Prysmian Group vola nel Q3. Ricavi a 12,1 mld (+16,2%%), utile netto a 431 mln (+69%)

Dopo l’ottima performance dell’anno precedente, il Gruppo prevede una crescita moderata della domanda nei business dei cavi per le costruzioni e industriali per il 2022

Le tecnologie in cavo e fibra ottica sono essenziali per la transizione energetica e la digitalizzazione.

Sono stati approvati dal consiglio di amministrazione di Prysmian Group i risultati consolidati relativi ai primi nove mesi del 2022. I ricavi di Gruppo sono saliti a €12.089 milioni registrando una variazione organica del +15,0% rispetto ai primi nove mesi del 2021, con positive performance in pressoché tutti i business e tutte le geografie. L’ulteriore accelerazione registrata nel terzo trimestre, il migliore di sempre con una crescita organica del 16,2%, conferma la capacità di crescita del Gruppo grazie ai driver di lungo termine della transizione energetica e della digitalizzazione. Eccellenti i risultati del segmento Energy sulla spinta della domanda di tecnologie per l’irrobustimento delle reti elettriche, i data center e l’energia solare. I cavi per la Power Distribution registrano performance a doppia cifra in tutte le geografie, mentre nel mercato dei cavi per le costruzioni è particolarmente soddisfacente l’andamento del segmento non residenziale (crescita organica di Energy & Infrastructure +16,1%). Il segmento dei cavi industrial registra una crescita organica del +10,3%, spinto dall’ottima performance dei business Oem e Renewables. Nel Telecom (crescita organica +9,2%), prosegue il trend positivo dei cavi ottici (+18,2%), ottima anche la performance delle applicazioni Mms (Multi media solutions). Marcato il recupero del segmento Projects (crescita organica +29,0%), grazie in particolare ai cavi e sistemi sottomarini.

L’Ebitda Adjusted registra un balzo del 56,0% a €1.131 milioni, rispetto a €725 milioni dei primi nove mesi 2021. Eccezionale la performance del terzo trimestre quando il Gruppo ha realizzato un Ebitda Adjusted pari a €432 milioni. Significativo il miglioramento della redditività con un rapporto Ebitda Adjusted su ricavi pari al 9,4% (9,8% considerando il prezzo dei metalli agli stessi livelli del 2021) rispetto al 7,8% dei nove mesi 2021. In notevole miglioramento anche i margini del terzo trimestre pari a 10,4% con un incremento di 260bps vs Q3 2021 (7,8%). L’impatto dei cambi nei nove mesi del 2022 è stato pari a €87 milioni. L’Ebitda è aumentato a €1.071 milioni (€700 milioni nei primi nove mesi del 2021) includendo oneri netti legati a riorganizzazioni aziendali, oneri netti non ricorrenti e altri oneri netti non operativi pari a €60 milioni (€25 milioni nei primi nove mesi del 2021). Il risultato operativo sale a €684 milioni rispetto ai €448 milioni dei primi nove mesi del 2021. L’utile netto di pertinenza degli azionisti della capogruppo balza del +69,0% a €431 milioni rispetto ai €255 milioni del corrispondente periodo del 2021.







Negli ultimi dodici mesi il Gruppo ha generato un free cash flow pari a €344 milioni (escludendo l’esborso per acquisizioni pari a €19 milioni e un flusso di cassa netto per €19 milioni riferiti a precedenti tematiche antitrust). I principali fattori che hanno consentito la generazione del free cash flow sono:

  • flusso di cassa operativo prima delle variazioni del capitale circolante netto per €1.269 milioni;
  • assorbimento di cassa dovuto all’incremento del capitale circolante netto per €342 milioni;
  • esborso di cassa per investimenti netti pari a €310 milioni;
  • pagamento di imposte per €192 milioni;
  • pagamento di oneri finanziari netti per €79 milioni.

La capacità del Gruppo di generare robusti e costanti flussi di cassa ha consentito di ridurre ulteriormente l’Indebitamento Finanziario Netto, che a fine settembre 2022 ammontava a €2.372 milioni in diminuzione di ben €291 milioni rispetto a €2.663 milioni al 30 settembre 2021. L’importante deleverage realizzato è riflesso nel ratio Ebitda Adjusted su debito netto in marcato miglioramento e che a fine anno approssimerà il rapporto di 1x.

L’amministratore delegato Valerio Battista ha dichiarato:«Il terzo trimestre 2022 è stato il migliore nella storia di Prysmian, con performance eccezionali in pressoché tutti i business e aree geografiche. Un risultato che conferma la capacità del Gruppo di beneficiare dei driver secolari della transizione energetica e della digitalizzazione, anche in uno scenario macroeconomico e di mercato incerto. Focus su innovazione tecnologica, efficienza e flessibilità della supply chain, elevati standard di servizio al cliente, rappresentano solidi punti di forza della nostra organizzazione. Perseguiamo con determinazione la crescita del business senza perdere la focalizzazione sulla redditività e sulla generazione di cassa, fattori di assoluta competitività del nostro Gruppo, che ci consentendo di finanziare gli investimenti e al contempo ridurre l’indebitamento. Sulla scorta delle performance record dei primi nove mesi, posso con fiducia comunicare l’ulteriore revisione al rialzo degli obiettivi per l’intero esercizio 2022».

