Sostenibilità industriale per Terna e Prysmian: fare dell’Italia l’energy hub del Mediterraneo

di Piero Macrì ♦︎ Aumentare la capacità produttiva, interconnettere gli impianti eolici, il Tyrrhenian Link che unirà Sardegna, Sicilia e Campania: sono solo alcuni dei progetti su cui stanno lavorando congiuntamente Terna e Prysmian. L'azienda guidata da Valerio Battista ha messo sul piatto 500 milioni di investimenti per i prossimi cinque anni anche in ottica "net-zero"

De-carbonizzazione e innovazione di prodotto a basse emissioni di CO2. Prysmian, l’industrial public company quotata alla Borsa Italiana, leader mondiale nel settore dei sistemi in cavo per l’energia e telecomunicazioni con un fatturato di 10 miliardi di euro, disegna la rotta per la transizione energetica. «La sostenibilità è parte fondamentale della nostra strategia di crescita», afferma Massimo Battaini chief operating officer del Gruppo. Siamo fortemente impegnati a sostenere la transizione verso fonti energetiche rinnovabili nonché verso un mondo digitalizzato e de-carbonizzato, mettendo a disposizione i cavi più avanzati per l’interconnessione della nuova power grid». Strategica per Prysmian l’interconnessione di piattaforme eoliche. «Le piattaforme wind powered si stanno moltiplicando in ogni area del mondo e la connessione off-shore – on-shore si prevede possa generare investimenti per 8 miliardi di euro nei prossimi cinque anni», dichiara l’ad di Prysmian Valerio Battista. Il percorso verso la creazione di infrastrutture energetiche sostenibili è condiviso con Terna, il gestore della rete elettrica nazionale e principale operatore per la trasmissione di energia in Europa (circa 75.000 km di reti in alta e altissima tensione gestite e un fatturato di 2,5 miliardi di euro).

Terna Rete Italia, società controllata al 100% da Terna, ha infatti assegnato a Prysmian la commessa, del valore di circa 1,71 miliardi di euro, per la realizzazione del Tyrrhenian Link, l’interconnessione sottomarina da oltre 1.500 km di cavi che collegherà Sardegna, Sicilia e Campania. Il nuovo collegamento da 1.000 MW (fine lavori prevista tra il 2025 e il 2028) consentirà alle tre regioni di incrementare la capacità di scambio di elettricità derivata dall’energia solare ed eolica prodotta a livello locale. La commessa va ad aggiungersi agli altri 2,3 miliardi di euro di progetti acquisiti da Prysmian nel 2021 e rafforza l’ambizione del Gruppo a diventare il partner strategico nello sviluppo di reti energia a supporto della transizione energetica. «Nuovi corridoi sottomarini e terrestri permetteranno all’Italia di diventare l’energy hub del Mediterraneo, commenta il ceo di Terna Stefano Donnarumma. Si tratta di un processo di trasformazione ineludibile verso un sistema di produzione e consumo di energia sostenibile e de-carbonizzato. La generazione elettrica sarà sempre più decentrata e basata sullo sfruttamento delle fonti rinnovabili e le soluzioni tecnologiche basate su cavi sottomarini e terrestri di nuova generazione abiliteranno questo modello di sviluppo». Ecco i piani di Prysmian e Terna che contribuiranno ad accelerare il trasporto e la distribuzione dell’energia a basso impatto ambientale così come delineati nel corso del Prysmian Sustainability Day







 

Più capacità produttiva. E nel Mare del Nord la Leonardo Da Vinci realizza il Viking Link

Valerio Battista, amministratore delegato di Prysmian

«La nostra strategia è duplice: da una parte l’espansione della capacità produttiva dall’altra l’innovazione tecnologica», afferma Battista. Il piano industriale quinquennale prevede 500 milioni di euro di investimenti. Di questi, 80 milioni serviranno per la creazione di una nuova area produttiva di cavi sottomarini presso il centro eccellenza Prysmian di Arco Felice (Napoli). Un dinamismo produttivo che coinvolge anche gli Stati Uniti dove verrà costruito un nuovo “cable plant” del valore di 100 milioni di euro. Investimenti che seguono i 170 milioni che hanno consentito la costruzione e il varo della Leonardo Da Vinci, la nave posacavi tra le più avanzate al mondo che permette di deporre i tubi a una profondità record di 3mila metri. E’ attualmente in funzione nel Mare del Nord per realizzare l’interconnessione Viking Link, la tratta sottomarina che consentirà lo scambio di energia elettrica tra Gran Bretagna e Danimarca. Un progetto che per Prysmian vale 700 milioni di euro e che prevede una lunghezza complessiva di 1.250 Km. Tra gli altri collegamenti per la trasmissione di energia che il Gruppo sta sviluppando a livello globale vi sono i tre progetti strategici in cavo terrestre ad alta tensione in corrente continua per la trasmissione di energia in Germania e il collegamento Soo Green, acquisito recentemente e pietra miliare nello sviluppo di una rete per l’energia pulita negli Usa. Il portafoglio ordini include anche diversi progetti di parchi eolici offshore acquisiti negli Stati Uniti, come il Sofia Offshore Wind Farm e il Coastal Virginia Offshore Wind (Cvow).

