Cosa c’è dietro al successo di Rollon, fuoriclasse dalla movimentazione lineare?

di Alberto Falchi ♦︎ L’azienda del Gruppo Timken, che produce semilavorati ad alta tecnologia, punta tutto su automazione di fabbrica e cobot. Le acquisizioni di T-Race, Tecno Center, Hegra e Tmt

L’italiana Rollon, di Vimercate, punta alla leadership nelle guide e negli attuatori lineari. Sono prodotti fondamentali in fabbriche e magazzini dove l’automazione è sempre più spinta, ma anche in settori come quello dei trasporti (incluso quello aerospaziale), quello medicale e nel retail. Il mercato degli attuatori lineari raggiungerà i 74,5 miliardi di dollari nel 2024 (era a 49,2 miliardi nel 2019, secondo Markets & Markets), con un Cagr dell’8,6%, e l’azienda di Vimercate è un importante player del settore. Gli attuatori lineari sono componenti meccanici che, se applicati a un motore elettrico, permettono di trasformare il moto da rotativo a lineare. Costituiscono il “sistema muscolare” di un processo di automazione. Pertanto, si tratta di componenti indispensabili per integrare i macchinari in flussi di lavoro Industria 4.0.

Negli anni, Rollon è cresciuta costantemente e ha acquisito altre imprese e le relative competenze, fino ad attirare l’attenzione di Timken, realtà americana specializzata in cuscinetti a sfera e prodotti per la trasmissione di potenza con 18.000 dipendenti e un fatturato di 4 miliardi (2019), che nel 2018 l’ha inglobata all’interno del suo gruppo. Nel presente dell’azienda punta sulla nuova gamma di guide e attuatori, oggetto di re-design tecnologico che ne incrementa le performance e migliora le opportunità a disposizione dei progettisti industriali grazie alla possibilità di compensare automaticamente l’allineamento. Per il futuro Rollon ha annunciato l’intenzione di alzare l’asticella e investire ulteriormente in ricerca e sviluppo, anticipando le esigenze del mercato, concentrandosi anche su applicazioni che prevedono l’utilizzo dei cobot e su robot da dotare con un settimo asse. Un cambio di passo reso possibile anche dall’avere accesso alle risorse di Timken.







 

La storia di Rollon

Roberto Toniolo, direttore marketing di Rollon

Nata nel 1975, Rollon si è subito specializzata nel settore della movimentazione lineare, riuscendo col tempo ad affermarsi fra i leader del settore. Merito di una strategia azzeccata, che le ha permesso di passare dai 58 milioni di fatturato del 2014 ai 100 del 2017 e, infine, ai 118 del 2019. Una serie di acquisizioni, fra cui T-Race (che realizza guide lineari e telescopiche), Tecno Center ed Hegra (attuatori e componenti per la movimentazione lineare), Tmt (soluzioni per il linear motion), ha permesso a Rollon di rafforzare la sua posizione e portare in casa le competenze di quelli che erano i leader del mercato italiano degli attuatori e di quello tedesco per quanto riguarda le guide telescopiche. «Le abbiamo scelte in maniera strategica, affiancando tecnologie e prodotti complementari al nostro portfolio», spiega Roberto Toniolo, direttore marketing dell’azienda. A oggi, Rollon conta su 660 dipendenti (la maggior parte dei quali in Italia) e 20.000 metri quadri di stabilimenti, uno dei quali – uno spazio da 5.500 metri quadri dedicato alla progettazione e produzione della Linea Attuatori e Sistemi – è stato realizzato nel 2018 in Italia, ad Arcore, non troppo lontano da dove l’azienda ha la sua sede storica, Vimercate, che è il suo principale stabilimento produttivo. Non l’unico: ne ha anche altri in Germania, a Runkel, dove vengono realizzate le guide telescopiche Hegra Rail. Altri ancora in Cina e negli Stati Uniti, ai quali si aggiungono le filiali non produttive, che offrono assistenza e supporto ai clienti. Rollon progetta di espandersi ulteriormente, di essere più capillare. Nonostante il cuore pulsante dell’azienda sia in Italia, la maggior parte del fatturato arriva infatti dall’estero, Germania soprattutto, e per Rollon è fondamentale essere vicino ai suoi clienti, quelli che i prodotti li acquistano e li usano. Clienti che provengono da differenti industrie: il mondo dei trasporti, per esempio, per il quale Rollon produce le guide sulle quali scorrono le porte dei convogli ferroviari o le sedute di piloti e passeggeri degli aerei. Ma anche quello medico e dell’industria e dello spettacolo, per il quale realizza le guide utilizzate negli allestimenti teatrali.

