Manipolatori, agv, cobot: strategie e tecnologie di Scaglia Indeva

di Piero Macrì ♦︎ Tra manipolatori industriali, agv e cobot vi è totale continuità: miglioramento ergonomia e produttività. Maggiore potenza e flessibilità: per assemblaggio (automotive, aeronautica, meccanica) e pallettizzazione (packaging, food, pharma). Tra i clienti: Stellantis, Bmw, Gm, Thyssen, Airbus Helicopters. Wireless e interfaccia back-end informatico: supervisione e tracciabilità operatività di fabbrica. La nuova frontiera applicativa? La piena digitalizzazione di tutte le componenti. Ne parliamo con Stefano Scaglia

Con i manipolatori industriali a controllo numerico sviluppati da Scaglia Indeva la fabbrica diventa più leggera poiché qualsiasi oggetto, di qualunque forma, dimensione e peso, può essere movimentato come se fosse una piuma. Vengono usati come fossero un’estensione del braccio umano per operazioni di assemblaggio nei settori automobilistico, aeronautico e meccanico, ma anche nel mondo del packaging, del food e del pharma in attività di pallettizzazione. Le soluzioni, che vengono ingegnerizzate e customizzate su richiesta del cliente per specifici cicli di lavorazione, si estendono alla manifattura collaborativa e all’intralogistica grazie alla disponibilità di cobot (della coreana Doosan, di cui Indeva è dealer ufficiale per il mercato italiano) e di veicoli a guida autonoma (agv).

I robot collaborativi possono essere usati sia modalità stand alone sia in combinazione con il manipolatore. In questo caso si sfruttano al meglio le caratteristiche di ciascun sistema: il cobot permette una più agile e intelligente movimentazione mentre il manipolatore usa la propria potenza per sollevare carichi di lavoro che non sarebbero altrimenti gestibili. Possibili anche combinazioni ibride grazie all’utilizzo congiunto di agv e cobot. In prospettiva anche un’offerta di autonomous mobile robot, tecnologia sulla quale l’azienda sta sviluppando algoritmi di autoapprendimento sempre più sofisticati. Non solo, la gamma di veicoli autonomi verrà presto potenziata con la tecnologia della neo-acquisita Selettra Automação e Robótica, la società brasiliana specializzata nella produzione di sistemi shuttle che consentono di movimentare carichi che variano da 200 kg a 10 tonnellate.







«Tra manipolatori industriali, agv e cobot vi è totale continuità, nell’ambito della ragion d’essere dell’azienda, che è di offrire prodotti tecnologicamente all’avanguardia per ridurre la fatica dell’uomo, migliorare l’ergonomia e aumentare la produttività», afferma Stefano Scaglia, presidente del Gruppo e imprenditore simbolo della piccola e media azienda manifatturiera italiana. Nel 2012 ha fondato e presieduto per quattro anni Afil, il Cluster tecnologico della Lombardia, ha promosso la creazione del consorzio per la ricerca meccatronica Intellimech e assunto la carica di vice-presidente e poi presidente, fino al giugno scorso, di Confindustria Bergamo. La nuova frontiera applicativa? «E’ la piena digitalizzazione di tutte le componenti in modo da avere pieno controllo e tracciabilità delle attività allo shop floor e al contempo avere dati e informazioni per prevenire fermi macchina e segnalare la necessità di interventi manutentivi. Il tutto con interfacce uomo-macchina semplificate, a misura di smartphone, e connettività wireless». Tra i clienti di Indeva società come Stellantis, Audi, Bmw, Ducati, Ford, General Motors, Thyssen, ma anche Coca–Cola e Nestlé o, ancora, Airbus Helicopters che utilizza i manipolatori per il montaggio.

 

Manipolatori, cobot e agv: così la meccatronica di Scaglia Indeva automatizza la fabbrica!

