La galleria del vento del PoliMi in “affitto” alle aziende italiane

Il Politecnico di Milano mette la sua struttura a disposizione delle imprese che vogliono sfruttarla per i loro progetti. Ha contribuito alla realizzazione delle attrezzature usate da Alex Zanardi ed Elia Viviani, e fra i progetti sul tavolo c'è la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina

Modello aeroelastico del Ponte Yavuz Sultan Selim.

Nel Campus Bovisa del Politecnico di Milano sorge un enorme laboratorio in cui si studia l’andamento del vento intorno ai corpi. Una galleria del vento, insomma, ma non una qualunque: è la più grande d’Europa. È in grado di produrre raffiche di vento di diversa intensità, fino a 200 km/h, e vedere come si comportano edifici, automobili, velivoli, ponti, ma anche biciclette o attrezzatura come i caschi dei ciclisti e degli sciatori.

«La Galleria è luogo di ricerca di base per gli studenti e i ricercatori del Politecnico, ma anche di ricerca applicata e di servizio verso il nostro tessuto economico», afferma Marco Belloli, direttore scientifico della Galleria dal 2001, anno della sua nascita, e custode del laboratorio insieme al responsabile tecnico Luca Ronchi. Molte grandi, medie e piccole imprese italiane, infatti, si sono affidate proprio alla Galleria del Vento per testare l’efficacia dei prodotti, affittando l’impianto per i giorni necessari alle prove. Un vero e proprio noleggio del vento, che nel corso degli anni ha interessato settori di varia natura: velivoli e costruzioni in primis, ma anche impianti fotovoltaici, tracker per pannelli solari, geomembrane usate come coperture e società di ingegneria strutturale. Con un occhio di riguardo per la sostenibilità: «Lavoriamo sull’efficienza energetica degli edifici o dei velivoli con il bando Ue Clean Sky, nel settore delle energie rinnovabili e dei pannelli fotovoltaici, oppure con le grandi navi da cargo che, grazie ad una rete di vele, consumano e inquinano di meno».







Ma che aspetto ha esattamente una galleria del vento? La struttura si presenta come un gigantesco tubo all’interno del quale passa l’aria che soffia nelle camere di prova; una più grande, in cui si testano gli effetti del vento su oggetti statici, e una più piccola, in cui si provano macchine che si muovono nell’aria ferma. Un impianto che si regge su una tecnologia raffinatissima, ma che a nulla servirebbe senza il fattore umano: nella Galleria del Vento scienza e ingegneria incontrano le eccellenze del sistema produttivo e nessuno esclude l’altro. Lo conferma il direttore Belloli: «Gli artigiani che costruiscono i modelli in scala e collaborano con noi da tanti anni sono una risorsa preziosissima perché senza di loro tutti i nostri studi non sarebbero possibili». All’esterno dell’edificio ci sono poi due cabine di comando, i modelli di alcune strutture architettoniche che hanno fatto la fama di Milano, come il quartiere City Life e il Palazzo Italia di Expo 2015, treni ad alta velocità, navi e una vera e propria “wall of fame” con le firme di tutti gli atleti che hanno utilizzato le attrezzature testate dalla galleria. Giusto per citarne alcuni: Alex Zanardi ed Elia Viviani. Al momento alla Galleria del Vento sono tanti i progetti sul tavolo e altrettanti i sogni da realizzare. Uno su tutti? La costruzione del ponte sullo Stretto di Messina.














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