Attuatori lineari telescopici Rollon. Gli attuatori lineari sono componenti meccanici che, se applicati a un motore elettrico, permettono di trasformare il moto da rotativo a lineare

Gli attuatori lineari dell’azienda sono invece utilizzati prevalentemente nel mondo dell’industria, della logistica e del packaging, dove sono componenti chiave per il movimento dei robot presenti nelle linee produttive. Un settore nel quale Rollon ha iniziato a investire dal 2006, un’intuizione che si è rivelata azzeccata: «Rollon ha iniziato con una nicchia di mercato nel settore dei macchinari, realizzando soluzioni personalizzate lineari e telescopiche per il movimento. Oggi siamo un fornitore di soluzioni specializzate con la capacità di personalizzare praticamente tutto per qualsiasi applicazione. Cerchiamo costantemente aree di crescita nei settori industriali in cui i clienti richiedono soluzioni uniche invece di prodotti di base», afferma Rudi Knevels, presidente di Rollon. L’attuale gamma di attuatori e guide lineari offre numerose soluzioni per la movimentazione lineare come attuatori lineari a cinghia, adatti alle applicazioni di pallettizzazione e di pick and place; attuatori lineari a vite, che grazie alla loro precisione vengono usati per applicazioni di riempimento, stampa ed etichettatura; attuatori lineari a pignone e cremagliera, specifici per corse molto lunghe e l’utilizzo di carri multipli indipendenti, molto usati nell’imballaggio.
Nel 2018 l’azienda è stata acquisita da Timken, ma ha mantenuto la sua identità e le sue sedi, e ultimamente sta puntando a rafforzare la sua posizione nell’ambito della robotica.

 

Guide e attuatori lineari: le novità presentate da Rollon

Rollon produce le guide sulle quali scorrono le porte dei convogli ferroviari

Per chi non opera nel settore, guide e attuatori lineari possono sembrare componenti che ricoprono un ruolo di importanza relativamente bassa: uno vale l’altro. In realtà, la qualità di queste componenti è un aspetto critico in svariati settori. Pensiamo alla porta di un treno che deve affrontare lunghe tratte, attraversando condizioni atmosferiche anche estreme: l’efficienza delle guide sulle quali si muovono le porte è fondamentale, dato che se una sola si dovesse bloccare, il convoglio sarebbe impossibilitato a partire. La stessa affidabilità è richiesta nel mondo del packaging e in quello industriale, dove vengono utilizzate guide di decime di metri dedicate alla movimentazione di merci che devono garantire affidabilità sul lungo termine per non interrompere la catena produttiva. Per rispondere a queste esigenze Rollon ha presentato le nuove guide Compact Rail basate su un sistema di guide lineare a cuscinetti in acciaio trafilato, che oltre a garantire il funzionamento anche in ambienti sporchi, hanno una caratteristica unica: sono in grado di compensare automaticamente il disallineamento assiale fino a 3,9 millimetri e quello radiale fino a un angolo di 2°: questo semplifica di molto la progettazione dei sistemi e consente di accelerare il time to market delle soluzioni.