Il Gruppo Scaglia, 4 linee di business e 200 milioni di euro di fatturato

Stefano Scaglia, presidente del Gruppo

Quartier generale a Brembilla, in provincia di Bergamo, il Gruppo Scaglia conta 4 società. Indeva, innanzitutto, e poi Scaglia srl, l’azienda da cui è originato il gruppo nel lontano 1838, all’epoca specializzato in pezzi torniti, pulegge e accessori per il settore tessile, che oggi produce accessori per le macchine tessili. A seguire Sit (soluzioni e componenti per la trasmissione di potenza, cinghie e pulegge per machine industriali e nastri trasportatori) e Sit Automation (componenti e sistemi per il controllo del moto). Il Gruppo chiuderà il 2022 con 200 milioni di euro di fatturato di cui 40 generati da Indeva.

«Un risultato più che positivo, dice Scaglia, considerato che nel 2021 eravamo arrivati a 180 milioni. Certo, visto l’aumento dei costi c’è tensione sui margini ma per il momento gli ordinativi reggono. Vedremo, difficile fare delle previsioni perché l’incertezza è altissima. Lo spettro della recessione, l’inflazione e l’aumento generalizzato dei tassi di interesse, il tutto non aiuta gli investimenti, ma rimaniamo ottimisti».

 

Ragionare in logica collaborativa è l’ingrediente chiave per innovare. Il limite è lo skill shortage

Con i manipolatori industriali a controllo numerico sviluppati da Scaglia Indeva la fabbrica diventa più leggera poiché qualsiasi oggetto, di qualunque forma, dimensione e peso, può essere movimentato come se fosse una piuma. © matteozanardi

Per quanto riguarda la piccola e media impresa Scaglia ritiene che la manifattura italiana abbia ancora una grandissima capacità tecnologica e una grandissima capacità di proporsi su mercati internazionali.

«La crescita dimensionale è la grande sfida delle nostre imprese. A Bergamo, il territorio che conosco meglio, noi imprenditori abbaimo compreso che occorre collaborare per crescere più rapidamente. In quest’area sono nate importanti collaborazioni. Tra queste, quella con Intellimech, punto di aggregazione per l’innovazione collaborativa che ha permesso a Indeva di crescere e innovare in tecnologia e risposta al mercato. Da parte di tutti occorre capire che bisogna fare gioco di squadra. Ragionare in una logica collaborativa è la cosa migliore. Un limite alle nostre ambizioni è la mancanza di risorse qualificate. Abbiamo carenza di personale, sia come ingegneri sia come operatori di fabbrica, per progettare nuove soluzioni e utilizzare le più sofisticate tecnologie oggi disponibili».

 

Miglioramento produttività, maggiore qualità, regolarità dei tempi di produzione, tracciabilità dei pezzi e aumento del benessere degli operatori

Tra manipolatori industriali, agv e cobot vi è totale continuità, nell’ambito della ragion d’essere dell’azienda, che è di offrire prodotti tecnologicamente all’avanguardia per ridurre la fatica dell’uomo, migliorare l’ergonomia e aumentare la produttività

«Quando non c’erano i manipolatori, per inserire nell’auto una plancia del peso di 150 kg c’era bisogno di 3, 4 persone, racconta Scaglia. La dovevano posizionare, centrare, fare connessioni. Adesso basta una persona che supervisioni il tutto: il manipolatore esegue il carico a fatica e una serie di automatismi ne consentono il posizionamento corretto».

E’ quanto realizzato per Audi per la quale Indeva ha sviluppato dei manipolatori provvisti di misuratori laser che verificano con precisione la correttezza del montaggio della plancia. «Nostra intenzione è sviluppare attrezzature molto semplici che possano risolvere esigenze applicative in modo molto immediato». Da una parte l’aumento di produttività, ovvero riuscire a garantire un tasso costante di produzione, dall’altra migliorare il benessere e la sicurezza dell’operatore. Rapidi da installare e connessi con la rete aziendale, i sistemi automatizzano controllo qualità e tracciabilità di quanto viene assemblato.

