Tutto pronto per l’Hydrogen Valley Malpensa, la prima in Italia in ambito aeroportuale

Obiettivo: sviluppare un ecosistema che realizza tutta la filiera dell’idrogeno. Il progetto è ideato da Rina

Presentazione Hyrogen Valley Malpensa

Porre le basi per l’utilizzo di idrogeno negli aeroporti contribuendo alla decarbonizzazione del settore ed estendendo i benefici anche ai comparti manifatturieri: è con questo scopo che è stata sviluppata l’“Hydrogen Valley Malpensa”, ideata e promossa dal Comune di Busto Arsizio, di cui Rina (multinazionale di ispezione, certificazione e consulenza ingegneristica) è coordinatore. Obiettivo: lo sviluppo di una valle dell’idrogeno nell’area dell’Aeroporto di Milano-Malpensa, la prima in Italia – nonché una delle prime in Europa – in ambito aeroportuale.

«Hydrogen Valley Malpensa è un progetto d’avanguardia che mira a ridurre le emissioni annue di CO2 della zona di Malpensa di 4.400 tonnellate, equivalenti a quelle di 1.500 autovetture – commenta Andrea Bombardi, Carbon Reduction Excellence Executive Vice President di Rina – Crediamo sia un progetto pionieristico replicabile in altre zone e scali, pensato non solo per la logistica aeroportuale ma anche per abilitare nuovi off-taker aumentando la sinergia tra aeroporto e territorio limitrofo. Tenendo conto anche del nostro impegno nel progetto Olga, siamo stati scelti per coordinare e integrare iniziative che contribuiscono alla decarbonizzazione del settore aeroportuale coinvolgendo nuovi player industriali e della mobilità nelle zone circostanti».







Grazie anche a tecnologie all’avanguardia sarà possibile realizzare un ecosistema che realizza tutta la filiera dell’idrogeno – dalla produzione allo stoccaggio, dal trasporto al consumo -, coinvolgendo la rete di imprese del territorio affinché possano, in futuro, usufruire di questo vettore energetico.

«Il finanziamento dell’Ue per la creazione della Hydrogen Valley Malpensa ci permette di testare lo sviluppo dell’impiego dell’idrogeno in aeroporto – chiosa Armando Brunini, Amministratore Delegato di Sea – Sea, in collaborazione con partner selezionati, avrà un ruolo di facilitatore e di abilitatore per l’introduzione della nuova tecnologia. Il campo principale di applicazione di questo progetto è l’autotrazione, ma è la prima fase per maturare il know-how e le condizioni abilitanti (tecnologiche, normative, gestionali, logistiche) all’utilizzo aeronautico dell’idrogeno, secondo un approccio di sistema che è l’unico adeguato a sviluppare questa innovazione del settore trasporti, essenziale, insieme ad altre soluzioni quali i Saf, anch’esse fondamentali per la decarbonizzazione».

I partner, tra cui anche realtà francesi, spagnole e greche specializzate nella produzione, ricerca e sviluppo su vari ambiti applicativi delle tecnologie legate all’idrogeno, contribuiranno, ognuno per le proprie competenze e capacità, allo studio di soluzioni utili alla creazione della hydrogen valley, con un’attenzione particolare all’ottimizzazione dei costi della catena del valore dell’idrogeno, una delle fonti energetiche più valide per la decarbonizzazione.

«È la terza volta in pochi anni che partecipiamo, in qualità di partner, a un progetto di sviluppo dell’economia sostenibile sul territorio finanziato dall’Unione europea – dichiara Roberto Grassi, Presidente di Confindustria Varese, – Non è un caso, ma la conferma di una nostra priorità: assistere il sistema delle imprese sul fronte della transizione ecologica. Dopo esserci concentrati sull’economia circolare, ora la sfida è l’idrogeno. Da una parte, dobbiamo valorizzare, attraverso l’organizzazione di una nuova filiera, capacità, competenze e tecnologie diffuse e già oggi esistenti tra diverse imprese varesine sul fronte della produzione di idrogeno verde. Dall’altra parte, però, si gioca una partita altrettanto strategica: quella di creare la domanda, con la riconversione dei sistemi produttivi delle aziende dei settori manifatturieri più energivori, attraverso l’utilizzo dell’idrogeno come fonte energetica alternativa. In mezzo lo sviluppo di moderni e sicuri strumenti di stoccaggio e trasporto dell’idrogeno e, ancora una volta, il ruolo centrale di Malpensa come driver di sviluppo su tutto il territorio di un importante indotto a vantaggio dell’intera area».