La stessa attenzione è stata applicata anche alla serie Plus System di attuatori lineari, rivisitati per garantire una velocità massima di scorrimento di 5 m/s e accelerazioni sino a 50 m/s2 e che sono disponibili anche in versione pressurizzata, così da poter essere utilizzati anche in ambienti contaminati da polvere e detriti, dove operano veicoli come quelli usati dai vigili del fuoco. Un vantaggio di questi attuatori è che i clienti possono rimuovere in autonomia la cinghia di copertura grazie a un sistema di sgancio rapido del blocchetto integrato nella flangia: un’innovazione che riduce i fermi di produzione e i tempi di manutenzione dato che non richiede l’intervento di Rollon e può essere effettuata i tempi brevissimi. La particolare attenzione all’operatività in ambienti sporchi ha ricadute importanti anche in applicazioni all’estremo opposto, come il mondo sanitario e quello del packaging: dal momento che la cinghia degli attuatori non è mai esposta, oltre a impedire l’ingresso di agenti esterni non rischiano di rilasciare in ambiente sostanze che potrebbero inquinare il prodotto, un’esigenza di estrema importanza nel confezionamento di alimenti, medicinali. La serie di attuatori Clean Room System è pensata proprio per questi settori ed è la prima in Europa a poter vantare la certificazione per integrare queste componenti nelle camere bianche utilizzate nella produzione di semiconduttori e nel settore medicale.

 

La strategia di Rollon per il futuro: il focus è su robotica e R&D

Gli attuatori lineari dell’azienda sono utilizzati prevalentemente nel mondo dell’industria, della logistica e del packaging, dove sono componenti chiave per il movimento dei robot presenti nelle linee produttive

L’approccio dell’azienda di Vimercate è particolare: l’azienda non realizza prodotti finiti, ma semilavorati, che poi vengono spediti verso le filiali locali geograficamente più vicine ai clienti per essere rifiniti, completati e infine integrati nei loro sistemi. «I clienti del settore della robotica e dell’automazione preferiscono acquistare sistemi o attuatori completi progettati per applicazioni specifiche, invece di singoli componenti», spiega il presidente Knevels. Rollon concentra oltre l’80% delle sue attività sulle soluzioni personalizzate e lavora a stretto contatto dei settori industriali che utilizzano robot. Sta puntando molto sui sistemi per i robot a 7 assi, un mercato di dimensioni ancora contenute (vale 360 milioni di dollari) ma in rapida crescita dato che, come specifica Knevels, «Fino al sette percento di tutti i robot industriali installati al mondo è dotato di un settimo asse». I sistemi Seventh Axis dell’azienda vengono usati per spostare lamine di metallo calde dal forno alla pressa per metalli, ma trovano applicazione anche nell’ambito dei cobot, i robot collaborativi, e si pongono come alternativa alle soluzioni sviluppate in casa dai clienti stessi. «Oggi, numerosi utilizzatori di robot acquistano componenti da diversi fornitori e creano i propri sistemi lineari», dichiara Knevels. «Il Seventh Axis è progettato per sostituire queste soluzioni artigianali».

La stretta vicinanza fra le filiali di Rollon e i suoi clienti le ha anche permesso di far fronte alla pandemia in maniera efficace. «Quando abbiamo capito che arrivava il lockdown ci siamo organizzare per decentrare gli stock alle varie filiali e abbiamo potuto così rifornire facilmente tutto il mondo», sottolinea Toniolo, ribadendo che Rollon intende proseguire su questa strada fatta di filiali locali dotate di strutture di engineering e di “localizzazione” del prodotto, rafforzando la presenza internazionale, soprattutto sul mercato statunitense e quello asiatico. Questo rafforzamento rappresenta solo una parte della strategia di Rollon, che sta anche investendo sulla ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti. Se fino a questo momento gli obiettivi di R&D venivano raggiunti acquisendo aziende e relative competenze, o rispondendo a specifiche richieste dei clienti, ora Rollon punta a fare un passo in più, un cambio di marcia. Ha già attive due linee di ricerca e sviluppo, una ricerca guidata dall’Italia ma che viene portata avanti a livello globale, appoggiandosi alle strutture di Timken, che dopo aver acquisito Rollon ha garantito a quest’ultima più spazio e più attrezzature per fare R&D. Una ricerca affidata alle risorse interne, che l’azienda vuole valorizzare al meglio: «Abbiamo istituito un programma di talent intero che prevede la crescita delle persone all’interno dell’azienda». Come sottolinea Toniolo, sono le persone a fare la differenza, ed è per questo motivo che l’azienda investe molto sulla forza lavoro. Questo vale per i dipendenti originali di Rollon così come per tutti quelli che si sono aggiunti nel tempo man mano che proseguiva la strategia di acquisizione: mantenere in casa le competenze acquisite negli anni è uno dei capisaldi dell’azienda.














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