Sapelli: si cresce con lo scostamento di bilancio! La Von Der Leyen? Troppi errori. E sull’industria…

di Filippo Astone ♦︎ VIDEOINTERVISTA ♦︎ Intervista approfondita con Giulio Sapelli, economista e autorevole intellettuale. Dopo il rimbalzo post Covid l’industria ha subito la catastrofe delle sanzioni alla Russia. La recessione ci sarà: serve una politica industriale che abbassi i costi di produzione. Come? Con la total factor productivity. Politica energetica: contratti take or pay. Il legame tra Russia, Cina, Germania, Usa. Il governo Draghi? Impreparato. E su quello di cdx...

L’industria italiana, dal punto di vista del capitale fisso di cui dispone, è una delle migliori del mondo. Soprattutto nelle produzioni specializzate, dove imprese anche piccole e medie sono leader globali. Ma le sanzioni economiche imposte alla Russia da parte dell’Unione Europea stanno portando conseguenze economiche gravissime perché hanno interrotto le supply chain.







E gli aiuti stanziati per le imprese – 200 miliardi di euro in Germania versus 20 miliardi di euro in Italia – aggravano la situazione perché le politiche di dumping da un lato sfalsano la concorrenza (i tedeschi hanno dei vantaggi concorrenziali perché hanno dei costi di produzione inferiori), dall’altro questa politica di sussidi può avere effetti negativi sull’impresa perché introduce una meccanica assistenzialista.

Come sostenere le imprese? Si può benissimo fare uno scostamento di bilancio, perché il debito se produce crescita va fatto. In ambito industriale il nuovo governo dovrebbe dare sussidi per superare questo periodo, ma poi bisognerebbe pensare di cambiare totalmente la politica industriale. Che è mirata solo alle grandi imprese. Servono invece misure mirate ad abbassare i costi di produzione – anche per le piccole aziende – aumentando la total factor productivity.

La grande scommessa per lo sviluppo economico del futuro? È il dominio dell’Artico, e gli americani l’hanno già capito. Infatti hanno fatto entrare nella Nato Paesi che lo dominano come Svezia e Norvegia, per indebolire la Russia.

 

(Ripubblicazione dell’articolo pubblicato il 13 ottobre 2022)














Articolo precedenteA2a: 2 miliardi per Ict, informatica, digitalizzazione. E 16 mld di investimenti industriali totali. Parla il ceo Renato Mazzoncini
Articolo successivoLa manifattura italiana? È il traino dell’economia! Parla Marco Fortis






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui