Innovazioni hardware e software e m&a: i pillar di Seco (automazione) per raddoppiare il fatturato

di Marco de' Francesco ♦︎ La società quotata in Borsa vuole arrivare a 200 milioni di revenue nel 2022.  Clea: piattaforma di IIoT, integra servizi di intelligenza artificiale, IoT e Cloud computing. Seco Mind: raccolta e pulizia dati. Computer on Module: micro computer funzionali su un’unica scheda. La partnership con Camozzi e la presenza in Euronext Tech Leaders. Ne parliamo con Massimo Mauri

«Quest’anno ci avviamo a conseguire un sostanziale raddoppio di fatturato, da 110 milioni del 2021 a 200 milioni» – afferma Massimo Mauri, Ceo di Seco, azienda di Arezzo quotata nel segmento Star di Borsa Italiana. Con 800 dipendenti distribuiti in 9 sedi, Seco è una società tecnologica nota per i micro computer embedded costruiti su una scheda, per soluzioni a catalogo di interfaccia uomo-macchina e per i sistemi integrati personalizzati hardware-software diretti a mercati finali diversificati, tra cui il medicale, l’automazione industriale, l’aerospaziale e la difesa, il fitness, il vending e i trasporti.

L’impressionante accelerazione trae origine, però, dalla focalizzazione di Seco sull’intelligenza artificiale e sull’IoT, svolta grazie alla quale l’azienda ha dato vita alla piattaforma di IIoT Clea, che serve appunto ad analizzare flussi di dati provenienti da endpoint di diversa natura, per minimizzare il fermo di dispositivi come macchinari industriali a controllo numerico o ad alta precisione, abilitarne la manutenzione predittiva ed ottimizzarne l’efficienza.







Questa svolta è stata realizzata sulla scorta di una precisa strategia. Da una parte si è data vita, un anno e mezzo fa, a Seco Mind, la divisione che riunisce tutte le competenze di Seco nei campi dell’Intelligenza Artificiale, IoT e Big Data Analytics; dall’altra sono state acquisite una serie di aziende già operative in questi campi. In ultimo, l’accordo con Camozzi, che consente l’integrazione in Clea di potenti algoritmi. Di tutto ciò, abbiamo parlato con il Ceo Mauri.

 

Seco, una società nativamente tecnologica

1)     Come Apple, anche Seco è nata in un garage

Massimo Mauri, ceo Seco

L’origine di Seco risale agli anni Settanta. Due ragazzi poco più che ventenni, Daniele Conti e Luciano Secciani, condividono la passione per l’elettronica e realizzano, in un garage, un kit per l’accensione elettronica delle auto e lo rivendono al meccanico locale. Comprendono che c’è un mercato e, nell’aprile del 1979, danno vita al laboratorio di elettronica Seco. Iniziano a realizzare piccoli sistemi per i produttori di macchine orafe, come generatori per vasche galvaniche e conta-pezzi per macchine destinate all’assemblaggio di oro e argento. Dopo 10 anni, nel 1989, Daniele e Luciano decidono di realizzare un Pc industriale. Il primo esemplare è presentato allo Smau dove riceve una nomination per il premio “Best Design” per i prodotti più innovativi. È il trampolino di lancio per Seco System 210, che nel corso dello stesso anno è già sul mercato. Nel 1999 viene presentato Ellipse, il primo Pc touch all-in-one pensato per sviluppare, creare e testare prototipi di prodotti. Nel 2007 prende vita Cubit, un consorzio e luogo di incontro tra mondo accademico e imprenditoriale, fondato insieme al dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa e al Polo Tecnologico di Navacchio. Nel 2006 Seco consolida la sua presenza nel mercato embedded: insieme a Congatec e Msc fonda il Qseven Consortium e il nuovo modulo standard Qseven, oggi adottato in tutto il mondo.