Nei primi nove mesi del 2022 l’economia mondiale ha continuato a crescere ai ritmi sostenuti del 2021, a seguito dell’allentamento delle misure restrittive legate alla pandemia e grazie ai piani nazionali a supporto di sviluppo di progetti infrastrutturali, transizione energetica e digitalizzazione. La forte ripresa dell’attività economica è stata accompagnata da una rilevante spinta inflazionistica, causata principalmente dall’incremento dei prezzi dell’energia e delle materie prime e dalle interruzioni nelle catene di approvvigionamento, con un’amplificazione indotta dalla guerra in Ucraina. Per contenere l’aumento dell’inflazione, le principali banche centrali hanno iniziato a ridurre alcuni stimoli monetari e provveduto ad aumentare i tassi di interesse. Le aspettative di crescita dell’economia globale per il 2022, pur rimanendo positive, sono state riviste al ribasso, principalmente a seguito del conflitto in Ucraina e delle tensioni internazionali a esso correlate. L’economia globale è attesa in crescita del 3,2% nel 2022, dopo il rimbalzo del 6,0% nel 2021, secondo le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale aggiornate lo scorso ottobre. Rimane in ogni caso elevato il livello di incertezza sull’andamento macroeconomico globale, con rischi di ulteriori revisioni al ribasso delle prospettive di crescita, in considerazione del possibile peggioramento della crisi geopolitica relativa all’Ucraina, di una ripresa della pandemia a livello globale, nonché del rallentamento della domanda indotto dall’aumento dei tassi di interesse. I risultati dei primi nove mesi 2022 del gruppo Prysmian testimoniano ancora una volta l’esposizione del gruppo a driver di crescita di medio-lungo periodo e la priorità assegnata a servire in maniera proattiva e senza discontinuità i clienti, anche grazie ad un footprint industriale efficiente e ben distribuito geograficamente. A darne evidenza sono gli eccellenti risultati del segmento Energy che ha raggiunto nei nove mesi il risultato più alto di sempre, la solida performance del business Telecom, nonché il continuo miglioramento in linea con le attese del business Projects, con un valore degli ordini aggiudicati dall’inizio dell’anno pari a €3,2 miliardi e un valore dell’order backlog totale pari a circa €6,85 miliardi (valore più alto di sempre), con visibilità su ulteriori €4,1 miliardi attesi convertirsi in backlog entro il 2024.

A seguito di quanto premesso, per l’intero esercizio 2022, il Gruppo Prysmian prevede una crescita moderata della domanda nei business dei cavi per le costruzioni e industriali dopo l’ottima performance dell’anno precedente, con risultati sostenuti anche dalla capacità di attuare politiche di pricing che consentono di contenere gli effetti delle spinte inflazionistiche sui costi. Nel business dei sistemi e cavi alta tensione sottomarini e terrestri, il Gruppo punta a confermare la propria leadership in un mercato atteso in forte crescita, grazie allo sviluppo dei parchi eolici offshore e alle interconnessioni a supporto della transizione energetica, oltre che alla partenza di un trend di significativa crescita del mercato negli Stati Uniti, dove il Gruppo ha deciso di espandere la propria capacità produttiva ed ha già ricevuto i primi permessi per la costruzione del nuovo stabilimento di cavi sottomarini a Brayton Point (Massachusetts). Per tale segmento il Gruppo prevede risultati in crescita rispetto all’anno precedente, con un’accelerazione maggiore nell’ultimo trimestre dell’anno. Nel segmento Telecom, si prevedono volumi in crescita nel business ottico, grazie soprattutto al mercato nordamericano, dove il Gruppo sta rafforzando il proprio impegno per soddisfare la crescente domanda di connettività a banda larga in fibra ottica nel paese. Rimangono confermati per il Gruppo Prysmian i driver di crescita di lungo periodo legati principalmente alla transizione energetica, al rafforzamento delle reti di telecomunicazione (digitalizzazione) e al processo di elettrificazione. Il Gruppo può inoltre contare su una ampia diversificazione di business e aree geografiche, una solida struttura patrimoniale, una supply chain efficiente e flessibile e un’organizzazione snella, tutti fattori che stanno permettendo di cogliere le opportunità di crescita con particolare efficacia. Alla luce delle considerazioni di cui sopra e in aggiunta alla solida performance nei primi nove mesi dell’anno, il Gruppo provvede a migliorare nuovamente le previsioni di risultato per l’anno in corso. Per l’intero esercizio 2022, il Gruppo prevede un Ebitda Adjusted compreso nell’intervallo di €1.425-1.475 milioni, in crescita rispetto all’intervallo €1.300–1.400 milioni annunciato a luglio. Inoltre, il Gruppo provvede ad aggiornare al rialzo l’obiettivo relativo alla generazione di cassa, prevedendo per l’esercizio 2022 di generare flussi di cassa (Fcf prima di acquisizioni e dismissioni) nell’intervallo €450 – 500 milioni. L’obiettivo comunicato a luglio era di un Fcf compreso in un intervallo €400 – 460 milioni.

Tali previsioni si basano sull’assenza di cambiamenti rilevanti sia nella crisi geopolitica relativa al conflitto militare in Ucraina che nell’evoluzione dell’emergenza sanitaria. Le previsioni, inoltre, assumono che le catene di approvvigionamento globali rimangano sotto pressione anche nei prossimi mesi, ma che non si materializzino ulteriori tensioni e dinamiche estreme nei prezzi dei fattori produttivi. Le previsioni, infine, si basano sul corrente perimetro di business della Società, considerano un tasso di cambio Eur/Usd medio annuo pari a 1,05 e non includono impatti sul flusso di cassa relativi alle tematiche Antitrust.














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