Project Silica: per Microsoft, l’archivio dati è … una lastra di vetro

Video Microsoft e Warner Bros. hanno collaborato per archiviare Superman, film del 1978, su di una lastra di quarzo di 7,5 cm quadrati e 2mm di spessore. Una tecnologia innovativa che ripristinerebbe i file senza alterarne la qualità, ma anche per archiviare grandi quantità di dati a basso costo.

Il 4 novembre scorso la società guidata da Satya Narayana Nadella ha rivelato, durante la conferenza Microsoft Ignite, di aver utilizzato, in collaborazione con Warner Bros, il film Superman per rilasciarlo su un quarzo quadrato di 7,5 cm quadrati e 2 mm di spessore.

Tutto su Project Silica

75,6 GB di spazio di archiviazione su un materiale ad alta resilienza. Non è un miracolo, ma l’esito di una tecnologia d’avanguardia: un laser a femtosecondi – ovvero milionesimo di miliardesimo di secondo (corrispondente al più breve impulso di luce mai realizzato) – codifica i dati nella lastra vitrea, creando strati di rientranze e deformazioni tridimensionali, a diversi angoli e profondità, su scala nanometrica. Gli algoritmi di apprendimento automatico possono quindi leggere i dati ,decodificando immagini e schemi creati quando la luce polarizzata passa attraverso il vetro.







 

I ricercatori descrivono questo processo come creazione di voxel (acronimo per pixel volumetrici), dunque pixel in tre dimensioni. La particolarità di Project Silica è che non scrive dati su una superficie, come nel caso di CD e DVD, ma li incide direttamente nel quarzo. In questo caso il pezzo utilizzato contiene più di 100 strati di voxel.

L’archiviazione eterna: un problema in via di soluzione

È stato Warner Bros a contattare Microsoft dopo aver appreso del progetto. La società di produzione era alla ricerca di tecnologie per proteggere la sua vasta collezione di documentari, composta da vecchi film, trasmissioni radiofoniche degli anni ’40, cortometraggi, cartoni animati, spettacoli teatrali, sitcom e altro.

Sin qui l’archiviazione funziona su tre copie – due copie scansionate separatamente e una copia fisica originale – di ciascun contenuto. La copia fisica originale ha una durata limitata che richiede la migrazione a nuovi formati. Per film girati in formato digitale, la società ha creato una terza copia analogica tramite negativi in bianco e nero, collocata poi in una cella frigorifera con un rigoroso controllo dell’atmosfera. Soluzioni che però non impediscono il deterioramento.

Il vantaggio principale della tecnologia by Microsoft è il quarzo, composto dal silice (da cui il nome del progetto), che può resistere all’immersione in acqua bollente, alla cottura in un forno statico o nel microonde, o allo strofinamento con lana d’acciaio.

Ridurre i costi, preservare l’ambiente
Microsoft afferma che la tecnologia potrebbe ridurre significativamente il costo di archiviazione dei dati e potrebbe essere implementata come parte dei suoi servizi cloud di Azure. A differenza di un disco rigido, che ha una durata da tre a cinque anni o di un nastro magnetico che promette la conservazione da cinque a sette ann), la durabilità del quarzo potrebbe misurarsi in secoli. Un altro vantaggio: i dati scritti la prima volta su quarzo, non subiscono degradazione come nella migrazione convenzionale dei dati. Inoltre la soluzione garantirebbe sostenibilità economica e ambientale: il quarzo non ha bisogno, a differenza dei data center, ad esempio, di aria condizionata o ventilazione. Entrambi i partner riconoscono, tuttavia, che c’è ancora molta strada da fare prima della industrializzare la tecnologia, a partire dalla velocità con cui i dati devono essere scritti e letti.

 














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