Chamaleon. Soluzione boxata per applicazioni nell’automazione industriale e edge computing

Il 2012 vede Seco come membro fondatore di Sget (Standardization Group for Embedded Technologies) e, nel corso dei successivi tre anni, dà il via al processo di internazionalizzazione con l’apertura di nuove sedi in Germania, USA, India e Taiwan. Nel 2013, anche grazie alla partnership con AiDiLAB – spin off dell’Università di Siena dedicata all’Interaction Design e all’IoT acquisita definitivamente nel 2019 – Seco dà vita a Udoo, il single board computer open-source rivolto al mondo dei maker e professional developer. Udoo non è solo hardware, ma anche una community che oggi riunisce oltre 100mila artigiani digitali di tutto il mondo. Nel 2018  il fondo FII Tech Growth, promosso da Cdp e gestito da Fondo Italiano d’Investimento Sgr, entra nel capitale di Seco con un aumento di capitale di 10 milioni di euro con l’obiettivo di far crescere l’azienda nell’high tech e promuoverne l’internazionalizzazione. Per conseguire questi obiettivi, Seco intraprende un importante percorso di managerializzazione: Massimo Mauri, ex vice presidente di Eurotech, entra nel Cda di Seco. Tra il 2019 e il 2021 Seco si focalizza sull’internazionalizzazione. Acquista Fannal Electronics, azienda cinese dedicata alla produzione di touch display e alle tecnologie di interazione uomo-macchina, e InHand Electronics, società statunitense specializzata in soluzioni hardware e software destinate a produttori di dispositivi portatili, IoT e strumenti wireless.  Nel 2019 entra a regime la nuova sede di Arezzo, di 9mila metri quadrati. Nel 2021 nasce la citata Seco Mind, risultante dalla fusione di tre realtà come Ispirata, Hopenly e Oro Networks, acquisite tra il 2020 e il 2021. Seco Mind lancia Clea, una piattaforma di cui parleremo a breve. A maggio del 2021 Seco completa la quotazione nel segmento Star di Borsa Italiana. Infine, Seco acquista la tedesca Garz & Fricke, operazione di cui parleremo più avanti.

 

2)     Le tre divisioni di Seco

A parte la citata Seco Mind ci sono altre due divisioni: «Seco Edge, che si occupa di sviluppare e realizzare internamente soluzioni di edge computing, customizzate e basate su computer miniaturizzati e tecnologie di interazione uomo-macchina, e Seco Next, che si occupa di individuare tecnologie di frontiera, scouting di start-up altamente innovative e partnership con realtà accademiche ed industriali» – afferma Mauri.

 

Cosa fa Seco

1)     I prodotti a catalogo

Prisma. Single Board Computer da 3.5” basato su processore Intel

Tra questi, i Computer on Module (moduli CoM), che in pratica sono micro computer funzionali su un’unica scheda, realizzati con un design incentrato su un microprocessore con la Ram, controllori input-output e altro. Tra i prodotti più noti, Calypso, Atlas e Electra. Ma Seco è nota anche per i citati Single Board Computer (Sbc), computer completi costruiti su una scheda a circuito singolo, con microprocessore, memoria, input-output e altre funzionalità. Sono soluzioni stand-alone pronte all’uso. Forniscono tutti gli strumenti necessari per la prototipazione rapida, come periferiche di archiviazione dati, potenza di elaborazione e interfacce di input-output, senza la necessità di moduli aggiuntivi. Tra i prodotti più noti, Prisma, Icarus, Juno. Inoltre, Seco realizza Fanless Embedded Computers (e cioè con dissipazione di calore passiva), per applicazioni nell’industria IoT. Tra le soluzioni più note, Pyxis, Phoenix e Chamaleon. Infine, Seco realizza soluzioni “off-the-shelf” pronte all’uso per l’interazione uomo-macchina (Hmi) con display touch e scheda integrata, basate sui propri Sbc.  Tra i prodotti, Flexy Vision 10 X86 e Flexy Vision 13.3 Arm.