 

Agv e prossimamente amr con soluzioni ibride che integrano l’utilizzo di cobot

I robot collaborativi possono essere usati sia modalità stand alone sia in combinazione con il manipolatore. In questo caso si sfruttano al meglio le caratteristiche di ciascun sistema

Oltre agli agv in sperimentazione anche la componente amr. «Stiamo sviluppando le prime applicazioni di utilizzo congiunto amr-cobot per asservimento linea. Ci sono ancora delle limitazioni riguardo alla capacità di queste macchine di poter muoversi autonomamente all’interno degli spazi di lavoro. Scarsa disponibilità di punti di riferimento, alta variabilità dell’ambiente produttivo. Vi è la necessità di introdurre algoritmi di autoapprendimento ancora più sofisticati. Su questo fronte c’è ancora molto da lavorare per arrivare a realizzare applicazioni intensive in ambiente industriale».

In evoluzione le attuali soluzioni agv: movimentano le parti tra una stazione di lavoro e la successiva e, coadiuvati da un cobot, eseguono controllo dimensionale degli oggetti, ispezionando anche le parti più nascoste.

 

Soluzioni ibride manipolatori-cobot. Un mix di potenza e flessibilità per le più disparate applicazioni

In Indeva l’attenzione è nello sviluppo di soluzioni ibride. L’idea è ottimizzare al massimo le caratteristiche di ciascuna macchina

In Indeva l’attenzione è nello sviluppo di soluzioni ibride. L’idea è ottimizzare al massimo le caratteristiche di ciascuna macchina: la potenza del manipolatore e la flessibilità del cobot. Soluzioni di questo tipo possono essere implementate nelle più diverse applicazioni. In pallettizzazione, per esempio. In questo caso il cobot automatizza un’attività ripetitiva di fine linea sfruttando la capacità del manipolatore di gestire payload superiori.

Sollevare carichi di 30, 50 kg? Ci pensa il manipolatore mentre il cobot svolge con intelligenza il ciclo lavoro. E’ la combinazione tra la forza del manipolatore e la capacità del cobot di muoversi agevolmente nello spazio in maniera autonoma. Insomma, come dice Scaglia, soluzioni ibride di questo tipo aumentano contemporaneamente payload e intelligenza di movimentazione.

 

Economia di scala su mercati globali. Il fattore competitivo di Indeva per la leadership del settore

I manipolatori industriali a controllo numerico sviluppati da Scaglia Indeva vengono usati come fossero un’estensione del braccio umano per operazioni di assemblaggio nei settori automobilistico, aeronautico e meccanico, ma anche nel mondo del packaging, del food e del pharma in attività di pallettizzazione. Scaglia Indeva Germany

Plance, portiere, motori, lastre e pannelli di vetro e legno, bobine tessili o cartacee, componenti meccanici possono essere sollevati e posizionati dove serve e quando serve con precisione millimetrica. Configurabili con attrezzi di presa a ventosa, a magnete e con pinze meccaniche, sono impiegati nelle più diverse applicazioni manifatturiere e assicurano ergonomia e sicurezza per l’operatore in ogni fase del ciclo di lavorazione.

«Il mercato dei manipolatori continua a crescere. Il nostro punto di forza è la facilità e la velocità di installazione. Siamo il secondo produttore al mondo, dice Scaglia. Chi lavora in questo mercato sono spesso piccole aziende locali, poiché per realizzare la soluzione, che va personalizzata su singoli cicli di lavori, si deve essere vicino al cliente. Noi siamo tra le poche ad esserci strutturati con una presenza internazionale, con filiali e distributori, servizi di ingegnerizzazione applicativa, che permettono di sviluppare soluzioni ad hoc su mercati esteri. Lo sviluppo di ingegneria è stato mantenuto in Italia. Soluzioni sviluppate in una determinata area geografica vengono messe a fattor comune e rappresentano una leva per fare economie di scala».

 

Wireless e interfaccia back-end informatico per la supervisione e tracciabilità dell’operatività di fabbrica

Ragionare in logica collaborativa è l’ingrediente chiave per innovare. Il limite è lo skill shortage. Scaglia Indeva France

Con Intellimech Indeva sta lavorando sulla comunicazione wireless. Interessa l’interazione di agv, amr, cobot e manipolatori con il back-end di fabbrica. «Per i manipolatori esiste sempre più la necessità di inviare segnali di feedback rispetto all’esecuzione dei lavori, dice Scaglia. Sapere per esempio che il pezzo è stato montato nel modo corretto». In altre parole, il wireless è la modalità di lavoro che semplifica di integrazione della postazione di lavoro col resto dell’azienda. Nello specifico, abilita il controllo di macchina e l’eventuale invio di alert.

«Stiamo sviluppando tutta una serie di strumenti di supervisione, sia per gli agv che per i manipolatori, per dare agli operatori la possibilità di comunicare situazioni di criticità e necessità manutentive. Lo scopo è evitare guasti e relativi fermi macchina. Abbiamo applicazioni che sono state sviluppate per il service a distanza, aggiunge Scaglia. Tramite smartphone si inviano informazioni al centro di assistenza per richiedere interventi risolutivi. E poi tracciabilità delle operazioni svolte, piena connessione con il sistema informatico, con altre macchine della linea di assemblaggio e con il magazzino».

 

Airbus Helicopeters: manipolatori Indeva per la sua nuova area produttiva

Airbus Helicopters utilizza i manipolatori Indeva per la parte di montaggio rotori. Scaglia Indeva headquarter

Airbus Helicopters utilizza i manipolatori Indeva per la parte di montaggio rotori. Nello stabilimento francese è stata sviluppata una soluzione in grado di gestirne la completa movimentazione. Un’attività particolarmente critica sia per le altezze che si devono gestire in termini di sollevamento sia per le caratteristiche di qualità e di controllo di processo che sono richieste. Si devono soddisfare precisi requisiti relativi a sicurezza, ergonomia e facilità d’uso. In questo caso Indeva ha fornito 25 manipolatori Liftronic Easy alti 5 metri e con un braccio a 3 snodi lungo 4 metri. Si distinguono per il rilevamento automatico del peso e bilanciamento del carico. Gli operatori possono manipolare le parti dei motori senza alcun sforzo. Grazie alla loro escursione verticale di 3 metri e al pannello di controllo pendente, spiegano i tecnici di Indeva, è possibile posizionare facilmente e in sicurezza un componente a oltre 3 metri dalla loro posizione.

 

Manipolatori Scaglia Indeva per il nuovo Togg Technology Campus, l’impianto produttivo del moderno Suv elettrico Togg C Suv

Altro caso applicativo, recente e di rilievo, quello dei 17 manipolatori forniti per la linea di assemblaggio di Togg. L’azienda turca, basata a Gemlik Bursa, ha messo a punto il concetto “Togg Use Case Mobility Experience”, una interpretazione della mobilità sostenibile di cui il nuovo Suv C è parte fondante. Il Suv elettrico è prodotto nel Togg Technology Campus. Con le sue funzioni, le sue caratteristiche intelligenti ed ecologiche riunite sotto lo stesso tetto è una vera e propria fabbrica 4.0 dotata di tutte le più moderne tecnologie produttive. Per la linea di assemblaggio sono stati selezionati i macchinari più avanzati e performanti. E per i 17 manipolatori dedicati all’assemblaggio di parti complesse e critiche, come cruscotti, tettucci, sedili, portiere e assali, l’azienda ha scelto i manipolatori industriali di Scaglia Indeva. Questo a riconoscimento dei loro elevati standard tecnologici, di affidabilità, efficienza, sicurezza e bassi consumi. Scaglia Indeva, classificata azienda di classe A da Ecovadis, è infatti molto apprezzata da aziende moderne e attente alla sostenibilità come Togg oltre che per l’affidabilità e qualità dei propri prodotti anche per il grande impegno verso l’ambiente e i goal dell’Agenda 2030.














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