La crisi non frena Rollon, che cresce del 20% ed è al lavoro sulla nuova sede ad Agrate Brianza

La multinazionale del Gruppo Timken trasferirà nella nuova sede la linea dedicata ai trattamenti termici e aggiungerà un nuovo impianto che sarà consegnato entro la fine del 2022

Roberto Toniolo, direttore marketing del Gruppo Rollon

Non sono ancora disponibili i risultati del 2022 di Rollon, che sottolinea come il trend del 2020-2021 sia rimasto invariato, suggerendo quindi una crescita del 20% rispetto al precedente esercizio. Se infatti il manifatturiero perde terreno, i settori presidiati dall’azienda brianzola (logistica, medicale, aerospace, railway solo per citarne alcuni), sono in crescita a livello globale. 

«La strategia di crescita di Rollon è sempre stata guidata da un obiettivo preciso: ampliare la nostra offerta verso i clienti e la capacità di soddisfarli con un servizio eccellente. Il fattore chiave è la complementarietà: attraverso la scelta di aziende che producono una tecnologia complementare alla nostra, siamo in grado oggi di rivolgerci a un numero sempre maggiore di mercati garantendo una costante eccellenza tecnologica», afferma Roberto Toniolo, direttore marketing del Gruppo Rollon.







«Dobbiamo essere vicini al mercato per tutte le nostre linee di prodotto», sottolinea Rüdiger Knevels, ceo del Gruppo Rollon. «Il mercato ci chiede eccellenza e prossimità al cliente per offrire il massimo del servizio abbinato ai prodotti. In questa direzione vanno le nostre scelte rispetto alle acquisizioni, alla scelta di una digital transformation, rispetto al tema della sostenibilità, così strategico e irrinunciabile oggi, e rispetto all’attenzione alle persone. Fattori che hanno determinato una politica di nuove assunzioni, altro dato anti ciclico rispetto al mercato, specie dopo la crisi legata al Covid-19 e all’attuale scenario di politica internazionale. La nostra strategia è stata quella di espanderci in un mix di settori che ci ha consentito di assumere una posizione di crescita stabile: oggi Rollon è un’azienda al riparo dai cicli negativi che periodicamente affliggono alcuni settori industriali. Anche in occasione di grandi crisi finanziarie (come quella del 2009) ed economiche in generale (come quella legata alla pandemia) Rollon ha subito meno di ogni altro attore di questo settore il contraccolpo. Se nel 2020 il settore del linear motion ha perso quasi il 30% del suo valore, Rollon si è limitata al 9% un valore da non sottostimare, certo, ma che conferma che le nostre scelte industriali sono corrette. Questo ci ha permesso di continuare a crescere, assumere, espanderci su nuovi mercati e occupare una posizione di mercato sempre più stabile, per i nostri clienti, per i nostri operatori e per i nostri azionisti. Rollon è cresciuta lungo una duplice direttrice globale e locale».

Nel nostro Paese questa crescita locale ha preso la forma di un nuovo impianto presso Agrate Brianza: qui stanno trovando spazio nuovi centri di lavoro a controllo numerico e verrà trasferita la linea dedicata ai trattamenti termici, attualmente a Vimercate, alla quale si aggiungerà un nuovo impianto che sarà consegnato entro la fine dell’anno.

«Lo spazio a disposizione presso Vimercate e Arcore non rimane certamente vuoto. Anche in questi impianti saranno aggiunti macchinari», spiega Stefano Zecchinato, group coo di Rollon. «A Vimercate, nello specifico, macchine Cnc, raddrizzatrici e rettificatrici. Ad Arcore approcciamo invece nuove tecnologie per l’assemblaggio tramite macchinari adatti alla lavorazione dei profili di alluminio. Scelte di investimento del valore di circa 2 milioni ciascuna e che, peraltro, abbiamo deciso di affrontare all’inizio della pandemia mostrando coraggio e lungimiranza. Questo significa che lo sguardo dell’azienda è di medio-lungo periodo e anche che crediamo fermamente nel trend di crescita che ci accompagna. Al di là degli aspetti di business – conclude il manager Rollon – questi investimenti hanno anche una ricaduta sulla nostra forza lavoro. Prevediamo, infatti, di crescere ulteriormente nel numero di dipendenti e collaboratori, legandoci ancora più strettamente al territorio e alle comunità che ci ospitano».














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