 

2)     Prodotti e soluzioni customizzate

L’azienda cliente può ottenere vari livelli di personalizzazione dell’hardware in ogni fase del progetto: dalla revisione del design sino alla realizzazione di Single Board Computer e soluzioni integrate di scheda, touch display ed enclosure meccanica full-custom. Quanto al software, si può chiedere, ad esempio, la personalizzazione del Bios, il primo programma che viene eseguito dopo l’accensione, coinvolto pertanto nella fase di avvio del sistema di elaborazione. Peraltro Seco svolge servizi di system Integration, soprattutto quando si tratta di adattare l’elettronica alla meccanica sulla scorta di analisi termiche o con tool di modellazione solida.

 

3)     Le applicazioni

Flexy Vision 21.5. Sistema integrato con display LCD da 21.5” per applicazioni nei settori dell’automazione industriale, vending e segnaletica digitale

Come si diceva, Seco sviluppa applicazioni in settori diversi. Ad esempio, nel mondo dell’automazione industriale, Seco serve numerose realtà italiane ed internazionali attive in mercati quali i macchinari a controllo numerico (torni Cnc, tavole rotanti), le macchine utensili ad alta precisione e le soluzioni dedicate a specifici segmenti come il packaging alimentare e industriale, il tessile, la lavorazione della ceramica e molti altri. Seco è in grado di offrire soluzioni modulari e personalizzate, a basso consumo e in grado di operare nel range di temperature industriali (-40°C ÷ +85°C): da una soluzione completa di modulo compliant con gli standard Qseven 2.0 e dotata di processore NXP i.MX6, dotata di Bsp (Board Support Package, il livello di software contenente firmware di avvio e driver che consentono a un determinato sistema operativo embedded di funzionare in un certo ambiente hardware) Linux, fino a sistemi tecnologicamente più complessi e dotati di interfaccia HMI, in grado di aumentare le funzionalità del macchinario e la sua facilità d’uso da parte dell’operatore.

 

4)     La svolta dell’intelligenza artificiale e dell’IoT

La citata Seco Mind opera con un team di oltre 180 sviluppatori suddivisi tra Silicon Valley, Europa, e India. È un team di data scientist, esperti di machine learning, cultori del dato e ingegneri. L’idea è quella di accelerare la trasformazione digitale delle aziende con la raccolta e la pulizia dei dati, con lo sviluppo di modelli, con la rilevazione automatica di oggetti e quella delle anomalie di funzionamento, con la personalizzazione e la profilazione grazie al machine learning, con il natural language processing, e con analisi descrittive, diagnostiche e predittive. Insomma, con tutte le cose che solo l’AI può fare. «Stiamo facendo, nel B2B, quello che Apple ha fatto nel B2C. Noi, con hardware e software, portiamo alle aziende l’analisi dei flussi di dati in tempo reale» – afferma Mauri. Si stanno sviluppando applicazioni per l’augmented driving (analisi di tutto ciò che accade all’interno dell’autovettura: dal guidatore, ai passeggeri all’abitacolo), per la manutenzione predittiva nel manifatturiero e nel settore sanitario, per realizzare customer experience personalizzate, per l’assistenza virtuale, per i data analytics dei device IoT e tanto altro.

 

La piattaforma di IIoT Clea

Quanto alla citata Clea, è una vera e propria suite integrata di servizi di intelligenza artificiale in abbonamento as-a-service e alla portata di tutte le aziende, grandi e piccole. Clea è un software compatibile by-design con tutto l’hardware Seco di recente produzione, oltre che compatibile con soluzioni hardware sviluppate da terze parti. È inoltre possibile il retrofit di dispositivi legacy grazie ad un piccolo dispositivo hardware, Easy Edge, un nuovo microcontrollore con connettività mobile, basso consumo e geolocalizzazione. Una volta completata l’installazione di Easy Edge all’interno del macchinario industriale o commerciale, questo è in grado di raccogliere i dati e di esaminarli eseguendo algoritmi di Intelligenza Artificiale, e trasformando qualsiasi dispositivo, ad esempio una macchina da lavoro ma anche una del caffè o una vending machine, in un macchinario smart. Clea crea l’integrazione di servizi di AI, IoT e Cloud computing: con Clea è possibile effettuare, ad esempio, la manutenzione predittiva dei macchinari, ovvero prevedere in anticipo quando necessiteranno di riparazione. Altri ambiti di applicazione riguardano proprio la Data Analysis nel contesto IoT per rendere le decisioni di business sempre più “data driven”. In generale, con Clea si ottimizza l’efficienza, si potenzia la produttività e si minimizza il fermo macchine.

