Regolamento imballaggi UE: Ucima si schiera al fianco dell’Italia

«In linea con quanto detto dal ministro Pichetto, auspichiamo che venga adottata una prospettiva basata sull'evidenza scientifica» dichiara il presidente Riccardo Cavanna

Il testo adottato dal Consiglio Ambiente consente molte deroghe e la possibilità per gli Stati membri di introdurre requisiti unilaterali in materia di sostenibilità

Alla proposta di orientamento generale sul regolamento imballaggi e rifiuti di imballaggio l’Italia ha espresso voto contrario. Durante il recente consiglio europeo, la posizione italiana è stata formalizzata dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto. È caduto nel vuoto anche l’appello promosso da Europen e sottoscritto da Ucima, insieme ad altre associazioni ed aziende, per l’armonizzazione delle regole sull’imballaggio e sui rifiuti da imballaggio e il rafforzamento del mercato unico europeo (così da avere un mercato europeo unico, funzionante ed efficiente), indirizzato al commissario europeo per l’Ambiente Virginijus Sinkevicius.

Infatti, il testo adottato il 18 dicembre dal consiglio ambiente (composto dai ministri dell’Ambiente dei singoli paesi dell’UE) consente molte deroghe e la possibilità per gli stati membri di introdurre requisiti unilaterali in materia di sostenibilità. Ciò rischia di provocare una maggiore frammentazione del mercato europeo con conseguenze rilevanti sui flussi di merci che necessitano di una normativa chiara, coerente e armonizzata a livello UE. A ciò si aggiunge il fatto che l’Articolo 22 relativo alle restrizioni all’uso di certi formati di imballaggio e l’Articolo 26 relativo agli obiettivi di riutilizzo e ricarica sono stati pesantemente rivisti, andando in direzione opposta rispetto alla posizione adottata dal parlamento europeo nella Plenaria dello scorso 22 novembre.







Il presidente di Ucima Riccardo Cavanna ha dichiarato: «In linea con quanto detto dal Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, auspichiamo che in sede di trilogo venga adottata una prospettiva basata sull’evidenza scientifica e non su restrizioni a priori. Come si evince dal testo proposto dal parlamento europeo, gli imballaggi che dimostrano un rendimento ambientale superiore nel ciclo di vita e/o ad alto tasso di raccolta differenziata e di riciclo dovrebbero essere salvaguardati».

Ucima, in questa fase delicata di negoziato interistituzionale, insieme alle associazioni di categoria alleate continuerà l’attività di sensibilizzazione per la tutela delle filiere del packaging europee e nazionali.














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