 

Il mega progetto Tyrrhenian Link che connette Sardegna, Sicilia e Campania

Massimo Battaini, COO di Prysmian

Il Tyrrhenian Link sarà il nuovo corridoio elettrico al centro del Mediterraneo che permetterà di migliorare la capacità di scambio elettrico favorendo lo sviluppo di flussi di energia da fonti rinnovabili. Il progetto commissionato a Prysmian prevede l’installazione “chiavi in mano” di tre collegamenti ad alta tensione in corrente continua (Hvdc) da 500 kV, ciascuno lungo 500 km, realizzati con cavi unipolari con isolamento in carta impregnata in miscela e doppia armatura. L’innovativa armatura aramidica e la nuova nave Leonardo da Vinci permetteranno di installare e riparare il Tyrrhenian Link a una profondità di 2.000 metri, la più elevata mai raggiuta con cavi per la trasmissione di energia. Il contratto quadro include anche un sistema di elettrodi e fibre ottiche per il monitoraggio del sistema, oltre a opere civili terrestri e operazioni di trivellazione orizzontale controllata (HddHorizontal Directional Drilling) nel punto di approdo. I cavi sottomarini e terrestri saranno prodotti ad Arco Felice. Prysmian ha partecipato a molti altri progetti con Terna, come il collegamento tra la Sicilia e la penisola italiana e i nuovi collegamenti in cavo sottomarino tra Capri e la terraferma per fornire all’isola energia da fonti rinnovabili e permetterle di dismettere l’impianto elettrico alimentato da combustibili fossili, riducendo così le emissioni di CO2.

 

Il collegamento sottomarino con l’Isola d’Elba

Le connessioni sostenibili di Prysmian sostengono anche una politica energetica inclusiva. Un esempio è la commessa per il nuovo collegamento in cavo sottomarino tra l’isola d’Elba e la terraferma (Piombino). Un progetto dal valore di 68 milioni di euro assegnato anch’esso da Terna Rete Italia. Si tratta del terzo progetto di questo tipo, dopo Capri–Torre Annunziata e Capri–Sorrento. Prevede opere marine e civili per la progettazione, fornitura, installazione e collaudo di un cavo tripolare ad alta tensione in corrente alternata da 132 kV lungo una tratta sottomarina di 34 km e una terrestre di 3 km. 

 

Coastal Virginia Offshore Wind. Una commessa del valore di 1,6 miliardi di dollari

Prysmian ha avviato una strategia di interconnessione degli impianti eolici

Cavi sottomarini per il collegamento di piattaforme off-shore. Prysmian si è aggiudicata un contratto monstre con Dominion Energy Virginia, consociata di Dominion Energy. Il progetto ha un valore di 1,6 miliardi di euro, 630 dei quali sono relativi alla fornitura dei cavi e alla relativa installazione. Coastal Virginia Offshore Wind è ubicato a circa 43 km al largo della costa di Virginia Beach. Prysmian fornirà tre cavi export tripolari ad alta tensione in corrente alternata da 220 kV con isolamento in Xlpe e armatura singola, lunghi circa 62 km ciascuno, per un totale di circa 560 km, oltre a 320 km di cavi inter-array offshore tripolari da 66 kV. Il progetto è cruciale per supportare il Commonwealth of Virginia nel raggiungimento del proprio obiettivo di diventare carbon neutral entro il 2045. I parchi eolici offshore, con un totale di 176 turbine, saranno in grado di fornire energia pulita a ben 660.000 abitazioni. «Riteniamo che gli Stati Uniti siano cruciali nella nostra strategia di crescita e apprezziamo il rinnovato e profondo impegno dell’amministrazione Biden verso lo sviluppo infrastrutturale a favore della transizione energetica, afferma Valerio Battista. Dopo l’assegnazione del progetto Vineyard Wind e del collegamento Soo Green (progetto che collegherà il midwest con l’area di Chicago), il progetto Dominion Energy rappresenta un’ulteriore conferma del ruolo centrale che svolgiamo nell’aiutare i nostri clienti a raggiungere i loro obiettivi». 