Clea Industrial Automation. La piattaforma di IIoT, integra servizi di intelligenza artificiale, IoT e Cloud computing

Clea si adatta a ingenti volumi di dispositivi connessi e consente di configurare il percorso dei dati. Può essere utilizzata in tutti quei settori dove è previsto l’uso di prodotti digitali. «In buona sostanza, le aziende utilizzano Clea come infrastruttura tecnologica per costruire servizi a valore aggiunto per i clienti finali. I dati, peraltro, restano di proprietà delle imprese» – afferma Mauri. Ad esempio, con Clea si può semplificare la gestione di un’intera rete di stazioni di ricarica per le auto elettriche. Con un controllo completo da remoto si possono correggere i guasti a distanza. Si possono aggiornare le applicazioni e il sistema operativo tramite il pannello di controllo Web remoto. Si può realizzare un sistema di pagamenti contactless intelligente: fino a 50 euro senza Pin. E tanto altro. Seco ha sviluppato competenze per la distribuzione dei workload tra Edge e Cloud. «L’esame dei dati in Cloud costa cinque volte di più che sull’Edge. Noi riusciamo ad ottimizzare i costi, concentrando gran parte del lavoro su quest’ultimo» – afferma Mauri.

Clea Charging Station. Clea, è una vera e propria suite integrata di servizi di intelligenza artificiale in abbonamento as-a-service e alla portata di tutte le aziende, grandi e piccole

La strategia di crescita

Halley. Il primo modulo Smarc con processore Intel progettato specificatamente per applicazioni di Functional Safety (FuSa)

Due sono i pillar della strategia di crescita di Seco. Il primo è legato ad un avanzamento organico, da realizzare grazie all’innovazione sia nell’hardware che nel software.  «In questo momento, il primo incide di più sul fatturato; ma nel medio periodo il secondo conterà quanto l’hardware. Abbiamo tanti progetti da completare, sul software, che avranno un peso decisivo, perché il mercato è in profonda evoluzione tecnologica, e noi dobbiamo essere tanto flessibili da raccogliere tutte le sfide che quest’ultimo deve affrontare. E qui il software gioca un ruolo essenziale» – afferma Mauri.

Il secondo riguarda le acquisizioni strategiche. «Operazioni di M&A di qualità – commenta Mauri – in grado di creare valore per noi e per il cliente».  Si tratta di mettere insieme due esigenze: da una parte il contributo all’innovazione di Seco, dall’altra la penetrazione di nuovi mercati. Un esempio è l’acquisizione, per il valore complessivo di 180 milioni, della tedesca Garz & Fricke, avvenuta a ottobre del 2021. Fondata nel 1992, Garz & Fricke è un’azienda leader nella realizzazione di soluzioni edge Human-Machine Interface (HMI) standard e custom, dei loro componenti e di un ecosistema personalizzato che integra IoT, AI, software e sistemi di pagamento. «Da una parte siamo avanzati in questi settori tecnologici, dall’altra siamo entrati con forza nel mercato tedesco, dove Garz & Fricke realizza 45 milioni di euro di revenue» – commenta Mauri.

