Industry 4.0: e dopo? Sfide, obiettivi e strategie per il manifatturiero. Con Praim

di Michele Vescovi* ♦︎ Dopo la corsa alla digitalizzazione seguirà la necessità di governare il digitale e di affrontare problemi e processi legati alla sicurezza informatica e alla robustezza ed efficienza della gestione IT

Con la forte spinta alla digitalizzazione del manifatturiero stimolata dal piano Industry 4.0 e l’aumento continuo di dispositivi computazionali direttamente integrati o collegati ai macchinari a sostegno dei processi industriali (come industrial o panel PC, Thin Client, IoT hub, ecc.), non si potranno più tralasciare gli aspetti di gestione, automazione, monitoraggio e sicurezza delle infrastrutture IT (dispositivi e reti) nell’industria.

L’impulso verso gli investimenti in sistemi digitali, software e hardware coinvolti dal programma Industry 4.0, ha portato al moltiplicarsi nell’industria dei sistemi informatici integrati ai sistemi fisici, assegnando a questi e ai software che essi veicolano un ruolo sempre più centrale, pervasivo e insostituibile nella produzione. Non sempre, però, le nostre realtà sono strutturate, organizzate e dotate delle giuste competenze e risorse per gestire questo nuovo impatto e ruolo dell’Ict nel mondo dell’industria italiana. Il futuro riserva quindi nuove sfide alle aziende italiane. Dopo la corsa alla digitalizzazione seguirà la necessità di governare il digitale e di affrontare problemi e processi legati alla sicurezza informatica e alla robustezza ed efficienza della gestione IT.







 

Il contesto e le sfide di domani

Michele Vescovi, R&D Manager di Praim

La transizione al digitale che già da tempo ha investito il mondo dell’industria ha portato nel mondo manufatturiero nuovo e crescente fermento. Questo fenomeno è trainato innanzitutto dalla disponibilità di nuove tecnologie capaci di offrire strumenti per rivoluzionare dalla radice i processi produttivi e offrire enormi opportunità di efficientamento, miglioramento, controllo e personalizzazione delle produzioni. Nel contesto prettamente italiano, inoltre, la transizione al digitale ha ricevuto un ulteriore forte impulso grazie alle iniziative incentivanti messe in campo dalle amministrazioni e dal governo, che stanno cercando di accelerare il più possibile questa transizione spingendo le aziende a rinnovare le tecnologie sul campo per aumentare competitività, efficienza ed entrare nel mondo della gestione digitale dei processi produttivi. L’adozione o il rinnovamento delle soluzioni IT, hardware e software, capaci di interconnettere ogni anello della catena produttiva (dall’ordine alla produzione, dalla verifica di qualità alla logistica interna e così via), stanno così crescendo esponenzialmente, trainate da tutti questi fattori, che si tratti di tecnologie digitali direttamente integrate nei macchinari o a bordo macchina e ad essa collegate. Il focus di questa trasformazione, tuttavia, oggi ruota attorno al tema del monitoraggio, controllo e miglioramento dei processi produttivi tramite la raccolta, la diffusione e gestione di tutti i dati e le informazioni che a ogni livello si inseriscono in questo processo. È sempre maggiore, quindi, la connettività e interconnessione di sistemi all’interno delle industrie e la quantità di dispositivi integrati nei macchinari o comunque direttamente a essi collegati.

I reparti IT delle industrie, spesso limitati a una o poche unità, sono sotto pressione per l’adozione di nuove soluzioni e tecnologie e spesso non sono né correttamente dimensionati né preparati e attrezzati per gestire tutto ciò che consegue all’adozione massiccia e diffusa del digitale in settori critici per il business aziendale come quello produttivo (quale può essere il danno economico di un blocco o malfunzionamento di tutti questi sistemi a bordo macchina?). Le attività manutentive e di protezione a livello IT che spesso erano trascurate, perché in settori non critici o dall’impatto limitato (ad esempio ristrette alle attività di ufficio, come la gestione acquisti, gli ordini, le attività di marketing e commerciali), ora e sempre più in futuro non saranno più un optional e dovranno riguardare anche le componenti digitali “immerse” nella produzione. Come ricaduta della rapida ed efficace digitalizzazione dell’industria sarà presto il momento di affrontare un tema oggi lasciato in secondo piano: la gestione delle infrastrutture e dei dispositivi digitali (IT) nell’Industria 4.0, con impatti e ricadute sia in termini di messa in sicurezza dalle vulnerabilità informatiche sia in termini di processo di gestione, con conseguenti temi di tempi, risorse, costi e capacità.

 

L’offerta Praim

Le soluzioni Praim per l’industria

Praim è leader nelle soluzioni di gestione endpoint. Oltre a offrire dispositivi Thin Client, è specializzata nello sviluppo di soluzioni software per la gestione automatizzata, efficiente e scalabile dei dispositivi digitali (che siano gli stessi Thin Client Praim o parchi macchine omogenei e non, anche composti da altri dispositivi come PC – di ogni tipologia – laptop, Raspberry, ecc.). In particolare, ThinMan, la console di gestione sicura, centralizzata e remota, può essere predisposta su un server on premise o in Cloud e permette di gestire senza soluzione di continuità anche i dispositivi che si trovano collegati in sedi remote. Fornisce così una soluzione uniforme per tutti i dispositivi aziendali, sia che essi siano nei reparti di ufficio, operativi, o anche in produzione. Inoltre, Praim offre soluzioni per ottimizzare la gestione di dispositivi Windows 10 IoT, sistema integrato nella gran parte dei dispositivi industriali, dai panel PC, ai tablet, dai PC all-in-one a bordo macchina ai box PC certificati per gli ambienti industriali. Agile4PC, l’agent software realizzato da Praim e installabile su qualsiasi dispositivo Windows, permette di offrire un’amministrazione ottimizzata, gestendo il Write Filter e gli aggiornamenti (a discrezione dell’IT manager) e consentendo la distribuzione delle risorse software necessarie.

La possibilità di gestire in maniera uniforme i dispositivi aziendali si allarga anche a quelli Linux-based e Raspberry, con Agile4Linux e Agile4Pi, o blindando ulteriormente i dispositivi per accedere a risorse virtuali tramite il sistema operativo ThinOX4PC, installabile su qualsiasi PC. L’esperienza pluri-decennale di Praim nella gestione dispositivi è indipendente dalle varie soluzioni software Industry 4.0 utilizzate nelle aziende e le aiuta a mantenere anche l’assistenza remota e la gestione del dispositivo fisico e del suo sistema operativo. Inoltre, le soluzioni Praim aiutano a ridurre i costi e l’impatto in termini di risorse e tempo necessari alla gestione del parco endpoint, supportando i reparti IT.

 

Michele Vescovi* è R&D Manager di Praim














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