Show&Teach: a scuola con Made 4.0!

di Laura Magna ♦︎ La formazione e il trasferimento tecnologico sono la chiave della crescita delle pmi. Il competence center ha realizzato con una serie di corsi destinati a migliorare le competenze di chi lavora nell'industria. Monica Rossi, docente del Polimi e responsabile formazione del Cc, ci racconta la sua visione

Esempio di robot collaborativo a disposizione del Made per la realizzazione di parti automotive

Una formazione pensata dall’industria per l’industria. A un mese dalla partenza della Scuola di competenze del Competence Center milanese Made 4.0, è il momento di fare un primo bilancio dell’attività di trasferimento tecnologico alle pmi realizzato dall’ente con capofila il Politecnico di Milano.

In un territorio ad altissima intensità di manifattura e che contribuisce per il 23% al Pil nazionale, si sta compiendo, a partire dalle pmi, la digitalizzazione dell’Italia. Un modello che funziona proprio perché è stato pensato dalle imprese per le imprese, con l’Accademia che, sullo sfondo, porta il suo contributo fondamentale sulle competenze, ma non mira a occupare la scena in primo piano. Di come sia stato progettato ogni percorso e ogni modulo formativo abbiamo parlato con Monica Rossi, docente del Polimi e responsabile della formazione per Made 4.0.







 

La teaching factory

Monica Rossi, docente del Polimi e responsabile della formazione per Made 4.0

L’assunto di base di Made 4.0 è che è una teaching factory: dove si apprende facendo, nella convinzione che la formazione in aula, per raggiungere il massimo risultato, debba essere affiancata da esperienze on the job. Nelle due aule disponibili si svolgeranno parte della discussione e della formazione, ma poi ci si sposta tutti in linea, non solo operatori ma anche quadri e manager. «Per digitalizzare una fabbrica è necessario integrare almeno una trentina di tecnologie e farlo in maniera personalizzata – dice Rossi – Dunque, la formazione di un Competence Center è molto diversa da quello a cui pensiamo quando usiamo la parola “formazione”. È un ibrido tra teoria e pratica ed è una simulazione di quello che dovrà poi essere calato nella fabbrica reale, sulla linea da cui esce il prodotto destinato al mercato».

L’offerta formativa – la descriveremo in dettaglio più avanti – si compone di 24 corsi modulari che possono essere fruiti singolarmente o abbinati in maniera tailor made sulle esigenze del singolo partecipante e della singola pmi. Oltre ai moduli, il Competence Center ha strutturato tre percorsi più ampi della durata di 15 giorni e due esperienze della durata di cinque giorni, la cui prossima edizione si terrà a settembre. Tutto si svolge dunque nella Teaching & Learning factory, la struttura di 2.500 mq che simula una linea operativa digitalizzata ed è composta da sei isole ognuna dedicata a una tecnologia: dal virtual design e sviluppo del prodotto; al gemello digitale e virtual commissioning; alla robotica collaborativa; a tracciabilità di prodotto e manifattura additiva; fino al monitoraggio e controllo energetico smart e a cyber security e big data.

 

Sviluppare la competenza che non c’è

«Mi occupo di progettazione e sviluppo prodotto anche dal punto di vista della sostenibilità», dice Rossi. «E facilitare la sostenibilità è una delle competenze richieste dalle aziende e introvabili sul mercato. Una delle competenze che Made vuole costruire, supportando le aziende nella creazione». Una sorta di meta corporate academy aziendale, un’università aziendale che le pmi non sempre possono permettersi e che possono andare a fruire nelle aule e nei laboratori del Polimi. «Le esigenze delle aziende che ci troviamo di fronte le dobbiamo personalizzare. C’è una base di contenuti formativi che poi viene modellata addosso alla singola attività produttiva in base agli obiettivi che si pone e al digital journey». In Made lo chiamano “show and teach”, l’approccio in base a cui si insegna mostrando.