 

De-carbonizzazione e sostenibilità “net zero”

Gli obiettivi per ridurre il carbon footprint di Prysmian prevedono una riduzione delle emissioni del 46% entro il 2023 e il raggiungimento di piena sostenibilità “net zero” nel 2035. Il percorso di de-carbonizzazione interesserà l’intera value chain, che in termini di emissioni raggiunge circa 300 milioni di tonnellate di CO2 l’anno. Di queste, un milione deriva dalla produzione diretta, 6 milioni dalle attività dei fornitori e 220 milioni da quelle dei clienti. Il net zero target dell’intera supply chain è previsto per il 2050. Sono obiettivi che vanno di pari passo con l’impegno a incrementare la quota di ricavi da “low carbon products”, prevista al 50% entro il 2022. «La spesa in ricerca & sviluppo è di 100 milioni di euro all’anno e serve ad assicurare una continua innovazione tecnologica, con cavi e soluzioni di maggiore capacità trasmissiva e, quindi, di trasporto dell’energia, che rendono economicamente più accessibile il piano di transizione energetica», commenta Battaini. 

 

Prysmian al primo posto nel Dow Jones Sustainability World index

Terna posa cavo sottomarino interconnessione tra Italia e Montenegro

«Il focus sulla sostenibilità è totale, lo chiedono i nostri investitori, afferma Maria Cristina Bifulco, chief sustainability officer di Prysmian. Il maggiore azionista è BlackRock, il primo asset manager al mondo che ha fatto della lotta al climate change la sua bandiera. E il 40% degli investitori istituzionali hanno un profilo Esg. Il nostro impegno è testimoniato dall’essere al primo posto nel Dow Jones Sustainability World index. Siamo l’unica società produttrice di cavi inclusa nell’indice di sostenibilità più riconosciuto a livello globale. E’ un risultato importante in quanto riconosce il nostro impegno nel migliorare costantemente la sostenibilità delle nostre operation e della nostra supply chain. In Prysmian innovazione e sostenibilità sono due facce della stessa medaglia e una leva strategica fondamentale per la creazione di valore sostenibile per i nostri stakeholder, aggiunge Bifulco. Come enabler della transizione energetica e digitale, elemento distintivo della nostra Esg identity, l’innovazione di prodotto e processo, accompagnata da un approccio di lean manufacturing, è un driver fondamentale per competere sul mercato e agire in maniera responsabile nei confronti dell’ambiente».

 

Tecnologia “zero gas” per ridurre fino al 30% le emissioni di CO2 

Posa del cavo sottomarino nella laguna di Venezia

Il mercato dell’energia eolica è in forte crescita ed è una delle leve strategiche per lo sviluppo di un nuovo percorso di sostenibilità. «Dal 2018 a oggi la produzione è passata da 7 a 27 GWh. E da qui al 2030 si prevede che la capacità possa arrivare a 200 GWh, dice Battista. Una crescita che deve essere sostenuta da una più alta performance trasmissiva sulle lunghe distanze, con potenze per singolo cavo progressivamente superiori». Attualmente i sistemi con isolamento P-Laser possono arrivare a 525 kV ma si pensa che si possano presto raggiungere potenze fino 2gV e 6gV. Sono cavi progettati per garantire un’elevata capacità di trasmissione su ampie distanze e con un minor impatto ambientale. P-Laser è il primo cavo ad alte prestazioni completamente riciclabile. Utilizza la tecnologia “zero gas”, in grado di ridurre le emissioni di CO2 fino al 30%. I sistemi in cavo a 525 kV rappresentano già oggi una soluzione per i progetti dei corridoi energetici tedeschi che consentono ai Tso locali, Transmission System Operators, di trasferire energia dalle piattaforme eoliche al largo del Mare del Nord alle principali aree di consumo situate nella parte meridionale del Paese. I progetti che comprendono 4.100 km di cavi terresti e sottomarini ad alta tensione e in corrente continua e più di 1.000 accessori installati. 

 

Colmare le distanze. Interconnessione off-shore – on-shore

Obiettivo di Prismyan e Terna è creare i nuovi corridoi elettrici per accelerare la transizione energetica e ridurre le emissioni di gas serra. Le nuove interconnessioni serviranno a colmare le grandi distanze tra i luoghi dove viene prodotto la nuova energia green e i luoghi dove viene consumata. Piattaforme off-shore e reti nazionali saranno connesse in un sistema integrato, fatto di cavi sottomarini e terrestri, dove fluirà l’energia eolica, marina o solare che viene prodotta a distanza di centinaia o migliaia di chilometri. «Il paradigma della creazione e distribuzione dell’energia è cambiato. Per integrare la capacità di potenza fornita dalle rinnovabili si deve creare un’infrastruttura di trasporto in grado di integrare il nuovo mix energetico», afferma l’ad di Prysmian.