 

Obiettivi di fatturato: raddoppiarlo nel 2022

Si accennava agli obiettivi per il 2022. «Nei primi sei mesi dell’anno abbiamo registrato revenue per 95 milioni, quasi come tutto il turnover del 2021. A questo punto, è razionale porre l’asticella molto in alto. Può sembrare molto ambizioso, ma va anche considerato che il portafoglio ordini vale attualmente 170 milioni, contro i 69 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. Solo a maggio, abbiamo raccolto 31 milioni di ordini, che per noi rappresenta un record storico. Qualcosa si è messo in moto, e oggi l’azienda sta letteralmente “volando”» – afferma Mauri. Sempre secondo Mauri, Seco sta crescendo molto in Usa, in Europa e in Apac (il mercato asiatico).

 

La partnership strategica con Camozzi

Pinza Smart Camozzi è dotata di un sistema di sensori integrati in grado di raccogliere informazioni sul componente afferrato e sull’ambiente circostante, di elaborarle e di mettere in atto reazioni adeguate in base alla situazione

Giorni fa si è completato il closing della partnership con Camozzi Digital. Il gruppo bresciano Camozzi è un importante player globale nell’automazione industriale, nella manifattura avanzata e nei sistemi di IIoT. La società guidata dal Presidente e Ceo Lodovico Camozzi ha chiuso l’esercizio 2021 con ricavi consolidati pari a 455 milioni di euro, in aumento del 9,9% rispetto a quelli dell’anno precedente. La divisione Digital crea sistemi cyber-fisici end-to-end dedicati, che incorporano sensori e componentistica Camozzi (o terze parti), per integrare dati di processo complessi nell’infrastruttura gestionale aziendale e nel cloud. Collabora con Sap, Microsoft, Siemens, Abb e altri.

In estrema sintesi, come si diceva, l’accordo consente di integrare le applicazioni, gli algoritmi e i connettori smart di Camozzi nella piattaforma Clea. Camozzi Digital ha conferito asset per 50 milioni di euro ed è entrata nel capitale di Seco con una quota del 6,73% diventando un azionista di rilievo. Ma quali sono i vantaggi per Seco? Secondo Mauri, sono tre. «Al di là del fatto che gli algoritmi in ambito industriale di Camozzi ci consentiranno di realizzare soluzioni finite in grado di ridurre il time-to-market delle aziende clienti, si voleva rafforzare la relazione con Camozzi, che è anche un nostro importante cliente. E poi, il fatto che Camozzi sia entrata nel nostro azionariato, fa sì che le due aziende convergano in una azione e in una visione strategica di lungo periodo. Credo che la partnership possa ulteriormente rafforzarsi e crescere» – commenta Mauri.

 

Seco parte di Euronext Tech Leaders

KarL4. Terminale di pagamento contactless

Euronext è il principale mercato finanziario e borsa valori pan-europeo nell’Eurozona con più di 2mila titoli quotati per un valore di circa 6.900 miliardi di euro di capitalizzazione di mercato. La sede legale e la sede aziendale di Euronext si trovano rispettivamente ad Amsterdam e Parigi. Euronext Paris, la filiale francese, è il secondo mercato borsistico più grande d’Europa, dietro la London Stock Exchange. Peraltro, il ricco ecosistema tecnologico di Euronext riunisce oltre 700 società tecnologiche quotate sui mercati Euronext e un’ampia base di investitori internazionali che finanzia tutti i profili di crescita delle società tecnologiche.

Da giugno, Seco è parte di Euronext Tech Leaders, la nuova iniziativa dedicata alle aziende leader del settore Tech ad alta crescita. Di queste ultime, Euronext Tech Leaders ne ha selezionate un po’ più di 100, ognuna delle quali soddisfa una serie specifica di criteri per qualificarsi. In pratica, l’iniziativa mira a rafforzare il settore tecnologico europeo e fungere da catalizzatore per la prossima generazione di leader tecnologici. Quali i vantaggi per Seco? «Sono vantaggi molto consistenti, perché Euronext Tech Leaders sarà il Nasdaq europeo. Ciò ci darà un’enorme visibilità, anche presso gli investitori internazionali. Tutto ciò potrebbe tradursi in maggiore visibilità di Seco, maggiore liquidità del titolo ed ancora più elevata attrattività per la comunità finanziaria» – termina Mauri.














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