il 29% delle imprese ha un approccio reattivo al digitale, ossia si rivolge a tecnologie specifiche solo in caso di estrema necessità, senza un percorso strutturato. Il 57% del campione ha un approccio tattico, cioè comincia a vedere le basi della trasformazione digitale ma ancora non è votato al ripensamento del modello di business. Infine, il 14% mostra un approccio strategico: si tratta di pmi che vedono nel digitale uno strumento per potenziare il proprio business, poterlo rivedere per essere sempre più competitivo anche sui mercati esteri

Show&Teach: un ponte tra lacune inconsapevoli delle imprese e competenze avanzate del Competence Center

Esempio di robot collaborativo a disposizione del Made per la realizzazione di parti automotive

«Tutta o quasi la formazione avviene sulla linea. Fisicamente le persone si muovono da un punto all’altro, vedono, fanno, sperimentano», dice Rossi. Ma c’è un principio chiave in base a cui è stato progettato il catalogo della Scuola di Competenze 4.0.«Il principio – risponde Rossi – di creare un ponte tra le lacune inconsapevoli delle aziende e le competenze avanzate del Competence Center. Le aziende non sempre sono consce delle tecnologie che potrebbero aiutarle a risolvere problemi che hanno da sempre». Il 2020, con i lockdown e i problemi connessi, è stato in questo senso un viatico. Made ha usato quest’anno per fare orientamento e «con la preziosa collaborazione delle aziende partner abbiamo definito i topic da cui partire». Le competenze sulle tecnologie erano già patrimonio dei docenti dietro a Made, ma con due limiti, se le si guarda con gli occhi delle aziende: si tratta di competenze in continua evoluzione e sono teoriche, finché non vengono calate nelle realtà aziendali.

«Sono state le aziende partner che, facendosi portavoce di come le tecnologie hanno aiutato le loro realtà, hanno dato credibilità maggiore al nostro lavoro. Questo crea una grande solidità. Un altro principio sul quale abbiamo voluto costruire questo catalogo è la contro-intuitività, nel mix tra parte strategica e parte operativa. Ci sono corsi rivolti ai manager, che però sono molto diversi da un tradizionale programma executive, perché noi abbiamo l’obiettivo di fare formazione soprattutto alle pmi, aiutando gli operatori che ogni giorno si trovano a gestire queste tecnologie. Quindi abbiamo corsi strategici per innovation manager e gestori di linea, di più alto livello, con un occhio alla operatività. E poi ci rivolgiamo ai colletti blu che ogni giorno lavorano sulla linea e per quelli adottiamo un approccio molto sul campo. I corsi più approfonditi sono a coloro che quotidianamente devono gestire la tecnologia. Chi lo fa deve però inserirlo nella big picture della strategia aziendale. Ultimo, ma non meno importante principio a cui ci ispiriamo, quello di  dare la possibilità alle pmi di trarre vantaggio del fattore aggregante messo a disposizione in Made». Dunque, che tipo di contenuti è possibile trovare in Made? «Per lo più tutti i corsi vengono erogati sia nella forma strategica, adatta ai manager, sia in quella operativa, per gli operatori di linea. I moduli sono raggruppati in 12 aree tematiche e possono essere mixati come desidera il fruitore e concorrono a formare anche percorsi ed esperienza più standard che offriamo a pacchetto», dice Rossi.

 

L’offerta formativa di Made 4.0: i corsi singoli

Robot collaborativi del Made

«L’obiettivo della formazione in Made è quello di creare una cultura di impresa orientata alla digitalizzazione e che ponga le risorse umane in primo piano, in un’ottica orientata alla sostenibilità», chiosa Rossi. I corsi singoli – della durata variabile da 4 a 32 ore – potranno essere frequentati singolarmente oppure all’interno di un percorso o esperienza strutturata ad hoc. Come anticipato da Rossi, si dividono in due grandi gruppi in base al target: strategici, della durata variabile da 4 a 16 ore che offrono una panoramica completa della tematica scelta, dedicatia imprenditori di pmi, Manager, Direttore di produzione, Responsabile di linea.