Per quanto riguarda lo scalo di Malpensa, il progetto, che si concluderà a settembre 2027, si concretizzerà nella individuazione e applicazione di soluzioni tecniche per adattare mezzi aeroportuali le cui esigenze di servizio indicano la propulsione ibrida basata su celle a combustibile per alimentare motori elettrici come la vera alternativa ai motori a combustione interna. In parallelo, saranno studiate le soluzioni idonee per creare, in un ambiente con elevatissimi standard di sicurezza, un sistema per assicurare il rifornimento di idrogeno ai veicoli aeroportuali. Hydrogen Valley Malpensa aspira in conclusione a realizzare un modello di riferimento anche per altri scali, traducendo l’esperienza maturata nel progetto in una linea guida tecnica – Master Planning Tool (Mpt) – per la pianificazione degli step di realizzazione di una hydrogen valley anche in altre località.

«Ho ideato e promosso questo progetto per favorire lo sviluppo economico del territorio in una prospettiva di sostenibilità ambientale – conclude Giorgio Mariani, Assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Busto Arsizio – I presupposti per la creazione di una hydrogen valley di successo che possa rappresentare un’avanguardia a livello nazionale e internazionale sono ben presenti nel contesto cittadino e costituiscono la base del progetto: Busto si trova infatti al centro di una delle aree più industrializzate d’Europa, con settori all’avanguardia come la meccanica e la meccatronica. Vanta imprenditori lungimiranti e capaci di innovare, come i pionieri che nel 1948 fondarono l’aeroporto Città di Busto Arsizio, l’attuale Malpensa, per esportare i loro prodotti in tutto il mondo. Oltre a essere a pochi chilometri dall’aeroporto, dal punto di vista logistico, ha due interporti ferro-gomma (Hupac e Malpensa Intermodale del gruppo Fnm) e un sistema di trasporto pubblico e privato molto sviluppato. Le imprese, gli utilizzatori del settore della mobilità e dei trasporti costituiscono una parte essenziale della filiera dell’idrogeno: insieme ai partner che abbiamo coinvolto per creare un ecosistema virtuoso, saremo i pionieri di una nuova economia che favorirà anche nuovi posti di lavoro e promuoverà l’autonomia energetica del territorio anche grazie alla possibilità di valutare la produzione di idrogeno verde con l’energia elettrica prodotta dalla Cer (Comunità Energetica Rinnovabile) di MalpensaFiere costituita dalla Camera di Commercio di Varese e da altre realtà imprenditoriali locali, e di cui il Comune di Busto Arsizio è socio fondatore».

Hydrogen Valley Malpensa ha ricevuto un finanziamento di euro 7,446,920 dalla Clean Hydrogen Partnership nell’ambito di Horizon Europe, programma quadro dell’Unione europea per sostenere e promuovere la ricerca e l’innovazione nel periodo 2021-2027, con l’accordo di sovvenzione numero 101112098. Sono coinvolti vari partner europei nel progetto – riconosciuto dalla Clean Hydrogen Partnership come uno dei nove “flagship projects” -, a rappresentazione dell’intera catena di valore dell’idrogeno: RINA, SEA, Confindustria Varese, Comune di Busto Arsizio, Air Pullman (società che gestisce il trasporto pubblico locale nell’area Nord Ovest di Milano, nell’area di Monza/Brianza e a Paderno Dugnano), Artelys (azienda francese specializzata nell’ottimizzazione, supporto alle decisioni e modeling), Circe (centro tecnologico spagnolo per lo sviluppo sostenibile), EMISIA (spin-off greca dell’Università Aristotele di Salonicco che si occupa di mobilità e sostenibilità) e Lhyfe Labs (gruppo francese dedicato alla transizione energetica, produttore e fornitore di idrogeno verde e rinnovabile).














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