neve, consentendone l’uso anche in esterni, quando le tecnologie di guida tradizionale non possono essere d’aiuto.

Alle tecnologie di connessione wireless che dominano nell’outdoor fanno da contraltare soluzioni wired da usare prevalentemente dove le sorgenti radio possono avere problemi di interferenze, o dove semplicemente è più conveniente tirare un cavo. Ecco quindi la scelta di dotare la maggior parte dei nuovi sensori sviluppati da Sick con tecnologia IO-Link, un bus di collegamento bidirezionale punto a punto per sensori e attuatori, basato sul classico cavo a tre fili e sviluppato da un consorzio che vede presenti tutte le maggiori aziende dell’automazione.

 

Track & Trace

Sick, azienda tedesca da 1,8 miliardi di fatturato, è storicamente fra i maggiori fornitori di sensoristica, ma da tempo la sua offerta si è allargata a tutte le tecnologie abilitanti della logistica 4.0; tanto da mettere a disposizione dei clienti prodotti e soluzioni personalizzate grazie a un approccio di tipo consulenziale. Sick si sta trasformando, da semplice fornitore di sensori e Hardware, in un integratore di soluzioni personalizzate. E un integratore deve essere aperto alle esigenze del cliente, magari anche sviluppando soluzioni ad hoc mirate alla specifica esigenza

L’interconnessione di Smart-Sensor e Software in grado di raccogliere ed organizzare i dati (magari con l’ausilio di Dashboard esemplificative e di facile intuizione) permette di realizzare sistemi integrati di tracciabilità delle merci. Per questo Sick da anni ha puntato sulla fornitura di Sistemi chiavi in mano (portali) di identificazione in grado di leggere qualsiasi tipo di codice (1D e 2D) con l’ausilio ed integrazione di Lettori di codici a barre, camere matriciali, camere lineari e lettori Rfid che possono essere sfruttati da successivi processi (eg controllo visivo, Ocr).

L’integrazione di questi sistemi passa anche attraverso l’implementazione di sensori per la misurazione volumetrica e pesatura sino ad arrivare alla verifica ed adeguatezza di forme e contorni e classi ad esempio nel mondo del Parcel, Baggage Handling e Traffic. Tutte queste funzioni possono essere usate singolarmente o combinate fra loro a seconda dell’esigenza specifica. Un esempio di soluzione per questo settore viene dai sistemi Alis, pensati per il trattamento dei bagagli in aeroporto e consegnati da Sick “chiavi in mano”, completa di componenti elettronici, sensori fotoelettrici, software di diagnosi e messa in funzione.

 

La robotica è sempre più presente

Complice anche la pandemia, che ha accelerato la ricerca di soluzioni che permettessero di operare i processi logistici in maniera autonoma e con personale ridotto, l’uso della robotica ha fatto un netto balzo in avanti rispetto al passato, con una sempre maggiore integrazione tra soluzioni a Guida Autonoma e Robotica . «Gli sviluppi dei Veicoli a Guida Autonoma e della Robotica tradizionale e Collaborativo stanno sempre più spesso convergendo, per questo motivo con le nostre conoscenze abbiamo dato vita a soluzioni integrate che in grado di promuovere la coesistenza e condivisione di personale e queste macchine nei medesimi ambienti. Sempre più spesso vediamo Assi Robotici montati su Agv/Amr, in grado di coaudiuvare, facilitare, sostituire il lavoro del personale ma al tempo stesso renderlo ergonomicamente adeguato, sicuro, veloce ed efficiente» spiega Canciani. La crescita esponenziale di quest’area di mercato ha spinto Sick nello sviluppo una serie di applicazioni in grado di garantire non solo l’automazione dei processi, ma anche la sicurezza uomo-macchina. «Il produttore di cobot può installarle direttamente a bordo del Pc industriale o comunque dell’intelligenza della sua macchina. Quindi dialoghiamo ad alto livello con l’intelligenza che gestisce il robot, in maniera tale che per chi si occupa di integrare la sicurezza questo non sia più un add-on da gestire a parte, ma diventi fin dall’inizio una parte integrante dello sviluppo del cobot, perché già certificato da chi lo costruisce».

 

Flessibilità nel rapporto con il cliente

Sick da anni ha puntato sulla fornitura di Sistemi chiavi in mano (portali) di identificazione in grado di leggere qualsiasi tipo di codice (1D e 2D) con l’ausilio ed integrazione di Lettori di codici a barre, camere matriciali, camere lineari e lettori Rfid che possono essere sfruttati da successivi processi (eg controllo visivo, Ocr)

Come fornitore di tecnologie e soluzioni abilitanti, Sick interagisce nell’ambito della logistica con varie tipologie di clienti. Si va dal costruttore di macchine e linee per lo smistamento destinate al mercato dei Corrieri, Aeroporti fino all’End User responsabile del “Last Mile delivery” che spesso arriva sotto casa nostra. E ogni cliente è spesso un caso a sé, con esigenze di personalizzazione spesso uniche. Sick è in grado di sviluppare soluzione chiavi in mano, ma allo stesso tempo assecondare le diverse esigenze dei vari clienti. Secondo Canciani, «è fondamentale far sentire il cliente libero di scegliere Sick come fornitore dell’intera soluzione di automazione piuttosto che dei singoli sensori che il cliente stesso o un integratore terzo andrà poi a integrare. La vera libertà per i clienti è avere un partner in grado di mettere a disposizione competenze e tecnologie tra cui poter scegliere e, all’occorrenza, demandare allo stesso lo sviluppo, installazione e manutenzione di soluzioni customizzate».

Sick è dunque un fornitore di tecnologie abilitanti, dalla sensoristica smart ai sistemi di connettività, dalle soluzioni Track&Trace, alle tecnologie per la guida autonoma e la relativa sicurezza che traguardano tutto lo spettro della logistica interna ed esterna. Sempre più spesso Sick opera sul fronte delle soluzioni software e dei servizi tecnici associati alle soluzioni proposte, ponendosi verso il cliente oltre che come fornitore anche come consulente. «Sick è un’azienda sempre in trasformazione, sempre in movimento. Questo dinamismo e questa velocità nel sapersi adattare alle esigenze del mercato sta diventato uno dei fattori fondamentali per rimanere competitivi. E questo che ci caratterizzerà anche nel prossimo decennio» conclude Canciani.














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