Il costo varia dai 200 agli 800 euro; e tecnico-operativi, con un taglio più pratico e rivolto al direttore di produzione e al responsabile di linea, al caporeparto. Hanno durata variabile tra 24 o 32 ore, e costi da 400 a 1.440 euro. Tutti questi corsi sono 78 moduli, veri e propri mattoncini del percorso formativo. Tutti fanno capo a 12 tematiche (dal prodotto, al processo, alla manutenzione, in chiave 4.0; fino ai big data, alla fabbrica green, alla cybersecurity ma anche la sicurezza e la salute dell’uomo che resta il centro della fabbrica). Esiste un calendario per i singoli corsi, che è partito a giugno (qui il calendario).

Percorsi ed esperienze

Made ha anche pensato a un pacchetto complesso già strutturato, che si compone di “esperienze” di 5 giorni e percorsi completi e più strutturati della durata di 15 giorni. Al termine di ciascuna esperienza di formazione sarà rilasciato un attestato Made – Competence Center Industria 4.0 di “Esperto” in base al numero e al livello dei corsi frequentati. I prossimi percorsi formativi in partenza avranno avvio il 16 settembre, ciascuno al costo di 4.200 euro. Eccoli in dettaglio:

·         Fabbrica digitale Percorso “La fabbrica digitale” (made-cc.eu), è un percorso focalizzato sulle tecnologie abilitanti al centro della fabbrica digitale. L’obiettivo è spiegare come si possono integrare le tecnologie in tutte le applicazioni per gestire in maniera efficiente ed efficace i processi. Nelle sei aree tecnologiche del Competence Center, il partecipante toccherà con mano esempi applicativi nell’industria moderna: dalla Cave per il virtual design al digital twin, fino alle macchine utensili e le stampanti 3D.

·         Parte il 16 settembre anche il percorso per l’Operatore nell’era digitalePercorso “L’operatore nell’era digitale” (made-cc.eu). In questo pacchetto si mira a comprendere come cambia il ruolo di chi lavora in fabbrica con l’introduzione di robotica e automazione, che aiutano nello svolgimento delle mansioni liberando energia fisica e mentale che può essere dedicata ad attività a maggior valore aggiunto, a tutto beneficio della produttività.

·         Fabbrica sostenibile. Appuntamento a metà settembre anche con Percorso “La fabbrica sostenibile” (made-cc.eu)questo percorso, che mira a spiegare l’importanza e il ruolo della tecnologia nella grande sfida parallela alla digitalizzazione che è quella della sostenibilità. Dall’economia circolare, all’efficientamento dei processi e a come implementare la massima efficienza energetica all’interno e all’esterno alla fabbrica, un viaggio completo e concreto dentro il green.

Le piccole e medie imprese manifatturiere rappresentano il 31% delle pmi totali in Italia, occupano il 34% del complessivo e portano il 41% del valore aggiunto delle pmi

Infine le due esperienze di cinque giornate sono erogate al costo di 1800 euro e sono le seguenti Scuola di Competenze 4.0 (made-cc.eu):

·         Il 16 settembre prende il via l’esperienza dati 4.0 e cybersicurezza. L’esperienza tratta un tema portante della fabbrica digitale iperconnessa, ovvero l’analisi dei dati e la loro elaborazione per rendere il business più efficiente. Senza trascurare l’aspetto della protezione. Alle pmi verrà mostrato quale danno subisce l’organizzazione, per esempio, se solo un collaboratore apre una mail di phishing senza riconoscerla.

·         Infine, il 7 ottobre parte l’esperienza “robotica”. In sostanza si mostra all’interno della teaching factory come lavorano le macchine connesse e in cosa si sostanzia l’interazione uomo-macchina. Si analizza il funzionamento delle tecnologie, dall’esoscheletro ai sensori di rilevamento, e anche l’applicazione in chiave di sicurezza lavorativa.

(Ripubblicazione dell’articolo pubblicato il 16 luglio 2021)














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