 

Prysmian per un’energia rinnovabile. Un cable market da 7 miliardi di euro

Ampliata la gamma di prodotti e tecnologie innovative, potenziati i servizi offerti e rafforzate le capacità di produzione, esecuzione e installazione in tutto il mondo. Nel corso degli anni il Gruppo ha investito ingenti risorse nell’upgrade dei propri asset. L’obiettivo di Prysmian è soddisfare al meglio i bisogni del mercato, proponendosi come provider di soluzioni “chiavi in mano”. Il tutto facendo leva sulla più ampia gamma di sistemi in cavo sottomarini e terrestri ad alta e media tensione, in corrente alternata e continua. Un mercato il cui valore globale è stimato in forte crescita e che dovrebbe attestarsi a fine 2021 intorno ai 7 miliardi di euro. 

 

Terna, il nuovo modello sostenibile per le reti di trasporto 

Stefano Antonio Donnarumma è amministratore delegato e direttore generale di Terna

Il piano industriale 2021-2025 del gestore della rete elettrica nazionale prevede investimenti per 9 miliardi di euro. L’obiettivo è garantire una sempre migliore integrazione delle fonti rinnovabili e la progressiva de-carbonizzazione del sistema. «Il paradigma della distribuzione energetica è cambiato, commenta Stefano Donnarumma. Quello che serve è un’architettura di rete moderna per portare energia da dove viene generata a dove viene utilizzata. In Germania l’energia fornita dalle piattaforme eoliche del Mare del Nord deve essere trasferita nel sud del paese, l’area dove si riscontrano i più alti consumi elettrici. Per noi vale il contrario. Le rinnovabili sono al sud e devono essere trasferite al nord. Per realizzare queste infrastrutture verticali nei prossimi cinque anni dovranno essere utilizzati migliaia di km di cavi. Iniziative analoghe interessano tutte le aree del mondo e rispecchiano una tendenza che si è già riscontrata negli ultimi 3 anni». 

 

Italia come energy hub del Mediterraneo

Il focus di Terna è il rafforzamento dei collegamenti che consentiranno di immettere in rete energia prodotta da fonti rinnovabili. «Il nostro ruolo è garantire il trasferimento di questa energia, che viene generata lontano dal punto in cui viene consumata, spiega Donnarumma. Il problema è lo stesso in tutto il mondo». Il progetto più importante è il Tyrrhenian Link ma altrettanto importante è l’Adriatic Link, l’interconnessione elettrica sottomarina che unirà le Marche e l’Abruzzo. L’opera, del valore di 1 miliardo di euro, favorirà lo sviluppo e l’integrazione delle fonti rinnovabili contribuendo alla de-carbonizzazione del sistema energetico italiano, coerentemente con gli obiettivi delineati dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima. La nuova tratta, della profondità massima di 250 metri e lunga complessivamente circa 285 km sarà costituita da un cavo sottomarino, due cavi terresti interrati e da due stazioni di conversione situate nelle vicinanze delle rispettive stazioni elettriche esistenti di Cepagatti (Abruzzo) e Fano (Marche)

 

Emissioni CO2. Lo scenario dopo il Cop26 di Glascow

La posa del cavo sottomarino a Sorrento

La strategia di Prysmian è strettamente connessa al piano di transizione energetica globale che è stato al centro di Cop26, la conferenza sul clima delle Nazioni Unite di Glascow. Dismissione graduale del carbone. Stop ai sussidi alle fonti fossili inefficienti. Impegno a mantenere l’innalzamento della temperatura entro gli 1,5 gradi centigradi. Riduzione entro il 2030 del 45% di emissioni di CO2 rispetto ai livelli del 2010. Sostenibilità net zero entro il 2050. L’accordo sottoscritto è un passo avanti, ma ha deluso le aspettative. Il termine “eliminazione graduale del carbone” è stato sostituito con “riduzione graduale”. Per quanto riguarda poi la mancata eliminazione dei sussidi alle fonti fossili, Cina e India hanno sostenuto che non è compito dell’Onu dare prescrizioni sulle fonti energetiche e che i Paesi in via di sviluppo hanno diritto ad una quota “equa” di emissioni di carbonio. «Glasgow non è stato un successo, ma credo che l’obiettivo di contenimento di 1,5 gradi sia alla portata di mano. A patto che ci sia uno sforzo comune, afferma Battaini. Come Prsymian siamo in prima linea per accelerare la transizione energetica e contribuire alla de-carbonizzazione».

 














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